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Cgil: il calo della Cig non è il segnale della ripresa

“Il calo del ricorso alla cassa integrazione non può essere scambiato come un segnale di miglioramento della situazione produttiva nel nostro Paese. La riduzione del dato ha origine per il 91,2% dal crollo della cassa in deroga e questo si spiega con un’unica ragione: l’esaurimento delle insufficienti risorse rese disponibili dai provvedimenti di legge del 2014, a partire dalla Legge di stabilità. A ciò va, inoltre, aggiunto l’effetto dei provvedimenti di legge messi in essere per il 2015, sempre in materia di ammortizzatori sociali, corrispondenti ad una riduzione delle risorse rispetto al ’14 di oltre il 50% e di una riduzione della copertura di durata di quasi il 60%”. Così la Cgil ha commentato i dati diffusi dall’Inps.

Per il sindacato di Corso d’Italia, “Occorre distribuire subito i 490 milioni di euro, concordati con le Regioni, per coprire il fabbisogno della cassa in deroga del 2014. Le risorse ci sono e sono certificate”. La Legge di stabilità 2015, spiega Corrado Ezio Barachetti, responsabile del dipartimento “Mercato del lavoro” della Cgil, “non solo ha introdotto pesanti limitazioni per i beneficiari di ammortizzatori sociali e ridotto pesantemente loro le risorse, ma non ha previsto un adeguato sostegno al fabbisogno che emerge forte dalla richiesta di attivazione di contratti di solidarietà. Questo in totale contraddizione con l’idea di rilancio di tale ammortizzatore che la legge delega 183, dello scorso 10 dicembre 2014, lasciava trasparire”.

Per il dirigente della Cgil, “serve agire urgentemente in chiave solidaristica e universale, a partire dall’esausto sud del Paese, vero protagonista del calo del 16,7% del numero di domande di disoccupazione. Nel mezzogiorno sono, infatti, oramai purtroppo in molti ad aver scelto di chiamarsi fuori dal gioco perché pesantemente frustati dalle lunghe attese e dagli inganni, come nel caso della Whirlpool Corporation”.

Cigultima modifica: 2015-04-21T12:21:53+02:00da vitegabry
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