Archivi giornalieri: 16 febbraio 2014

Bilinguismo a scuola

Bilinguismo a scuola

 

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Francesco Casula

La questione del Bilinguismo a scuola entra prepotentemente nella campagna elettorale in vista delle elezioni regionali sarde del prossimo 16 febbraio. Dopo decenni di discussioni, pare che finalmente anche le forze politiche si siano accorte della necessità e dell’urgenza, non più rinviabile, di introdurre la lingua sarda, come materia curriculare, nelle scuole di ogni ordine e grado.
Pedagogisti come linguisti e glottologi, psicologi come psicoanalisti e perfino psichiatri, ritengono infatti che la presenza della lingua materna e della cultura locale nel curriculum scolastico si configurino non come un fatto increscioso da correggere e controllare ma come elementi indispensabili di arricchimento, di addizione e non di sottrazione, che non “disturbano” anzi favoriscono lo sviluppo comunicativo degli studenti perché agiscono positivamente nelle psicodinamiche dello sviluppo. In particolare la lingua materna (quella sarda per noi) serve: per allargare le loro competenze degli studenti, soprattutto comunicative, di riflessione e di confronto con altri sistemi; per accrescere il possesso di una strumentalità cognitiva che faciliti l’accesso ad altre lingue; per prendere coscienza della propria identità etno-linguistica ed etno–storica, come giovane e studente prima e come persona adulta e matura poi; per personalizzare l’esperienza scolastica, umana e civile, attraverso il recupero delle proprie radici; per combattere l’insicurezza ambientale, ancorando i giovani a un humus di valori alti della civiltà sarda: la solidarietà e il comunitarismo in primis; per superare e liquidare l’idea del “sardo“ e di tutto ciò che è locale come limite, come colpa, come disvalore, di cui disfarsi e, addirittura, “vergognarsi“; per migliorare e favorire, soprattutto a fronte del nuovo “analfabetismo di ritorno“, viepiù trionfante, soprattutto a livello comunicativo e lessicale, lo status linguistico. Che oggi risulta essere, in modo particolare nei giovani e negli stessi studenti, povero, banale, improprio, “gergale“. Con un numero di parole ormai ridotto al minimo.
E poiché tra il pensiero e il linguaggio c’è un’interazione ne deriva che il pensiero si è anchilosato, come il linguaggio.
Inoltre, premesso che la sollecitazione delle capacità linguistiche deve partire dall’individuazione del retroterra linguistico, culturale, personale, familiare, ambientale dell’allievo e del giovane, non per fissarlo e inchiodarlo a questo retroterra ma, al contrario, per arricchire il suo patrimonio linguistico, l’educazione bilingue svolge delle funzioni che vanno al di là e al di sopra dell’insegnamento della lingua: si pone infatti anche come strumento per iniziare a risolvere i problemi dello svantaggio culturale, dell’insuccesso scolastico e della stessa “dispersione” e mortalità come della precaria alfabetizzazione di gran parte della popolazione, evidente e diffusa a livello di scolarità di base ma anche superiore. Ma lo studio della lingua sarda, va al di là di questi pur importanti obiettivi.
Lo studio e la conoscenza della lingua sarda, può essere uno strumento formidabile per l’apprendimento e l’arricchimento della stessa lingua italiana e di altre lingue, lungi infatti dall’essere “un impaccio“, “una sottrazione”, sarà invece un elemento di “addizione”, che favorisce e non disturba l’apprendimento dell’intero universo culturale e lo sviluppo intellettuale e umano complessivo. Ciò grazie anche alla fertilizzazione e contaminazione reciproca che deriva dal confronto sistemico fra codici comunicativi delle lingue e delle culture diverse, perchè il vero bilinguismo è insieme biculturalità, e cioè immersione e partecipazione attiva ai contesti culturali di cui sono portatrici, le due lingue e culture di appartenenza, sarda e italiana per intanto, per poi allargarsi, sempre più inevitabilmente e necessariamente, in una società globalizzata come la nostra, ad altre lingue e culture, europee e mondiali. La lingua sarda infatti in quanto concrezione storica complessa e autentica, è simbolo di una identità etno-antropologica e sociale, espressione diretta di una comunità e di un radicamento nella propria tradizione e nella propria cultura. Una lingua che non resta però immobile – come del resto l’identità di un popolo – come fosse un fossile o un bronzetto nuragico, ma si “costruisce” dinamicamente nel tempo, si confronta e interagisce, entrando nel circuito della innovazione linguistica, stabilendo rapporti di interscambio con le altre lingue. Per questo concresce all’agglutinarsi della vita culturale e sociale. In tal modo la lingua, non è solo mezzo di comunicazione fra individui, ma è il modo di essere e di vivere di un popolo, il modo in cui tramanda la cultura, la storia, le tradizioni.
La Lingua sarda infine, essendo la più forte ed essenziale componente del patrimonio ricchissimo di tradizioni e di memorie popolari, sta a fondamento – per usare l’espressione dell’archeologo Giovanni Lilliu – dell’Identità della Sardegna e del diritto ad esistere dei Sardi, come nazionalità e come popolo, che affonda le sue radici nel senso profondo della sua storia, atipica e dissonante rispetto alla coeva storia e cultura mediterranea ed europea.
Assume cioè un valore etico, etnico-nazionale e antropologico e, se si vuole, anche politico, nel senso di riscatto dell’Isola e del suo diritto-dovere all’Autodeterminazione e all’Indipendenza.
Il che non significa che la nostra Identità debba tradursi in forme di chiusura autocastrante o di separazione: essa deve invece essere accettata e riconosciuta come la condizione base del nostro modo di situarci nel mondo e di dialogare con gli orizzonti più diversi, senza cedere alla tentazione – come osserva acutamente il filosofo sardo Placido Cherchi – di usare la nostra differenza come ideologia o di caricarla, a seconda delle fasi, ora di arroganze etnocentriche ora di significati autodepressivi .

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DA IL MANIFESTO DEL 15 FEBBRAIO 2014

LAVORO

Rodotà mette Camusso ko

—Antonio Sciotto, 15.2.2014

 Rappresentanza . Il costituzionalista: l’accordo può violare la Carta, come fece la Fiat. A Bologna l’assemblea degli autoconvocati. Landini: «Solo se il voto sarà democratico, ne accetteremo l’esito»


↳ Maurizio Landini e Stefano Rodotà ieri al Palanord di Bologna per l’assemblea dei delegati contro l’accordo sulla rappresentanza

Un colpo duris­simo per la Cgil e per Susanna Camusso. Ste­fano Rodotà, costi­tu­zio­na­li­sta che non ha biso­gno di pre­sen­ta­zioni, in pre­di­cato per diven­tare pre­si­dente della Repub­blica a cavallo dei due man­dati di Napo­li­tano (e che potrebbe tor­nare a cor­rere per la carica, in un futuro non lon­tano), boc­cia senza appello l’accordo sulla rap­pre­sen­tanza fir­mato lo scorso 10 gen­naio dalla segretaria.

«Potrebbe con­te­nere pro­fili di inco­sti­tu­zio­na­lità», ha spie­gato il pro­fes­sore dal palco del Pala­nord di Bolo­gna, all’assemblea dei dele­gati auto­con­vo­cati con­tro l’intesa: visto che «appare con­tra­rio anche alla sen­tenza della Corte costi­tu­zio­nale che ha stron­cato l’articolo 19 della legge 300 in quanto lesivo della libertà sindacale».

Ancora, secondo il giu­ri­sta, non si pos­sono «usare due pesi e due misure»: e qui il paral­lelo con i pro­fili di inco­sti­tu­zio­na­lità che nelle scorse set­ti­mane lo stesso Rodotà ha indi­cato nell’«Italicum», la legge elet­to­rale figlia dell’accordo Renzi-Berlusconi.

Poi un apprez­za­mento per la Fiom, anche que­sto piut­to­sto bru­ciante per la Cgil e le sue cate­go­rie che oggi spo­sano il «sì» all’accordo: per Rodotà la Fiom negli ultimi anni ha avuto il merito di aver fatto «una delle più grandi bat­ta­glie di poli­tica costi­tu­zio­nale in que­sto Paese. La bat­ta­glia che si sta facendo in que­sto momento – ha detto par­lando alla pla­tea dei dele­gati e con­fer­mando il suo impe­gno – è «per la libertà sin­da­cale, seque­stratà da que­sto accordo che stra­volge il senso della par­te­ci­pa­zione. Un pro­blema che non può essere messo da parte». Anche per­ché il rischio è che pro­prio da que­sta intesa – «non so se sono troppo mali­zioso», ha con­cluso il giu­ri­sta – prenda le mosse la legge da più parti auspi­cata sulla rappresentanza.

Certo Rodotà non è nuovo alle ini­zia­tive della Fiom, alle mani­fe­sta­zioni con Mau­ri­zio Lan­dini, al soste­gno per le tute blu (ha difeso ad esem­pio gli ope­rai Fiat di Pomi­gliano). Ma nello stesso tempo, essendo molto amato a sini­stra (e non solo, anche dai gril­lini), in un modo del tutto tra­sver­sale e che va ben oltre la Fiom, il suo parere ha un peso poli­tico notevolissimo.

E non solo, la boc­cia­tura è piena anche nel merito: se l’accordo era già parec­chio con­te­stato, e in qual­che maniera “smon­tato” dalle cri­ti­che della Fiom – ma che per molti pote­vano sem­brare di parte o stru­men­tali – il parere di un intel­let­tuale così insi­gne lo squa­li­fica senza appello.

Ora sem­pre di più, potremmo infe­rire, le san­zioni da com­mi­nare ai dele­gati appa­iono chia­ra­mente anti­de­mo­cra­ti­che. Una vera minac­cia per l’esercizio della libertà sin­da­cale: la morte del sin­da­cato come lo cono­sciamo oggi. A meno ovvia­mente che non lo si voglia tra­sfor­mare in un uffi­cio di ser­vizi vari e di collocamento.

All’assemblea degli auto­con­vo­cati è inter­ve­nuto anche Lan­dini: il lea­der delle tute blu Cgil ha spie­gato che la Fiom «accet­terà il risul­tato di una vota­zione, solo qua­lora essa sia fatta tra i lavo­ra­tori delle cate­go­rie che hanno fir­mato con­tratti con gli indu­striali, e con regole e moda­lità tra­spa­renti e democratiche».

«Se le regole saranno que­ste – ha detto Lan­dini – se si vince, si vince. E se perdo, ho perso». La stessa Susanna Camusso, pro­po­nendo esat­ta­mente una set­ti­mana fa un refe­ren­dum, aveva detto che si deve andare al voto «così nes­suno avrà più alibi». Una resa dei conti che però rischia di inca­gliarsi, appunto, pro­prio nelle regole e nella pla­tea che verrà indi­vi­duata per la par­te­ci­pa­zione al voto.

Infine Lan­dini è tor­nato sull’episodio delle botte a Milano tra la Cgil e Cre­ma­schi: «Io e la Fiom lì non ci era­vamo, però non posso non notare una crisi nella demo­cra­zia del sin­da­cato. Biso­gna smet­terla con la gestione auto­ri­ta­ria, si devono poter espri­mere tutti, pur con­dan­nando le stru­men­ta­liz­za­zioni e le azioni violente».

CIRCOLARI E MESSAGGI INPS

CIRCOLARI PIU’ RECENTI

Circolare n. 23 del 10-02-2014

Oggetto: Importo dei contributi dovuti per l’anno 2014 per i lavoratori domestici.

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Circolare n. 22 del 10-02-2014

Oggetto: Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale e l’Ente Bilaterale Metalmeccanici e Servizi (En.Bi.M.S.) avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale.

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Circolare n. 21 del 06-02-2014

Oggetto: Scioglimento del Patronato FAMIGLIA ITALIANA

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Circolare n. 20 del 06-02-2014

Oggetto: Determinazione per l’anno 2014 del limite minimo di retribuzione giornaliera ed aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale.

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Circolare n. 19 del 04-02-2014

Oggetto: Artigiani ed esercenti attività commerciali: contribuzione per l’anno 2014

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MESSAGGI PIU’ RECENTI

Messaggio n. 2436 del 10-02-2014

Oggetto: Cassetto previdenziale del cittadino. Rilascio di una nuova funzionalità relativa alla consultazione dei pagamenti di prestazioni a sostegno del reddito.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 2072 del 04-02-2014

Oggetto: Legge 27 dicembre 2013 n. 147, art.1 comma 612: emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa. Interventi a favore dell’isola di Lampedusa – proroga della sospensione contributiva al 31 dicembre 2013 e ripresa dei versamenti.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 2031 del 04-02-2014

Oggetto: Contribuzione sindacale aggiuntiva D.Lg. 564/96 riferita a lavoratori ex Ipost

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 1684 del 30-01-2014

Oggetto: Salvaguardia ai sensi dell’articolo 1, commi da 231 a 234, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (c.d. salvaguardia dei 10.130). Ulteriori chiarimenti.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 1653 del 29-01-2014

Oggetto: Articolo 4, commi da 1 a 7-ter, della legge n. 92 del 28 giugno 2012 rubricata “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, e successive modifiche ed integrazioni. Prestazione in favore di lavoratori prossimi alla pensione al fine di incentivarne l’esodo. Presentazione da parte dei datori di lavoro della domanda di accesso alla prestazione. Precisazioni sulla contribuzione correlata.

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Elezioni regionali sarde

 
Candidati Voti % Partiti % Totale seggi
Francesco Pigliaru Partito Democratico (Pd)
Sinistra ecologia e libertà (Sel)
Partito socialista italiano (Psi)
Centro Democratico
Italia dei valori (Idv)
Rifondazione – Comunisti italiani – Sinistra sarda
IRS – Indipendentzia Repubrica de Sardigna
Partito dei sardi
La Base Sardegna. Arbau
Rossomori
Unione popolare cristiana










Ugo Cappellacci Forza Italia
Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (Udc)
Fratelli d’Italia – Centro Destra Nazionale
Partito sardo d’azione
Partito UDS – Unione dei Sardi
Riformatori Sardi Liberal Democratici
Movimento Sardegna zona franca – Lista Randaccio






Michela Murgia Comunidades
Gentes
ProgReS – Progetu Repùblica Sardegna


Mauro Pili Mauro Pili Presidente
Soberania
Unidos
Fortza Paris – Azione Popolare Sarda



Luigi Amedeo Sanna Movimento Zona Franca
Pier Franco Devias Front