Archivi giornalieri: 12 aprile 2015

L’elisir della longevità

La Barbagia tra i 5 territori del mondo dove si vive più a lungo. L’elisir della longevità è il Pastoralismo

Battista Cualbu: “dobbiamo saper valorizzare il nostro patrimonio agrolimentare, culturale e ambientale”

Produzioni tipiche locali (Foto di Pastores Tenores, SardegnaDigitalLibrary, Pierino Vargiu e Fabio Manca)

Produzioni tipiche locali (Foto di Pastores Tenores, SardegnaDigitalLibrary, Pierino Vargiu e Fabio Manca)

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Il centro Sardegna è uno dei cinque territori del mondo in cui si vive più a lungo. Lo ha confermato anche  un team del National Geographic capeggiata dal giornalista esploratore Dan Buettner, divulgatore del concetto di Blue Zone, le cosiddette zone blu, le cinque aree del mondo con la più alta concentrazione di centenari, che nei giorni scorsi ha effettuato un tour nell’isola.

Sono Okinawa (Giappone), Loma Linda (California), Nicoya (Costarica), Ikaria (Grecia) e comprendono 14 piccoli Comuni collocati tra la Barbagia e l’Ogliastra dove vi abitano circa 40mila persone: Fonni, Gavoi, Ollolai, Ovodda, Tiana, Mamoiada, Orgosolo, Oliena, Villagrande Strisaili, Arzana, Baunei, Triei, Talana e Urzulei.

Secondo gli esperti in questo fazzoletto di terra si vive di più grazie all’aria che respiriamo, al cibo che mangiamo e al tipo di società. Insomma gli studi scientifici hanno dimostrato che la società del Pastoralismo in Sardegna è l’elisir della lunga vita: perché è quella che produce cibi sani; che ti consente di fare il giusto esercizio fisico all’aperto; di coinvolgere tutte le fasce d’età e vivere in comunità.

“Ma noi – è la riflessione del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – abbiamo effettivamente consapevolezza di vivere in una terra che custodisce un patrimonio agroalimentare, culturale e ambientale unico e inimitabile? Forse no visto che il comparto agricolo è in crisi, il turismo non è fiorente e importiamo circa l’80 per cento dei prodotti agroalimentari che consumiamo”.

Secondo Cualbu per valorizzare questo nostro patrimonio inestimabile “dovremmo metterci tutti in gioco, a cominciare dal mondo politico regionale, e investire molto di più e con più decisione sul nostro patrimonio agroalimentare e sul saper fare”.

“La Regione – continua la sua analisi – dovrebbe promuovere un piano strategico che tuteli le nostre eccellenze agroalimentari, con dei disciplinari di produzione che consentano il rispetto del tradizionale saper fare e l’utilizzo di materie prime locali. Solo cosi si consentirà lo sviluppo di una vera economia regionale che abbia come protagonisti i produttori e i trasformatori. Allo stesso tempo si dovrebbe avviare, in modo costante e coerente, una programmazione per dei corsi  di educazione alimentare nelle scuole con il coinvolgendo delle fattorie didattiche”.

Gli effetti sarebbero molteplici e positivi: oltre che per la salute anche economici, ambientali e culturali. “Lavoro che va accompagnato ad un buon piano di marketing e comunicazione – aggiunge Battista Cualbu – trasformando finalmente la Sardegna in una meta ambita dai turisti”.

“L’Expo – è la conclusione – è, in questo senso, un banco di prova e un’occasione importante, da non sottovalutare. La Coldiretti sta facendo la sua parte. Ci stiamo attrezzando anche con degli incontri preparativi con i nostri soci per portare a Milano, e dunque nel mondo, questa Sardegna. L’auspicio è che anche la Giunta sia consapevole di questa chance e la sfrutti al meglio”.

INPS circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Circolare numero numero 75 del 10-04-2015
Contenuto:  Art. 29 d.l. 244/1995. Conferma della riduzione contributiva nel settore dell?edilizia per l?anno 2014. Indicazioni operative.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 74 del 10-04-2015
Contenuto:  Articolo 1, commi da 707 a 709 e 113, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 recante ?Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)?. Importo massimo complessivo del trattamento pensionistico nel sistema misto. Riduzione percentuale della pensione anticipata prevista per i soggetti con età inferiore a 62 anni.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 73 del 10-04-2015
Contenuto:  accesso al Sistema informativo ISEE da parte degli enti erogatori di prestazioni sociali agevolate: nuove istruzioni operative.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 72 del 10-04-2015
Contenuto:  Gestione separata INPS/INARCASSA ? Iscrizione e obbligo contributivo. Chiarimenti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 2489 del 10-04-2015
Contenuto:  Articolo 1, comma 115, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, concernente benefici previdenziali per i lavoratori esposti all?amianto. Proroga del termine per la presentazione delle domande.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 71 del 08-04-2015
Contenuto:  Modalità di rilascio della Certificazione Unica 2015
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 70 del 07-04-2015
Contenuto:  Contratti di solidarietà stipulati successivamente al 14.6.1995. Riduzione contributiva ai sensi dell?art. 6, comma 4, della legge 28.11.1996, n. 608
Tipologia:  CIRCOLARE

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rassegna.it

Newsletter del 12/04/2015

Province: sindacati, confronto o mobilitazione senza precedenti (11/04/2015 15:59)

Cgil, Cisl e Uil: spiegheremo ai cittadini il disastro in atto

Province, «siamo pronti a occupare» (11/04/2015 15:09)

Manifestazione dei sindacati a Roma. Dopo tre mesi dagli annunci del governo, la situazione è ancora in stallo. Dettori (Fp Cgil): “L’unica certezza sono gli esuberi, il governo ci convochi, altrimenti scatterà una mobilitazione che si ricorderanno”

Def: allarme Cgil, no soldi rinnovo contratti P.a. (11/04/2015 14:40)

Pronti a fare mobilitazione che si ricorderanno

Province: Dettori (Fp Cgil), senza risposte si torna a occupare

San Zeno

San Zeno (Zenone) di Verona


San Zeno (Zenone) di Verona

Nome: San Zeno (Zenone) di Verona
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 12 aprile

I monumenti più antichi e più gloriosi di Verona sono due. Il primo è l’Arena, il grande anfiteatro romano eretto sotto Traiano e ancora mirabilmente conservato. Il secondo è la chiesa abbaziale di San Zenone, o, come dicono i Veronesi, di San Zeno Maggiore. Accade spesso che sul corpo di un Martire o di un Santo, come su un terreno particolarmente fertile, germogli una grande chiesa o ributti uno svelto campanile. A Verona, sul corpo miracoloso di San Zenone è fiorita la più bella chiesa italiana dell’epoca romanica, con il boccio di pietra rosea dell’elegante campanile. La vita di San Zenone, Santo veronese, è avvolta nella leggenda. Pare che fosse nato in Africa e vissuto nel IV secolo. Non si sa come e quando, dalle sabbie africane, sia giunto sui dolci colli in riva all’Adige, spinto dalla sua vocazione apostolica. In quei tempi, l’imperatore Giuliano, detto l’Apostata, cercava di ristabilire il culto degli dei pagani, combattendo il Cristianesimo, da lui rinnegato. I primi barbari invasori dell’Impero erano poi ariani, cioè cristiani eretici, fieramente avversi al Cattolicesimo. Correvano quindi tempi brutti per la Chiesa e per il decimato gregge dei fedeli. Ma la sua predicazione e il suo esempio furono più forti delle imposizioni politiche e delle opposizioni settarie. I pagani convertiti, gli eretici ravveduti, furono presto legione, e di San Zenone si poté dire che « predicando condusse Verona al Battesimo ». Eloquente, erudito, paterno, come appare dai suoi Sermoni, San Zenone fu Vescovo esemplare. Ma oltre che perfetto pastore, egli fu anche un prodigioso cane da guardia, che tenne lontani i lupi della sopraffazione e le serpi dell’eresia; anzi, che lupi e serpi ridusse in miti e obbedienti agnelli. Nelle opere d’arte, fin da quelle più antiche, San Zenone è rappresentato con un pesce in mano. Questo curioso simbolo ha un doppio significato. San Zenone aveva rinunziato a tutte le sue ricchezze, per distribuirle ai poveri. La sua povertà, sopportata con gioia, giungeva spesso fino all’indigenza. La leggenda narra così come il santo e umilissimo Vescovo pescasse egli stesso nell’Adige il magro cibo per i suoi pasti frugali. Per questo egli è considerato Patrono dei pescatori d’acqua dolce.
Ma il simbolo del pesce ricorda anche la frase che Gesù disse agli Apostoli, prima d’inviarli in tutto il mondo a battezzare e a predicare il Vangelo. « Sarete pescatori d’uomini». Anche San Zenone, come gli Apostoli, fu pescatore infaticabile, e le anime da lui tratte nella rete della Grazia furono infinitamente più numerose dei pochi pesci destinati a sfamarlo.
Quando mori, verso il 380, era stato Vescovo per diciotto anni. Il popolo, che volle dare l’estremo saluto alle sue spoglie, non poté essere contenuto nella chiesa che San Zenone stesso aveva costruito, fuor delle mura della città. Fu così che nacque l’idea della nuova grande costruzione: quella chiesa meravigliosa con la quale si volle onorare il Santo, e che misura la devozione e l’affetto dei Veronesi per il loro glorioso Patrono.