Archivi giornalieri: 10 aprile 2015

dal blog Giubberosse di Pietro Spataro

Sel: Gennaro Migliore si dimette da capogruppo Camera

Perché Migliore non è la scelta migliore

In politica, come nella vita, credo che la coerenza debba essere ancora un valore. E debba esserlo nonostante tutto. Cioè, nonostante quel che ci succede attorno sia spesso il trionfo dell’incoerenza e dell’instabilità politica personale. Proprio per questo non riesco a capire (o forse la capisco bene, ma non mi piace affatto) la logica politica che sta alla base della soprendente scelta di nominare Gennaro Migliore relatore sulla legge elettorale che nei prossimi giorni sarà votata alla Camera. In questo giudizio non c’entra nulla il merito di quella legge né i commenti che su di essa sono stati espressi (e il mio non è, con tutti i dubbi che quell’impianto elettorale mi suscita, lo stesso di chi grida al complotto a addirittura alla dittatura). Trovo strano, controproducente e un po’ sgradevole che un uomo che solo qualche mese fa sosteneva che quella legge è anticostituzionale, accusava con durezza la minoranza del Pd di non avere il coraggio di contrastarla arrivando alle estreme conseguenze e poi ha votato contro in prima lettura alla Camera sventolando la Costituzione, ora possa diventare relatore e rispondere, dal suo nuovo pulpito, alle obiezioni della minoranza Pd quasi con una scrollata di spalle e la solita frase di rito: andiamo avanti, il momento è adesso.

Sia chiaro, per evitare equivoci: ciascuno è liberissimo di cambiare idea e quindi è del tutto legittimo che Migliore, dopo aver gridato allo scandalo con parole dure e gravi, ora si sia fatta un’idea diversa dell’Italicum prodotto da Renzi e dalla ministra Boschi. Lui, come si sa, si difende da queste obiezioni sostenendo che la legge è stata modificata rispetto alla versione precedente. Certo, è stata modificata. Anche se non proprio come voleva lui (basta rileggersi il resoconto stenografico della sua dichiarazione di voto contrario nel linkhttp://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0188&tipo=stenografico#sed0188.stenografico.tit00040.sub00010.int00180). Ma questo alla fine non è quello che conta perché si può cambiare idea anche se non cambiano le cose come si sarebbe voluto. E’ lecito per tutti, quindi anche per Migliore. Il problema ci sembra un altro e riguarda appunto la coerenza politica. E’ normale che un esponente di punta di un partito di opposizione (Sel) passi in un partito di maggioranza (Pd) e a tambur battente diventi un esponente di punta del nuovo partito, riceva l’incarico di fare il relatore su una legge così importante che considerava pessima e abbia anche la possibilità di redarguire quelli che in quel partito ci stanno da sempre ed esprimono un’opinione diversa, anch’essa ovviamente legittima, dal segretario? Credo che non sia affatto normale. Ci vorrebbe un po’ di misura, un po’ di sobrietà (quanto suonano vecchie oggi queste parole…) sia da parte di Migliore ma soprattutto del partito che gli ha gentilmente aperto le porte. Perché cambiare casacca passi pure, ma indossare all’istante, senza nemmeno uno straccio di elaborazione del mutamento, quella con i gradi già cuciti addosso mi pare sinceramente un po’ eccessivo.

I braccianti

I braccianti stranieri, “in regola col permesso, ma ancora senza diritti”

Lo studio è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e il Laboratorio di teoria e pratica dei diritti (Ltpd) del dipartimento di giurisprudenza dell’Università Roma Tre e con il sostegno della Fondazione Charlemagne, di Open Society Foundations, della Fondazione con il Sud e della Fondazione Nando Peretti.

Lavoro nero o con gravi irregolarità contributive, sottosalario, caporalato, orari eccessivi, mancata tutela della sicurezza e della salute, difficoltà nell’accesso alle cure, situazioni abitative ed igienico-sanitarie disastrose. Sono queste le condizioni di vita dei lavoratori migranti in agricoltura denunciate dal rapporto “Terraingiusta” curato da Medici per i diritti umani (Medu) presentato a Roma.

Lo studio è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e il Laboratorio di teoria e pratica dei diritti (Ltpd) del dipartimento di giurisprudenza dell’Università Roma Tre e con il sostegno della Fondazione Charlemagne, di Open Society Foundations, della Fondazione con il Sud e della Fondazione Nando Peretti.

Da febbraio 2014 e per undici mesi, cinque territori dell’Italia centrale e meridionale sono stati oggetto di studio seguendo le stagioni agricole dalla Piana di Gioia Tauro in Calabria, alla Piana del Sele in Campania, dal Vulture Alto Bradano in Basilicata all’Agro Pontino nel Lazio. Nel periodo estivo è stata inoltre monitorata la raccolta del pomodoro nell’area della Capitanata in Puglia. Per mezzo di cliniche mobili, gli operatori di Medu hanno svolto un servizio di prossimità a bassa soglia, mappando e raggiungendo gli insediamenti abitativi dei lavoratori immigrati, prestando prima assistenza medica, fornendo informazioni e orientamento socio-sanitario. Durante il viaggio sono stati intervistati 788 migranti, dei quali 744 hanno ricevuto assistenza sanitaria per un totale di 876 consulti medici.

Secondo quanto riscontrato dagli operatori, la gran parte dei lavoratori stranieri assistiti dal team di Medu era in possesso di un regolare permesso di soggiorno. “Per motivi di lavoro nelle aree a maggior presenza stanziale come la Campania e il Lazio – spiega il rapporto -, per protezione internazionale o motivi umanitari nei contesti con maggior flusso stagionale come la Calabria oppure ancora con caratteristiche miste in Basilicata. La percentuale di migranti in condizione di irregolarità è risultata trascurabile nell’Agro Pontino e nel Vulture Alto Bradano e ridotta a non più di un quarto dei migranti assistiti nella Piana del Sele e nella Piana di Gioia Tauro”.

Il fenomeno, secondo il rapporto, è apparso rilevante soprattutto nella Piana di Gioia Tauro dove l’83 per cento dei migranti incontrati dagli operatori lavorava senza contratto. Tuttavia anche in territori dove i lavoratori con contratto sono risultati essere la maggioranza (circa i due terzi nella Piana del Sele e nel Vulture Alto Bradano e quasi il 90 per cento nell’Agro Pontino) il “lavoro grigio” rappresenta una modalità diffusa: un lavoro caratterizzato da sottosalario e da irregolarità salariali e contributive.

 Nonostante le tante inchieste sul tema, il fenomeno del caporalato è ancora una volta risultato diffuso in tutti i contesti, in particolar modo nei territori con maggior presenza di lavoratori stagionali come la Piana di Gioia Tauro e il Vulture Alto Bradano, dove rispettivamente i due terzi e la metà dei migranti intervistati hanno ammesso di aver dovuto ricorrere a tale tipo di intermediazione illecita per trovare lavoro. Tuttavia, il fenomeno non manca anche in territori come l’Agro Pontino, caratterizzati da presenze stanziali: “il fenomeno del caporalato si presenta con caratteristiche peculiari abbracciando l’intero ciclo del lavoro – spiega il rapporto -, a partire dal reclutamento nel paese d’origine, e assumendo talvolta le caratteristiche di una vera e propria tratta di esseri umani”.

Rispetto agli anni precedenti, spiega il rapporto del Medu, per quanto riguarda le condizioni abitative e igienico-sanitarie dei migranti nelle zone caratterizzate dai flussi stagionali di braccianti, come la Piana di Gioia Tauro, il Vulture Alto Bradano e la Capitanata,non ci sono miglioramenti e le condizioni appaiono ancora una volta assai gravi. “Baraccopoli e casolari fatiscenti rappresentano ancora oggi il drammatico quadro da “crisi umanitaria” che segna il paesaggio di queste campagne – spiega il rapporto -. In particolare in Calabria, il 79 per cento dei migranti assistiti alloggiava in insediamenti precari privi di qualsiasi servizio mentre in Basilicata viveva in queste condizioni addirittura il 98 per cento dei braccianti”. Le principali patologie rilevate, infine, risultano essere correlate alle dure condizioni di lavoro nei campi e alle critiche situazioni di precarietà sociale, abitativa e igienico-sanitaria riscontrate nei territori di intervento.

A fronte di un fenomeno di “così ampie proporzioni”, però, da parte delle istituzioni, sia locali che nazionali, non c’è stata una risposta efficace. Anche se qualcosa sta cambiando, non senza difficoltà. “Nel corso della scorsa stagione – spiega il rapporto -, i governi regionali di Puglia e Basilicata hanno avviato dei piani organici con il preciso obiettivo di migliorare le condizioni lavorative e abitative dei migranti impiegati in agricoltura. Se da un lato, però, le strategie messe in campo dalle due task force create ad hoc, hanno avuto il grande merito  di affrontare il problema in tutta la sua complessità, tenendo conto dei molteplici aspetti interconnessi, dall’altro, la realizzazione concreta degli specifici interventi ha dimostrato gravi carenze sia negli aspetti della pianificazione sia in quelli più propriamente operativi.

da Redattore Sociale

CGIL

Cgil, esce il film sul 25 ottobre

Un racconto collettivo della imponente manifestazione di piazza San Giovanni, ideato e coordinato da Francesco Maselli e diretto da 13 registi d’eccezione. Prodotto da Edit Coop in collaborazione con Radioarticolo1 ed Ediesse

Piazza San Giovanni gremita di persone giunte da tutta Italia per dire al governo di cambiare marcia sul lavoro. Dalle immagini girate quel giorno, il 25 ottobre 2014, nasce un film collettivo (Cgil e Il Cinema per il Cambiamento, Italia 2014) ideato e coordinato da Francesco Maselli.

La direzione è stata affidata a tredici registi d’eccezione quali lo stesso Citto Maselli, i registi e attori Sabina Guzzanti e Moni Ovadia, la decana del documentario Cecilia Mangini, lo scrittore e sceneggiatore Giorgio Arlorio, lo scenografo Marco Dentici, la regista e sceneggiatrice Gioia Benelli, la giornalista e documentarista Giovanna Boursier, i registi Fabiomassimo Lozzi, Tommaso Mannoni, Sara Olivieri, Enzo Rizzo, Nino Russo.

sul sito di Rassegna.it il trailer del film

rassegna.it

Newsletter del 10/04/2015

Ansatech Finale Emilia, Fiom: accordo per contratti di solidarietà (09/04/2015 19:41)

Italtel: Fiom Palermo, piano investimenti notizia positiva(09/04/2015 19:06)

Fincantieri: Fiom vince le elezioni delle Rsu a Trieste (09/04/2015 18:33)

Ragusa, 17/4 incontro su sistema migrazioni a Centro studi Rossitto (09/04/2015 18:31)

  L’iniziativa è promossa, tra gli altri, da Fondazione Di Vittorio, Cgil nazionale, Flai Cgil, Camera del lavoro di Ragusa, Cgil Sicilia, Inca nazionale

Cgil Modena, agenzie interinali rumene: ministero ci dà ragione (09/04/2015 18:24)

Cgil Emilia Rom.: Privatizzazione Hera fa acqua da tutte le parti(09/04/2015 18:13)

  Il 28 aprile sciopero di otto ore dei lavoratori del gruppo. A Bologna contro-assemblea con Susanna Camusso

Filctem: al via la stagione dei rinnovi contrattuali (09/04/2015 17:48)

  Il direttivo nazionale vara le ‘linee guida’ per chimici e farmaceutici, elettrici, gomma-plastica, energia e petrolio, gas-acqua, lavanderie industriali, per un totale di 400.000 lavoratori interessati. Coinvolte quasi 10.000 imprese

Nidil Sicilia: Giuseppe Oliva nuovo coordinatore regionale(09/04/2015 17:14)

Province: caos continua, sabato 500 lavoratori veneti a Roma(09/04/2015 17:07)

  Fp: “Moderata soddisfazione per lo stanziamento votato dalla Regione per il sostegno ai disabili sensoriali, svolto da cooperative, ma facente capo alle province. I fondi garantiscono prestazioni e lavoro solo per il 2015: occorrono fondi strutturali”

Sciopero Ntv, Firenze: presidio unitario a stazione S. Maria Novella (09/04/2015 16:44)

Mps e Siena Biotech, Cgil: “Dov’è finita la comunità locale?”(09/04/2015 16:15)

Nidil Cgil: interinali a contratto rumeno, bene il ministero(09/04/2015 15:50)

  Il sindacato: “Nessuna deroga alla parità di trattamento. Tutte le agenzie devono essere registrate all’albo informatico”

Miceli (Filctem): “Rinnovare contratti senza copiare Jobs act”(09/04/2015 15:34)

Tirocinanti della giustizia, il 28 aprile in piazza a Roma (09/04/2015 15:03)

  Il 28/4 tirocinanti in piazza, con una manifestazione nazionale per chiedere un futuro per loro e le proprie famiglie. Sono 2.650 le persone a rischio dall’1 maggio. Cgil e Fp lanciano la mobilitazione. Le voci dei lavoratori. Camusso: “Meritano rispetto”

Gli ex operai Trafomec: dopo le promesse siamo stati dimenticati (09/04/2015 14:53)

  Il gruppo degli ex lavoratori della fabbrica di Tavernelle (Pg) denuncia in una lettera aperta il silenzio calato intorno alla vicenda. “Dopo 50 giorni dall’ultimo incontro e dalle promesse fatte non si muove foglia. Ma noi non possiamo più aspettare”

Il caso tirocinanti della giustizia (09/04/2015 14:52)

  I lavoratori cosiddetti “tirocinanti della giustizia” sono 2.650 ex cassintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati ed inoccupati , che dal 2010 ad oggi hanno usufruito dei tirocini formativi negli uffici giudiziari del nostro paese. La vertenza

Cgil, esce il film sul 25 ottobre (09/04/2015 14:42)

  Un racconto collettivo della imponente manifestazione di piazza San Giovanni, ideato e coordinato da Francesco Maselli e diretto da 13 registi d’eccezione. Prodotto da Edit Coop in collaborazione con Radioarticolo1 ed Ediesse

Appalti e contratti le due priorità (09/04/2015 14:23)

  Martini (Cgil) ai microfoni di RadioArticolo1: il governo “deve smetterla di ridurre le parti sociali a meri testimoni di una centralità dell’impresa, che da sola non va da nessuna parte”. Un rilancio del Paese significa investire sull’innovazione

Peroni, siglato l’accordo integrativo (09/04/2015 14:13)

  Flai Cgil: risultato importante perché si colloca in un difficile contesto economico. Ora l’intesa passa al vaglio dei lavoratori. Consolidate le relazioni industriali, centralità alle Rsu. Misure contro il dumping salariale nella catena degli appalti

Simetec, 16/4 sciopero nazionale (09/04/2015 12:59)

Fiom Cgil, a Firenze l’Assemblea nazionale degli Rls (09/04/2015 12:07)

  L’appuntamento è venerdì 10 aprile, presenti il leader delle tute blu Maurizio Landini e il segretario confederale Cgil Fabrizio Solari. Marcelli (responsabile sicurezza): riaprire confronto con imprese su organizzazione del lavoro e modelli produttivi

Fincantieri: sciopero ad Ancona, tute blu dal sindaco (09/04/2015 12:05)

Mercatone Uno passa ai commissari (09/04/2015 11:56)

  I sindacati chiedono di fare chiarezza: “L’amministrazione straordinaria e il concordato preventivo sono due cose completamente diverse e non collegate fra di loro”

Contratti ‘rumeni’: ministero Lavoro, rafforzata la vigilanza(09/04/2015 11:47)

Scuola: è sciopero delle attività non obbligatorie (09/04/2015 11:06)

  Per protestare contro la riforma, docenti, personale educativo e Ata incrociano le braccia nelle attività non obbligatorie. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola, Snals e Gilda contro le scelte del governo: “Avanti fino alla manifestazione di Roma”

Appalti, appuntamenti Cgil Messina per raccolta firme (09/04/2015 09:39)

Il 15 aprile si ferma il turismo (09/04/2015 09:38)

  Contratto di lavoro scaduto da 24 mesi. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, proclamano una giornata di sciopero con manifestazioni a Milano, Roma e Taormina. “A pochi giorni da EXPO quasi un milione di lavoratori attendono una risposta”

Sindacati commercio Forlì, no ad aperture il 25 aprile (09/04/2015 09:34)

Aziende speciali: la Filcams aderisce alle iniziative della Fp(09/04/2015 09:27)

Fiom Cgil, domani (10/4) Assemblea nazionale Rls a Firenze(09/04/2015 09:22)

Alda Merini

 

Il peso di una carezza 

Il peso di una carezza
può essere un segno d’alba,
il crisma del tuo destino,
la donna che alla fonte
dolcemente si inclina,
taglia netto il suo solco
di costante preghiera,
e così se mi appoggio
alla tua mano pura
mi si leva dentro l’alba
dentro si alza il cielo,
ma perché nell’amore
sì forte mi raggelo?
 

Sogno d’amore

 

Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l’assoluto di un abbraccio gioioso.
 

O labbra, labbra disunite e biancheO labbra, labbra disunite e bianche
nel valore del pianto penitente,
labbra disunite dentro il bacio
in tenera protesta di follia,
o labbra senza tempo
che avete amato un uomo,
labbra senza perdono
ponete la protesta fuori da una finestra.
O labbra della Vergine divina
che cantan l’Angelo che ormai si avvicina,
è pronto il gran segreto,
vengo meno a un divieto.

 

(da “Ballate non pagate”) 

 

 

Sant’ Ezechiele

Sant’ Ezechiele


Sant' Ezechiele

Nome: Sant’ Ezechiele
Titolo: Profeta
Ricorrenza: 10 aprile

Ezechiele s’interpreta « fortezza di Dio », e in verità il Signore ha dato a questo grande tra i quattro profeti maggiori un carattere adamantino: «Ho reso la tua faccia come diamante ». 

Nacque a Sarara, in Palestina, verso la seconda metà del 600 a. C., periodo in cui sul trono di Roma sedeva Tarquinio Prisco e su quello di Babilonia Nabucodonosor. Fu della tribù di Levi, e come tale sacerdote. 

Correvano allora tempi assai tristi per i Giudei gementi sotto la tirannide dei figli di Assur. Anch’egli fu condotto esule a Babilonia con Jeconia nella seconda deportazione (601-599) e si stabilì a Tell-Abid sul Cobar, (forse il gran canale che univa il Tigri all’Eufrate) ove era una colonia di esuli. Dopo 15 anni, all’età di circa 30 anni, cominciò il suo ministero profetico confortato da una grande visione e per almeno 22 anni fu la guida morale del suo popolo. Gli anziani d’Israele si radunavano nella sua casa, perchè egli come sacerdote e come profeta aveva su di loro grande autorità. 

Ezechiele fu inoltre un grande annunziatore della parola di Dio: impavido dinanzi alle minacce, inflessibile contro gli Ebrei ostinati, non teme di svelare la venuta dei castighi di Dio per i perfidi suoi fratelli. Però è commosso, tanto che prima di annunziarli piange e fa lunghe penitenze. 

Per amore di questo suo popolo esule ed abbandonato, operò anche dei miracoli. Come un giorno Mosè passò miracolosamente col suo popolo il Mar Rosso che nei suoi gorghi affogava l’esercito col Faraone, così Ezechiele coll’aiuto divino attraversò coi suoi protetti il Cobar, facendovi annegare i minacciosi Caldei dai quali erano inseguiti. 

Altra volta ottene una pesca miracolosa per sfamare il suo popolo. 

Dopo una vita così piena di meriti fu coronato dalla palma del martirio. Fu ucciso da un principe di Giuda da lui rimproverato per la sua idolatria. 

Lo scopo di Ezechiele nelle sue profezie è duplice: prima della caduta di Gerusalemme intende esortare il popolo alla penitenza: dopo la caduta le sue parole si rivolgono a consolare gli esuli colla promessa della liberazione, del ritorno in patria e del regno messianico descritto con simboli meravigliosi. 

Dal duplice scopo scaturisce la divisione del suo libro in due parti. Nella prima annunzia i tremendi castighi di Dio contro il popolo eletto e contro le nazioni idolatre. Nella seconda, annunziata la caduta di Gerusalemme, passa alla profezia di consolazione per Israele. 

Ezechiele è pieno di oscurità, per cui S. Girolamo lo chiama « Oceano delle scritture, labirinto dei misteri di Dio », ma la sua oscurità dipende dall’ardito simbolismo, diventa chiarezza davanti alla realtà del regno messianico (la Chiesa), da lui simboleggiato. 

PRATICA. Procuriamo di avere nella nostra casa una Bibbia cattolica e leggiamone sovente un tratto. 

PREGHIERA. Riguarda, Dio onnipotente, la nostra debolezza e perchè ci grava il peso del nostro mal operato, ci protegga la gloriosa intercessione del tuo beato martire e profeta Ezechiele.