Archivi giornalieri: 6 gennaio 2015

DA DIFFONDERE PER COMBATTERE LA FALSA INFORMAZIONE

DA DIFFONDERE PER COMBATTERE LA FALSA INFORMAZIONE

 
“SYRIZA è l’Europa che cambia e insieme alla Spagna di Podemos e all’Irlanda di Sinn Fein potranno liberare l’Europa dall’austerità e dalle politiche della Merkel”, ha detto Alexis Tsipras sabato sera allo stadio coperto di Palaio Faliro ad Atene di fronte a migliaia di militanti di SYRIZA e di cittadini greci aprendo di fatto la campagna elettorale.
 Il Congresso Permanente di SYRIZA, una grande riunione dei militanti con i delegati dell’ultimo congresso del partito, si è svolto in un clima di entusiasmo e di speranza, dove tra i forti applausi e gli slogan gridati dai giovani di SYRIZA non è mancata nemmeno la bandiera de “L’Altra Europa”.
Nel corso degli ultimi giorni SYRIZA si è messo ha comporre le sue liste elettorali tramite votazioni nelle sue sezioni, ma la decisione per la formazione definitiva delle liste elettorali spetterà ad una commissione costituita apposta e al Comitato Centrale del partito. 
 Nel suo discorso Alexis Tsipras ha mostrato molta attenzione alle complicazioni europee della crisi, insistendo sul fatto che serve una Conferenza Europea per il Debito e l’abolizione del patto di stabilità.

Parlando delle questioni europee Alexis Tsipras ha dichiarato nel suo discorso:

 Compagni e compagne,
 in questa sede però non è solo attesa l’aspettativa della Grecia. È diffusa anche la speranza che l’Europa democratica ripone nel cambiamento.
 Perché il prossimo 25 gennaio sulla Grecia si basa anche l’Europa democratica.
 Si appoggia la maggioranza sociale che si contrappone all’austerità e che comprende come per l’Europa il vero pericolo non sia costituito dalla Sinistra, ma dalla politica della Merkel.
 Dal neoliberismo e dalle sue conseguenze; dal divario economico tra Nord e Sud, dall’aumento della disoccupazione e dal deterioramento di ampi strati sociali e della classe media. 
 Dall’ascesa dell’estrema destra populista e fascista. 
 Il 25 gennaio il necessario cambiamento in Europa inizia da qui, dalla Grecia.
 E la nostra vittoria elettorale anticiperà anche la vittoria del popolo spagnolo, alle elezioni verso la fine del 2015, con Podemos e Izquierda Unida al governo. 
 E l’anno dopo anche del popolo irlandese con il Sinn Fein di Gerry Adams.
 E poco a poco sarà sempre una possibilità concreta per tanti ancora.
 Il popolo greco con il suo voto a SYRIZA farà della Grecia l’esempio positivo degli sviluppi progressisti in Europa. 
 E tutto questo non lo diciamo solo noi.
 Lo nota la stampa europea.
 Anche il “Financial Times” – interpreta gli sviluppi politici in Grecia come un messaggio per il necessario cambiamento politico e per la fine dell’austerità in Europa.
 La rivista tedesca “Der Spiegel” riconosce che SYRIZA è una forza politica che ha una rivendicazione realistica e giusta in relazione alla cancellazione del debito greco.
 E queste sono due pubblicazioni indicative che mostrano il segnale di una cambiamento del clima.
 Ma non ci sono solo i mezzi di informazione.
 Alcune dichiarazioni di funzionari europei disinnescano l’allarmismo del giorno dopo il voto elettorale greco. 
 Solo il signor Samaras, l’intreccio domestico e i suoi “altoparlanti” politici e sociali si preoccupano presumendo che SYRIZA rappresenti una minaccia per l’Europa.
 Le dichiarazioni di neutralità politica espresse da un numero di elementi della leadership europea mostrano che da più parti si ha la consapevolezza che la Grecia rappresenta la possibilità concreta in Europa di un cambiamento in espansione.
 SYRIZA è l’Europa che cambia.
 Invece il signor Samaras rappresenta la retroguardia di Schaeuble nell’Europa dell’austerità ormai in declino 
 Ma il 25 di gennaio non voterà il signor Schaeuble.
 Voteranno i cittadini greci
 Sfortunatamente per il signor Samaras.

di Argiris Panagopoulos

“SYRIZA è l’Europa che cambia e insieme alla Spagna di Podemos e all’Irlanda di Sinn Fein potranno liberare l’Europa dall’austerità e dalle politiche della Merkel”, ha detto Alexis Tsipras sabato sera allo stadio coperto di Palaio Faliro ad Atene di fronte a migliaia di militanti di SYRIZA e di cittadini greci aprendo di fatto la campagna elettorale.
Il Congresso Permanente di SYRIZA, una grande riunione dei militanti con i delegati dell’ultimo congresso del partito, si è svolto in un clima di entusiasmo e di speranza, dove tra i forti applausi e gli slogan gridati dai giovani di SYRIZA non è mancata nemmeno la bandiera de “L’Altra Europa”.
Nel corso degli ultimi giorni SYRIZA si è messo ha comporre le sue liste elettorali tramite votazioni nelle sue sezioni, ma la decisione per la formazione definitiva delle liste elettorali spetterà ad una commissione costituita apposta e al Comitato Centrale del partito. 
Nel suo discorso Alexis Tsipras ha mostrato molta attenzione alle complicazioni europee della crisi, insistendo sul fatto che serve una Conferenza Europea per il Debito e l’abolizione del patto di stabilità.

Parlando delle questioni europee Alexis Tsipras ha dichiarato nel suo discorso:

Compagni e compagne,
in questa sede però non è solo attesa l’aspettativa della Grecia. È diffusa anche la speranza che l’Europa democratica ripone nel cambiamento.
Perché il prossimo 25 gennaio sulla Grecia si basa anche l’Europa democratica.
Si appoggia la maggioranza sociale che si contrappone all’austerità e che comprende come per l’Europa il vero pericolo non sia costituito dalla Sinistra, ma dalla politica della Merkel.
Dal neoliberismo e dalle sue conseguenze; dal divario economico tra Nord e Sud, dall’aumento della disoccupazione e dal deterioramento di ampi strati sociali e della classe media. 
Dall’ascesa dell’estrema destra populista e fascista. 
Il 25 gennaio il necessario cambiamento in Europa inizia da qui, dalla Grecia.
E la nostra vittoria elettorale anticiperà anche la vittoria del popolo spagnolo, alle elezioni verso la fine del 2015, con Podemos e Izquierda Unida al governo. 
E l’anno dopo anche del popolo irlandese con il Sinn Fein di Gerry Adams.
E poco a poco sarà sempre una possibilità concreta per tanti ancora.
Il popolo greco con il suo voto a SYRIZA farà della Grecia l’esempio positivo degli sviluppi progressisti in Europa. 
E tutto questo non lo diciamo solo noi.
Lo nota la stampa europea.
Anche il “Financial Times” – interpreta gli sviluppi politici in Grecia come un messaggio per il necessario cambiamento politico e per la fine dell’austerità in Europa.
La rivista tedesca “Der Spiegel” riconosce che SYRIZA è una forza politica che ha una rivendicazione realistica e giusta in relazione alla cancellazione del debito greco.
E queste sono due pubblicazioni indicative che mostrano il segnale di una cambiamento del clima.
Ma non ci sono solo i mezzi di informazione.
Alcune dichiarazioni di funzionari europei disinnescano l’allarmismo del giorno dopo il voto elettorale greco. 
Solo il signor Samaras, l’intreccio domestico e i suoi “altoparlanti” politici e sociali si preoccupano presumendo che SYRIZA rappresenti una minaccia per l’Europa.
Le dichiarazioni di neutralità politica espresse da un numero di elementi della leadership europea mostrano che da più parti si ha la consapevolezza che la Grecia rappresenta la possibilità concreta in Europa di un cambiamento in espansione.
SYRIZA è l’Europa che cambia.
Invece il signor Samaras rappresenta la retroguardia di Schaeuble nell’Europa dell’austerità ormai in declino 
Ma il 25 di gennaio non voterà il signor Schaeuble.
Voteranno i cittadini greci
Sfortunatamente per il signor Samaras.

di Argiris Panagopoulos

Nuovo Regime Minimi

Nuovo Regime Minimi, scatta con apertura Partita IVA

 

Nuovo Regime dei Minimi: l’Agenzia delle Entrate spiega alle nuove partite IVA come aderire in attesa nuovi moduli.

 – 5 gennaio 2015
Pmi TVMicrosoft Lync diventa Skype for Business

 

 

Partita IVA

La Legge di Stabilità 2015 ha introdotto importanti modifiche al Regime dei Minimicambiando aliquota, requisiti, soglie di reddito e coefficienti per calcolare l’imponibile. A breve l’Agenzia delle Entrate dovrebbe pubblicare nuovi modelli di dichiarazione inizio attività, aggiornati con le novità normative, ma nel frattempo chi avvia una nuova impresa o attività professionale può comunque accedere al nuovo Regime dei Miniminel momento in cui apre la partita IVA. Lo ha comunicato la stessa Agenzia delle Entrate per chiarire che il nuovo Regime dei Minimi entra effettivamente in funzione dal primo gennaio 2015, anche se non sono ancora stati predisposti i nuovi moduli.

=> Legge di Stabilità approvata: novità per minimi e Partite IVA

 

 

Modulo adesione

I contribuenti, per aderire al nuovo regime fiscale forfettario, devono semplicemente, quando chiedono l’apertura della partita IVA, barrare la casella prevista per l’adesione al precedente “Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, previsto dall’articolo 27, commi 1 e 2, del Dl 98/2011“. In questo modo, sottolinea l’Agenzia delle Entrate:

«Le nuove partite IVA che intendono esercitare in forma individuale, con ricavi o compensi tra 15mila e 40mila euro (a seconda del tipo di attività economica), potranno avvantaggiarsi di un sistema di favore con meno adempimenti e meno imposte da pagare».

=> Regime dei Minimi con nuovi codici tributo

Nuovo Regime dei Minimi

Ricordiamo che il nuovo Regime Minimi, regolamentato dai commi 54 e seguenti della Legge di Stabilità 2015, prevede che l’aliquota salga dal 5 al 15%. Il redditoimponibile viene determinato forfettariamente, sulla base di ricavi o compensi, applicando appositi coefficienti che variano a seconda delle diverse attività. L’imposta forfettaria continua a sostituire IRPEF, addizionali, IRAP e IVA, consente una serie di semplificazioni relative agli adempimenti IVA. Altra novità rispetto a prima, non c’è più illimite temporale dei cinque anni, i contribuenti possono restare nel Regime dei Minimi fino a quando continuano a soddisfare i requisiti di reddito. Per le nuove attività, c’è un ulteriore abbattimento pari a un terzo del reddito imponibile per tre anni. In tabella, le soglie di reddito e i coefficienti per accedere al Regime dei Minimi.

Tipologia attività Limite di ricavi Coefficiente
Industrie alimentari
e delle bevande
35mila 40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio 40mila 40%
Commercio ambulante di prodotti alimentari
e bevande
30mila 40%
Commercio ambulante di altri prodotti 20mila 54%
Costruzioni e attività immobiliari 15mila 86%
Intermediari del commercio 15mila 62%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 40mila 40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari
ed assicurativi
15mila 78%
Altre attività economiche 20mila 67%

(Fonte: Agenzia delle Entrate)

Regione lazio interrogazioni

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Interrogazioni a risposta scritta

Numero Atto
Data dal  al 
Oggetto
Interrogante
Stato  Tutti In corso Concluso –> Esito: Risposta Concluso –> Esito: Ritirata Concluso –> Esito: Decaduta 
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N Data Oggetto Interrogante Stato/Esito
766 16/12/2014 LAGO EX SNIA VISCOSA (ROMA) DE PAOLIS In corso Dettagli
765 15/12/2014 BONIFICA E RISANAMENTO AMBIENTALE DEL FIUME ALMONE PALOZZI In corso Dettagli
764 15/12/2014 MONITORAGGIO, SVILUPPO E REALIZZAZIONE PROGETTO LAZIO EXPO 2015 DENICOLO’ – PERILLI – PORRELLO – CORRADO In corso Dettagli
763 15/12/2014 VACCINO ESAVALENTE ED OBBLIGO VACCINALE BARILLARI – PORRELLO In corso Dettagli
762 15/12/2014 CHIUSURA DEL CENTRO DI PREVENZIONE TUMORI – CENTRO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO DEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICI – ASL RM G PORRELLO – BARILLARI In corso Dettagli
761 15/12/2014 SPOSTAMENTO DEL REPARTO DI MATERNITA’ DEL SAN CAMILLO-FORLANINI A FRONTE DI UNA SPESA DI 7,91 MILIONI DI EURO PRESSO IL PADIGLIONE “FLAJANI” DOVE FURONO GIA’ SPESI 10 MLN DI EURO SANTORI In corso Dettagli
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753 01/12/2014 CHIARIMENTI IN MERITO AI LAVORI DI TRIVELLAZIONE E DI BONIFICA IN LOCALITA’ PONTE MALNOME – VALLE GALERIA ATTIVATI ALL’INTERNO DELLE AREE DI PROPRIETA’ ENI (EX AGIP) SANTORI In corso Dettagli
752 01/12/2014 IMMOBILE DI VIA SAN TOMMASO D’AQUINO N.11/A DI PROPRIETA’ DELLA REGIONE LAZIO CORRADO – PERILLI In corso Dettagli
751 01/12/2014 INCONGRUITA’ E SPRECHI NELL’ATTO AZIENDALE 2014 ASL ROMA C TORTOSA In corso Dettagli
750 27/11/2014 SITUAZIONE OCCUPAZIONALE ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS PALOZZI In corso Dettagli
749 27/11/2014 BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DI FONDI DESTINATI AL MIGLIORAMENTO DELLA ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI – ANNO 2010 DI PAOLANTONIO In corso Dettagli
748 27/11/2014 ILLEGITTIMITA’ CONSIGLIO XI COMUNITA’ MONTANA “CASTELLI ROMANI E PRENESTINI” DI PAOLANTONIO In corso Dettagli
747 26/11/2014 CHIUSURA DEL CENTRO TRASFUSIONALE DELL’OSPEDALE CIVILE “RIUNITI” ANZIO-NETTUNO GRAMAZIO In corso Dettagli
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  • 29Dic

    Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2015

    Data pubblicazione: 29/12/2014

    Dal 1° gennaio 2015 sono rivalutati:

    •  i limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione
    •  i limiti di reddito mensili da considerare ai fini del riconoscimento del diritto agli assegni stessi.

    Le disposizioni contenute nella circolare n. 181 del 23 dicembre 2014 riguardano  coltivatori diretti, coloni, mezzadri, piccoli coltivatori diretti e pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi.
    Vai alla circolare 181 del 23 dicembre 2014

     

    Leggi questa newsTitolo news 1 in formato PDF

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

DISCORSO

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Palazzo del Quirinale, 31/12/2014

Il messaggio augurale di fine d’anno che ormai dal 2006 rivolgo a tutti gli italiani, presenterà questa volta qualche tratto speciale e un po’ diverso rispetto al passato. Innanzitutto perché le mie riflessioni avranno per destinatario anche chi presto mi succederà nelle funzioni di Presidente della Repubblica. Funzioni che sto per lasciare, rassegnando le dimissioni: ipotesi che la Costituzione prevede espressamente. E desidero dirvi subito che a ciò mi spinge l’avere negli ultimi tempi toccato con mano come l’età da me raggiunta porti con sé crescenti limitazioni e difficoltà nell’esercizio dei compiti istituzionali, complessi e altamente impegnativi, nonché del ruolo di rappresentanza internazionale, affidati dai Padri Costituenti al Capo dello Stato.

A quanti auspicano – anche per fiducia e affetto nei miei confronti – che continui nel mio impegno, come largamente richiestomi nell’aprile 2013, dico semplicemente che ho il dovere di non sottovalutare i segni dell’affaticamento e le incognite che essi racchiudono, e dunque di non esitare a trarne le conseguenze. Ritengo di non poter oltre ricoprire la carica cui fui chiamato, per la prima volta nel maggio del 2006, dal Parlamento in seduta comune. Secondo l’opinione largamente prevalente tra gli studiosi, si tratta di una valutazione e di una decisione per loro natura personali, costituzionalmente rimesse al solo Presidente, e tali da non condizionare in alcun modo governo e Parlamento nelle scelte che hanno dinanzi né subendone alcun condizionamento.
Penso che questi semplici chiarimenti possano costituire una buona premessa perché Parlamento e forze politiche si preparino serenamente alla prova dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. Sarà quella una prova di maturità e responsabilità nell’interesse del paese, anche in quanto è destinata a chiudere la parentesi di un’eccezionalità costituzionale.

Personalmente resto convinto che la disponibilità richiestami e offerta nell’aprile 2013, in un momento di grave sbandamento e difficoltà post-elettorale, sia risultata un passaggio determinante per dare un governo all’Italia, rendere possibile l’avvio della nuova legislatura e favorire un confronto più costruttivo tra opposti schieramenti politici. Ma è positivo che ora si torni, per un aspetto così rilevante, alla normalità costituzionale, ovvero alla regolarità dei tempi di vita delle istituzioni, compresa la Presidenza della Repubblica.

L’aver tenuto in piedi la legislatura apertasi con le elezioni di quasi due anni fa, è stato di per sé un risultato importante : si sono superati momenti di acuta tensione, imprevisti, alti e bassi nelle vicende di maggioranza e di governo ; si è in sostanza evitato di confermare quell’immagine di un’Italia instabile che tanto ci penalizza, e si è messo in moto, nonostante la rottura del febbraio scorso, l’annunciato, indispensabile processo di cambiamento.

Un anno fa, nel messaggio del 31 dicembre, avevo detto : “Spero di poter vedere nel 2014 almeno iniziata un’incisiva riforma delle istituzioni repubblicane”. Ebbene, è innegabile che quell’auspicio si sia realizzato. E il percorso va, senza battute d’arresto, portato a piena conclusione. Non occorre che io ripeta – l’ho fatto ancora di recente in altra pubblica occasione – le ragioni dell’importanza della riforma del Parlamento, e innanzitutto del superamento del bicameralismo paritario, nonché della revisione del rapporto tra Stato e Regioni.

Ma sul necessario più vasto programma di riforme – istituzionali e socio-economiche – messo in cantiere dal governo, sulle difficoltà politiche che ne insidiano l’attuazione, sulle possibilità di dialogo e chiarimento con forze esterne alla maggioranza di governo – anche, s’intende, e in via prioritaria, per il varo di una nuova legge elettorale – non torno ora avendovi già dedicato largamente il mio intervento, due settimane fa, all’incontro di fine anno con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Vorrei piuttosto ragionare con voi su come stiamo vivendo questo momento in quanto generalità dei cittadini, uniti dall’essere italiani.

Credo sia diffuso e dominante l’assillo per le condizioni della nostra economia, per l’arretramento dell’attività produttiva e dei consumi, per il calo del reddito nazionale e del reddito delle famiglie, per l’emergere di gravi fenomeni di degrado ambientale, e soprattutto – questione chiave – per il dilagare della disoccupazione giovanile e per la perdita di posti di lavoro. Dalla crisi mondiale in cui siamo precipitati almeno dal 2009, nemmeno nell’anno che oggi si chiude siamo riusciti a risollevarci. Parlo dell’Europa e in particolare dell’Italia.

Gli Stati Uniti, da cui partì – anche per errate scelte politiche – la crisi finanziaria, conoscono un’impennata della ripresa già avviata e guardano all’Europa per uno sforzo corrispondente, benché in condizioni assai diverse. In effetti, l’Italia ha colto l’opportunità del semestre di presidenza del Consiglio per sollecitare un cambiamento nelle politiche dell’Unione che accordi la priorità a un rilancio solidale delle nostre economie. Tra breve il Presidente del Consiglio Renzi tirerà le somme dell’azione critica e propositiva svolta a Bruxelles. Nulla di più velleitario e pericoloso può invece esservi di certi appelli al ritorno alle monete nazionali attraverso la disintegrazione dell’Euro e di ogni comune politica anti-crisi.
Tutti gli interventi pubblici messi in atto in Italia negli ultimi anni stentano a produrre effetti decisivi, che allevino il peso delle ristrettezze e delle nuove povertà per un così gran numero di famiglie e si traducano in prospettive di occupazione per masse di giovani tenuti fuori o ai margini del mercato del lavoro.

Guardando ai tratti più negativi di questo quadro, e vedendo come esso si leghi a debolezze e distorsioni antiche della nostra struttura economico-sociale e del nostro Stato, si può essere presi da un senso di sgomento al pensiero dei cambiamenti che sarebbero necessari per aprirci un futuro migliore, e si può cedere al tempo stesso alla sfiducia nella politica, bollandola in modo indiscriminato come inadeguata, inetta, degenerata in particolarismi di potere e di privilegio.

Non può, non deve essere questo l’atteggiamento diffuso nella nostra comunità nazionale. Occorre ritrovare le fonti della coesione, della forza, della volontà collettiva che ci hanno permesso di superare le prove più dure in vista della formazione del nostro Stato nazionale unitario e poi del superamento delle sue crisi più acute e drammatiche. Il Centocinquantenario dell’Unità si è perciò potuto celebrare – non dimentichiamolo – con orgoglio e fiducia, pur nella coscienza critica dei tanti problemi rimasti irrisolti e delle nuove sfide con cui fare i conti.

Un recupero di ragionata fiducia in noi stessi, una lucida percezione del valore dell’unità nazionale, sono le condizioni essenziali per far rinascere la politica nella sua accezione più alta, per rendere vincente quell’impegno molteplice e di lunga lena che i cambiamenti necessari all’Italia chiaramente richiedono.
Ho fatto del mio meglio in questi lunghi e travagliati anni della mia Presidenza per rappresentare e rafforzare l’unità nazionale, per sanare le ferite che aveva subito, per ridarle l’evidenza che aveva perduto : se vi sia in qualche modo riuscito, toccherà dirlo a quanti vorranno con obbiettività e insieme con spirito critico analizzare il mio operato.

Di strada comunque ne abbiamo percorsa, nella direzione che indicai in Parlamento dopo aver giurato da Presidente il 15 maggio 2006 : “il reciproco riconoscimento, rispetto e ascolto tra gli opposti schieramenti, il confrontarsi con dignità nelle assemblee elettive, l’individuare i temi di necessaria convergenza nell’interesse generale” non contrastano con la democrazia dell’alternanza, ma ne definiscono il più maturo e costruttivo modo di essere in sintonia con l’imperativo dell’unità nazionale. Si, in questa direzione, anche se tra alti e bassi, si sta andando avanti. Ed è il solo modo di garantire all’Italia stabilità politica e continuità istituzionale, e di affrontare su larghe basi unitarie le più gravi patologie di cui il nostro paese soffre.

A cominciare da quella della criminalità organizzata e dell’economia criminale ; e da quella di una corruzione capace di insinuarsi in ogni piega della realtà sociale e istituzionale, trovando sodali e complici in alto : gli inquirenti romani stanno appunto svelando una rete di rapporti tra “mondo di sotto” e “mondo di sopra”. Sì, dobbiamo bonificare il sottosuolo marcio e corrosivo della nostra società. E bisogna farlo insieme, società civile, Stato, forze politiche senza eccezione alcuna. Solo riacquisendo intangibili valori morali la politica potrà riguadagnare e vedere riconosciuta la sua funzione decisiva.

Valori morali, valori di cultura e di solidarietà. Non lasciamo occupare lo spazio dell’attenzione pubblica solo a italiani indegni. Rendiamo omaggio a italiani esemplari. Come la brillante scienziata, Fabiola Gianotti, eletta all’unanimità direttore generale del Centro europeo per la Ricerca Nucleare a Ginevra. O come l’astronauta Samantha Cristoforetti che ci parla semplicemente, con modestia e professionalità, della ricerca scientifica in corso nello spazio.
Siamo orgogliosi di questi italiani campioni di cultura e di solidarietà. Come Fabrizio, il medico di Emergency accorso in Sierra Leone per curare i colpiti dal virus Ebola anche a costo di esserne contagiato e rischiare la vita. O come Serena Petriucciolo , ufficiale medico della Marina che sulla nave Etna ha aiutato – nella notte di Natale – una profuga nigeriana a dare alla luce la sua bimba. E che dire della perizia e generosità di cui gli italiani lanciatisi a soccorrere i passeggeri del traghetto in fiamme sulla rotta tra la Grecia e l’Italia hanno dato prova?

Ho voluto fare almeno questi pochi richiami al valore delle risorse umane di cui ci mostriamo dotati e di cui ci si dà atto internazionalmente ; potendo citare molti altri esempi individuali, che peraltro rinviano all’eccellenza dei nostri centri in cui i singoli si sono formati. Così come rinviano al magnifico impegno sia delle forze dello Stato sia del volontariato sui fronti di tutte le emergenze. Dalla constatazione delle qualità del nostro capitale umano può venire e diffondersi un’accresciuta consapevolezza della nostra identità e della nostra missione nazionale.

Una missione da esprimere anche in un atteggiamento più assertivo e in una funzione più attiva in seno alla comunità internazionale. Il canale principale per assolvere questa funzione è naturalmente dato dal concerto europeo, nel quale all’Italia è toccata la guida della politica estera e di sicurezza comune europea e la responsabilità operativa del Servizio esterno di azione europea. E il contesto internazionale in cui muoverci è critico e problematico come mai negli ultimi due decenni. Ne vengono per l’Italia e per l’Unione europea impegni di riflessione ed analisi, e soprattutto di proposta e di azione, non solo diplomatica, rispetto ai quali non ci si può tirare indietro. Il rischio di cadere in quell’indifferenza globale che Papa Francesco denuncia con tanto vigore è dietro l’angolo, anche da noi.

A quel rischio deve opporsi una sensibilità sempre più diffusa per le conquiste e i valori di pace e di civiltà oggi in così grave pericolo. La crescita economica, l’avanzamento sociale e civile, il benessere popolare che hanno caratterizzato e accompagnato l’integrazione europea, hanno avuto come premessa e base fondamentale lo stabilirsi di uno spirito di pace e di unità tra i nostri popoli. Ebbene, questo storico progresso è sotto attacco per l’emergere di inauditi fenomeni e disegni di destabilizzazione, di fanatismo e di imbarbarimento, fino alla selvaggia persecuzione dei cristiani. Dal disegno di uno o più Stati islamici integralisti da imporre con la forza sulle rovine dell’Iraq, della Siria, della Libia ; al moltiplicarsi o acuirsi di conflitti in Africa, in Medio Oriente, nella regione che dovrebbe essere ponte tra la Russia e l’Europa : di questo quadro allarmante l’Italia, gli italiani devono mostrarsi fattore cosciente e attivo di contrasto. Ci dà forza la parola, il magistero del Pontefice che per la Giornata Mondiale della Pace si fa portatore di un messaggio supremo di fraternità, e ci richiama alla durissima realtà dei “molteplici volti della schiavitù” nel mondo d’oggi.

Farci, ciascuno di noi, partecipi di un sentimento di solidarietà e di un impegno globale – sconfiggendo l’insidia dell’indifferenza – per fermare queste regressioni e degenerazioni, è un comandamento morale ineludibile. E forse, facendoci lucidamente carico di quanto sta sconvolgendo il mondo, potremo collocare nella loro dimensione effettiva i nostri problemi e conflitti interni, di carattere politico e sociale ; potremo superare l’orizzonte limitato, ristretto in cui rischiamo di chiuderci. 

Ho così concluso l’appello che questa sera ho voluto indirizzare, più che ai miei naturali interlocutori istituzionali, a ciascuno di voi come persone, come cittadini, attivi nella società e nelle sue molteplici formazioni civili. Perché da ciascuno di voi può venire un impulso importante per il rilancio e un nuovo futuro dell’Italia. Lo dimostrano quei giovani che non restano inerti – dopo aver completato il loro ciclo di studi – nella condizione ingrata di senza lavoro, ma prendono iniziative, si associano in piccoli gruppi professionali per fare innovazione, creare, aprirsi una strada.

Dal modo in cui tutti reagiamo alla crisi e alle difficoltà con cui l’Italia è alle prese, nasceranno le nuove prospettive di sviluppo su cui puntiamo, su cui dobbiamo puntare “dall’alto e dal basso”. Il cammino del nostro paese in Europa, lo stesso cammino della politica in Italia lo determineremo tutti noi, e quindi ciascuno di noi, con i suoi comportamenti, le sue prese di coscienza, le sue scelte. Più si diffonderanno senso di responsabilità e senso del dovere, senso della legge e senso della Costituzione, in sostanza senso della Nazione, più si potrà creare quel clima di consapevolezza e mobilitazione collettiva che animò la ricostruzione post-bellica e che rese possibile, senza soluzione di continuità, la grande trasformazione del paese per più di un decennio.

Mettiamocela dunque tutta, con passione, combattività e spirito di sacrificio. Ciascuno faccia la sua parte al meglio. Io stesso ci proverò, nei limiti delle mie forze e dei miei nuovi doveri, una volta concluso il mio servizio alla Presidenza della Repubblica, dopo essermi impegnato per contribuire al massimo di continuità e operosità costituzionale durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea. Resterò vicino al cimento e agli sforzi dell’Italia e degli italiani, con infinita gratitudine per quel che ho ricevuto in questi quasi nove anni non soltanto di riconoscimenti legati al mio ruolo, non soltanto di straordinarie occasioni di allargamento delle mie esperienze, anche internazionali, ma per quel che ho ricevuto soprattutto di espressioni di generosa fiducia e costante sostegno, di personale affetto, direi, da parte di tantissimi italiani che ho incontrato o comunque sentito vicini. Non lo dimenticherò. Grazie ancora. E che il 2015 sia un anno fecondo di risultati positivi per il nostro paese, le nostre famiglie, i nostri ragazzi.

rassegna.it

Newsletter del 06/01/2015

Baldina Di Vittorio e «il lavoro ben fatto» (06/01/2015 00:37)

A Baldina, ha detto la figlia Silvia ai suoi funerali, piaceva il lavoro ben fatto, odiava la sciatteria, il pressappochismo, la faciloneria. Apparteneva a una generazione che faceva del “sapere” un punto di forza DI BRUNO UGOLINI

Baldina Di Vittorio: Camusso, è stata donna straordinaria(05/01/2015 16:30)

Provincia di Roma, continua l’occupazione (05/01/2015 15:55)

Dopo le festività natalizie e dell’ultimo dell’anno le lavoratrici ed i lavoratori dell’ex Provincia di Roma continuano l’occupazione, arrivata al 20° giorno. Il 6 gennaio incontro con famiglie dei dipendenti e cittadini

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Il disegno di legge di stabilità 2015

Il disegno di legge di stabilità 2015

Il 21 dicembre  la Camera ha avviato i propri lavori sul disegno di legge di stabilità, dopo l’approvazione del Senato (A.C. 2679-bis-B). Oltre a modificare la dimensione finanziaria dell’intervento, sulla base delle osservazioni formulate da parte della Commissione europea, presso le Camere sono state apportate numerose modifiche ed integrazioni al testo iniziale del disegno di legge, nel rispetto dei saldi finanziari contenuti nel provvedimento.

informazioni aggiornate a domenica, 21 dicembre 2014
Dossier
La dimensione finanziaria del provvedimento

Il nuovo quadro programmatico di finanza pubblica stabilito nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014 definisce per il 2015 un obiettivo di indebitamento del 2,9 per cento, più elevato di circa 0,7 punti percentuali di Pil rispetto a quello (del 2,2 per cento) che si sarebbe determinato in assenza di interventi di manovra e, in tal modo, realizza per il 2015 uno spazio di bilancio fino a circa 11,5 miliardi di euro da utilizzare per la manovra di finanza pubblica, consentendo così un parziale finanziamento della manovra in disavanzo. In relazione a ciò il disegno di legge di stabilità (A.C. 2679-bis-A) presentato ha un carattere espansivo per poco più di 10,4 miliardi.

A seguito delle osservazioni formulate sul disegno di legge di stabilità dalla Commissione europea – e come prefigurato nella Relazione di variazione alla Nota di aggiornamento presentata dal Governo il 28 ottobre, approvata dalle Camere il successivo 30 ottobre – nel corso dell’esame iniziale alla Camera è stato approvato un apposito emendamento del Governo che reca misure aggiuntive per circa 4,5 miliardi (con un effetto di riduzione dal 2,9 al 2,6 per cento dell’indebitamento netto 2015). Questo ulteriore sforzo fiscale viene attuato mediante:

  • la destinazione delle risorse stanziate per sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale a miglioramento dei saldi, per 3,3 miliardi;
  • la riduzione delle risorse previste nel ddl per il cofinanziamento dei fondi strutturali europei escluse dagli obiettivi di spesa delle regioni ai fini del patto di stabilità interno, nel limite di 500 milioni, che pertanto migliora per un eguale importo l’indebitamento netto;
  • nuove misure in tema di contrasto all’evasione fiscale, tramite l’estensione del c.d. reverse charge al settore della grande distribuzione, con maggiori entrate per 728 milioni.

Conseguentemente, a fronte della maggiore entrata, si riduce della medesima cifra la clausola di salvaguardia sulla spending review prevista dall’attuale comma 207 a decorrere dal 2016, i cui importi, stabiliti in 4.000 milioni per il 2016 ed in 7.000 milioni a decorrere dal 2017, vengono cifrati, rispettivamente, in 3.272 e 6.272 milioni.

 Sulla base di tali indicazioni, la quota di finanziamento in disavanzo della manovra per il 2015 risulta corrispondentemente ridotta, attestandosi a 5.913,2 milioni, pari a circa lo 0,4 del Pil mentre, per gli anni successivi, il saldo della manovra rimane fermo ai valori già riportati nel testo originario del disegno di legge, vale a dire circa 169 milioni nel 2016 e 6.909 milioni nel 2017. Tali importi sono stati sostanzialmente confermati anche a seguito delle modifiche introdotte durante l’esame presso le Camere.

Occorre ricordare che per gli esercizi 2016 e 2017 gli andamenti dei saldi scontano gli effetti derivanti dalla clausola sopra indicata nonché dall’ulteriore clausola di salvaguardia sugli aumenti delle accise ed aliquote IVA prevista (con effetti di maggiori entrate rispettivamente di 12,8 e 19,2 miliardi rispettivamente nel 2016 e 2017) dal disegno di legge.

Le misure nei diversi settori di intervento

 A fianco di queste misure, il disegno di legge di stabilità pone in essere, anche a seguito delle modifiche apportate in sede parlamentare (guarda qui il dossierQuadro di sintesi degli interventi e il dossier Sintesi degli emendamenti approvati dalla V Commissione Bilancio), per le diverse politiche pubbliche, interventi di razionalizzazione della spesa che si accompagnano al finanziamento di esigenze indifferibili ovvero di misure ritenute strategiche per la crescita. In questo quadro, gli interventi operati in sede referente sembrano in particolare orientati all’individuazione di misure di sostegno ai settori produttivi, all’incremento della dotazione di fondi con finalità sociali, all’introduzione di misure di maggiore flessibilità nel patto di stabilità interno, nonché ad interventi di natura previdenziale volti ad introdurre un limite ai trattamenti pensionistici più alti.

 

In particolare, come di consueto, al contenimento della spesa pubblica per gli anni 2015-2018, concorrono le misure riguardanti il comparto regioni, province, città metropolitane e comuni (patto di stabilità interno). Va a tale riguardo segnalata la previsione dell’obiettivo del conseguimento del pareggio di bilancio da parte delle regioni, sulla base di quanto dispone la legge n. 243 del 2012 di attuazione del nuovo articolo 81 della Costituzione.

Il Senato ha modificato il comma 465, concernente, nell’ambito della disciplina di contenimento della spesa pubblica per le regioni a statuto ordinario, la determinazione dei saldi rilevanti ai fini del pareggio di bilancio per l’anno 2015.

Il comma 541, inserito al Senato, istituisce presso il Ministero dell’economia e delle finanze un fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, finalizzato alla concessione di un contributo in conto interessi alle regioni a statuto ordinario su operazioni di indebitamento attivate nell’anno 2015, il cui ammortamento decorre dal 1° gennaio 2016.

 Per gli enti locali la disciplina del patto di stabilità è, invece, confermata, prevedendosi l’aggiornamento della base di riferimento per il calcolo dell’obiettivo del patto di stabilità interno in termini di saldo finanziario; sono peraltro previste per gli enti locali misure volte a disporre una riduzione degli obiettivi finanziari del patto. In sede referente sono state introdotte ulteriori misure volte a prevedere una maggiore gradualità nell’applicazione della suddetta normativa. Nel complesso, dunque, l’alleggerimento del patto di stabilità per gli enti locali si sostanzia, in riferimento al testo iniziale del provvedimento, in 1 miliardo di euro annui. Sono state inoltre introdotte misure di flessibilità per gli enti locali che hanno sostenuto oneri per interventi di messa in sicurezza del territorio; nonché l’esclusione dall’assoggettamento al patto di stabilità per i comuni istituiti a seguito di fusione (dal 2011 in poi) fino a tutto il quarto anno successivo alla fusione stessa. Da ultimo, sono state aggiunte disposizioni per la riorganizzazione delle partecipate locali al fine di ridurre il numero delle società entro il 31 dicembre 2015, sulla base di specifici criteri. Per raggiungere tale obiettivo si prevede l’approvazione da parte degli organi di vertice delle amministrazioni interessate di un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazione entro il 31 marzo 2015. Il Senato ha inserito al comma 611 la lettera a-bis), che introduce un nuovo criterio di cui tener conto nell’ambito del processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dalle pubbliche amministrazioni. Il criterio introdotto consiste nella soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti.

 Al riguardo segnalo che il Senato ha modificato il comma 400, al fine di adeguare le norme sull’ulteriore concorso alla finanza pubblica delle Province autonome di Trento e di Bolzano, alla nuova disciplina stabilita dai successivi commi da 406 a 413, di recepimento dell’accordo siglato il 15 ottobre 2014 tra lo Stato e i suddetti enti. In particolare, viene soppresso il contributo pari a 44 milioni di euro per la Provincia autonoma di Bolzano e di 37 milioni di euro per la Provincia autonoma di Trento per ciascuno degli anni del triennio 2015-2017. Per il 2018 l’ulteriore contributo è stabilito pari a 25 milioni di euro per la Provincia autonoma di Bolzano e pari a 21 milioni di euro per la Provincia autonoma di Trento.

commi da 406 a 413, inseriti al Senato, recepiscono l’accordo siglato il 15 ottobre 2014, con il quale sono stati ridefiniti i rapporti finanziari tra lo Stato, la Regione Trentino-Alto Adige e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Le norme modificano l’ordinamento finanziario dei tre enti, secondo le procedure previste dallo statuto, definiscono il concorso agli obiettivi di finanza pubblica in termini di saldo netto da finanziare e di indebitamento netto per gli anni per gli anni dal 2014 al 2017 e modificano la disciplina del patto di stabilità per il ‘sistema territoriale regionale integrato’.

commi da 512 a 523, inseriti al Senato, recepiscono il protocollo di intesa siglato il 23 ottobre 2014, al fine di regolare i rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione Friuli –Venezia Giulia Regione. Anche in questo caso, le norme determinano il contributo della regione agli obiettivi di finanza pubblica per gli anni dal 2014 al 2017 in termini di saldo netto da finanziare e di indebitamento netto ed aggiornano la disciplina del patto di stabilità interno della Regione e degli enti locali.

Il Senato poi ha modificato i commi 479 e 481, al fine di estendere alle regioni a statuto speciale, con l’esclusione della Regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, la nuova disciplina delle misure di flessibilità del patto regionalizzato. I commi da 480 a 483, infatti, sostituiscono, per le regioni a statuto ordinario, la disciplina concernente le misure di flessibilità del patto regionalizzato, verticale ed orizzontale, al fine di adeguarla ai nuovi vincoli imposti alle regioni, basati sul conseguimento del pareggio di bilancio.

 I commi da 421 a 429, inseriti al Senato, dispongono, in primo luogo, la riduzione del 50 e del 30 per cento della dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane con la contestuale definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso regioni, comuni e altre pubbliche amministrazioni.

Il comma 430, inserito al Senato, prevede, a seguito del processo di trasferimento delle funzioni delle province, che esse possano rinegoziare le rate dei mutui in scadenza nel 2015 con conseguente rimodulazione del relativo piano di ammortamento, con onere a carico dell’ente richiedente.

Il comma 467, inserito al Senato, dispone l’esclusione dal computo del saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno per gli anni 2015 e 2016 delle spese sostenute dalle province e dalle città metropolitane in tali anni per interventi di edilizia scolastica, nel limite massimo di 50 milioni di euro per ciascuno dei due anni.

commi da 484 a 488, inseriti al Senato, estendono anche al 2015 la disciplina del c.d. patto verticale incentivato, che, si ricorda, costituisce un istituto introdotto dalla legge di stabilità 2013, poi oggetto di successive modifiche, per favorire una maggiore flessibilità per il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica da parte degli enti territoriali.

 

 

Le misure di carattere fiscale e di sostegno al sistema produttivo intendono, da un lato, alleggerire l’imposizione sul lavoro e sui fattori produttivi, con la finalità di sostenere la crescita economica (finalità perseguita anche con altri interventi di natura non fiscale); per altro verso, si pone in essere un incremento del carico fiscale in alcuni settori.

 Tra gli interventi di alleggerimento del carico fiscale, viene reso strutturale il credito d’imposta introdotto dal decreto-legge n. 66 del 2014 in favore dei lavoratori dipendenti con un reddito fino a 26.000 euro (cd bonus 80 euro) e si rende integralmente deducibile dall’IRAP il costo sostenuto per lavoro dipendente a tempo indeterminato che eccede le vigenti deduzioni. Viene inoltre introdotta una nuova disciplina del credito d’imposta per crescita e sviluppo e si prorogano le detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, estese – nel corso dei lavori parlamentari – alle schermature solari, agli impianti di climatizzazione invernale alimentati da biomasse combustibili nonché all’adozione di misure antisismiche. Sono inoltre state inserite misure in materia di compensazione delle cartelle esattoriali per le imprese titolari di crediti nei confronti della PA, mentre i libri in formato elettronico sono inseriti tra i prodotti sottoposti ad aliquota IVA del 4 per cento.

Si segnala al riguardo che il Senato ha modificato il comma 242, al fine di ridurre di 15 milioni di euro (da 38,690 a 23,690 milioni di euro), a decorrere dal 2016, gli effetti positivi sui saldi di finanza pubblica che devono essere assicurati per effetto della riduzione delle percentuali di fruizione dei crediti d’imposta indicati nell’elenco n. 2. Con specifico riferimento al credito d’imposta per l’utilizzo di gasolio e GPL per riscaldamento in aree svantaggiate, la quota di riduzione non può superare l’importo di 11,605 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016.

commi 244 e 245, inseriti al Senato, recano disposizioni interpretative, volte a chiarire le modalità di determinazione a fini fiscali della rendita catastale degli immobili ad uso produttivo (cd. imbullonati). In particolare si precisa che sono escluse dal calcolo della rendita catastale le componenti dei beni che, sebbene caratterizzanti la destinazione economica dell’immobile produttivo, siano prive dei requisiti di “immobiliarità”, ovvero di stabilità nel tempo rispetto alle componenti strutturali dell’unità immobiliare.

Il comma 679, inserito al Senato, conferma, anche per l’anno 2015, il livello massimo di imposizione della TASI già previsto per l’anno 2014 (2,5 per mille). Per il medesimo anno 2015, viene altresì confermata la possibilità di superare i limiti di legge relativi alle aliquote massime di TASI e IMU, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille, a specifiche condizioni di legge.

Il comma 692, inserito al Senato, proroga al 26 gennaio 2015 il termine per il pagamento dell’IMU relativa all’anno 2014 sui terreni agricoli situati in zone montane e collinari. L’imposta, dovuta sui terreni non più esenti a seguito della ridefinizione del perimetro delle esenzioni operata dal citato D.M., deve essere calcolata ad aliquota base (0,76%) salvo che non siano state approvate dagli enti per i terreni agricoli specifiche aliquote.

Il comma 693, inserito al Senato, prevede che, a seguito della riduzione dei comuni comprendenti terreni agricoli montani esenti da tassazione IMU, disposta dal D.M 28 novembre 2014, (pubblicato in G.U. il 6 dicembre) gli enti interessati da tale revisione del criterio di esenzione accertano convenzionalmente a titolo di maggior gettito IMU gli importi indicati dal decreto medesimo, a fronte della corrispondente riduzione del Fondo di solidarietà comunale pari a 359,5 milioni di euro stabilita nel medesimo provvedimento. I commi 692 e 693 entrano in vigore il giorno successivo alla pubblicazione della presente legge, secondo quanto dispone il successivo comma 701.

 

E’ istituito per gli esercenti attività di impresa, arti e professioni in forma individuale, un regime forfetario di determinazione del reddito da assoggettare ad un’unica imposta sostituiva di quelle dovute, con l’aliquota del 15 per cento (cd. regime dei minimi). Per accedere al regime agevolato, che costituisce il regime “naturale” per chi possiede i requisiti, sono previste delle soglie di ricavi diverse a seconda del tipo di attività esercitata (commi da 54 a 89).

 

Sotto il profilo degli interventi per le imprese sono state introdotte nel corso dei lavori parlamentari ulteriori misure volte a rilanciare gli investimenti (tramite il rifinanziamento della cd. nuova legge Sabatini, che prevede finanziamenti agevolati per gli investimenti in specifici beni d’impresa), alla promozione del Made in Italy e a sostenere il settore aerospaziale.

Nel corso dell’esame parlamentare è stata incrementata da 5 a 10 milioni di euro la dotazione per il 2015 del fondo per il sostegno delle imprese che si uniscono in associazioni temporanea di impresa (ATI) o in raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) al fine di promuovere la digitalizzazione delle imprese. Condizioni per l’accesso ai finanziamenti è che l’impresa sia costituita da almeno 15 individui. Ai contributi possono accedere anche le reti di impresa: al Senato è stata soppressa la previsione che tali reti d’impresa debbano avere soggettività giuridica e debbano essere dotate di partita IVA (comma 6).

commi 7 e 8, inseriti al Senato, modificano le modalità di erogazione della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, che viene destinata ad imprese con non più di 499 dipendenti, venendo di conseguenza meno il riferimento alle piccole e medie imprese.

 

Tra gli interventi di incremento del carico fiscale si ripristinano le originarie misure delle aliquote IRAP ridotte dal decreto-legge n. 66. Al fine di mitigare gli effetti di tale disposizione, il comma 21, inserito al Senato, introduce un credito d’imposta IRAP nei confronti dei soggetti passivi che non si avvalgono di dipendenti nell’esercizio della propria attività, pari al 10 per cento dell’imposta lorda determinata secondo le regole generali. Tale credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Si rendono quindi imponibili, dal 1° gennaio 2015, i proventi finanziari corrisposti ai beneficiari di un’assicurazione sulla vita, corrisposti a seguito del decesso dell’assicurato, si innalza dal 5 al 77,74 per cento la quota imponibile degli utili percepiti, anche nell’esercizio d’impresa, dagli enti non commerciali. Il comma 656, inserito al Senato, al fine di compensare la retroattività della norma riconosce un credito d’imposta pari alla maggiore IRES dovuta, nel solo periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2014, in applicazione del predetto aumento fiscale.

Viene elevata dal 4 all’8 per cento la ritenuta operata da banche e Poste sugli accrediti di bonifici disposti per beneficiare delle detrazioni fiscali connesse agli interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico degli edifici.

 

Si segnala la clausola di salvaguardia a tutela dei saldi di finanza pubblica, volta ad incrementare le aliquote IVA ordinaria e ridotta rispettivamente di 2,5 e 2 punti percentuali (con effetti di maggior gettito stimati nella relazione tecnica in circa 12,8 miliardi nel 2016 e 19,2 miliardi nel 2017) e le accise su benzina e gasolio in misura tale da determinare maggiori entrate non inferiori a 700 milioni di euro, in assenza di provvedimenti che assicurino gli stessi effetti positivi attraverso maggiori entrate o risparmi di spesa pubblica. Infine, si pongono in essere interventi volti al contrasto dell’evasione fiscale quali l’incremento delle ipotesi di inversione contabile (cd. reverse charge) ai fini IVA, nel corso dell’esame in sede referente, esteso anche alle cessioni di beni effettuate nei confronti dei supermercati e alle cessioni di bancali di legno (pallets) riciclati.

commi 697 e 698, inseriti al Senato, recano la sterilizzazione di una diversa clausola di salvaguardia, già inserita del decreto-legge n. 66 del 2014. In particolare, il comma 697 dispone che, alla luce del monitoraggio delle maggiori entrate IVA conseguenti al pagamento dei debiti delle P.A., una quota parte degli accantonamenti di bilancio pari a 495,7 milioni sia portata in riduzione dei relativi stanziamenti iscritti in bilancio per l’anno 2014, viene meno il ricorso all’aumento delle accise sui prodotti energetici ed elettricità, su alcole e bevande alcoliche, e sui tabacchi lavorati, previsto, quale clausola di salvaguardia, dall’articolo 50, comma 11, del decreto-legge n. 66 del 2014.

 

Nel corso dell’esame parlamentare, sono state poi introdotte disposizioni per la disciplina delle modalità di funzionamento del Fondo di sviluppo e coesione.

 

Per quanto concerne in generale le amministrazioni pubbliche, si dispongono la riduzione dei trasferimenti dal bilancio dello Stato in favore di enti e organismi pubblici per un importo complessivo pari a 22 milioni di euro nel 2015 e a 21,7 milioni di euro a decorrere dal 2016 e la conferma di misure per il contenimento delle spese di personale nel settore del pubblico impiego. Ulteriori riduzioni riguardano le spese degli organi a rilevanza costituzionale (per complessivi 10 milioni di euro) e la Presidenza del Consiglio dei ministri (per almeno 13 milioni). Sono previste alcune misure di razionalizzazione e di contenimento delle spese per il personale pubblico operante a vario titolo all’estero (personale dell’amministrazione del Ministero degli esteri e personale docente delle scuole italiane all’estero, commi 319-320) nonché la riduzione, a decorrere dal 2015, dell’indennità di ausiliaria per il personale in servizio permanente delle forze armate e delle forze di polizia. Nel corso dell’esame parlamentare sono state inserite disposizioni concernenti la dismissione di immobili pubblici e di razionalizzazione degli spazi in uso alle amministrazioni pubbliche. Durante l’esame parlamentare, al fine di consentire l’accorpamento di tutti i tipi di elezioni in un’unica data, è stata introdotta una disposizione in base alla quale le elezioni per il rinnovo dei consigli regionali devono avere luogo entro 60 giorni a decorrere dalla durata in carica dei consigli precedenti (election day).

 

Con riferimento alla proiezione internazionale dell’Italia figura in primo luogo il rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali, la cui dotazione è incrementata di 850 milioni di euro per il 2015 e il 2016 (comma 178). Inoltre, durante l’esame in sede parlamentare è stato elevato il limite massimo degli stanziamenti del Fondo rotativo per le politiche comunitarie, destinabili ad azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale nell’ambito di programmi europei (comma 322). Sono stati stanziati ulteriori fondi per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero (comma 136).

 

Nel settore della difesa si registrano interventi concernenti il personale militare e la dismissione di immobili della difesa, nonché misure di razionalizzazione di spesa.

 

Il comparto sicurezza è interessato con misure sul personale delle forze di polizia: in primo luogo è disposta la revisione dell’Accordo nazionale quadro di amministrazione delle forze di polizia ad ordinamento civile e delle procedure per la contrattazione decentrata; inoltre, sono rinviate al 1° dicembre 2015 le assunzioni del personale dei corpi di polizia e dei vigili del fuoco, ad eccezione degli allievi agenti di PS del concorso 2014. In sede referente, è stato autorizzato lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2012 e indetti nel 2013 per l’assunzione di personale delle forze di polizia in vista di Expo 2015. E’ stata inoltre inserita una disposizione volta a concedere anche alla Polizia di Stato e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco l’uso esclusivo dei propri segni distintivi che possono essere dati in uso a terzi tramite contratti di sponsorizzazione.

 

Gli interventi sulla giustizia riguardano l’istituzione di un Fondo per il recupero di efficienza del sistema giudiziario e il potenziamento dei relativi servizi, nonché per il completamento del processo telematico e il trasferimento allo Stato dell’obbligo di corrispondere le spese per gli uffici giudiziari, attualmente a carico dei comuni. Sono state inoltre poste a carico dei privati le spese di notificazione per le controversie di minor valore devolute al giudice di pace, finalizzando i relativi risparmi di spesa alla funzionalità degli uffici per l’esecuzione penale esterna. Per sopperire alle aumentate esigenze di sicurezza degli uffici giudiziari di Palermo, è stata prevista l’istituzione di un commissario straordinario; le risorse necessarie per i relativi interventi sono quantificate in 6 milioni di euro per il 2015.

 

Nel settore delle infrastrutture e delle reti (trasporti, energia e comunicazioni) si prevedono, da un lato, misure di razionalizzazione della spesa, con una specifica attenzione ai rapporti finanziari con i soggetti titolari di contratti di servizio pubblico nazionale (ENAV, Poste italiane, Trenitalia per il trasporto merci nazionale); dall’altro lato, vengono individuati specifici finanziamenti o misure di agevolazione per interventi ritenuti suscettibili di un impatto positivo sulla crescita economica (tra gli altri, opere di accesso agli impianti portuali e rinnovo parchi automobilistici trasporto pubblico locale), ovvero misure idonee a determinare un aumento di entrate per lo Stato (vendita frequenze banda “L”). L’esame parlamentare è intervenuto con misure concernenti la regolazione del settore aeroportuale, delle frequenze televisive e dell’autotrasporto, nonché per la realizzazione di Expo 2015.

Il Senato ha modificato il comma 147, lettera d), per integrare la procedura per l’assegnazione di frequenze televisive non utilizzate a livello nazionale agli operatori di rete locali. Si prevede in particolare che la selezione bandita dall’AGCOM sia rivolta esclusivamente a soggetti operanti in ambito locale.

Il comma 193, inserito al Senato, include la rete elettrica delle Ferrovie dello Stato (FS) all’interno della rete di trasmissione nazionale, subordinatamente all’acquisizione di tale rete da parte di Terna.

Il comma 238, inserito al Senato, destina 50 milioni di euro – nell’ambito della quota pari a 100 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo cd. “sblocca cantieri” destinata ai Provveditorati interregionali alle opere pubbliche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per interventi di completamento di beni immobiliari demaniali di loro competenza – all’attuazione di interventi urgenti in materia di dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza di beni pubblici, di completamento di opere in corso di esecuzione, nonché di miglioramento infrastrutturale.

Il Senato ha modificato il comma 362, al fine di prevedere che decorra a partire dal 2017 l’applicazione della norma ivi prevista, che dimezza la quota di spettanza dell’ANAS S.p.A. del canone annuo a carico dei concessionari autostradali che quindi passa dal 42% al 21%.

 I commi da 277 a 280, inseriti al Senato, modificano la disciplina del servizio postale universale, prevedendo misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull’intero territorio nazionale, ferme restando le competenze dell’Autorità di regolamentazione (cioè l’AGCOM).

Il comma 281, inserito al Senato, autorizza la spesa di 535 milioni di euro per l’anno 2014 a favore di Poste italiane Spa, per dare attuazione ad una sentenza del Tribunale dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato. Si tratta della sentenza del 13 settembre 2013 nella Causa T-525/08 tra Poste italiane e la Commissione europea, nella quale è stata annullata la precedente decisione 2009/178/CE della Commissione, del 16 luglio 2008, che aveva considerato come aiuto di Stato da parte dell’Italia la remunerazione ritenuta eccessiva dei conti correnti di Poste italiane S.p.A. presso la Tesoreria dello Stato.

Il comma 293, inserito al Senato, stabilisce che la misura del canone di abbonamento alla televisione per il 2015 non può subire incrementi rispetto a quanto stabilito per il 2014.

Il Senato è infine intervenuto prevedendo, al comma 294, che il contratto nazionale di servizio pubblico per il trasporto ferroviario merci, in scadenza il 31 dicembre 2014, non venga ulteriormente rinnovato e le risorse per la compensazione degli oneri di servizio pubblico nel settore siano attribuite a RFI che provvederà, sulla base di determinati criteri, alla loro ripartizione tra le imprese che operano nel settore.

 

Nel corso dell’esame parlamentare, sono state inserite alcune misure nel settore dell’ambiente e della protezione civile. Si tratta, da un lato, di misure che intervengono sul fronte delle emergenze di protezione civile e della messa in sicurezza del territorio (quali l’adozione di misure di flessibilità nell’applicazione del patto di stabilità interno per gli enti locali che abbiano effettuato interventi in materia e, dall’altro, di misure correttive di disposizioni normative recentemente adottate concernenti la bonifica e la messa in sicurezza di siti contaminati.

commi 50 e 51, inseriti al Senato, prevedono uno stanziamento complessivo di 135 milioni di euro nel triennio 2015-2017 al fine di proseguire le bonifiche dei siti di interesse nazionale (SIN) contaminati dall’amianto. Una quota dello stanziamento, pari a 25 milioni annui, è destinata ai comuni di Casale Monferrato e Napoli-Bagnoli.

Il comma 52 stabilisce che rimane acquisita al bilancio della Presidenza del Consiglio e destinata al fondo emergenze nazionali una quota di 60 milioni di euro destinati al pagamento di mutui e prestiti a seguito di calamità naturali Al Senato è stata inserita la previsione che i risultati degli interventi finanziati con il Fondo delle emergenze nazionali e l’ammontare delle risorse destinate a ciascun intervento siano pubblicati nel sito della Presidenza del Consiglio dei ministri e resi disponibili in formato dati di tipo aperto (open data).

Il comma 53, inserito al Senato, consente l’utilizzo, nel limite massimo di 8 milioni di euro, delle risorse giacenti sulla contabilità speciale n. 5459, al fine di fronteggiare le conseguenze derivanti dagli eventi atmosferici del 9-13 ottobre 2014, che hanno interessato Genova e la sua provincia e alcuni comuni della provincia della Spezia, per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 ottobre 2014.

commi da 437 a 449, inseriti al Senato, recano diverse misure per i territori colpiti dal sisma 2009 in Abruzzo.

Il comma 502, inserito al Senato, dispone per l’anno 2015 l’esclusione dal patto di stabilità interno delle spese sostenute dai comuni interessati dagli eventi sismici dei giorni 20 e 29 maggio 2012 (sisma Emilia). Il comma 503, inserito al Senato, posticipa di due anni, senza applicazione di sanzioni e interessi, il pagamento delle rate scadenti nel 2015 dei mutui concessi agli enti locali interessati dagli eventi sismici del maggio 2012. Il comma 504, inserito al Senato, posticipa di un ulteriore anno il pagamento delle rate 2013 e 2014 dei mutui concessi agli enti locali interessati dagli eventi sismici del maggio 2012.

Il comma 694, inserito al Senato, prevede un rifinanziamento di 56 milioni di euro per l’anno 2014 e di 25 milioni di euro per l’anno 2015 a favore del Fondo per le emergenze nazionali (di cui all’articolo 5, comma 5-quinquies, della legge 24 febbraio 1992, n. 225); nell’ambito di tale stanziamento, 10 milioni di euro sono espressamente destinati agli interventi per la ricostruzione e per la ripresa economica dei territori della regione Sardegna colpiti dagli eventi alluvionali del mese di novembre 2013.

 

Il comma 235, inserito al Senato, prevede uno stanziamento pluriennale per l’attuazione del Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) e per la realizzazione di altri interventi in materia di edilizia sociale, per una spesa complessiva di 130 milioni di euro per il periodo 2015-2018.

commi da 431 a 434, inseriti al Senato, disciplinano la predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

 

Nelle politiche relative a scuola, università e ricerca si riscontrano, in primo luogo, interventi per il contenimento della spesa pubblica, anche attraverso azioni di razionalizzazione (quali la riduzione del personale degli uffici di diretta collaborazione) e modifiche ordinamentali (quali il divieto, a decorrere dal prossimo anno scolastico, di conferire supplenze brevi per il primo giorno di assenza dei docenti e limitazioni alla possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici dal 1° settembre 2015).

Con riferimento alle supplenze brevi e saltuarie del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola già prestate nei mesi di settembre e ottobre e nel periodo di metà novembre 2014, il comma 695, inserito al Senato, ha autorizzato la spesa fino a un massimo di 64,1 milioni di euro per il 2014, per consentire il pagamento delle supplenze brevi e saltuarie del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola.

Insieme, sono posti in essere interventi di finanziamento, anche con la creazione di un nuovo Fondo nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, denominato “Fondo La Buona Scuola” finalizzato, a seguito delle modifiche parlamentari, anche ad un piano di assunzioni, alla formazione dei docenti e al potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro). In sede referente è stata anche inserita una disposizione volta a ridefinire la composizione delle commissioni per gli esami di maturità.

Il comma 152, inserito al Senato, autorizza la spesa di 5 milioni di euro nel 2015 per gli interventi di messa in sicurezza e ristrutturazione degli edifici scolastici dei comuni della Sardegna danneggiati dagli eventi alluvionali del mese di novembre 2013.

Durante l’esame al Senato, inoltre, sono stati destinati finanziamenti alle esigenze dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI), degli Istituti superiori di studi musicali (ex pareggiati) e delle Accademie di belle arti non statali finanziate in misura prevalente dagli enti locali, nonché dei collegi universitari di merito legalmente riconosciuti (commi 134, 170, 173).

Un’ulteriore autorizzazione di spesa, pari a 130 milioni di euro nel 2015 è stata destinata dal comma 353, inserito al Senato, autorizza la spesa di 130 milioni di euro nel 2015 per la alla realizzazione di interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sede di istituzioni scolastiche ed educative statali.

 

Con riferimento alla ricerca, il comma 142, inserito al Senato, prevede un contributo di 30 milioni di euro per gli anni 2015-2017 all’ASI per il finanziamento di programmi spaziali strategici nazionali in corso di svolgimento.

Il comma 176, inserito al Senato, aumenta di 3 milioni di euro dal 2015 l’autorizzazione di spesa destinata alle iniziative di sviluppo tecnologico del Paese e per l’alta formazione tecnologica. Il comma 177, anch’esso inserito al Senato, autorizza la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, in favore dell’Istituto nazionale di astrofisica – INAF per sostenere le ricerche e lo sviluppo di partenariati con imprese di alta tecnologia su progetti internazionali per lo sviluppo e la realizzazione di strumenti altamente innovativi.

Inoltre, il comma 347, modificato durante l’esame al Senato, ha previsto una disciplina transitoria – ossia limitata al triennio 2015-2017 – per la programmazione del reclutamento di docenti e ricercatori universitari, applicabile a tutti gli atenei.

 

Per quanto riguarda gli interventi che impattano nel settore previdenziale, da un lato, si prevede l’erogazione delle quote di TFR maturando in busta paga, in via sperimentale, per il periodo 1° marzo 2015-30 giugno 2018, per i lavoratori dipendenti del settore privato, con sottoposizione al regime di tassazione ordinaria. Dall’altro lato, si delinea un complessivo incremento della tassazione del risparmio previdenziale, con l’innalzamento dell’aliquota di tassazione dall’11 al 20 per cento per i fondi pensione (c.d. previdenza complementare) e dall’11 al 17 per cento per la rivalutazione del TFR. A fronte i ciò, peraltro, si segnala che i commi da 91 a 95, inseriti al Senato, introducono a decorrere dal 2015 due crediti d’imposta a favore degli enti di previdenza obbligatoria (Casse di previdenza private) e dei fondi pensione, a condizione che i proventi assoggettati alle ritenute e imposte sostitutive siano investiti in attività di carattere finanziario a medio o lungo termine individuate con apposito decreto.

Infine, i commi 116 e 117, inseriti al Senato, estendono la platea di lavoratori esposti all’amianto ai quali sono riconosciuti specifici benefici previdenziali ed assistenziali, mentre con i commi da 163 a 165, anch’essi inseriti al Senato, ampliano i criteri per l’accesso ai benefici previdenziali riconosciuti alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.

 In sede parlamentare è stato introdotto, inoltre, un limite ai trattamenti pensionistici, prevedendo che questi (inclusi quelli in essere) non possano eccedere l’importo che sarebbe stato liquidato secondo le regole di calcolo vigenti prima dell’entrata in vigore della riforma pensionistica.

 

In materia di occupazione si prevedono uno sgravio contributivo per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato nel 2015 e la costituzione di un fondo aumentato a 2,4 miliardi di euro nell’esame in sede referente a decorrere dal 2015 per gli oneri derivanti dall’attuazione del disegno di legge-delega in materia di lavoro. In sede parlamentare è stata introdotta una disposizione che riconosce sgravi contributivi ai datori di lavoro che abbiano assunto lavoratori in mobilità licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti.

commi 119 e 120, introdotti al Senato, estendono al settore agricolo lo sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2015.

Il comma 160, inserito al Senato, dispone un incremento della dotazione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili di 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2015.

Il comma 309, come sostituito dal Senato, interviene sugli istituti di patronato e assistenza sociale, riducendo a 35 milioni di euro (dai 75 milioni previsti dal testo approvato dalla Camera in prima lettura) il taglio delle risorse ad essi destinate per il 2015.

In tema di salute, si interviene sia con misure di diverso contenuto, attuative del patto per la salute 2014-2016 (quali l’individuazione del livello massimo di finanziamento del SSN e l’autorizzazione di spesa per il monitoraggio delle prestazioni erogate nell’assistenza primaria) sia con norme varie di carattere sanitario, nonché con disposizioni concernenti il risanamento del Servizio sanitario del Molise. Tra le modifiche apportate in sede parlamentare assume particolare rilievo il contributo straordinario di 2 milioni di euro per il 2015 e di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, per potenziare le attività di contrasto delle malattie infettive (Ebola) dell’Istituto Nazionale “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

commi da 593 a 598, inseriti al Senato, introducono disposizioni di favore relative ai medicinali innovativi. La norma è collegata alla recente immissione in commercio di farmaci innovativi destinati alla cura dell’Epatite C. Le disposizioni in commento istituiscono, presso il Ministero della salute, un fondo destinato a concorrere al rimborso delle spese che i servizi sanitari regionali devono affrontare per l’acquisto di medicinali innovativi. Il fondo, finora istituito solo per gli anni 2015 e 2016, ha uno stanziamento pari a 500 milioni di euro per ciascuno degli anni del biennio di riferimento.

 

In tema di politiche sociali e per la famiglia si interviene sia con misure più specificamente destinate ai nuclei familiari, quali la corresponsione, a determinate condizioni di reddito, di un assegno per i nuovi nati (la platea dei destinatari e le modalità di fruizione sono state modificate in sede parlamentare) sia con il finanziamento di alcuni Fondi con finalità sociali (in sede parlamentare si è in particolare intervenuti per incrementare il Fondo per le non autosufficienze, il Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo, nonché le risorse per contrastare la tratta di esseri umani) e per il contrasto a patologie con un costo sociale elevato, quali la ludopatia (in sede parlamentare una quota dello stanziamento è stata finalizzata alla sperimentazione di software per monitorare il comportamento del giocatore), sia infine con la previsione di benefici fiscali per le erogazioni liberali a favore delle ONLUS.

Al Senato è stata incrementata la dotazione del Fondo per interventi a favore della famiglia da 108 a 112 milioni di euro per il 2015, nel contempo incrementando a 12 milioni di euro la parte delle risorse destinate ai programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.

 

D’interesse del settore agricolo risultano sia disposizioni di sostegno al comparto, sia interventi specifici di contenimento della spesa (quali l’incorporazione dell’Istituto nazionale, INEA, nel Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, CRA). In sede parlamentare sono inseriti in tabella E finanziamenti a sostegno dell’integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il rafforzamento dei distretti agroalimentari, nonché dell’imprenditoria giovanile e al ricambio generazionale in agricoltura.

Per quanto concerne le modifiche apportate al Senato, oltre ai commi 119 e 120, che (come detto poc’anzi) estendono al settore agricolo lo sgravio contributivo per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015, si segnalano il comma 109, che destina fino a 30 milioni di euro, per l’anno 2015, nell’ambito delle risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione destinate agli ammortizzatori sociali in deroga, al finanziamento della cassa integrazione in deroga per il settore della pesca e i commi da 214 a 217, inseriti al Senato, che prevedono l’istituzione di un Fondo per gli investimenti nel settore lattiero caseario dotato di 8 milioni di euro nel 2015 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

Il Senato ha, altresì, inserito la possibilità che ISMEA eroghi anticipazioni finanziare agli agricoltori a fronte della cessione al medesimo Istituto, da parte degli agricoltori stessi, di crediti certificati inerenti taluni aiuti PAC (comma 207); ISMEA potrà, inoltre, concedere garanzie anche a fronte di titoli di debito emessi dalle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca Il comma (comma 208).

 

Per quanto riguarda, infine, le politiche culturali, in sede parlamentare è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020. Con riferimento al programma triennale per l’utilizzo delle risorse, al Senato è stata inserita la previsione di un parere delle competenti Commissioni parlamentari sul programma triennale. Inoltre, durante l’esame al Senato è stato inserito il comma 241 che autorizza la spesa di 5,5 milioni di euro per il 2015 per la tutela e la promozione del patrimonio culturale e storico.

Il comma 11, inserito al Senato, estende la possibilità di fruire delle agevolazioni fiscali introdotte con il c.d. ART-BONUS (art. 1 del decreto-legge n. 83 del 2014) anche per le erogazioni di sostegno delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione.

Il comma 134, inserito al Senato, autorizza la spesa di 10 milioni di euro per il 2015 per le esigenze dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). Questo attiene alla scuola, l’ho messo prima

 

Con riferimento allo sport, infine, durante l’esame al Senato è stato inserito ilcomma 190, che stabilizza il finanziamento delle attività istituzionali del Comitato italiano paralimpico (CIP), autorizzando la spesa di 7 milioni di euro annui a decorrere dal 2015.

Inoltre, è stato aggiunto il comma 713, che eleva da 516,46 a 1.000 euro il limite dei pagamenti effettuati a favore di società, enti ed associazioni sportive dilettantistiche, nonché i versamenti da questi operati, che devono essere effettuati con mezzi tracciabili.