Salario minimo

Stanchi di aspettare! #Approvatela!

Il 15 aprile 2013 consegneremo al Parlamento le oltre 50mila firme raccolte per un

REDDITO MINIMO GARANTITO

 

La campagna per un Reddito minimo Garantito, iniziata a giugno 2012 ha raccolto oltre 50mila firme in tutta Italia, ma dal dicembre 2012 questo Paese non ha ancora un governo politico a cui riferire una istanza come questa.

Ora non possiamo più aspettare!

Non possiamo aspettare i dieci saggi, l’elezione di un nuovo Capo dello Stato, un eventuale altro scioglimento delle camere, altre consultazioni, forse altre elezioni e poi chissà cosa altro ancora!

Dunque siamo stanchi di aspettare e per il rispetto dovuto agli oltre 50mila cittadini e cittadine che hanno firmato, alle 170 associazioni che hanno partecipato, ai milioni di precari e disoccupati che non hanno la garanzia di un reddito minimo, abbiamo deciso che una delegazione rappresentativa della pluralità dei promotori della proposta di legge di iniziativa popolare consegnerà le 50mila firme per l’istituzione del reddito minimo garantito.

Chiediamo sin da ora che la Presidenza della Camera faccia tutto il possibile affinché si avvii un percorso urgente cosi che la proposta di legge sia presa al più presto in considerazione, favorendo la dove possibile una commissione di lavoro ad hoc che studi e approvi questa proposta, aprendo la strada anche a una nuova prassi per cui le proposte di iniziativa popolare siano discusse e valorizzate.

Chiediamo inoltre ai parlamentari di accogliere ed incontrare la delegazione che porterà le 50mila firme il 15 aprile 2013 a Roma dalle ore 12.00 sotto Montecitorio.

Invitiamo per la stessa ora i giornalisti per una conferenza stampa che terremo sotto Montecitorio.

Per tutte le eventuali informazioni in merito alla proposta di legge e alla campagna redditominimogarantito@sxmail.it

La delegazione che presenterà le firme sarà cosi composta:

Tilt – Maria Pia Pizzolante

Comitato per il reddito Liguria – Pier Giorgio Grossi

Precariamente – Valentina Greco

BIN Italia – Luca Santini

European Alternatives – Alessandro Valera

Quinto Stato – Giuseppe Allegri

CILAP EAPN – Nicoletta Teodosi

Diversamente Occupate – Teresa Di Martino

Progetto Diritti – Arturo Salerni

Associazione Ulisse Andria – Vito Ballarino

Lucania World – Michele Tricarico

Comitato per il reddito Trieste – Julia Filingeri

daSud – Cinzia Paolillo

Leoncavallo – Alessandro Rozza

Assemblea Libertà è Partecipazione Prato – Diego Blasi

Associazione Atdal Over 40 – Stefano Giusti

Teatro Valle

Altramente – Dario Mavilia

Comitato Reddito minimo garantito Basilicata – Nicola Magnella

Comitato reddito garantito Napoli Nord – Peppe Vibrato

Partito democratico di Genova

Direttivo Fp Cgil Belluno – Alberto Domenichini

Sindaco di Rieti – Simone Petrangeli

Sindaco di Cagliari – Massimo Zedda

Consigliere regionale Abruzzo – Maurizio Acerbo

Forum Donne Rifondazione Comunista – Eleonora Forenza

Sinistra Ecologia Libertà – Marco Furfaro

Giovani Comunisti – Anna Belligero

Rifondazione Comunista – Antonio Ferraro

 

#Approvatela!

Oltre 50mila persone l’hanno già fatto!

 

Lettera aperta alle elette e agli eletti per l’introduzione di un reddito minimo garantito

L’ultima tornata elettorale ha segnato una discontinuità forse storica nella vita politica del nostro Paese, foriera di sommovimenti di cui si fa ancora fatica a soppesare gli effetti. Ciò che invece, purtroppo, le elezioni in quanto tali non hanno potuto mutare è la condizione di profonda crisi in cui tuttora versa la società italiana. Gli ultimi rilevamenti dell’Istat ci hanno restituito ancora una volta un’immagine drammatica: sono 2,8 milioni le lavoratrici e i lavoratori precari, la disoccupazione è prossima ormai alla soglia inaudita del 12%, con punte che sfiorano il 40% tra le e i più giovani; in breve, la sussistenza stessa di milioni di persone è messa a repentaglio dalla spirale crisi-austerità. Siamo convinte e convinti che il prossimo Parlamento, quali che siano gli equilibri politici dei mesi a venire, non possa esimersi dall’intervenire per mettere argine a questa spirale discendente nella condizione di milioni di persone. Pensiamo che le elette e gli eletti alla Camera e al Senato non possano non avviare un dibattito e un processo legislativo affinché si giunga finalmente anche in Italia alla predisposizione, proprio contro la crisi e anche in chiave anticiclica e antirecessiva, di un meccanismo a garanzia del reddito di tutti le e i residenti. Chiediamo cioè che nei prossimi mesi si ci concentri sulla drammatiche condizioni materiali della vita delle persone e sulla necessità e l’urgenza di risposte immediate  in questo senso.

Nel corso della campagna elettorale si è molto parlato, pur con diverse inclinazioni, di reddito minimo garantito. Con formule diversificate molte forze politiche  attualmente in Parlamento hanno fatto riferimento ora al “reddito di cittadinanza”, ora al “reddito di sostentamento minimo”, ora al “salario minimo” e via dicendo. Molto meno si è parlato però di una  straordinaria mobilitazione che da giugno a dicembre ha visto l’adesione di 170 associazioni e diverse soggettività sociali e politiche, con oltre 200 iniziative pubbliche e oltre 50.000 firme raccolte, per l’istituzione di un reddito minimo garantito anche nel nostro Paese (si veda il sito internet www.redditogarantito.it). La campagna di raccolta firme è stata promossa e condotta a termine con successo proprio per  giungere alla presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reddito minimo garantito.

La proposta  di legge, modellata sugli schemi di tutela del reddito presenti nella maggior parte dei Paesi europei e rispettosa delle indicazioni in materia del Parlamento europeo, prevede un sostegno ai soggetti disoccupati, precariamente occupati o in cerca di prima occupazione pari a 600 euro mensili, oltre integrazioni in beni e servizi a carico delle Regioni. Al beneficiario del reddito minimo garantito saranno proposte eventuali offerte di impiego, purché le stesse siano effettivamente compatibili con la carriera lavorativa pregressa del soggetto e con le competenze, formali o informali, in suo possesso. Sono infine previste delle deleghe al Governo per la fissazione di un salario minimo orario e per il riordino degli ammortizzatori sociali e  della spesa assistenziale in genere, allo scopo di rendere l’insieme del welfare italiano  coerente con la nuova misura di garanzia dei minimi vitali. Saremo nei giorni immediatamente successivi all’insediamento delle Presidenze delle Camere presso gli uffici di Presidenza del Parlamento per consegnare formalmente le firme e il disegno di legge. Si tratta di un progetto attentamente studiato, sostenibile sul piano finanziario, discusso in decine e decine di assemblee pubbliche e che ha già trovato il consenso di associazioni ed elettori. Vogliamo che in Italia come nel resto d’Europa vi sia un reddito minimo garantito. Vogliamo che si discuta di una proposta nata dalla mobilitazione sociale: per questa ragione vogliamo che vi sia un vincolo di discussione per le proposte di legge di iniziativa popolare e l’audizione permanente dei soggetti proponenti.

Chiediamo ora alle e agli eletti un impegno in favore  delle cittadine e dei cittadinichiediamo che da parte dei e delle neoparlamentari via sia sin da ora una presa di parola pubblica che sostenga la proposta di legge o che sostenga la necessità dell’introduzione di un diritto al reddito, chiediamo che sia adottata con urgenza questa misura di contrasto alla crisi, chiediamo che sia al più presto avviata la discussione del disegno di legge di iniziativa popolare e che si giunga dunque finalmente anche in Italia all’introduzione di una misura di reddito minimo garantito.

Da troppo tempo l’Italia aspetta risposte e forme di regolamentazione nuove, adatte a fornire tutela al cittadino nell’epoca della crisi e della così detta “produzione flessibile”. Da troppo tempo il nostro Paese attende che vengano corrette le drammatiche carenze di un sistema di protezione sociale incapace di offrire tutele adeguate ai soggetti più esposti ai rischi di esclusione sociale, giovani, donne e lavoratrici e lavoratori precari primi fra tutti. Il tempo dell’azione è ora!

www.redditogarantito.it

redditominimogarantito@sxmail.i

Dopo la “settimana per il reddito” si continua a firmare in tutta Italia per il reddito minimo garantito.

Con oltre 70 iniziative in tutta Italia si è caratterizzata la “settimana per il reddito garantito”. 7 giorni dal 15 al 21 ottobre in cui dal sud al nord del paese si sono organizzati dibattiti, presentazioni di libri, incontri, flashmob, approfondimenti, banchetti per la raccolta firme, cene sociali, azioni comunicative e tante altre idee che hanno dato vita ad una fantastica mobilitazione in forma autonoma ed indipendente (http://www.redditogarantito.it/settimana-rmg-appuntamenti/). A tal proposito vi consigliamo di fare un giro sul web per cercare le tantissime foto che riprendono i tanti momenti di questa “settimana” perché tantissime iniziative non sono neanche contate tra le 70 che abbiamo raccolto!

La “settimana per il reddito garantito” è stata un’idea promossa per dare ancora più forza ed energia alla campagna per la proposta di legge popolare per un reddito minimo garantito in Italia. La risposta è stata un urlo che ha attraversato l’Italia e che ha saputo portare per le strade, le piazze, i mercati, i luoghi di socialità come mai prima d’ora, il tema del diritto ad un reddito garantito. Una presa di parola forte che sta caratterizzando questa campagna popolare per un nuovo diritto sociale e che nel raccogliere le firme ha trovato una pratica vecchia come il tempo ma necessaria come non mai: parlare tra le persone di un nuovo diritto come il reddito garantito. Ed è questa già una grande vittoria per tutti coloro che si sono e si stanno mobilitando per far si che la raccolta firme arrivi al fatidico obiettivo delle 50mila. Una vittoria per tutti coloro che si sono mobilitati e che hanno saputo portare un tema cosi importante ed urgente per il nostro paese tra le strade delle città, confrontandosi con chi non era d’accordo, simpatizzando e trovando nuove energie per coloro che dicevano “finalmente!”, guardando con curiosità ed attenzione coloro i quali spiegavano quanto “sarebbe necessario” un reddito garantito e di quanto la crisi morde la vita delle persone. “Sono una pensionata, mio figlio è disoccupato e mia nipote precaria, non posso lasciare nessuna eredità, ma metto la firma per il reddito garantito, cosi lascio loro un diritto nuovo!” In questa frase, raccolta al banchetto per le firme a Roma nel popolare quartiere di Casalbruciato, c’è la sintesi che racconta meglio a quante persone questa campagna ha parlato e sta parlando. Per questo non dobbiamo smettere, anzi dobbiamo rilanciare.

Dalla metà di giugno ad oggi sono state centinaia le iniziative promosse in tutta Italia ed ancora altre sono in procinto di essere realizzate (http://www.redditogarantito.it/#!/dove-firmare) e tanti i luoghi fissi dove poter firmare. Ad oggi sono 106 le adesioni collettive di associazioni, reti e movimenti, e in molti continuano ad aderire; 66 le adesioni di partiti e sedi sindacali, più di 40 le adesioni a firma singola di personalità della cultura, della politica, della società civile  tra le quali proprio nei giorni della “settimana per il reddito” quella di Stefano Rodotà che in una nota dice di aderire alla campagna per un reddito minimo garantito perché “ un tassello essenziale nella costruzione di una agenda politica ne reticente ne demagogica (http://www.redditogarantito.it/#!/adesioni).
Di fronte a noi abbiamo ancora qualche settimana per raccogliere le firme per il reddito minimo garantito ed è necessario dare continuità a questa straordinaria esperienza fino alla chiusura della campagna che sarà i primi di dicembre prossimo.
Non ce la sentiamo di dire “un ultimo sforzo ” ma al contrario crediamo che di questa esperienza possiamo e vogliamo dire: “sarà un piacere”! Perché la campagna non finirà con la consegna delle fatidiche 50mila firme, ma sarà importante continuare con quella pratica usata in questi mesi: parlare nelle strade, nelle piazze, nei luoghi di socialità con le persone, i precari/le precarie, le donne, gli uomini, i giovani, i disoccupati. Starà nel comunicare la necessità di questo diritto e la potenzialità che il reddito garantito potrà determinare per la vita delle persone, permettendo a coloro che vivono in questo paese di riappropriarsi di un nuovo tempo di vita.

Dunque avanti fino alle 50mila firme. Se saranno di più, avremo ancora più ragioni da urlare!

 

Dal 15 al 21 ottobre…una settimana per il reddito garantito!

Nel giugno scorso un’ampia coalizione di associazioni, reti sociali, partiti, movimenti, comitati, collettivi ha lanciato la campagna per un reddito minimo garantito in Italia. Una campagna nata intorno ad una proposta di legge di iniziativa popolare che intende istituire anche nel nostro Paese una garanzia per il reddito per coloro che sono precari, disoccupati e inoccupati, oggi soprattutto giovani, donne e Working Poor.

Una campagna che vuole rilanciare quelle fondamenta di un modello sociale europeo che le politiche neoliberiste hanno minato, per un Welfare universale che garantisca misure di sostegno alle persone, per rilanciare politiche di redistribuzione delle ricchezze e mettere al centro del dibattito politico le garanzie, i diritti, le libertà di scelta delle persone.

La proposta di legge di iniziativa popolare per il reddito minimo garantito in Italia lanciata a giugno (e che continua a raccogliere adesioni e sostegno) terminerà a dicembre: l’obiettivo minimo è raggiungere almeno 50 mila, ma si può fare di più! Raccogliere migliaia e migliaia di firme significa dare un segnale politico e sociale importantissimo, sia alla società che alla politica italiana. Ma non solo: questa campagna rende possibile l’opportunità di discutere di reddito e diritti, di parlare alla società, nelle strade, piazze, università, luoghi di lavoro, con i giovani, le donne, i precari, gli studenti. In poche parole, una grande opportunità di comunicazione e iniziativa sociale che dia maggior forza ad una nuova stagione di diritti a partire dal reddito garantito.

Per questo, oltre le tante iniziative già realizzate durante questi mesi e promosse dai partecipanti alla campagna, riteniamo importante proporre la realizzazione di un evento comune: “LA SETTIMANA PER IL REDDITO GARANTITO” dal 15 al 21 ottobre. Una settimana comune, per tutti coloro che partecipano o vogliono partecipare alla campagna e alla raccolta firme, in cui realizzare:

concerti, dibattiti, spettacoli teatrali, volantinaggi, reading, presentazioni di libri, seminari, dance hall, cineforum, performance e quant’altro possa essere utile a comunicare, approfondire, rendere visibile il tema del reddito garantito nei mercati rionali, nelle sedi delle associazioni, nelle piazze delle città, librerie, centri sociali, fuori i supermercati, i posti di lavoro, le università, i luoghi di ritrovo.

Una SETTIMANA PER IL REDDITO GARANTITO dove tutti insieme, a carattere locale ed in forma autonoma, si dia vita ad una grande comunicazione sociale, si raccolgano migliaia di firme, si dia corpo alla fantasia e alla creatività,  si costruisca un grande evento comunicativo in cui il tema del reddito garantito attraversi la penisola. Si possono realizzare iniziative per la settimana intera o anche solo un giorno, l’importante è che in quella settimana in ogni dove si parli di reddito, Welfare, diritti e si raccolgano firme.

Proponiamo dunque di dare vita ad una settimana di iniziative nella vostra città, di comunicarne il programma a redditominimogarantito@sxmail.it  cosi che tutte le iniziative raccolte possano essere visibili attraverso il sito ufficiale della campagnawww.redditogarantito.it . Inoltre, vi chiediamo di fare foto e video delle iniziative da pubblicare e far circolare in rete.

www.redditogarantito.it

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Una serie di associazioni, movimenti, realtà sociali, comitati sta lanciando una campagna per la proposta di una legge di iniziativa popolare sul reddito minimo garantito in Italia che avrà come termine dicembre 2012.

E’ arrivato il momento, non più rinviabile, affinché una proposta di legge sul reddito minimo garantito venga inserita nell’agenda politica di questo paese. I numeri che ogni giorno vengono presentati dagli enti di statistica e di ricerca raccontano di un paese sull’orlo del disastro sociale, un defalut sociale che sta dimostrando con sempre maggiore chiarezza la necessità di una nuova politica redistributiva e l’importanza, cosi come definito in molti testi e risoluzioni europee, della misura del reddito minimo garantito. E’ necessario definire, prima di tutto per il riconoscimento della dignità umana, una base economica sotto la quale nessuno deve più stare! Il reddito minimo garantito non è più rinviabile!

Il reddito minimo garantito è un argine contro la ricattabilità, il lavoro nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita. Significa in buona sostanza non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Da argine può diventare un paradigma per la costruzione di un welfare che includa e promuova, garantisca autonomia e libertà di scelta. Siamo tra i pochissimi Paesi europei – oltre a noi solo la Grecia – a non avere alcuna forma di tutela di ultima istanza. Siamo persino inadempienti rispetto all’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

E’ necessario dare vita ad una ampia coalizione che faccia propria la campagna e che si costruiscano in tutto il paese iniziative, dibattiti, momenti di comunicazione ed informazione, adesioni e soprattutto firme che permettano, da qui a dicembre 2012, la presa di parola di decine di migliaia di persone che pongano il tema del reddito minimo garantito come uno dei temi principali per la fuoriuscita dalla crisi.

E’ necessario per questo che le adesioni aumentino, che nascano comitati per il reddito minimo garantito, che le forze sociali, politiche, sindacali prendano posizione e si attivino affinché questa campagna diventi uno dei pilastri non solo dell’iniziativa pubblica ma che ponga con forza su quali pilastri si debba fondare il contrasto alla crisi sociale che milioni di persone subiscono. Il reddito garantito è uno di questi pilastri!

Fino a dicembre 2012 sul sito si raccoglieranno le adesioni, le idee, le iniziative, i luoghi in cui poter firmare. Il sito ospita già la proposta di legge ed i materiali utili alla raccolta delle firme, verrà inoltre implementato durante tutta la campagna sperando che siano moltissime le informazioni da inserire, dalle iniziative nei territori, ai luoghi dove raccogliere le firme e alle adesioni che potranno pervenire fino alla fine della campagna.

Vi chiediamo pertanto di aderire, sostenere, diffondere, promuovere con la vostra associazione, comitato, realtà sociale, la campagna per un reddito minimo garantito in Italia. Di costruire e promuovere iniziative, dibattiti, banchetti, raccolta firme, feste, concerti per rendere questa campagna più partecipata e ricca possibile. Tutte le iniziative saranno pubblicate.

Se ritenete utile ed importante partecipare inviate il nome esatto del vostro Comitato, associazione, movimento, rete etc. a redditominimogarantito@sxmail.itcosì da inserirlo tra i sostenitori e aderenti della campagna.

Salario minimoultima modifica: 2014-04-06T17:52:32+02:00da vitegabry
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