Archivi giornalieri: 25 febbraio 2014

Lavorare in Germania

Lavorare in Germania

Cultura d’impresa, stipendi e norme di lavoro

 Molti stranieri hanno bisogno di qualche tempo per adattarsi al modo di lavorare tedesco. La gente non lavora molte ore; in molti uffici, soprattutto nel settore pubblico, la giornata finisce alle 16.

Lavorare in Germania

Tuttavia, si dà molta importanza all’efficenza, si cerca di essere il più produttivi possibile e c’è poco tempo, o quasi nullo, per socializzare o parlare ad eccezione delle ore di pausa che sono di solito di 15 minuti con 45 minuti per mangiare.

La cultura d’impresa in Germania è generalmente abbastanza gerarchica. Ai tedeschi piace lavorare basandosi su piani prestabiliti e prendono decisioni basate su fatti. Le riunioni, organizzate e ben pianificate, rappresentano il passo per prendere decisioni con il consenso generale di gruppo. Ci si aspetta la puntualità e non vengono tollerati i ritardi. Quindi fa attenzione, specialmente se vieni da un paese in cui il ritardo è molto diffuso!

Stipendi

Gli stipendi ( Lohn/Gehalt) in Germania sono tra i più alti del mondo. La maggior parte dei lavori per i laureati pagano 30.000€ /anno. I lavori per gli studenti in cui non è richiesta una laurea vengono pagati 6/15 € /ora. Di solito, quando si parla di stipendi, si parla di stipendio lordo cioè prima della deduzione delle tasse e della previdenza sociale. Tieni presente che le tasse, a seconda del tuo stipendio, possono arrivare ad essere il 50% del tuo stipendio lordo. Quindi cerca di non confondere gli stipendi lordi e netti!

Lo stipendio nel tuo contratto è mensile. Nel contratto dovrebbero essere indicati anche remunerazioni speciali, bonus e revisioni dello stipendio. Molte imprese hanno 13 paghe l’anno. Di solito si riceve lo stipendio a dicembre per Natale o viene diviso tra Natale e l’estate. Per alcuni lavori di dirigenza ci sono 14 paghe l’anno.

È difficile sapere a quanto ammonta lo stipendio per lavori o posti specifici anche se ti risulterebbe più facile saperlo per contrattare il tuo stipendio. Personalmarket ( www.personalmarket.de ) ti offre, previo pagamento, un’analisi dello stipendio basandosi sul settore, educazione, esperienza professionale e zona geografica. Questo può essere di gran aiuto quando dovrai negoziare il tuo stipendio.

Legge di lavoro

Per lavorare hai bisogno di un permesso di lavoro (Arbeitsgenehmigung o Arbeitserlaubnis) o di un permesso di residenza che ti permetta di lavorare (consulta la nostra sezione sui permessi di lavoro). Hai anche bisogno di una tessera fiscale (Lohnsteuerkarte) e di un numero della previdenza sociale (Sozialversicherungsnummer). Le tessere fiscali vengono emesse dall’autorità che corrisponde alla città/regione in cui sei registrato. I numeri della Previdenza Sociale sono emessi dalle istituzioni delle assicurazioni pensionistiche.

Quando un lavoratore lavora per la prima volta, l’impresa di solito lo registra ed emette un numero di previdenza sociale e una carta d’identità. Nel caso tu avessi domande o richieste, dovresti dirigerti direttamente alla tua impresa, alla tua compagnia di assicurazioni sanitarie o la tua istituzione di assicurazioni statale.

Normativa lavorativa

La Germania ha uno dei mercati lavorativi più regolati del mondo, con le sue leggi sul lavoro disegnate per proteggere i lavoratori. Che ci sia o meno un contratto di lavoro, i lavoratori hanno diritti di base:

● vacanze

● stipendio per malattia

● poter scegliere di lavorare a tempo parziale

● ricevere una formazione

● ferie per maternità/paternità e relativa protezione professionale

I periodi di preavviso seguono delle regole ma le compagnie possono concordare periodi di preavviso più lunghi nel caso di lavori collettivi o individuali. Le condizioni di lavoro al di sotto dello standard minimo legale stabilito non sono permesse e non sono legalmente vincolanti.

Accordi di lavoro collettivo

C’è anche una legge per il lavoro collettivo che nasce dalle leggi che proteggono gli accordi lavorativi collettivi e i diritti dei lavoratori sul posto di lavoro (Betriebsverfassungsrecht). Le leggi che governano gli accordi collettivi permettono ad entrambe le parti (sindacati e federazioni patronali o impresari individuali) di creare i loro propri accordi lavorativi. Gli accordi lavorativi regolano gli stipendi, ore lavorative, ferie e periodi di preavviso. La maggior parte degli impiegati lavorano con un accordo lavorativo anche se negli ultimi anni sempre più imprese sono state esentate dal negoziare accordi propri.

I diritti del lavoratore

Il Betriebsverfassungsrecht regola la relazione tra lavoratore ed impresa sul posto di lavoro. Gli impiegati sono rappresentati dal Consiglio di Lavoro (Betriebsrat) i cui membri vengono scelti dai lavoratori. Tra le altre cose, è responsabile della protezione dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro. La direzione deve consultare il Betriebsratin relazione a questioni sul personale o l’impresa. Se hai problemi sul posto di lavoro, devi consultare il tuoBetriebsrat e chiedere consiglio o aiuto.

Nelle imprese con più di 2.000 impiegati, viene applicata la co-determinazione del 1976 o Legge della Partecipazione dei Lavoratori (Mitbestimmungsgesetz). Questa legge richiede che il consiglio supervisore dell’impresa abbia un certo numero di impiegati rappresentanti. Il principio di co-determinazione dice che i sindacati e gli impiegati hanno voce e diritto di voto nelle politiche dell’impresa, oltre che avere la responsabilità della stessa.

Ulteriori letture

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE25/02/2014

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE ROMA – Sentenza 28 gennaio 2014, n. 1353FISCALE

Tributi – Accertamento – Indagini finanziarie – Autorizzazione per l’acquisizione dei dati e delle notizie utili ai fini dell’accertamento

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE FIRENZE – Sentenza 13 gennaio 2014, n. 53FISCALE

Tributi – IRAP – Cessione di immobile ad uso residenza universitaria – Plusvalenza ai fini Irap – Art. 11, co. 3, D.Lgs. n. 446\97 – Non sussiste

CONSIGLIO DI STATO

SENTENZA

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 21 febbraio 2014, n. 846LAVORO

Accertamento del diritto al risarcimento del danno da mobbing

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 febbraio 2014, n. 4394LAVORO, FISCALE

Tributi – IRAP – Lavoro autonomo – Presupposto – Incertezza normativa – Sanzioni – Disapplicazione

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 febbraio 2014, n. 4402FISCALE

Tributi – IRPEF – Transazione sottoscritta con il coniuge – Deducibilità – Sussiste

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2014, n. 4330LAVORO

Lavoro – Diritti dei lavoratori – Servizio mensa – Impossibilità di accesso – Riconoscimento di un corrispettivo economico che consenta di effettuare il pasto.

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2014, n. 4338LAVORO, FISCALE

Lavoro – Avvocato e procuratore – Previdenza e assistenza – Contributi assicurativi – Cartella esattoriale – Accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2014, n. 8699FISCALE

Tributi – IVA – Reati fiscali – Omesso versamento – Amministratore della società indagato – Sequestro sui beni societari – Non sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2014, n. 8728FISCALE

Tributi – Reati fiscali – Evasione – Accertamento con adesione – Estinzione del debito – Non sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 gennaio 2014, n. 1576FISCALE

Tributi – IRAP – Rimborso – Presentazione dell’istanza – Termine perentorio

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 gennaio 2014, n. 1843LAVORO, FISCALE

Tributi – Accertamento – Parametri – Scostamento tra dati dichiarati e dati accertati – Maggiore volume d’affari – Presunzione – Attivazione contraddittorio – Mancata partecipazione da parte del contribuente – Leggittimità dell’accertamento

LEGISLAZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE

PROVVEDIMENTO

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 20 febbraio 2014FISCALE

Circoscrizione della conservatoria dei registri immobiliari competente per il territorio del Comune di Bellagio

DECRETO LEGISLATIVO

DECRETO LEGISLATIVO 13 febbraio 2014, n. 11LAVORO

Attuazione della direttiva 2013/1/UE recante modifica della direttiva 93/109/CE relativamente a talune modalità di esercizio del diritto di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo per i cittadini dell’Unione che risiedono in uno Stato membro di cui non sono cittadini

DECRETO LEGISLATIVO 13 febbraio 2014, n. 12LAVORO

Attuazione della direttiva 2011/51/UE, che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO FINANZE – Decreto ministeriale 12 febbraio 2014LAVORO, FISCALE

Modifiche del decreto 4 maggio 1999, relativo all’individuazione di Stati e territori aventi un regime fiscale privilegiato

MINISTERO FINANZE – Decreto ministeriale 19 febbraio 2014FISCALE

Aggiornamento dei coefficienti per la determinazione del valore dei fabbricati di cui all’articolo 5, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, agli effetti dell’imposta municipale propria (IMU) e del tributo per i servizi indivisibili (TASI), dovuti per l’anno 2014

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE – Decreto ministeriale 07 febbraio 2014LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nelle province di Rovigo e Verona

PRASSI

AGENZIA DELLE ENTRATE

CIRCOLARE

AGENZIA DELLE ENTRATE – Circolare 24 febbraio 2014, n. 4/EFISCALE

Rivalutazione quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia – Articolo 6, comma 6, del decreto legge 30 novembre 2013, n. 133 e articolo 1, comma 148, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 24 febbraio 2014LAVORO

Recepimento delle procedure semplificate per l’adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese.

NOTA

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Nota 21 febbraio 2014, n. 4036LAVORO, FISCALE

Società ed associazioni sportive dilettantistiche – Vigilanza – Indicazioni operative.

MINISTERO FINANZE SECIT

CIRCOLARE

MINISTERO DELLE FINANZE – Circolare 10 febbraio 2014, n. 7LAVORO, FISCALE

Decreto 11 dicembre 2013 n. 141 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, recante norme per la dematerializzazione delle quietanze di versamento alla tesoreria statale, pubblicato sulla G.U. serie generale del 17 dicembre 2013 n. 295 – Istruzioni applicative Sistema Informativo Entrate (S.I.E.) e Sistema Informativo Tesoreria.

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE25/02/2014

 

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 febbraio 2014, n. 4330COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro – Diritti dei lavoratori – Servizio mensa – Impossibilità di accesso – Riconoscimento di un corrispettivo economico che consenta di effettuare il pasto.

LEGISLAZIONE

DECRETO LEGISLATIVO

DECRETO LEGISLATIVO 13 febbraio 2014, n. 12COOPERATIVE, EDILIZIA

Attuazione della direttiva 2011/51/UE, che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale

PRASSI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 24 febbraio 2014COOPERATIVE, EDILIZIA

Recepimento delle procedure semplificate per l’adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese.

Amianto

Amianto: Tar Liguria condanna Marina a risarcire militare

Il Tar della Liguria ha condannato la Marina Militare a risarcire un sottufficiale per i gravi danni di salute riportati in servizio a causa dell’amianto. Il militare per 15 anni è stato imbarcato come elettricista della Marina e ha sempre operato in un ambiente lavorativo in cui risultava utilizzato l’amianto per la coibentazione termica e acustica. Più volte il sottufficiale aveva chiesto alla Marina di adoperarsi per migliorare le condizioni dei luoghi di lavoro ma senza risultato.

I giudici del tribunale amministrativo si sono avvalsi di accertamenti medici effettuati da esperti dell’Università di Genova. Secondo i giudici non vi sono dubbi che il militare, ora in congedo, si sia ammalato a causa delle condizioni di lavoro non adeguate. Infatti i periti hanno appurato “la diretta derivazione della malattia dalla prolungata esposizione del militare alle fibre dell’amianto”. Per cui, concludono i magistrati “può ritenersi comprovata la responsabilità dell’amministrazione militare”. I giudici non quantificano il danno, ma affermano che la Marina dovrà “proporre al creditore un congruo importo per ristorare il danno arrecato”.

Beni confiscati

Beni confiscati: Cgil, nostro obiettivo è difesa lavoro

“Ci stupisce che un magistrato così attento e consapevole del fatto che l’occupazione rappresenti una precondizione per l’affermazione della legalità, metta le due questioni in alternativa tra di loro”. Lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia a proposito delle dichiarazioni del presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo.

“Abbiamo imparato proprio dal confronto con i magistrati, che abbiamo sempre sostenuto nella difficile ma fondamentale azione di contrasto alle mafie – aggiunge Pagliaro – quanto la difesa del lavoro in un bene confiscato rappresenti l’obiettivo principale da perseguire”.
“Non sempre questo  è possibile per tutte le aziende oggetto di misure di prevenzione – specifica – proprio a causa delle nefandezza prodotte dalla gestione mafiosa”. Il segretario della Cgil specifica che “è nell’ambito di questa consapevolezza, come è noto a tutto il mondo della magistratura, che la Cgil ha proposto una legge d’iniziativa popolare con l’obiettivo di garantire agli operatori interessati tutti gli strumenti necessari per far emergere dall’illegalità i beni aziendali e la tutela occupazionale”. “A questo punto ci sembra necessario che tutti, dal sindacato alla magistratura, dal mondo imprenditoriale alle istituzioni preposte, – conclude Pagliaro – si impegnino affinché la nostra proposta di legge, attualmente  ferma in commissione giustizia alla Camera, venga approvata quanto prima”.

LIBERA

Mafia: beni confiscati, 1 marzo forum nazionale a Roma

Si terrà sabato primo marzo a Roma il convegno promosso da Libera e intitolato “le mafie restituiscono il maltolto”. L’iniziativa, organizzata in Campidoglio, a partire dalle 9.30, costituisce la tappa finale dei forum sull’uso sociale dei beni confiscati tenuti di recente da Libera in diverse parti di Italia.

A portare i saluti istituzionali saranno il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma, Ignazio
Marino. Dopo una prima sessione di lavori sulla legge Rognoni – La Torre e sulle proposte di Libera sulla legge 109/96, seguiranno gli interventi di Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, del procuratore nazionale, Franco Roberti, di Roberto Monta, presidente di Avviso pubblico e don Ciotti, presidente nazionale di Libera.

A 18 anni dall’entrata in vigore della legge n.109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, Libera prova a illustrare l’utilità del bene come risorsa sottratta alla criminalità organizzata e lo farà insieme a diverse associazioni provenienti da ogni parte d’Italia e che gestiscono beni confiscati.
Nel corso dell’iniziativa verrà raccontata, tra le buone pratiche, l’esperienza dell’agenzia Cooperare con Libera Terra, mentre nel pomeriggio sono previste delle sessioni di lavoro in aula Giulio Cesare, in sala del Carroccio, e in sala della piccola Protomoteca, ciascuna dedicata alle varie declinazioni di inclusione sociale dei beni e delle aziende confiscate. A coordinare i lavori delle sessioni sarà Valentina Fiore, direttrice del consorzio Libera Terra Mediterraneo, mentre le conclusioni del convegno saranno a cura del presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa.

ISTAT

Istat: Cgil, contro gap capitale umano politiche per parità salariale

“E’ più che mai necessario rimettere al centro una politica di pari salario a parità di prestazione”. Così la responsabile Politiche di genere della Cgil Nazionale, Loredana Taddei, commenta la ricerca dell’Istat sul capitale umano, aggiungendo che: “Siamo gli ultimi per reddito e i primi per diseguaglianze, come certifica l’istituto di ricerca nel suo studio da quale emerge che in Italia, a parità di prestazione, ci vogliono due donne per arrivare al reddito di un uomo, a conferma della profonda distanza tra uomini e donne che permane nel nostro Paese”.

Secondo la dirigente sindacale “la bassa incidenza riferita ai redditi è ancora più grave se si pensa che sono dati fermi al 2008: da allora si è perso il 13% del potere d’acquisto. Il capitale umano, se fotografato oggi, avrebbe dunque un valore ancora inferiore”. Il rapporto Istat, prosegue, “evidenzia due ordini di problemi: il primo riferito in generale ai redditi e il secondo, ma non per ordine di importanza, alle forti diseguglianze in termini di occupazione e di reddito tra uomini e donne”.

Per Taddei “di fronte a queste cifre, è più che mai necessario rimettere al centro una politica di pari salario a parità di prestazione, che rimuova discriminazioni così vistose, innalzando il tasso di occupazione femminile e rilanciando un welfare per ridurre il lavoro di cura, insieme a percorsi professionali per le donne a qualsiasi livello professionale, non solo per quelli più bassi. Questo non solo per un fatto di equità, ma perché – conclude – le donne contribuiscono fortemente al benessere del Paese”.

POVERTA’

“La Grande incertezza”: italiani sempre più poveri e insicuri

Più poveri e più insicuri. Ecco gli italiani del 2014, secondo l’Osservatorio europeo sulla sicurezza. Il 73 per cento è preoccupato per la situazione economica generale ma oggi, rispetto al passato si fa spazio sempre di più l’ansia per la situazione politica: l’instabilità impensierisce il 68,4 per cento degli italiani. La classifica delle priorità non ha nulla a che fare con quanto registrato dell’osservatorio tra il 2007 e il 2009, quando in cima alle preoccupazioni c’era la presenza degli immigrati e la criminalità comune. “La paura dell’immigrazione è un lusso che ci si può permettere quando si è ricchi e non si hanno altre preoccupazioni”, commenta il direttore scientifico dell’Osservatorio Ilvo Diamanti. Al contrario, con la crisi ciò che è scomparso dall’orizzonte degli italiani è il futuro. “In Italia tendono a rimanere degli anziani, senza grandi reti sociali, soli e impauriti, mentre i giovani cercano opportunità all’estero – aggiunge Diamanti -. Ora non ci sono nemmeno più gli immigrati che abbassino l’età media: tendono a ritornare”.
La priorità delle emergenze. La disoccupazione è percepita come il maggiore problema dell’Italia dal 49,4 per cento degli intervistati. Un problema enorme se si tiene conto che ormai il 52 per cento degli italiani si dichiara appartenente al ceto medio basso. È la prima volta che questo sorpassa il medio alto, dove sette anni fa si piazzava il 60 per cento dei cittadini. Al secondo posto nell’agenda, staccata di oltre 30 punti percentuali, c’è l’inefficienza e la corruzione della classe politica, un’emergenza per il 17,6 per cento degli intervistati. Segue la situazione economica (11,6 per cento) al terzo posto, seguita a ruota dalle tasse (8 per cento). Criminalità e immigrazione, gli incubi degli italiani dal 2007 al 2009, oggi sono prioritari solo per l’1,1 per cento della popolazione (identica percentuale per entrambe le voci). Prima di occuparsi di questi due temi gli italiani metterebbero mano  al costo della vita e l’aumento dei prezzi (prioritario per 4,1 per cento degli intervistati), alla qualità della scuola (2,2 per cento) e del sistema sanitario (2 per cento).
Poca fiducia nelle istituzioni. L’instabilità politica italiana preoccupa “frequentemente” il 68,4 per cento degli italiani. A maggior ragione dopo il quarto cambio di governo nel giro di due anni e mezzo. Quest’incapacità della politica di affrontare i problemi, secondo il rapporto è tra le principale cause del senso di insicurezza e questo abbatte il tasso di fiducia nelle istituzioni. Gli italiani che hanno fiducia dello Stato sono il 12,9 per cento (percentuali analoghe solo in Spagna e Francia. In Germania la fiducia è al 70 per cento). Bassa anche la fiducia nei confronti dell’Unione europea, al 27,1 una percentuale analoga dell’euroscettica Gran Bretagna. Una volta questi dati erano controbilanciati dalla fiducia nelle istituzioni locali. Non nel 2014: la Regione ottiene la fiducia di un quinto degli intervistati, i Comuni raggiungono il 28,4 per cento.

da Redattore sociale