Roncalli

Roncalli

 
 

26 aprile 2014

  

A Sotto il Monte, nel Bergamasco, Angelo Giuseppe Roncalli nasce il 25 novembre 1881. Trascorre l’infanzia nel paese natale, crescendo in una famiglia rurale di umili origini. Nel 1892 entra nel seminario di Bergamo, dove nel 1895 inizia a scrivere le «note spirituali» che faranno poi parte del Giornale dell’anima. Nel 1900 viene inviato a Roma, dove si laurea in teologia e, nel 1904, riceve l’ordinazione sacerdotale. Richiamato l’anno dopo a Bergamo dal vescovo Radini Tedeschi, ne diventa segretario e gli è al fianco fino al 1914, assimilandone la vivacità pastorale e lo spirito riformatore.

Dopo l’esperienza della guerra, diventa direttore spirituale del seminario maggiore. Quindi nel 1921 si trasferisce a Roma per assumere l’incarico di presidente del consiglio centrale dell’Opera della propagazione della fede.

Il 3 marzo 1925 Pio XI lo nomina visitatore apostolico in Bulgaria. Riceve l’ordinazione episcopale il 19 marzo successivo, scegliendo come motto Oboedentia et pax. Il 17 novembre 1934 diventa delegato apostolico in Turchia e Grecia, e il 23 amministratore apostolico del vicariato di Costantinopoli. Poi, il 23 dicembre 1944, viene trasferito in Francia, dove è nunzio apostolico per otto anni. A conclusione del suo mandato, il 12 gennaio 1953 Pio XII lo crea cardinale e tre giorni dopo lo nomina patriarca di Venezia.

Nel 1958, dopo la morte di Papa Pacelli, prende parte al conclave che si apre il 25 ottobre. Ormai settantasettenne, dopo undici scrutini, è eletto Papa nel pomeriggio del 28, con una scelta che viene interpretata nel segno della “transizione” al termine del lungo e impegnativo pontificato pacelliano.

Appena tre mesi dopo, il 25 gennaio 1959, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, annuncia a sorpresa l’intenzione di convocare «un concilio ecumenico per la Chiesa universale», manifestando anche la volontà di indire un Sinodo diocesano per Roma e di aggiornare il Codex iuris canonici. È una decisione inattesa e clamorosa, che suscita una vastissima eco nell’opinione pubblica e orienta in modo preminente tutto il suo pontificato. Da quel giorno infatti si dedica con determinazione alla realizzazione dell’assise, che dopo tre anni di preparazione si apre l’11 ottobre 1962 alla presenza di oltre duemila vescovi e numerosi osservatori di Chiese non cattoliche riuniti a San Pietro. Sarà lo stesso Pontefice a chiudere il primo periodo di lavori conciliari l’8 dicembre successivo, indicando la prospettiva del «lungo cammino» che ancora resta da percorrere e che porterà a termine il suo successore Paolo VI.

Se il concilio assorbe la gran parte delle sue energie, non vanno dimenticate le altre linee portanti di un pontificato che appare profondamente radicato nella dimensione pastorale ed episcopale del servizio papale. In cinque anni si moltiplicano le visite e gli incontri con i fedeli di Roma, si consolida l’internazionalizzazione del collegio cardinalizio e viene valorizzato sempre più il ruolo degli episcopati locali. La propensione al dialogo trova terreno fertile soprattutto nel campo ecumenico e in quello delle relazioni con le altre religioni. Al tempo stesso ha inizio quella politica di apertura volta a migliorare i rapporti tra Santa Sede e Paesi del blocco comunista, mentre cresce l’autorevolezza del Pontefice sulla scena internazionale, come dimostra, tra l’altro, l’azione pacificatrice durante la crisi dei missili a Cuba nel 1962. Alla pace Papa Roncalli dedica anche la sua ottava e ultima enciclica Pacem in terris, pubblicata nell’aprile 1963. Proprio in quei mesi le sue condizioni di salute si aggravano repentinamente a causa dell’avanzare del tumore diagnosticatogli nell’autunno precedente. Muore la sera del 3 giugno 1963. Il 18 novembre 1965, durante l’ultimo periodo del concilio, Papa Montini annuncia l’avvio della causa di beatificazione, insieme a quella del predecessore Pio XII. Viene proclamato beato da Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000.

 

Roncalliultima modifica: 2014-04-27T11:25:51+02:00da vitegabry
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