Archivi giornalieri: 28 maggio 2015

Ammortizzatori in deroga e contratti solidarietà nella scuola

 

Comunicato Unitario FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, hanno incontrato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il Dott. Ugo Menziani, Dirigente Generale della Direzione Ammortizzatori Sociali.
L’incontro era stato richiesto, congiuntamente con le rispettive organizzazioni confederali, per chiarire alcuni aspetti applicativi contenuti nelle recenti norme emanate in materia di ammortizzatori in deroga e di contratti di solidarietà difensiva applicabili alle agenzie formative.

Nel corso dell’incontro abbiamo rappresentato le crisi che il comparto sta attraversando nelle regioni dove esistono sistemi di formazione professionale strutturati, e come, su di esse, recenti disposizioni abbiano avuto l’effetto di ridurre l’accesso alla cassa integrazione guadagni in deroga per il 2014 ed escludendola di fatto per il 2015. Inoltre le risposte negative ricevute da alcune direzioni territoriali del lavoro rispetto alla ammissibilità di contratti di solidarietà difensiva (di tipo B, ai sensi dell’art. 5 della legge 236 del 1993), hanno aggravato ulteriormente la situazione.

Abbiamo accolto positivamente la dichiarazione che la direzione del MLPS, a seguito dell’emanazione del Decreto-legge 65/2015, ha provveduto alla emanazione di una disposizione alle DTL per l’avvio delle istruttorie per la concessione dei contributi per i contratti di solidarietà, anche se resta un problema di capienza delle risorse, che devono in primo luogo soddisfare il fabbisogno dei contratti di solidarietà stipulati nel 2014, e, successivamente, il fabbisogno di quelli stipulati nel 2015, anche se si prevedono ulteriori risorse in seno alla prossima legge di stabilità.

Per quanto attiene all’esclusione dall’erogazione della Cassa integrazione in deroga, riteniamo necessario, insieme con le confederazioni, chiedere che venga ripristinato quanto previsto per il 2014 dal decreto “Poletti – Padoan” anche per il 2015, “al fine di assicurare la graduale transizione” al nuovo sistema di ammortizzatori, consentendo la deroga regionale ai criteri restrittivi degli articoli 2 e 3.

Abbiamo ritenuto, al termine della riunione, di non dichiararci soddisfatti per l’esito della interlocuzione, e valuteremo, insieme con le confederazioni, ogni possibile azione per il ripristino del diritto e per la garanzia della occupazione e del reddito dei lavoratori che rappresentiamo.

Almalaurea

Almalaurea, non è migliorata la mobilità sociale

Il tasso di occupazione dei laureati triennali, in Italia, è pari al 65%, per i laureati magistrali biennali sfiora il 70%, mentre per i laureati magistrali a ciclo unico (ovvero i laureati in architettura, farmacia, giurisprudenza, medicina, veterinaria) il tasso di occupazione è pari a circa il 50%. E’ quanto emerge dal XVII Rapporto AlmaLaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati, presentato oggi a Milano.

“L’indagine testimonia che nel corso della recessione la mobilità sociale non è certo migliorata: la crisi occupazionale ha colpito maggiormente chi proviene da contesti meno favoriti, ingessando ancor di più la struttura sociale del Paese. Tra il 2006 e il 2014 -afferma – il tasso di occupazione dei giovani provenienti da famiglie meno favorite si è ridotto di 10 punti percentuali, a fronte di una riduzione di 3 punti per i giovani provenienti dalle famiglie più favorite. Una dinamica registrata anche dalle retribuzioni reali diminuite, tra il 2006 e il 2014, del 13% per i primi e del 20% per i secondi. L’adozione di misure a sostegno di pari opportunità educative e occupazionali, in termini sia sociali sia di genere, oltre a ispirarsi a principi di equità, è destinata a promuovere l’efficienza e la competitività del Paese e ad alimentarne le prospettive di crescita sostenibile”.

“La mobilità territoriale – avverte – per motivi sia di studio sia di lavoro è un fenomeno piuttosto complesso. Per certi versi, la mobilità è un fenomeno positivo, mediante il quale studenti e atenei valorizzano a pieno le proprie potenzialità, realizzano l’incontro fra domanda e offerta didattica e coltivano l’internazionalizzazione; di converso, però, la mobilità territoriale riflette anche il profondo divario sociale ed economico che caratterizza le regioni italiane e l’incapacità del Paese di trattenere i suoi giovani più dotati”.

“Si rileva, inoltre, una certa mobilità – chiarisce – per motivi di lavoro diretto all’estero, alimentato soprattutto da laureati del Nord e in generale più brillanti e meglio formati; la fuga dei cervelli è oltretutto asimmetrica, non compensata da una capacità di attirare dall’estero capitale umano altrettanto qualificato. Nel complesso, si registra dunque un deficit di equità e di efficienza che esige un maggior impegno sul piano dell’allocazione delle risorse”.

I laureati che scelgono di migrare oltre confine per motivi professionali sono più presenti tra i laureati degli atenei del Nord (10%) e del Centro (7%); sono solo il 3% tra i laureati che hanno studiato nel Sud. In particolare, sono molto presenti tra i laureati in lingue (16%), scientifico (14%), ingegneria (11%); la quota decresce (al di sotto del 5%) per i laureati dei gruppi giuridico, insegnamento, psicologico, professioni sanitarie ed educazione fisica. La maggior parte lavora in Europa (82%); più nel dettaglio, nel Regno Unito (17%), Francia (15%), Germania (12%) e in Svizzera (11%). Seguono Stati Uniti e Belgio (7% per entrambi).

Diritto dei lavoratori stranieri all’assegno al nucleo familiare per i familiari all’estero

 

Il Tribunale di Brescia con la sentenza n. 2968 del 14/04/2014, depositata il 13/04/2015, riconosce ai cittadini stranieri titolari di permesso UE per soggiornanti di lungo periodo, il diritto agli assegni familiari anche per i familiari residenti all’estero.

Il caso si riferisce ad un gruppo di lavoratori stranieri dell’IVECO, che avevano percepito dall’azienda gli Anf per i propri familiari. L’Inps, a seguito di una verifica ispettiva aveva notificato degli indebiti per i periodi in cui i familiari risultavano assenti dall’Italia. L’azienda aveva pertanto sospeso l’erogazione degli assegni familiari ed operato una trattenuta di 1/5 dello stipendio.

La normativa interna (art. 2 c.6 della legge 153/1988) stabilisce che “non fanno parte del nucleo familiare il coniuge, i figli ed i figli equiparati del cittadino straniero che non risiedono nel territorio italiano”. Tale restrizione non è invece prevista per i cittadini italiani. Nel caso specifico, tutti i cittadini stranieri erano titolari di permesso UE per soggiornanti di lungo periodo. Per questo sulla base di quanto stabilito in materia di parità di trattamento, dalla Direttiva 2003/109/CE, i lavoratori hanno contestato l’indebito e chiesto il ripristino della prestazione.

Il Tribunale di Brescia ha accolto le motivazioni sostenute dai lavoratori, ritenendo che “tale legge violi, nella parte in cui riserva un diverso trattamento ai cittadini italiani da una parte ed agli stranieri lungosoggiornanti dall’altra, quanto disposto dalla Direttiva CE nella quale “il soggiornante di lungo periodo gode dello stesso trattamento del cittadino nazionale per quanto riguarda (…) le prestazioni sociali, l’assistenza sociale e la protezione sociale ai sensi della legislazione sociale (…)”.

La Direttiva stabilisce che gli Stati membri possono limitare la parità di trattamento alle prestazioni essenziali, ma il Giudice di Brescia ha evidenziato che tale facoltà non è stata esercitata dallo Stato italiano, il quale avrebbe dovuto “operare una scelta espressa, come tale successiva e non antecedente alla direttiva ed al suo recepimento”. Sulla base di queste motivazioni il Tribunale ha accertato il diritto a percepire l’assegno al nucleo familiare per i familiari all’estero, dichiarando l’insussistenza dell’indebito. Ha inoltre condannato l’Inps a pubblicizzare il provvedimento, cosa che l’Istituto ha fatto pubblicandola sul proprio sito.

inps

Frodi Durc in azienda: controlli incrociati Fisco – Inps

Compensazione crediti inesistenti e frodi Durc: per contrastare questi e altri frequenti fenomeni di evasione fiscale e contributiva, Fisco e Inps uniscono le forze siglando un protocollo d’intesa per incrocio di dati, controlli e tavoli tecnici. Obiettivo: contrastare l’utilizzo improprio di compensazioni tra crediti e debiti, che le aziende utilizzano per risultare in regola con i contributi e ottenere il documento unico di regolarità contributiva.

I nuovi controlli sono ancora più importanti in vista della semplificazione del Durc online, da luglio 2015 rilasciato in tempo reale, con validità di 120 giorni (90 nel caso di lavori edilizi privati). L’intesa è stata firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e dal presidente dell’Inps. Il protocollo prevede l’attivazione di una serie di strumenti che consentono di sincronizzare le banche dati di INPS e Agenzia delle Entrate, rafforzando la collaborazione fra fiscalità e previdenza per reprimere il fenomeno delle false compensazioni.

Per evitare comportamenti illeciti, l’Agenzia delle Entrate si è dotata di un sistema di monitoraggio delle compensazioni che prevede, oltre all’incrocio di banche dati, il rafforzamento delle forme di comunicazione e l’istituzione di un tavolo tecnico bilaterale di coordinamento, composto da funzionari dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate, per definire i dettagli per lo scambio di informazioni. Ulteriori gruppi di lavoro a livello regionale renderanno l’azione operativa più efficiente sul territorio, ricorrendo anche a specifiche metodologie di controllo condivise ed elenchi di aziende da sottoporre ad accessi, realizzati in maniera coordinata e congiunta.

Di fatto, nel 2014 oltre 1,9 milioni di soggetti hanno utilizzato crediti verso l’Erario per pagare, in tutto o in parte, contributi INPS, con oltre 5 milioni di modelli F24: numeri importanti, che impongono un controllo sistematico per evitare comportamenti illeciti. Come detto, oltre alla perdita di gettito fiscale e contributivo, questi comportamenti si traducono anche in frodi DURC, nel senso che vengono anche utilizzate per ottenere documento unico di regolarità contributiva, che consente ad esempio di partecipare a gare pubbliche.

da Pmi.it

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE27/05/2015

 

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE BERGAMO – SENTENZA 21 MAGGIO 2015, N. 447

FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Ricorso cumulativo – Contributo unificato – Calcolo – Disciplina antecedente al 1° gennaio 2014 – Quantificazione riferita al valore del tributo oggetto del ricorso e non ai singoli atti impugnati

CORTE COSTITUZIONALE

ORDINANZA

CORTE COSTITUZIONALE – ORDINANZA 26 MAGGIO 2015, N. 91

LAVORO, FISCALE

Imposte e tasse – Agevolazioni fiscali per le organizzazioni di volontariato – Esenzione dall’imposta di bollo per gli atti posti in essere o richiesti dalle ONLUS e per quelli “connessi allo svolgimento delle (…) attività” delle associazioni di volontariato – Mancata specificazione espressa che fra tali atti rientrano anche quelli giudiziari e/o processuali – Conseguenze – Inapplicabilità dell’esenzione dal contributo unificato di iscrizione a ruolo, prevista per i processi già esenti dall’imposta di bollo, alle controversie poste in essere dal CODACONS nell’esercizio delle proprie attività istituzionali di protezione sociale

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 26 MAGGIO 2015, N. 10793

FISCALE

Tributi – IVA – Accertamento per operazioni inesistenti – Frode fiscale – Esistenza del fornitore – Prove

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 26 MAGGIO 2015, N. 10819

FISCALE

Fallimento ed altre procedure concorsuali – Fallimento – Società cancellata che impugna la cartella esattoriale – Reclamo – Inammissibilità

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 06 MAGGIO 2015, N. 8983

LAVORO, FISCALE

Contratto di agenzia – Recesso del preponente – Efficacia interruttiva della prescrizione del credito dell’agente per l’indennità di cessazione del rapporto – Configurabilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 APRILE 2015, N. 7238

FISCALE

Tributi – IRPEF – Redditi fondiari – Reddito agrario – Vendita di prodotti – Impresa agraria per connessione – Requisiti – Oggetto – Dimensioni tecnico-organizzative – Rivendita di prodotti acquistati da terzi – Inserimento nel ciclo produttivo – Necessità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 18 MAGGIO 2015, N. 10090

LAVORO, FISCALE

Professionisti – Avvocato – Giudizi disciplinari – Dovere di probità – Rilevanza disciplinare

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 26 MAGGIO 2015, N. 10817

FISCALE

Fallimento ed altre procedure concorsuali – Fallimento – Opposizione allo stato passivo – Reclamo – Mezzi di prova – Documenti prodotti – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 26 MAGGIO 2015, N. 10834

LAVORO

Rapporto di lavoro – Licenziamento – Natura ritorsiva – Attendibilità delle deposizioni testimoniali – Rilevabilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 26 MAGGIO 2015, N. 10836

LAVORO

Lavoro – Licenziamento illegittimo – Indennità sostitutiva di preavviso – Aliunde perceptum – Risarcimento – Detraibilità dell’indennità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 26 MAGGIO 2015, N. 10842

LAVORO

Lavoro subordinato – Licenziamento per giusta causa – Diverbio oltraggioso in presenza della clientela

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 26 MAGGIO 2015, N. 10843

LAVORO

Lavoro subordinato – Licenziamento – Mobilità – Mansioni promiscue – Irrilevanza

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 26 MAGGIO 2015, N. 22032

LAVORO

Lavoro – Incidente verificatosi a poche ore dall’inizio dei lavori – Committente dell’opera – Causalità della colpa

LEGISLAZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE

PROVVEDIMENTO

AGENZIA DELLE ENTRATE – PROVVEDIMENTO 25 MAGGIO 2015, N. 71472

FISCALE

Modalità con cui l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente e della Guardia di finanza elementi e informazioni al fine di introdurre nuove e più avanzate forme di comunicazione tra il contribuente e l’Amministrazione fiscale, anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali, finalizzate a semplificare gli adempimenti, stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili – Disposizioni di attuazione dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO FINANZE – DECRETO MINISTERIALE 11 MARZO 2015

LAVORO, FISCALE

Modifiche ed integrazioni al decreto 27 giugno 2014, recante strumenti per favorire la cessione dei crediti certificati ai sensi dell’articolo 37 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE – DECRETO MINISTERIALE 17 APRILE 2015

LAVORO

Ripartizione delle quote di tonno rosso per il triennio 2015-2017

PRASSI

AGENZIA DELLE ENTRATE

RISOLUZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE – RISOLUZIONE 26 MAGGIO 2015, N. 52/E

FISCALE

Istanza di interpello ordinario presentata ai sensi dell’art. 11 della legge n. 212 del 2000 – Concambio delle partecipazioni originariamente detenute nella società scissa (articolo 173, comma 3, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917)

CONSIGLIO NAZIONALE CDL

CIRCOLARE E PROVVEDIMENTO

FONDAZIONE STUDI CDL – CIRCOLARE 26 MAGGIO 2015, N. 12

LAVORO

Bonus pensioni – Ecco a chi spettano gli arretrati

INPS

MESSAGGIO

INPS – MESSAGGIO 26 MAGGIO 2015, N. 3547

LAVORO, FISCALE

Comunicato stampa Protocollo Inps-Agenzia Entrate

Strage operai in Qatar

Strage operai in Qatar. Domani si manifesta a Zurigo

Oltre 100 croci, cartellini rossi, striscioni da tutti i paesi: domani a Zurigo i sindacati delle costruzioni mondiali – in testa Bwi e Fetbb (federazione mondiale ed europea) – manifesteranno davanti alla sede dell’assemblea generale della FIFA per ricordare il dramma che si sta consumando nei cantieri del Mondiale 2022 in Qatar, dove oltre 1 milione di edili vivono in condizioni disumane, affamati, assetati, con turni di 16 ore, esposti a temperature estreme, ammassati in alloggi fatiscenti, sottoposti alla kafala, sistema di reclutamento che di fatto li rende schiavi.

Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil saranno presenti con una delegazione, guidata dai segretari generali  Vito Panzarella, Domenico Pesenti, Walter Schiavella, che raccontano “a quasi cinque anni dall’apertura dei cantieri, il conto dei morti è terrificante: 1.400, almeno 400 per incidenti diretti, il resto per infarto e suicidio. Ad oggi ogni partita di quei mondiali “costa” 62 vite umane. In questi anni ci siamo mobilitati, con iniziative, raccolte di firme, appelli alle federazioni di
calcio locali e ai grandi sponsor internazionali del calcio, per spingere la FIFA ad intervenire sul governo del Qatar. La Fifa, forse troppo impegnata nel tutelare interessi economici non sempre trasparenti, come le notizie di oggi ci confermano, non ha mai risposto ai nostri appelli” spiegano i segretari.

Grazie alla mobilitazione  “ora anche i grandi sponsor si stanno muovendo, consapevoli che quel Mondiale non sarà  ricordato per meriti sportivi ma per questa strage di innocenti” e finalmente anche in Italia “grazie alle nostre mobilitazioni, se ne comincia a parlare.”

San Germano di Parigi

 


San Germano di Parigi

Nome: San Germano di Parigi
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 28 maggio

S. Germano nacque a Costantinopoli verso il 635 dal patrizio Ciustiniano ufficiale alla corte di Eraclio e Costante II. Avendo perduto il padre, entrò nel clero e ne fu uno dei principali ornamenti. Fu vescovo dl Cizico al principio del secolo vm. Nel 715 per la sua pietà e per il suo sapere, fu eletto patriarca di Costantinopoli ove non solo attese a reprimere il vizio, ma difese con generoso coraggio la fede contro gli errori dei Monoteliti. La sua principale gloria è legata all’energica difesa del culto delle immagini contro gli iconoclasti. Il popolo di Oriente, che già aveva preso parte alle più rilevanti questioni teologiche, veniva ora scosso fortemente dalla lotta intorno all’uso e al culto delle immagini di Cristo e dei Santi. 

Gli Ebrei, ancora numerosi a Costantinopoli, odiavano le immagini: alcuni califfi vi avevano scatenato contro la persecuzione. Tutto questo finì col suscitare un partito iconoclasta, a cui aderirono purtroppo anche alcuni vescovi. L’imperatore Leone II, PIsaurico, più zelante di tutti, si propose di fare distruggere tutte le immagini persuadendo il popolo; visto che si andava a rilento diede mano ai decreti: ma il patriarca Germano vi si oppose gagliardamente, dichiarandosi pronto a dar la vita per esse. L’imperatore tutto mise in opera per guadagnarlo: promesse e minacce furono vane. Germano in questa lotta venne sostenuto dal Papa Gregorio III e da S. Giovanni Damaseeno.

Alla fine gli eretici ebbero un’apparente vittoria, poiché costrinsero Germano a lasciare la sua sede ed a ritirarsi a Platanio, presso i propri parenti: ciò avveniva nel 730. Dal suo ritiro il Santo gemeva e pregava per i mali che affliggevano la Chiesa e ripeteva spesso con S. Giovanni Crisostomo: « Quando avessi da morire mille volte al giorno, e soffrire anche per qualche istante le pene dell’inferno, tutto questo io stimerei un nulla, purchè vegga Gesù Cristo nella sua gloria ». 

Pieno di meriti morì in pace il 12 maggio 733 alla età di 98 anni. 

S. Germano è ricordato in modo speciale per i discorsi tenuti in onore di Maria SS. 

In essi sviluppa di preferenza due idee: l’incomparabile purità di Maria, Madre di Dio, e la sua universale mediazione nella distribuzione dei beni soprannaturali. 

PRATICA. — Rispettiamo e veneriamo le immagini sacre. 

PREGHIERA. — Fa’, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che la veneranda solennità del tuo confessore e Pontefice Germano ci accresca la devozione e ci assicuri la salvezza.