Ardie e le corse a cavallo

Patrimonio dell’Umanità tutte le Ardie e le corse a cavallo

di Umberto Cocco*

E’ questa fase preparatoria che mi interessa del riconoscimento Unesco, a me, alla mia amministrazionee ai sedilesi. Un processo, cioè, che anziché banalizzare e cedere al luogo comune confermandolo, alle sovrapposizioni esterne, alle letture folcloristiche e ideologiche che giustamente Ruiu rileva, recuperi la complessità della festa e della corsa, la sua fortuna e visibilità e forza simbolica rispetto a tutte le Ardie della Sardegna, numerose per fortuna e diffuse in molte comunità, dedicate a Santi e Madonne diverse, ma in qualche modo rappresentandole tutte e a tutte restituendo dignità e forza propria, tutt’altro che sottraendogliela.

Mi sembra che Ruiu non dica quel che sembrerebbe dal titolo dato al suo intervento: “L’Ardia di Sedilo non può essere specchio dell’identità sarda”. Non da sola, mi pare che dica il fotografo nuorese nel testo. Che è un’altra cosa. Semmai con tutte le altre Ardie, suggerisce. Invitandoci a rifuggire dalla retorica dell’unico, del superiore, del meglio, che effettivamente si attacca a molte nostre espressioni (e che è un riflesso del provincialismo e del folclorismo con i quali non finiremo mai di fare i conti.

Io aggiungerei: l’Ardia di San Costantino patrimonio dell’umanità non solo con tutte le altre Ardie, ma con tutte le altre corse a cavallo della tradizione sarda. E’ questa cultura popolare, che comprende gli uomini che le corrono le Ardie e Sas Carrèlas e le donne che pregano nelle feste religiose, i pellegrini della Provincia di Sassari che praticano il culto di San Costantino prima dei sedilesi, e l’allevamento del cavallo in Sardegna oggi veramente a rischio di sparizione, con l’enormità dei significati, delle relazioni, le implicazioni di paesaggio rurale che porterebbe via con sé se non troviamo rimedi.

L’Unesco ci può aiutare a fare questo ragionamento, e nella realtà questo sta facendo, raccomandando la gestione del bene da tutelare, non banalmente il riconoscimento che è anzi pericoloso se fissa una volta per tutte una tradizione per sua natura dinamica, in movimento; scoraggiando chi è semplicemente alla ricerca di un brand commerciale e turistico. Non ha bisogno di questo l’Ardia di Sedilo, viene persino troppa gente a San Costantino in quelle poche ore. Ne vorremmo di più durante tutto l’anno, e non solo a Sedilo ma per esempio in questi altipiani centrali, e che i pastori vivessero meglio allevando anche cavalli, facendone un’economia, così del paesaggio, della vita rurale nel suo insieme.

*Sindaco di Sedilo

Ardie e le corse a cavalloultima modifica: 2015-01-02T21:15:29+01:00da vitegabry
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