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“La Grande incertezza”: italiani sempre più poveri e insicuri

Più poveri e più insicuri. Ecco gli italiani del 2014, secondo l’Osservatorio europeo sulla sicurezza. Il 73 per cento è preoccupato per la situazione economica generale ma oggi, rispetto al passato si fa spazio sempre di più l’ansia per la situazione politica: l’instabilità impensierisce il 68,4 per cento degli italiani. La classifica delle priorità non ha nulla a che fare con quanto registrato dell’osservatorio tra il 2007 e il 2009, quando in cima alle preoccupazioni c’era la presenza degli immigrati e la criminalità comune. “La paura dell’immigrazione è un lusso che ci si può permettere quando si è ricchi e non si hanno altre preoccupazioni”, commenta il direttore scientifico dell’Osservatorio Ilvo Diamanti. Al contrario, con la crisi ciò che è scomparso dall’orizzonte degli italiani è il futuro. “In Italia tendono a rimanere degli anziani, senza grandi reti sociali, soli e impauriti, mentre i giovani cercano opportunità all’estero – aggiunge Diamanti -. Ora non ci sono nemmeno più gli immigrati che abbassino l’età media: tendono a ritornare”.
La priorità delle emergenze. La disoccupazione è percepita come il maggiore problema dell’Italia dal 49,4 per cento degli intervistati. Un problema enorme se si tiene conto che ormai il 52 per cento degli italiani si dichiara appartenente al ceto medio basso. È la prima volta che questo sorpassa il medio alto, dove sette anni fa si piazzava il 60 per cento dei cittadini. Al secondo posto nell’agenda, staccata di oltre 30 punti percentuali, c’è l’inefficienza e la corruzione della classe politica, un’emergenza per il 17,6 per cento degli intervistati. Segue la situazione economica (11,6 per cento) al terzo posto, seguita a ruota dalle tasse (8 per cento). Criminalità e immigrazione, gli incubi degli italiani dal 2007 al 2009, oggi sono prioritari solo per l’1,1 per cento della popolazione (identica percentuale per entrambe le voci). Prima di occuparsi di questi due temi gli italiani metterebbero mano  al costo della vita e l’aumento dei prezzi (prioritario per 4,1 per cento degli intervistati), alla qualità della scuola (2,2 per cento) e del sistema sanitario (2 per cento).
Poca fiducia nelle istituzioni. L’instabilità politica italiana preoccupa “frequentemente” il 68,4 per cento degli italiani. A maggior ragione dopo il quarto cambio di governo nel giro di due anni e mezzo. Quest’incapacità della politica di affrontare i problemi, secondo il rapporto è tra le principale cause del senso di insicurezza e questo abbatte il tasso di fiducia nelle istituzioni. Gli italiani che hanno fiducia dello Stato sono il 12,9 per cento (percentuali analoghe solo in Spagna e Francia. In Germania la fiducia è al 70 per cento). Bassa anche la fiducia nei confronti dell’Unione europea, al 27,1 una percentuale analoga dell’euroscettica Gran Bretagna. Una volta questi dati erano controbilanciati dalla fiducia nelle istituzioni locali. Non nel 2014: la Regione ottiene la fiducia di un quinto degli intervistati, i Comuni raggiungono il 28,4 per cento.

da Redattore sociale

POVERTA’ultima modifica: 2014-02-25T13:24:11+01:00da vitegabry
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