dal settimale L’ESPRESSO

di Paolo Fantauzzi 

Lo sapevate che i grandi elettori nel 1971 rischiarono di perdere il cenone di Natale per eleggere Giovanni Leone? E che al suo successore, il presidente-partigiano Sandro Pertini, toccò nominare ben otto governi, in media uno ogni dieci mesi? Sono alcune delle curiosità che emergono dal dossier che OpenPolis ha realizzato per l’Espresso in vista delle elezioni per il nuovo Capo dello Stato. Dai termini più pronunciati nei discorsi di fine anno al confronto con l’estero, una serie di statistiche, numeri e carriera degli inquilini del Quirinale che diventano un utile vademecum nel momento in cui il Parlamento in seduta comune si accinge a scegliere il successore di Giorgio Napolitano. 

Ad esempio, il prossimo presidente verrà scelto ancora una volta fra chi ha un passato da parlamentare o trionferà un tecnico puro, come è accaduto finora solo con Carlo Azeglio Ciampi? Riuscirà ad abbassare l’età media, attualmente di 73 anni? Avrà un buon rapporto con Palazzo Chigi o sarà costretto a una coabitazione non proprio idilliaca, come fu fra Oscar Luigi Scalfaro e Silvio Berlusconi? Resta da vedere anche quanto tempo ci vorrà prima di avere una risposta: se la fumata bianca arriverà al primo colpo, come con Cossiga e Ciampi, o bisognerà attendere 23 sfiancanti scrutini come quelli necessari per eleggere Leone. 

Soprattutto chissà se sarà possibile trovare una figura indiscussa, attorno alla quale tutti i partiti possano riconoscersi e convergere. Come fu con Pertini, che nel drammatico 1978 segnato dall’uccisione di Aldo Moro fu eletto con una maggioranza bulgara dell’84 per cento. Davanti a momenti tragici della nostra storia recente, il Parlamento a volte ha saputo dare risposte all’altezza della situazione. L’auspicio ovviamente è che possa accadere anche ora

dal settimale L’ESPRESSOultima modifica: 2015-01-17T18:54:17+01:00da vitegabry
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