Social card

Social card: verso una soluzione per gli stranieri

Finalmente è stato siglato l’accordo con Ente poste che consentirà agli stranieri più bisognosi di fare domanda per ottenere la social card (o carta acquisti). 

Grazie alla diffida avviata da Inca e Cgil, supportata anche dalle numerose pressioni di parlamentari e associazioni,  contro Inps, Poste e Ministero dell’Economia e delle Finanze, ritenuti responsabili per i mancati adeguamenti procedurali, Ente Poste e Inps hanno siglato il contratto per adeguare le procedure informatiche alla corretta ricezione delle domande degli immigrati, ai quali è stato esteso il diritto con l’ultima legge di Stabilità. 

E’ un risultato importante – afferma Claudio  Piccinini, coordinatore degli uffici Immigrazione dell’Inca – che consentirà di sbloccare una situazione che ha creato notevoli disagi tra le persone straniere, alle quali è stato finora impedito per motivi ‘tecnico-burocratici’ di poter concretamente inoltrare le domande. 

I tempi del rinnovo del contratto di gestione con Poste Spa e la mancata approvazione parlamentare della norma transitoria per garantire l’erogazione della social card a tutti (stranieri e non) sono, infatti, alla base del mancato riconoscimento del diritto a cittadini immigrati, pur in possesso dei requisiti richiesti.

Il caso era stato sollevato nei mesi scorsi dal patronato Inca e dalla Cgil, che avevano denunciato come in molte realtà le domande regolarmente compilate dal patronato, al momento della presentazione presso gli sportelli delle poste, venivano respinte per “disguidi tecnici”, vale a dire le procedure prevedevano il riconoscimento del diritto solo a chi era in possesso della cittadinanza italiana; un requisito non richiesto dalla legge di Stabilità.

Nell’esprimere soddisfazione, l’Inca sottolinea come “l’ estensione del diritto agli stranieri, riconosciuto finora soltanto agli italiani più poveri, non nasce da un atto di liberalità dello Stato, ma come conseguenza di una procedura di infrazione aperta contro l’Italia dalla Commissione Europea (n. 2013/4009) che ha definito discriminatoria la decisione di destinare la misura di sostegno economico, prevista dall’articolo 81 del decreto legge 112/2008, solo ai cittadini italiani. Un giudizio netto che è stato accompagnato dalla decisione europea di chiedere alle istituzioni nazionali di correggere la norma”. 

Social cardultima modifica: 2014-04-03T14:41:22+02:00da vitegabry
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