Archivi giornalieri: 14 maggio 2015

Mafia

Mafia: tornano laboratori e campi di lavoro di Arci-Cgil

Tornano anche quest’anno i campi e i laboratori della legalità democratica, organizzati dall’Arci insieme a Cgil, Spi Cgil e Flai Cgil in Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Primo campo a partire sarà quello di Corleone, in Sicilia, con diversi turni di una o due settimane ciascuno: la prima data utile è il 26 maggio, per un turno che si chiuderà il 9 giugno.

Il programma alternerà 40 attività, tra laboratori e campi di lavoro, nelle diverse località fino alla fine di settembre. Giunti alla nona edizione, i campi hanno ospitato migliaia di giovani e giovanissimi, ma anche meno giovani. Situati su terreni confiscati alle mafie, hanno l’obiettivo di restituire questi beni alla comunità, tornare a renderli produttivi e vivi, animarli con iniziative formative e informative sulla difesa della democrazia, della legalità, della giustizia sociale. Una pacifica ”occupazione” di questi spazi, dunque, abitata dalla presenza di centinaia di persone che si spendono con impegno e dedizione per costruire comunità alternative alle mafie.

Naspi

Circolare numero 94 del 12-05-2015

Naspi: servono contributi effettivi

Nella circolare n. 94/2015 l’Inps precisa che la Naspi, in vigore dal 1° maggio, spetta ai lavoratori che hanno perduto “involontariamente” l’occupazione, pertanto sono esclusi i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale, fatta eccezione delle seguenti ipotesi:

– dimissioni per giusta causa;

– dimissioni durante il periodo tutelato di maternità (da 300 giorni prima del parto e fino al compimento del primo anno di vita del figlio);

risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro.

Rispetto al passato la Naspi non richiede alcun requisito di anzianità assicurativa. Come per il passato, invece, richiede, una contribuzione minima pari ad “almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione”.

Per contribuzione utile al diritto si deve intendere anche quella dovuta ma non versata, in base al principio della cosiddetta automaticità delle prestazioni. In via di principio, dice l’Inps, sono utili i contributi versati durante il rapporto di lavoro subordinato; i contributi figurativi per maternità obbligatoria; i periodi di lavoro all’estero; i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli. Non sono utili, in quanto non coperti da contribuzione effettiva, i periodi coperti da contribuzione figurativa per malattia e infortunio nel caso non vi sia integrazione di retribuzione da parte del datore di lavoro: Cig e Cigs a zero ore; permessi e congedi per assistenza a familiari con handicap grave.

Ultimo requisito: 30 giornate di lavoro nei 12 mesi precedenti la disoccupazione.

da Italia oggi

Immigrati

Immigrati: Cgil, agenda UE non affronta con energia fenomeno ed effetti

La proposta di Agenda europea sulla migrazione presentata oggi dalla Commissione Europea, “pur avendo il merito di riportare il tema al centro dell’attenzione, non mostra la volontà sufficiente per affrontare con l’energia necessaria il fenomeno delle migrazioni e i suoi drammatici effetti, principalmente nell’area sud del Mediterraneo, e non supera l’approccio culturale sbagliato e le tendenze all’egoismo nazionale e alla mancanza di solidarietà che sino a questo momento l’Europa ha mostrato”. Sono Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, e Fausto Durante, coordinatore dell’Area politiche europee e internazionali della Cgil ad affermarlo.

“La scelta di continuare con le operazioni Triton e Poseidon – proseguono i due sindacalisti Cgil- non ritornando allo spirito di Mare Nostrum e alla necessità di salvare le vite in mare, conferma un’attenzione del tutto insufficiente rispetto alla vera e propria emergenza umanitaria determinata dal traffico di vite umane e dai sempre più frequenti naufragi di imbarcazioni e dalla conseguente morte di migliaia e migliaia di migranti. Le imbarcazioni vanno portate in sicurezza, non bombardate. E gli esseri umani vanno protetti e salvati, in mare come nei Paesi di origine e di transito”.

“La stessa proposta di un meccanismo temporaneo di distribuzione di migranti bisognosi di protezione internazionale – aggiungono Lamonica e Durante – appare largamente al di sotto dei bisogni effettivi, sia per la previsione di numeri limitati sia per la possibilità per gli Stati membri di sottrarsi a tale compito attraverso la scelta dell’opt-out, non essendo previsti obblighi vincolanti”.      

“Tra le poche note positive dell’Agenda – sottolineano Lamonica e Durante- va segnalata la possibilità di procedere alla revisione del Regolamento di Dublino sul sistema di asilo, che la Cgil e il sindacato europeo reclamano da tempo”.

“Siamo, in sostanza, – concludono i due dirigenti sindacali – lontani da quell’impegno e da quella assunzione di responsabilità che la drammatica situazione legata all’emergenza immigrazione richiede all’Unione europea. Un’emergenza sulla quale continueremo a batterci, in Italia e in Europa, per garantire a chi fugge da miseria, fame, guerra, il diritto a un’accoglienza caratterizzata da umanità e rispetto”.

Occupazione

Occupazione: 9,5 milioni di disoccupati hanno smesso di cercare un lavoro di cui 3,4 milioni solo in Italia

In tutta l’Unione europea, degli oltre 44 milioni di lavoratori a tempo parziale 9,8 milioni sono “sottoccupati”, ossia vorrebbero aumentare il loro orario di lavoro e sarebbero immediatamente disponibili a lavorare di più. Ciò rappresenta il 22,2% di tutti i lavoratori a tempo parziale e il 4,5% dell’occupazione totale nell’UE (dati 2014). La grande maggioranza dei lavoratori part-time in situazione di sottoccupazione sono donne (67%).

A questi quasi 10 milioni di lavoratori (e lavoratrici) disposti a lavorare di più, se il mercato del lavoro lo permettesse, si aggiungono altri 9,5 milioni di persone considerate come “forza lavoro potenzialmente aggiuntiva”, ossia disoccupati che hanno smesso di cercare un lavoro scoraggiati dalla congiuntura economica.

Soltanto in Italia se ne contano 3,4 milioni. In percentuale, la forza lavoro potenzialmente aggiuntiva più importante si registra in Italia (13,6% della popolazione attiva), seguita dalla Croazia (9,6%), e dalla Bulgaria (7,6%).

www.osservatorioinca.org

Bonus Bebè

Bonus Bebè: come chiedere il contributo

È operativo il bonus bebè introdotto dalla Legge di Stabilità, mancava solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del ministero (del 27 febbraio scorso), arrivata il 10 aprile scorso. La domanda va presentata all’INPS, esclusivamente in via telematica, entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione.

La misura non scatta automaticamente, ma gli aventi diritto devono presentare specifica domanda all’INPS. Il Bonus Bebè è pari a 960 euro all’anno (80 euro al mese), oppure a 1920 euro all’anno (160 euro al mese) per ogni figlio nato o adottato dal 2015 al 2017: la diversa misura dipende dal reddito ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) della famiglia. Se è inferiore ai 7mila l’euro, il bonus bebè è pari a 1920 euro, se invece l’ISEE è superiore a 7mila euro ma sotto i 25mila euro, l’importo annuale è pari a 960 euro. Il bonus spetta fino al compimento del terzo anno oppure per i primi tre anni di adozione.

Per i bimbi nati o adottati nei primi mesi del 2015, la domanda si può presentare per 90 giorni a partire dall’entrata in vigore del decreto. Chi presenta la domanda in ritardo, riceve il Bonus Bebè a partire dal mese di presentazione della domanda, non da quello della nascita o dell’adozione (quindi, in pratica, perde le mensilità per le quali ha presentato la domanda in ritardo).

Il beneficio decade nel caso in cui la famiglia beneficiaria non rientri più nelle soglie di reddito, oppure in una serie di altri casi molto specifici (decesso, affidamento del figlio ad un’altra famiglia, decadenza dalla responsabilità genitoriali), elencati nel decreto.

L’INPS effettua mensilmente il monitoraggio delle domande accolte e del relativo costo, e interrompe l’acquisizione delle domande nel caso in cui per tre mesi consecutivi venga superato il limite di spesa previsto dalla Legge di Stabilità per il finanziamento di questa misura. La spesa stimata per il 2015 è di 202 milioni di euro, e sale a 607 per il il 2016 e 1 miliardo per il 2017 e 2018.

Hanno diritto all’assegno i cittadini italiani residenti in Italia, per ogni figlio adottato o affidato. La residenza in Italia è req1uisitio essenziale, L’assegno è usufruibile anche dai cittadini comunitari e dai cittadini di stati extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo residenti in Italia. Inoltre sono equiparati ai cittadini italiani i cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria.

Il genitore richiedente deve essere convivente con il figlio, cioè entrambi coabitanti ed avere dimora abituale nello stesso Comune.

Le sedi dell’Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale, sono a disposizione per fornire informazioni e per l’inoltro della domanda in via telematica.

Eternit

Eternit: a Torino si apre il processo per omicidio volontario. La CGIL parte civile

Ieri a Torino si è aperto il processo “Eternit bis” in cui la Procura di Torino chiede il rinvio a giudizio per l’omicidio volontario di 258 persone di Stephan Schmidheiny  padrone di Eternit con l’udienza preliminare e la costituzione delle “parti offese” e delle parti civili.

Questo secondo atto viene dopo la prescrizione decretata dalla Corte di Cassazione del Novembre scorso e, quindi, con l’annullamento della condanna, prima in  primo grado a 16 anni di reclusione e poi. in appello. con la pena aumentata a 18 anni  per disastro ambientale doloso permanente e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche.

Quella sentenza ci colpì tutti per il pesante senso di ingiustizia che diffuse in  primo luogo nei confronti delle vittime accertate dell’amianto, più di 3000, e dei loro congiunti e in secondo luogo di tutta la popolazione di quei territori dove più alto è stato il numero delle vittime  e dove ancora si muore di cancro.

Senso di ingiustizia e di sconfitta per tutte quelle Amministrazioni e Associazioni e che si erano costituite parte civile nel processo per dare continuità alla battaglia per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, in primo luogo l’Associazione dei famigliari e vittime dell’amianto, le Organizzazioni sindacati territoriali e Nazionali tra cui la CGIL Nazionale.

Ieri si è aperto un nuovo capitolo di questa battaglia e, anche in questa occasione, la CGIL, nella persona del Segretario Generale Susanna Camusso, si è costituita parte civile nel processo assieme alle Cgil territoriali, Camerali e Regionale per essere a fianco di tutti i famigliari delle vittime che chiedono giustizia e sia individuato e colpito il colpevole e per far si che non si chiuda un capitolo di un dramma che continuerà a colpirci per anni. Si calcola che il picco dei morti di cancro per l’esposizione alle fibre di amianto si verifichi fra 10 anni.

Questo a dimostrare che il reato non si è concluso con la chiusura delle fabbriche in  Piemonte, Emilia Romagna e Campania.

Questo, inoltre, deve spronare tutti coloro che hanno responsabilità politiche e amministrative ad impegnarsi a fondo per le necessarie e urgenti bonifiche ambientali per i troppi siti ancora inquinati o che possono produrre inquinamento da amianto

Auser

Auser: sette milioni di ore di volontariato in un anno

L’associazione ha presentato i dati del suo primo Bilancio sociale, fotografia di un Paese dove cresce la voglia di partecipazione degli anziani. Quasi 600.000 le persone coinvolte, 17 milioni i chilometri percorsi dai volontari per aiutare chi sta peggio

Nel paese più vecchio d’Europa con il 27,4% della popolazione che supera i 60 anni, una percentuale che nel 2050 arriverà al 38.7%, e con 16,6 milioni di pensionati, gli anziani non ci stanno ad essere messi in un angolo e rivendicano un ruolo attivo nella società. Vogliono partecipare, impegnarsi in aiuto a chi è più fragile e per la tutela dei beni comuni, vogliono conoscere, apprendere cose nuove, sentire la propria vita ancora piena e attiva. Sono i dati del primo Bilancio sociale dell’Auser, che raccontano di una consistente fetta d’Italia dai capelli grigi, impegnata nel volontariato e desiderosa di rimettersi in gioco con quasi sette milioni di ore di volontariato espresse in un anno.

Numeri che raccontano di uno spaccato d’Italia over 60 che vuole contare di più e lanciare una sfida quella di un grande cambiamento culturale: una nuova idea di invecchiamento, attivo e propositivo dove le persone guardano al futuro. L’Auser emerge come ”grande casa” della solidarietà, diffusa in tutto il Paese (1.500 le sedi), rivolta soprattutto agli anziani, ma sempre più aperta ai giovani e alla positiva contaminazione con altre generazioni e altre culture. Un’associazione per l’invecchiamento attivo. Gli iscritti all’associazioni sono quasi 305.000,  con una componente femminile rilevante, il 51,71% . I volontari sono 45.263, di questi, il 48,21% è rappresentato da donne.

“I numeri che presentiamo con questo primo Bilancio sociale – ha sottolineato Enzo Costa, presidente nazionale dell’Auser – rappresentano quel pezzo di economia sociale che l’Auser ha realizzato nel corso di un anno; un’economia che contribuisce a dare risposte concrete alla domanda di servizi rivolti soprattutto alle persone anziane, ma non solo. Vogliamo testimoniare con la forza di questi numeri l’impegno civile e sociale che da 25 anni l’Auser porta avanti in tutta Italia, rendendo conto del nostro operato ai nostri soci, agli utenti dei nostri servizi, alle istituzioni”

Inoltre, l’Auser ha presentato la nuova campagna di comunicazione ”La cittadinanza non ha età”. Uno spot di trenta secondi, dove i volti dei volontari Auser diventano i testimonial perfetti di un’associazione che ha fatto dell’invecchiamento attivo il perno della sua azione. Una campagna che vuole comunicare un valore che riguarda tutti: il diritto alla cittadinanza, alla dignità, il diritto a partecipare alla vita sociale a prescindere dall’età. L’Auser ha infine presentato il sito www.auser.it completamente rinnovato nella sua veste grafica.

La versione completa del Bilancio sociale Auser si può scaricare dal sito www.auser.it 

San Mattia

San Mattia


Nome: San Mattia
Titolo: Apostolo
Ricorrenza: 14 maggio

S. Mattia fu uno dei settantadue discepoli di Gesù Cristo, cresciuto alla sua scuola, e testimone dei suoi prodigi. 

Salito Gesù al cielo. Mattia rimase nel cenacolo in unione di preghiere con gli Apostoli, in attesa dello Spirito Santo. Dovendosi eleggere un altro apostolo in luogo di Giuda prevaricatore, furono presentati agli Apostoli due discepoli: Giuseppe soprannominato il Giusto, e Mattia. Da tutta l’assemblea si pregò dicendo: « Tu, o Signore, che vedi il cuore di tutti, mostra quale dei due tu abbia eletto a prendere, in questo ministero, il posto del prevaricatore Giuda ». Quindi si vènne alla sorte, e questa cadde appunto su Mattia, che perciò fu aggregato agli altri undici Apostoli. Fu questa la prima elezione a dignità ecclesiastica.

Mattia accettò quella carica di somma responsabilità con rendimento di grazie a Dio. Rimase quindi nel cenacolo in compagnia degli altri Apostoli fino a quel giorno fortunato in cui il Divin Paraclito scese dal cielo a portare i suoi doni. 

Nella divisione del mondo da evangelizzare, S. Mattia ebbe come campo di apostolato l’Etiopia. Da quel momento egli consacrò l’intera vita alla predicazione della dottrina della salute eterna. Copiosissimi furono i frutti riportati. Nelle sue istruzioni insisteva massimamente sulla necessità di mortificare la carne reprimendo i desideri della sensualità, come aveva imparato da Gesù Cristo e come egli stesso praticava. 

Per quanti anni abbia predicato, non lo sappiamo con precisione; ma è certo che fu fedele al suo apostolato, e che coronò le sue virtù ed il suo zelo col martirio. Fu ucciso a Sebastopoli per opera dei Giudei, e le sue reliquie, molto venerate, si conservano, parte a Treviri nella Germania e parte in Santa Maria Maggiore a Roma. 

PRATICA. Il sacerdote è il ministro di Dio, il maestro ed il padre delle anime nostre. Che rispetto ne abbiamo? 

PREGHIERA. Dio, che aggregasti il beato Mania al collegio dei tuoi Apostoli, deh! concedi, per sua intercessione, che sempre sentiamo in noi gli effetti della tua misericordia