Immigrazione

Immigrazione: l’Italia ha bisogno di stranieri

Per il presidente della commissione straordinaria per i Diritti umani, senatore Luigi Manconi,  “l’Italia ha bisogno degli immigrati quanto gli immigrati hanno bisogno dell’Italia”. Lo ha detto a Bari presentando il suo libro ‘Accogliamoli tutti’. 

“Accogliamoli tutti – ha sottolineato –  è un programma politico che si fonda su dati che finora non sono stati nemmeno
criticati in maniera efficace. E resta quindi una proposta sommamente ragionevole”. In Italia, ha ricordato, “ci sono 12 milioni di italiani che hanno superato i 65 anni, e un milione e seicentomila badanti che svolgono una attività insostituibile”.

“Entro dieci anni – ha aggiunto – avremo bisogno di altri settecentomila lavoratori addetti alla cura della persona. E i giovani italiani non hanno nella loro prospettiva di fare i badanti”. “Sarà sempre il lavoro straniero, e sempre più qualificato – ha rilevato – a rispondere a questa esigenza. Serviranno competenze infermieristiche e saggezza terapeutica”. “Ma a dirci che abbiamo bisogno degli stranieri – ha concluso – ci sono segmenti importanti della nostra economia retti dal lavoro straniero, dalla siderurgia alla manifattura metalmeccanica, dai servizi alla ristorazione”.

Quasi in risposta alle affermazioni di Manconi arrivano i dati del Dossier statistico immigrazione da cui emerge che, ad esempio, in Calabria nel 2011 gli occupati netti nati all’estero sono stati 61.780,  4.990 unità in più rispetto al 2010 e di 10.421 in più rispetto al 2009.
I dati, secondo il dossier, confermano il trend positivo per questa fascia di popolazione, “considerando il peggioramento generalizzato del quadro economico nazionale ed internazionale, sebbene l’occupazione in Calabria, dopo quattro anni consecutivi di calo, per la prima volta dal 2007 sia lievemente cresciuta, per effetto del miglioramento che si è verificato nei settori dei servizi e dell’agricoltura, mentre è proseguita la diminuzione degli occupati nell’industria e nelle costruzioni: in particolare, tra gli occupati sono aumentate le donne, i lavoratori autonomi e quelli con contratto a tempo determinato”.

Passando ai dati che riguardano gli stranieri, comunque, emerge che nel 2011 le persone espulse dal mercato occupazionale regionale sono state 852 in più (700 uomini e 152 donne) rispetto a quante sono state assorbite, ad indicare una stagnazione o contrazione rispetto al 2010 quando i lavoratori stranieri assorbiti dal mercato furono 338 in più rispetto a coloro che ne vennero espulsi. 
Secondo il dossier, permane la differenza di genere tra gli stranieri che nel corso dell’anno di riferimento risultano aver lavorato regolarmente a prescindere dalla durata dell’occupazione e dalla data di assunzione: 52,6% gli uomini e 43,8% le donne, percentuali molto simili a quelle del 2010 (56,4% uomini e 43,6% donne) con una prevalenza di circa quattromila uomini rispetto alle donne (pari al 22%) tra i lavoratori stranieri della provincia di Reggio Calabria, mentre nelle altre province le differenze di genere non sono così marcate.

Le prime sei nazionalità dei cittadini nati all’estero assicurati dall’Inail nel 2011 costituiscono i due terzi del totale (66,8%). Si tratta in particolare di 20.775 lavoratori provenienti dalla Romania; 6.364 dalla Bulgaria; 5.8487 dalla Germania (con ogni probabilità figli di italiani emigrati nel dopoguerra); 3.446 dal Marocco; 2.898 dall’Ucraina; 2.274 dalla Polonia. Il settore economico che ha registrato la quota maggiore di lavoratori nati all’estero ed assicurati dall’Inail nel corso dell’anno è stato quello dei servizi (47,5%), mentre il 25,8% è risultato impiegato nell’agricoltura ed il 21,3% nell’industria. La restante percentuale (5,4%) corrisponde a settori non determinati. Rispetto alla dimensione aziendale, la maggior parte dei lavoratori (83,1% ) è occupata in micro imprese (da uno a nove addetti) con percentuali simili in tutte le province.

Immigrazioneultima modifica: 2014-04-09T12:04:03+02:00da vitegabry
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