Archivi giornalieri: 20 novembre 2014

Pimpirias de Istoria sarda de Frantziscu Casula

Pimpirias de Istoria sarda de Frantziscu Casula

Posted on 20 novembre 2014

Pimpirias de Istoria sarda de Frantziscu Casula

(Intervista a Videolina  il 21-11-2014)

Poesia: Su patriota sardu a sos feudatarios

Su patriota sardu a sos feudatarios de Frantzsicu Innatziu Mannu est de seguru s’Innu poeticu prus famadu chi tenimus. S’intelletuale otieresu in 47 otavas, a sa moda de sos gosos, contat s’opressione feudale e cantat sas rebbellias de su populu sardu, ma mescamente de sos massajos. Rebellias chi pertocant unu trintènniu rivolutzionariu e no unu trienniu ebbia, comente galu acuntesset de leghere in unos cantos libros: ca cumintzant in su 1780 e agabbant cun sa rebbellia, eroica e isfortunada de Palabanda in su 1812 in Casteddu.
Est una poesia de importu, ca dae issa podimus cumprendere unu tretu mannu de s’istoria sarda, in ue s’afortint sas raighinas de sa Sardigna moderna. Su pobulu – iscriet Mannu – chi in profundu/Letargu fit sepultadu/Finalmente despertadu/S’abbizzat ch ‘est in cadena,/Ch’istat suffrende sa pena/De s’indolenzia antiga. E duncas, a pustis de seculos e seculos de acunortadura, artziat s’ischina e ca conca e narat “bastat” a s’opressione e a sa tirannia de sos barones, a sa lege inimiga de su feudalesimu. Ca in base a custa lege su sardu est suggettu/A milli cumandamentos,/Tributos e pagamentos/Chi faghet a su segnore,/In bestiamene et laore/In dinari e in natura,/E pagat pro sa pastura,/E pagat pro laorare.

Patronati

Tagli ai patronati – Slovenia, difendiamo i nostri patronati!

Una nota di protesta sui tagli ai patronati previsti nel ddl di stabilità, è stata presentata, dall’Inas e dall’Inca della Slovenia, al Console generale d’Italia. Analoga nota è stata inviata anche alle sedi delle comunità degli italiani di Capodistria, Izola e Pirana nonché al rappresentante della comunità italiana al Parlamento sloveno, Roberto Battelli e all’Ente previdenziale sloveno.

“L’insieme delle norme proposte – si legge nella nota – comporta la sostanziale eliminazione del sistema patronato, un sistema a rischio chiusura anche perché le norme che restringono l’anticipazione delle risorse per l’attività svolta strangoleranno finanziariamente gli istituti di patronato, portando id fatto ad un’impossibilità operativa a partire già dal prossimo anno”.

“Questo taglio – prosegue – è un ennesimo attacco al welfare, ai diritti dei cittadini al senso più profondo della tutela gratuita. La nostra attività hanno l’unico obiettivo di aiutare gratuitamente tutte le persone senza alcuna distinzione, ad orientarsi tra le tante normative e iter burocratici, facilitando il loro rapporto con la Pubblica Amministrazione; agevolandole nella compilazione e presentazione delle domande agli Enti previdenziali e assicurativi; accompagnandole fino al riconoscimento dei diritti…”.

“In particolare – continua – anche dopo i ripetuti tagli alla rete consolare i nostri concittadini residenti all’estero verrebbero definitivamente abbandonati a loro stessi. Non possiamo permettere che questo disegno si realizzi! Non possiamo permettere che i valori che sono stati alla base del riconoscimento dei patronati per 70 anni vengano buttati via dal governo Renzi!”

Patronati

Tagli ai Patronati – Cgil Roma e Lazio: tagli sono attacco a cittadini e pmi

“I tagli alle risorse dei patronati, 150 milioni messi nero su bianco nella legge di Stabilità, e in questi giorni in discussione in Parlamento, sono un attacco diretto contro i cittadini e le piccole e medie imprese”. Così, i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, la presidente delle Acli di Roma e i presidenti delle associazioni datoriali (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Cia) in una lettera inviata ieri ai parlamentari eletti a Roma e nel Lazio affinché sostengano “l’abrogazione della norma”.

“Se venissero confermati questi tagli, un prelievo improprio di risorse del Fondo patronati – scrivono ancora –, non solo non sarebbero più garantiti i servizi finora offerti, ma migliaia e migliaia di persone rischierebbero di perdere il lavoro: una percentuale del 70% degli organici complessivi dei vari patronati. Una scelta inopportuna e dannosa, che metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei patronati. Disoccupati, pensionati, lavoratori, cittadini stranieri e italiani all’estero, piccole e medie imprese si troveranno a pagare per un servizio fino a oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto. L’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata”.

La lettera si chiude con l’invito a un incontro il 27 novembre, alle ore 11.30, presso l’Hotel Nazionale (Sala Capranichetta), “per approfondire nel miglior modo la question

Tagli ai patronati

Tagli ai Patronati – Civ Inail, il governo riconfermi ruolo sociale dei Patronati e la gratuità del patrocinio a favore dei cittadini

“E’ interesse dell’Inail che il legislatore riconsideri gli orientamenti contenuti nella proposta di Legge di Stabilità 2015, laddove si prevede un drastico taglio alle risorse destinate ai patronati, riconfermando la loro funzione sociale per garantire la gratuità del loro patrocinio a favore di tutti i cittadini che ne abbiano bisogno”.  E’ quanto ha stabilito la delibera del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail approvata il 19 novembre, con la quale impegna il presidente Francesco Rampi ad intervenire nelle competenti sedi istituzionali per rappresentare le criticità che la norma può determinare sulla funzionalità dell’Istituto.
Nella relazione, che è allegata alla delibera, il Civ ricorda che il Fondo patronati è alimentato, per quanto riguarda l’Inail, da una quota commisurata ai premi di assicurazione accertati, pari a 15,3 milioni di euro nel 2014. Una somma che, con i tagli previsti nella legge di Stabilità, sarebbero ridotti a circa 10 milioni di euro.

“Nell’attuale fase – spiega il Consiglio di indirizzo e vigilanza -, che vede l’Inail impegnato nella ristrutturazione dei propri servizi socio-sanitari, la capillare presenza nei territori dei Patronati, anche in quelle aree in cui le strutture dell’Istituto sono state ridotte, rappresenta un rilevante valore per l’utenza e per lo stesso Istituto. Pertanto, un drastico ridimensionamento del Fondo Patronati, oltre a comportare inevitabilmente una riorganizzazione della loro presenza, rischia di provocare conseguenze negative sia per l’Istituto, con un incremento delle attività di “sportello”, sia per gli assistiti, che saranno costretti a trasferimenti disagevoli per raggiungere le sedi territoriali”.

Il Civ dell’Inail sottolinea che tra il 2013 e il 2014, i Patronati hanno patrocinato 559.349 richieste di prestazioni economiche e sanitarie rivolte all’Istituto, di cui 270.000 soltanto nell’anno in corso. I patronati svolgono, altresì, una importante funzione di prevenzione del ricorso alla magistratura fornendo assistenza agli utenti nelle procedure di ricorso amministrativo. In tale contesto, particolare rilievo assume l’attività delle “collegiali medico legali” che consente di esaminare congiuntamente, in sede extragiudiziale, la sussistenza del diritto alle prestazioni e l’entità dei danni subiti dai lavoratori. “Nel 2013, sono state effettuate circa 25 mila visite collegiali medico legali. “Senza il ricorso a tale strumento  – avverte il Civ dell’Inail – tutti questi casi si sarebbero tradotti in contenziosi giudiziari”. 

Senza parole

 – Processo Eternit, ingiustizia è fatta!

Cassazione, tutto prescritto, addio risarcimentiI parenti delle vittime,”una vergogna”. Guariniello,”non demordo”

Non ci sarà più giustizia per migliaia di vittime dell’amianto, almeno per quelle che hanno respirato le polveri letali nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale Eternit dal 1966 al 1986. E’ questo l’effetto della decisione della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione – maturata già prima della conclusione del primo grado – il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny e la Corte di Appello, il 3 giugno del 2013, lo aveva condannato a 18 anni di reclusione e a pagare 89 milioni di euro di indennizzi. “C’è chi li ha illusi”, hanno commentato fonti della Procura della Suprema Corte riferendosi alle aspettative delle quasi mille parti civili costituitesi al processo e che oggi, chi con il pullman, chi in macchina o in treno, in tante, soprattutto persone anziane, sono arrivate a Roma con la speranza di ottenere la condanna per la morte dei loro cari. Intere famiglie sono state decimate dalla morte silenziosa: quella di Romana Blasotti, ottantacinquenne presidente del comitato delle vittime di Casale Monferrato che è il territorio più colpito, conta ad esempio ben cinque vite spezzate. Marito, sorella, figlia, nipote e una cugina.  

“Vergogna, vergogna”, hanno urlato nell’aula magna della Suprema Corte alla lettura del verdetto che ha mandato in fumo anche la speranza dei risarcimenti e ha dato ragione alla disillusione dei familiari di altre duemila vittime che, invece, hanno accettato dai legali dell’ex ad svizzero un accordo economico extragiudiziario. “Apprendo con sorpresa e disappunto della decisione della Corte di Cassazione di annullare, causa prescrizione del reato, la sentenza di condanna a Stephan Schmidheiny nel processo Eternit. Non può che destare profonda indignazione” ha detto il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino appena saputo del verdetto che cancella anche il diritto della regione a 20 milioni di euro di risarcimento.

“Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c’è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi”, ha commentato il pm Raffaele Guarigniello che aveva guidato il pool dell’accusa. “La Cassazione – ha proseguito il magistrato – non si è pronunciata per l’assoluzione. Il reato evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto mesi fa, in cui ipotizziamo l’omicidio. Questo non è il momento della delusione, ma della ripresa. Noi non demordiamo”.

Grande soddisfazione filtra dalla Svizzera, dove risiede l’ex imputato. “La decisione della Suprema Corte – spiega un comunicato del suo ufficio stampa – conferma che il processo Eternit, nei precedenti gradi di giudizio, si è svolto in violazione dei principi del giusto processo. Schmidheiny si aspetta che ora lo Stato italiano lo protegga da ulteriori processi ingiustificati e che archivi tutti i procedimenti in corso”. E si avanza la teoria del “complotto” dei giudici torinesi ai danni del magnate che ha problemi con la giustizia anche per i morti da amianto degli stabilimenti in altre parti del mondo. In Cassazione, infatti, sono arrivate delegazioni dalla Gran Bretagna, dal Brasile, dalla Francia, e dalla stessa Svizzera.

Se è calato il sipario sul maxiprocesso Eternit, sono però in piedi altri due filoni nati dalla sua costola: uno ipotizza l’omicidio volontario per la morte di 213 lavoratori e l’atro per la morte dei dipendenti italiani dei siti produttivi all’estero. In proposito, l’avvocato Sergio Bonetti che rappresenta 400 vittime e molte associazioni di parte civile, rileva che “questa sera la Cassazione ha in sostanza detto che il maxi processo doveva svolgersi con l’accusa di omicidio, e dunque tenderei a non escludere che il procedimento aperto con questa imputazione possa avere un esito migliore”.

Oltre al danno, la beffa. Inps e Inail infatti – che in appello erano state escluse dal novero delle parti civili – sono state condannate a pagare alcune migliaia di euro di condanna alle spese. Ma il conto più salato, lo ha pagato negli anni l’intero Paese. “Per l’Inail – ha sottolineato l’avvocato generale dell’ente Giuseppe Vella – i costi per le sole prestazioni ai lavoratori colpiti dalle patologie provocate dall’amianto sono costate 280 milioni di euro che non si recupereranno più perché il verdetto della Cassazione ha demolito in radice questo processo”.

Nella sua requisitoria il sostituto procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello aveva acceso le speranze delle parti civili dicendo che “il legislatore è stato troppo lassista sull’amianto varando una legge solo nel 1992”, e sostenendo che “dodici anni di carcere sono troppo pochi per chi ha provocato così tante vittime”. Ma il suo ragionamento – che alcuni legali hanno definito “un colpo di teatro” – è culminato nella richiesta della prescrizione e dalla notazione che servirebbe una norma specifica per punire gli imprenditori che uccidono mettendo in circolazione agenti cancerogeni che si sviluppano anche 40 anni dopo la loro immissione in circolo. Tra le lacrime che dicono che “per i poveri non c’è mai giustizia”, è ripartito per Casale il pullman con ‘mamma’ Romana e con la gente indomita del Monferrato che ha detto ”no” ai soldi per uscire dal processo. Davanti alla Cassazione è rimasto
uno striscione: “Eternit, ingiustizia è fatta”.

Portale lavoro Regione Lazio

OFFERTE DI LAVORO

STAGE – TIROCINI – BORSE DI STUDIO

20/11/14 –  Opportunità di reddito – Hong Kong PhD: 200 borse di studio per dottorati di ricerca

19/11/14 –  Opportunità di reddito – Ente Nazionale per il Microcredito: finanziamenti per donne

18/11/14 –  Opportunità di reddito – Google: borse di studio per studenti disabili

14/11/14 –  Opportunità di reddito – Banca Mondiale: tirocini presso la sede di Washington

13/11/14 –  Opportunità di reddito – Unipharma-Graduates: 70 borse di mobilità

12/11/14 –  Opportunità di reddito – Fondazione Auschwitz: premi per lavori sul fenomeno del nazionalsocialismo

10/11/14 –  Opportunità di reddito – La Sapienza: 88 borse di collaborazione per studenti

07/11/14 –  Opportunità di reddito – Servizio Civile Nazionale: 1.304 volontari

05/11/14 –  Opportunità di reddito – Costa Crociere: corso gratuito Tour Escort per 20 allievi

03/11/14 –  Opportunità di reddito – MIBAC: 150 tirocini formativi nel settore del patrimonio artistico-culturale

29/10/14 –  Informazioni utili – Articolo1: 60 corsi di formazione gratuiti

24/10/14 –  Opportunità di reddito – Gi Group: corso di formazione Java avanzato

21/10/14 –  Opportunità di reddito – Objectway: 6 borse di studio

17/10/14 –  Informazioni utili – SIOI: giornate di orientamento sul mondo delle relazioni internazionali

16/10/14 –  Opportunità di reddito – Istituto Vittorio Bachelet: 2 premi per le migliori tesi di laurea

14/10/14 –  Informazioni utili: MIUR: concorso di ammissione alle scuole di specializzazione

10/10/14 –  Informazioni utili – Università di Tor Vergata: career day per studenti di tutte le facoltà

08/10/14 –  Opportunità di reddito – State of Mind: 2 premi per tesi di laurea in psichiatria

06/10/14 –  Opportunità di reddito – Banca d’Italia: 7 borse di perfezionamento

03/10/14 –  informazioni utili – Roma Capitale: corsi gratuiti di italiano per cittadini stranieri

29/09/14 –  Opportunità di reddito – Banca Mondiale: tirocini retribuiti

23/09/14 –  Informazioni utili – Blackbird HR: Job Day per infermieri professionali

Rassegna stampa del 20/11/2014

Rassegna stampa
Nota di servizio: come già comunicato a suo tempo, la rassegna stampa sul sito istituzionale della Regione Sardegna non comprende articoli de la Nuova Sardegna a seguito di un espresso divieto di riproduzione.
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Rassegna stampa del 20/11/2014

Diritto.it

Diritto.it Questioni di Diritto di Famiglia Navigatore del Diritto

Quotidiano di informazione del diritto

Newsletter del 20/11/2014

LE NOVITA’ AL 20/11/2014

Diffamazione a mezzo internet e atti persecutori.
Omesso versamento iva: implicazioni costituzionali nella (ri)determinazione della pena
Questioni di Diritto di Famiglia L’effettiva convivenza dei coniugi rispetto alla durata del matrimonio non si riflette sull’assegno di mantenimento (Cass. n. 24343/2014)
Segni di riconoscimento dell’elaborato: TAR Campania, Napoli, V Sezione, Pres. Nappi, Est. Marotta, sent. 12.11.2014, n. 5816, E.G. (Avv. Alessandro BIAMONTE) c. AORN ***(Avv. Bruno de MARIA).
Risarcimento per sovraffollamento carcerario
Navigatore del Diritto Appello, divieto di produzione di documenti nuovi in appello, temperamento di cui al’art. 104, comma 2, c.p.a.
Interessante pronuncia del Tribunale di Milano in tema di danno da uccisione dell’animale da affezione (T. Milano, 30.6.2014).
GdP Verona, sent. 2126/2014 del 22.10.2014 in tema di notificazioni a mezzo del servizio postale.
Questioni di Diritto di Famiglia La surrogazione di maternità: la natura ha smesso di essere la sola custode dei limiti biologici? (Cass. n. 24001/2014) – V. Cianciolo
Il diritto alla ragionevole durata del processo
Tutela coattiva degli obblighi infungibili di fare e di non fare
Questioni di Diritto di Famiglia Divieto di riconoscimento nello Stato italiano della maternità surrogata (Cass. n. 24001/2014)
Mafia e politica tra vecchie questioni interpretative, recenti riforme e proposte populiste
Art. 2645-ter c.c., interessi meritevoli di tutela e auto-destinazione
Origini e caratteristiche del provvedimento cautelare d’urgenza (art. 700 c.p.c.).
Il reato di violenza sulle donne, legislazione, caratteri e interviste alla dott.ssa Michela Capone e Maria Mantega, autrici di due libri sull’argomento.
Nell’ipotesi in cui l’Amministrazione Comunale abbia emesso un provvedimento, con il quale si sia autovincolata alla conclusione, con provvedimento espresso, del procedimento attivato con un’istanza di accertamento di conformità,…
Inammissibile l’ATP sulla ripetizione dell’indebito dovuto a clausole sull’anatocismo, CMS e sull’usura bancaria.
FORMULARIO ANNOTATO DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO FORMULARIO ANNOTATO DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO

Il presente “Formulario annotato del processo amministrativo“, aggiornato alla legge 11 agosto 2014, n. 114, sostituisce e innova profondamente la I edizione, con formule aggiornate (ad es. l’azione di adempimento, il ricorso per eccesso di potere giurisdizionale, l’istanza di prelievo sulla controversia a unica questione di…

Pagine 928
Autore Francesco Caringella, Michele Didonna
Anno Edizione 2014

A soli € 38,25 (invece di € 45,00)
SCONTO 15%

COMMENTI ED OPINIONI

Notizie e scadenze varie

PMI.it giovedì 20 Novembre 2014
Danea Software

News

TASI - IMU IMU-TASI verso la scadenza del saldo 2014In scadenza il versamento del saldo IMU e TASI: tempistiche e metodi di calcolo dei due tributi. »
Licenziamento Licenziamenti senza reintegro: emendamento del Governo al Jobs ActReintegro solo per alcuni licenziamenti disciplinari: emendamento del Governo al Jobs Act modifica l’articolo 18 e accelera l’iter di approvazione della Riforma del Lavoro. »
ANTITRUST Tariffe Professionali: l’Antitrust multa gli AvvocatiL’Antitrust multa il Consiglio Nazionale Forense per gli interventi volti a limitare la concorrenza tra avvocati reintroducendo le tariffe professionali minime. »
Commercialisti Commercialisti: contributi annullati con incompatibilitàLa sentenza della Corte di Cassazione sul potere della Cassa di Previdenza di annullare periodi contributivi di commercialisti che esercitano la professione in situazione di incompatibilità. »
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Appalti

Ente Scadenza Importo
Sviluppo, integrazione e… 17/12/2014
Servizi relativi a infrastrutture… 24/12/2014 Euro 27.600.000
Acquisto, installazione e… 24/12/2014 Euro 1.660.000
Strumento Switch to green…
Servizi di assistenza tecnica…
Audit delle indagini di… 10/12/2014
Accordo Quadro per la… 16/01/2015 Euro 3.783.000
Conduzione, gestione e… 18/12/2014 Euro 3.501.000
Rinnovo, in accordo quadro… 17/12/2014 Euro 328.500
Implementazione e fornitura… 27/01/2015 Euro 2.650.000
Gara per la fornitura in… 21/01/2015 Euro 63.697.400
Fornitura di un applicativo… 28/11/2014 Euro 450.000
Sevizio Informacitta 16/12/2014 Euro 947.433
Progettazione esecutiva e… 24/12/2014 Euro 1.149.543
Infrastruttura di Rete e…

Saldo IMU – Casi Particolari

 

SALDO IMU – CASI PARTICOLARI

Newsletter di Contribuenti.it

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Newsletter di Contribuenti.it
 
Oggi alle 10:15 AM
Scade il 16 dicembre il versamento del saldo Imu per il 2014.
La rata di dicembre si calcola applicando le aliquote approvate dai Comuni, pubblicate nel sito del Dipartimento delle Finanze, e sottraendo quanto già versato a titolo di prima rata a giugno.
Il calcolo, però, può riservare alcune sorprese. Infatti, alcuni Comuni hanno modificato le proprie decisioni rispetto a quanto previsto a giugno, in molti casi innalzando le aliquote.
Inoltre, ci sono alcune particolarità di cui occorre tener conto per non commettere errori.
Infatti, anche a causa delle modifiche intervenute in corso d’anno, occorre fare molta attenzione se ci si trovi di fronte a fattispecie particolari come, ad esempio, nei casi in cui si sia in presenza di terreni in zone montane oppure in caso di abitazioni possedute da cittadini italiani residenti all’estero.
Di questi ed altri casi specifici ci si occupa di seguito, evidenziando le eventuali criticità ai fini del calcolo del saldo di dicembre.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a “Lo Sportello del Contribuente” inoltrando una mail a info@contribuenti.itCordiali salutiLo staff di Contribuenti.it
staff@contribuenti.it

Sant’ Edmondo

Sant’ Edmondo


Sant' Edmondo

Nome: Sant’ Edmondo
Titolo: Re degli Angli Orientali, martire
Ricorrenza: 20 novembre

Simbolo della resistenza anglosassone agli invasori danesi, E. trovò una morte atroce sotto le loro torture. Venne immediatamente venerato come santo. Curiosamente, si conoscono bene solo poche cose sul suo conto, ma una rilettura delle sue biografie permette di chiarirne, se non la personalità, almeno le circostanze del martirio che egli soffrì. Le origini, in particolare, restano leggendarie. Sarebbe disceso da una famiglia di Sassoni continentali, presso cui il re Offa di Mcrcia si sarebbe fermato recandosi in pellegrinaggio in Terra Santa; colpito dalle qualità del giovane E., lo avrebbe adottato come successore. Offa morì nel corso del viaggio; E. avrebbe ricevuto allora il suo anello e sarebbe ritornato in Inghilterra per prendere possesso del regno. Sarebbe stato incoronato re il 25 dicembre 855. 

Discostandosi dalla leggenda alcuni storici individuano nel duca (eaìdorman) Ealhere, viceré dell’est del Kent, suo padre; sua madre sarebbe allora Eadgyth, figlia di re Egberto del Wcssex e sorella di Ethelstan, viceré dell’EstAnglia. E. sarebbe nato a Norbury, vicino a Croydon (Surrey). 

La Cronaca anglosassone riferisce che nell’851 Ethelstan ed Ealhere inflissero ai Danesi una dura sconfitta a Sandwich (Kent), e in seguito il primo sarebbe partito in pellegrinaggio e avrebbe scelto il nipote come erede. Nell’853 Ealhere fu ucciso mentre lottava contro i Danesi ed Ethelstan, poiché E. non faceva ritorno, sarebbe stato consacrato re dal vescovo Umberto d’Elmham. 1.e origini di E. restano infatti oscure, la sua attività come rc un mistero, e niente di più si conosce sul suo Conto eccetto ciò che ne dicono le Cronache anglosassoni e Asser nella sua Vita Affirdi regis. Occorre anche precisare che quest’ultimo, autore dell’opera intorno all’893, fece molto uso della cronaca detta “di Parker”, la più antica delle cronache scritte in anticoinglese, e redatta Poco prima dell’890. La cronaca di Parker ascrive all’anno 870 i seguenti fatti: “Quest’inverno, il re E. combatté contro di loro, e i Danesi ebbero la vittoria, e uccisero il re, e conquistarono tutto il paese”. Al che Asser risponde: “E. re dell’EstAnglia, lottò ferocemente contro questa armata, ma venne ucciso assieme a un gran numero di suoi uomini, e i Vichinghi se ne rallegrarono trionfalmente; il nemico era il comandante del campo di battaglia ed essi [i Vichinghi) sottomisero tutta la provincia alla propria autorità”. Con ogni certezza, Asser non fa che parafrasare la Cronaca di Parker, essa stessa assai succinta. Ma, partendo dalle aggiunte alla Cronaca di Peterborough e di sei altre Cronache anglosassoni, si potrebbe stabilire il testo seguente: “In quell’anno, l’armata [danese] attraversò la Mercia sino all’EstAnglia, e si acquartierò per l’inverno a Thedford. E lo stesso inverno, il re 14,. I i combatté, e i L)anesi ne uscirono vincitori, e uccisero il re [e il suo corpo riposa sepolto a Bury Saint Ed m unds], e conquistarono tutto il paese. [I loro capi erano lvarr e Ubba. E distrussero tutti i monasteri dove andarono. Nello stesso periodo, vinsero a Peterborough, la incendiarono e la distrussero, uccisero l’abate e i monaci, e insieme chiunque vi trovassero…]”.

Il martirio di re Edmondo

Secondo la Cronaca anglosassone e la Vita Alfirdi di Asser, E. non fu dunque martirizzato, ma morì combattendo i Danesi. Iiittavia viene proclamato martire da Abbone di Fleury. Quale credito gli si può accordare? Un accenno alle condizioni in cui Abbone redasse la sua biografia del re dell’EstAnglia non sarà inutile: il vescovo Osvaldo di Worcester aveva findato intorno al 969, con l’aiuto del duca Ethelstan di EstAnglia, l’abbazia di Ramsey; siccome egli cercava di rafforzarvi l’insegnamento impartito ai monaci, fece venire da SaintBenoitsurLoire il monaco Abbone, che trascorse due anni (985987) come professore presso l’abbazia. Dunstano, all’epoca assai attempato — morì nel 988 —, lasciava poco Canterbury, e fu proprio là che Abbone andò a visitarlo. I due uomini strinsero amicizia e Abbone dedicò al suo maggiore un triplo acrostico, autentico esercizio di stile eseguito però a detrimento del contenuto. Per il resto le loro relazioni sono nelle mani di Abbone in persona: mentre si trovava presso Dunstano in compagnia del vescovo di Rochester, dell’abate di Malmesbury e d’altri monaci, l’arcivescovo raccontò una storia che aveva ascoltato quand’era giovane alla corte di re Ethelstan (924939), dalla bocca di un uomo molto attempato, che era stato il portainsegne di E. durante l’ultimo anno della sua vita (869870): questa storia costituisce la Vita sancti Edmundi, che Abbone cominciò a scrivere così come Dunstano l’aveva narrata. Evidentemente, E. allora era già oggetto di culto e la storia reale del re martire poteva essere stata alterata da abbellimenti; inoltre i tre ricordi successivi —quello del portainsegne, quello di Dunstano e infine quello di Abbone — hanno necessariamente deformato gli avvenimenti, con lo scordare dettagli, o forse intere parti, per esagerarne altri.

Pur tuttavia, la posi° di Abbone merita un’attenzione maggiore di quella ricevuta. Per riassumere il suo proposito, all’epoca in cui il danese Ivarr invase l’EstAnglia, E. si trovava nel maniero di Hellesdon (Norfolk), vicino alla omonima foresta. Quanto a Ivarr, egli soggiornava in una città vicina di cui aveva massacrato senza pietà gli abitanti. Fece poi giustiziare lutti gli uomini della zona passibili di portare il loro sostegno a E.; ma questi rifiutò di sottomettersi e, fatto prigioniero, venne anch’egli selvaggiamente giustiziato. Per alcuni anni il suo corpo rimase sepolto in una cappella innalzata a Hellesdon, e in seguito fu trasferito a Bui.), Saint Edmunds. Il principale punto di divergenza fra le cronache contemporanee e il racconto di Abbone consiste nel modo in cui E. trovò la morte: per le une combattendo, per l’altro giustiziato. Per definizione, una cronaca è concisa e si accontenta di registrare le promozioni, le battaglie, i decessi; il come e il perché esorbitano dai propositi. Al contrario, il racconto di Abbone pullula di dettagli che sicuramente non sono stati inventati e che, confrontati con fonti indipendenti — e in particolare scandinave —, risultano perfettamente coerenti. 

Cosi, quando Ivarr sbarca in EstAnglia non ha assolutamente l’intenzione di uccidere il re; intende acquartierarsi per l’inverno e chiede a E. “di dividere con lui [i suoi] antichi tesori, e il suo oatrinsonio, e di regnare in avvenire sotto di lui”. Una tale contrattazione era già stata proposta nell’867 a re Egbetto di Northumbria, e più tardi, nell’874, lo sarà nuovamente a re Ceolwulf di Mercia: l’uno e l’altro accettarono, E. rifiutò. Ciò significava spezzare l’evidente superiorità militare dei Danesi, ma E. pensava che un re cristiano non potesse sottomettersi a un pagano. Il negoziato tra Ivarr ed E. si giocò dunque solo su una questione religiosa: il re dell’EstAnglia si sarebbe sottomesso solo se Ivarr avesse accettato di convertirsi al cristianesimo. Alfredo e Guthrum negoziarono più tardi (878) in termini simili, ma se Guthrum accettò la contrattazione, Ivarr la rifiutò. Ordinò dunque che si catturasse E.; picchiato, legato a un albero e trafitto da frecce, venne infine decapitato. Beninteso, una parte del racconto di Ahhone é qui nettamente influenzata dal martirio di S. Sebastiano. Abbone descrive dettagliatamente le mutilazioni patite da E.; e in questo caso si e lontani aai martirio sunito per mano del capo d’una corte pretoriani nella. Roma del IV secolo, bensì davanti a un sacrificio rituale scandinavo: “Le sue costole messe a nudo da numerosi tagli, come se fosse stato sottoposto alla tortura del cavalletto o fosse stato fatto a brandelli da artigli selvaggi…”. La descrizione è sufficientemente esplicita da suggerire che E. fu sottoposto al terribile rituale delI'”aquila sanguinante”, che prima di lui avevano subito in Northumbria i re Ella e Halfdan, e che consisteva nell’aprire il dorso della vittima per trinciargli le costole e cavargli i polmoni. La descrizione di queste torture si trova ripetutamente nelle saghe, ma non esiste né all’interno delle cronache ilé dei racconti anglosassoni. Abbone non può dunque che ripetere ciò che ha sentito; e c’è motivo di pensare che sia credibile. Secondo Abbone, E. venne infine decapitato e la sua testa portata in mezzo ai rovi della foresta di Hellesdon, affinché il corpo, mutilato, non potesse trovar riposo. I suoi compagni andarono a cercare il corpo, poi si misero a cercare la testa; e poiché essa chiamava supplicando, la ritrovarono nel fitto del bosco. 

Il culto di Sant’Edmondo

E da notare che E. fu venerato a partire dalla fine del IX secolo; venne allora emesso un penny commemorativo, fatto che tende a mostrare come egli fosse oggetto di un vero e proprio culto da parte di coloro che lo conobbero. Che re Alfredo del Wessex, nella sua lotta contro i Danesi abbia intravisto tutto il profitto che poteva trarre dalla morte di E., è facilmente concepibile. Ma non si può forse ammettere anche una reale venerazione da parte delle persone vicine e dei fedeli del re martire? Alfredo non fece che riprendere per proprio conto un movimento nato spontaneamente fra i sudditi di E. È giocoforza ammettere a priori, anche senza sapere niente di lui, che il re martire aveva notevoli qualità. Quando le circostanze lo permisero, le reliquie furono trasferite da Hellesdon al maniero reale di Bedricesworth (Bury Saint Edmunds), dove la popolazione della provincia costruì una grande chiesa. La traslazione avvenne prima o durante l’episcopato di Theodred di Londra (926951); questi e il duca Elfgaro fecero testamento in favore del nuovo santuario (942951 circa). I g fonti più tarde forniscono date più precoci per la traslazione. 

Ermanno amanuense di Bury, autore del Liber de Miraculis sancti Edmundi, intorno al 1095 localizza la sua prima sepoltura a Sutton, vicino al luogo in cui E. fu martirizzato, e fa risalire la sua traslazione al regno di Ethclsran (924939). Una fonte del XIV secolo (Oxford, Bodleian Library, ms. Bodlcy 248) la colloca intorno al 900, durante il regno di Alfredo (che morì ncll’899!); il Registro di Curtley infine la situa nel 903. Nel suo testamento, il vescovo Theodred di Londra (926951/953 circa) donava i propri “domini di Nowton, Horningsheath, Ickworth e Whepstead alla chiesa di Sant’E.”; se quest’atto è importante in quanto costituiva un’apprezzabile entrata per la futura abbazia di Bury Saint Edmunds, l’insieme del testamento non é da meno, poiché mostra che l’EstAnglia non era sempre controllata dal potere centrale anglosassone, e che la provincia ecclesiastica era semplicemente ricongiunta alla diocesi di Londra; fu dunque il vescovo di Londra a ricevere la missione di recuperare la provincia manu militari, compito che adempì appropriandosi d’un impressionante numero di domini con l’aiuto del duca Elfgar, suocero di re E. del Wessex. Elfgar fece anche lui testamento in favore della “fondazione di santl. a Bedericesworth”, intorno al 951. È dunque certo che nella prima metà del X secolo un collegio di chierici fù posto a Bury Saint Edmunds a guardia delle reliquie del santo e per assicurare l’officio divino. Tuttavia, intorno alla fine del secolo il vescovo d’ Hmham, poco soddisfatto della condotta dei chierici, affidò la guardia della tomba del Santo al monaco Ethelwine, che per sicurezza si ritirò per tre anni a Londra con le sue reliquie.