Archivi giornalieri: 15 febbraio 2014

CIVATI

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

L’INTERVISTA

Qual è l’errore principale di Renzi?
“Ne ho elencati tanti in Direzione. Non ce n’è uno in particolare, se fa davvero quello che dice sbaglia. Confida molto nelle sue capacità e forse troppo nella possibilità che questa maggioranza faccia le cose che dice. E soprattutto rompe un patto politico centrale che è quello che alla guida del governo ci si va con le elezioni. Si poteva chiudere con questo esecutivo e andare a votare nei tempi che erano previsti dal lavoro parlamentare. Lui dice di poter fare la nuova legge elettorale in due mesi… Poi basta”.

Lei continuerà la sua battaglia all’interno del Pd?
“Sto valutando… E’ cambiato tutto ed essere coerente tra incoerenti è sempre più difficile e non dà riferimenti a nessuno. Valuterò in queste ore anche in base a che cosa fa Renzi. Non ho capito che cosa farà il suo governo. Lui ci porta tutto il Pd addirittura come premier, prima Letta era del Pd ovviamente – e forse avremmo dovuto ricordarcelo prima di defenestrarlo – ma non era una figura così centrale come quella di Renzi. Valuteremo insieme ai parlamentari e agli elettori che cosa sia meglio fare”.

Non escludi l’piotesi di lasciare il Pd?
“In questo momento il Partito Democratico lo hanno lasciato tutti. E’ un campo in cui si dicono delle cose e poi se ne fanno delle altre. Voglio capire che cosa fare. E’ chiaro che non votare la fiducia a questo governo vuol dire uscire dal Pd o qualcosa di molto simile”.

E’ possibile costruire una nuova sinistra magari con Nichi Vendola?
“Si deve fare una nuova sinistra. Si deve fare un nuovo Ulivo. Pensavo che anche Renzi fosse d’accordo invece lui sta facendo un nuovo centro con Alfano con un Parlamento eletto la volta scorsa con un nuovo quadro politico. Insomma è veramente una soluzione pasticciata”.

Quanti parlamentari del Pd la pensano come lei?
“Sono quelli che con me lavorano da qualche mese. Sono una decina alla Camera e una decina al Senato. Quando cambia tutto è anche un po’ difficile prendere le decisioni”.

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Elezioni sarde

di Redazione Cadoinpiedi.it – 14 febbraio 2014

Al voto del 16 febbraio, il governatore dell’isola Ugo Cappellacci (Forza Italia) sfida Francesco Pigliaru (Pd) e la lista indipendente guidata dalla scrittrice Michela Murgia. Cadoinpiedi.it ha chiesto a Carlo Porcedda, giornalista e autore dell’ebook La Rivoluzione di Michela Murgia (Chiarelettere, 2014) quali sono gli equilibri in campo in un’elezione dove l’astensionismo rischia di essere il vero vincitore.

SARDEGNA, CICLONE  MURGIA

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Redazione Cadoinpiedi.itLa Sardegna si prepara a scegliere il suo prossimo governatore. In campo sono scesi il presidente uscente Ugo Cappellacci (Forza Italia), Francesco Pigliaru (Pd) alla guida della coalizione di centrosinistra in sostituzione di Francesca Barracciu e l’indipendente Michela Murgia, scrittrice, alla sua prima prova politica con la coalizione Sardegna Possibile.
Gli ultimi sondaggi danno in testa Cappellacci, ma Murgia risulta prima per notorietà e per fiducia: un risultato interessante per una campagna elettorale iniziata e costruita in sette mesi e che, al di là del voto del 16 febbraio, ha già conquistato “un risultato assolutamente inaspettato secondo i parametri della politica tradizionale”, ha detto a Cadoinpiedi.it Carlo Porcedda, giornalista e autore dell’ebook La Rivoluzione di Michela Murgia (Chiarelettere, 2014) in cui racconta e analizza il cammino di questi mesi mettendo in risalto quella che probabilmente è la novità più rilevante, ovvero il fatto che la politica può partire dal basso dando risalto alle istanze dei cittadini.

D: Qual è il clima pre-voto?
R: C’è una non preventivata affermazione di una proposta politica che in questo momento è identificata in Michela Murgia e che potrebbe anche nella peggiore delle ipotesi – quella dell’affermazione personale ma non della coalizione – essere comunque un segnale molto pesante della politica sarda. Questo progetto nasce in sette mesi. Dal punto di vista delle dinamiche elettorali iniziare una campagna sette mesi prima è una scelta particolare, ma ha pagato perché in questo lasso di tempo secondo i sondaggi il movimento passato da zero a venti.

D: Qual è la novità della strategia della Murgia?
R: Direi che la vera rivoluzione è proprio come l’hanno fatta questa campagna elettorale, portandola avanti sul territorio con più di 150 iniziative in tutta l’isola che hanno coinvolto tante persone, e tutto con 100mila euro, in un contesto dove costi e campagne sono ben diversi. Seguendoli ci si accorge di quanto entusiasmo c’è, anche se può essere un limite quando si va a governare.

D: Chi sono gli altri protagonisti?
R: Anche loro sono molto interessanti. Abbiamo il segretario politico di Progress che ha 29 anni, poi Romina Congera, ex Rifondazione Comunista nella giunta di Renato Soru che è una persona con una solida esperienza politica, e alla guida della terza lista l’ex presidente del Pd che ha lasciato il partito. Un ragazzo, tre donne di cui una è una scrittrice che usa il modello partecipativo e così guadagna consenso. Direi che il modo per raggiungere il traguardo coincide con il traguardo stesso. Ed è bello lo slogan “Abbiamo altri traguardi” come a dire che l’obiettivo non è vincere le elezioni.

D: Le vicissitudini della politica romana avranno conseguenze sul voto?
R: Roma può contribuire al patatrac ma le presenze dei big qui in Sardegna non sono state significative. Berlusconi ha fatto una performance che rimarrà negli annali della comunicazione politica in negativo, e Cappellacci rimane in testa ai sondaggi anche se Pigliaru lo segue a stretto giro. Renzi ha sintetizzato in maniera originale la situazione: bisogna dare il voto a Pigliaru per mandare a casa destra, votare Murgia sarebbe solo ripulirsi la coscienza.

D: L’assenza del Movimento 5 Stelle quanto può favorire la Murgia?
R: Abbiamo da un lato la proposta di un candidato nuovo e interessante, dall’altra assenza di un partito che ha fatto di protesta e opposizione nuda e pura al sistema la sua bandiera, e che fu il primo partito in Sardegna alle elezioni nazionali. Il 29% di chi ha votato l’altra volta non ha simboli ora. Per questo si può intercettare quella parte dei grillini che non condivide la svolta barricadera degli ultimi tempi. Faccio un esempio. Antonello Zappadu, che è sempre stato vicino al M5s e ha avuto ruolo organizzativo in esso, doveva essere candidato. Ma i grillini si sono spaccati in quattro parti e si sono visti negare il simbolo. Ora Zappadu è candidato con Sardegna possibile, dichiarando di rimanere grillino ma di credere che le istituzioni vadano rispettate.

D: Crede che in molti faranno lo stesso ragionamento?
R: Sicuramente almeno parte di quel movimento vede in Sardegna possibile qualcosa che assomiglia e che può portare magari agli stessi risultati. Ovvero mandare a casa Cappellacci e dare uno schiaffone al Pd renziano.

D: Perché avercela col Pd renziano?
R: Perché Pigliaru è stato messo alla guida di dodici liste, che inevitabilmente dovranno soddisfare dodici visioni politiche. Non dimentichiamo che le primarie le aveva vinte Barracciu, poi siccome ha ricevuto avviso garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui consiglieri regionali ha dovuto fare un passo indietro. Pigliaru ha preso il suo posto ma subisce il  fatto che nelle liste ci sono candidati che come Barracciu hanno avuto l’avviso di garanzia. E non solo. Pigliaru è un economista stimatissimo, un nome che si è prestato alla politica ma per primo dice che in caso di sconfitta valuterebbe se stare in consiglio o tornare all’università. Non è un bel segnale.

D: Intanto molti stanno restituendo le schede elettorali in segno di protesta.
R: In Sardegna sono zone di criticità altissima, tale da motivare un vero e proprio allarme sociale. Il Sud non ha registro tumori e ha due poligoni, una delle più vecchie raffinerie del Mediterraneo, alcune delle più inquinanti zone industriali, il Sulcis, e poi c’è stata l’alluvione. Io l’ho visto succedere, si presentano dai candidati con 1200 schede e dicono “Come risolvi il problema e come fai mangiare la mia famiglia? se non ci convincete noi non andiamo a votare”. Ma Sardegna Possibile è riuscita a guadagnare terreno anche nell’area dell’astensionismo.

D: Qual è la portata del non voto sull’isola?
R: I sondaggi di metà gennaio davano Cappellacci al 17%, Pigliaru al 15% e Murgia all’11%. La somma dei tre candidati era inferiore all’area di astensionismo – non voto – indecisione. Ma Murgia era seconda per notorietà e prima per fiducia: vedremo quello che succederà nelle urne, ma il messaggio la politica tradizionale l’ha già avuto forte e chiaro.

Condizioni economiche delle famiglie e disuguaglianze


La salute e il ricorso ai servizi sanitari
Nel 2012 il 66,9%della popolazione di 14 anni e più ha riferito di stare bene o molto bene
Periodo di riferimento: Anno 2012 (media settembre-dicembre)
Pubblicato: martedì 24 dicembre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglieSalute e sanità
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: condizioni di salutecondizioni economichesalutesanitàstatistica report
Fiducia dei consumatori
A dicembre 2013 l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce a 96,2 da 98,2 di novembre
Periodo di riferimento: Dicembre 2013
Pubblicato: lunedì 23 dicembre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglieOpinioni dei cittadini
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: condizioni economicheconsumifiduciafiducia consumatoriinflazionelavoro,risparmiostatistica flash
Annuario Statistico Italiano 2013
Il volume offre un ritratto completo e aggiornato del Paese e moltissime chiavi di lettura sui principali fenomeni ambientali, demografici, sociali ed economici
Periodo di riferimento: Anno 2012
Pubblicato: giovedì 19 dicembre 2013
Argomento: Agricoltura e zootecniaAmbiente ed energiaAssistenza e previdenza,Commercio esteroCondizioni economiche delle famiglieConti nazionaliCultura comunicazione e tempo liberoGiustizia e sicurezzaIndustria e costruzioniIstruzione e formazioneLavoroPopolazionePrezziPubblica amministrazioneSalute e sanità,Servizi
Tipo di documento: Produzione editoriale
Tag: benesserecapitale umanocassa integrazionecompetitivitàcondizioni di vita,consumicostruzionidebito pubblicodeficitdisoccupatiepubesportazionifamiglia,finanza pubblicaflagshipimposteinflazioneinnovazioneinternazionalizzazione,investimentilavoromobilitàoccupatipilproduttivitàprofittiredditoretribuzioni,risparmiosalutesoddisfazionestranieristruttura produttivaterziario
Italia in cifre
On line la nuova edizione, arricchita da una sezione infografica
Pubblicato: martedì 17 dicembre 2013
Argomento: Agricoltura e zootecniaAmbiente ed energiaAssistenza e previdenza,Commercio esteroCondizioni economiche delle famiglieConti nazionaliCultura comunicazione e tempo liberoGiustizia e sicurezzaIndustria e costruzioniIstruzione e formazioneLavoroPopolazionePrezziSalute e sanitàServizi
Tipo di documento: Produzione editoriale
Tag: flagship
Reddito e condizioni di vita
Nel 2012 il 29,9% dei residenti a rischio povertà o esclusione sociale (+1,7 punti percentuali sul 2011)
Periodo di riferimento: Anno 2012
Pubblicato: lunedì 16 dicembre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglie
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: disuguaglianzapovertàredditostatistica report
Indagine sui consumi delle famiglie
Questa indagine osserva particolari aspetti socio-economici delle condizioni di vita delle famiglie italiane.
Periodo di riferimento: 1980; 1985-2012
Pubblicato: mercoledì 11 dicembre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglie
Tipo di documento: File standard
Tag: condizioni di vitafamigliamicrodatispesa
Conoscenza dei dati economici dei consumatori
Nel 2013 il 46,5% degli intervistati usa la televisione per acquisire informazioni statistico-economiche
Periodo di riferimento: Anno 2013
Pubblicato: mercoledì 11 dicembre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglieOpinioni dei cittadini
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: disoccupazioneinflazionestatistica focusTag: pil
Fiducia dei consumatori
A novembre 2013 l’indice del clima di fiducia aumenta a 98,3 da 97,3 del mese precedente
Periodo di riferimento: Novembre 2013
Pubblicato: martedì 26 novembre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglieOpinioni dei cittadini
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: condizioni economicheconsumifiduciafiducia consumatoriinflazionelavoro,risparmiostatistica flash
Le prospettive per l’economia italiana
Per il 2013 si prevede un calo del Pil pari all’1,8%, per il 2014 una crescita dello 0,7%
Periodo di riferimento: Anni 2013-2014
Pubblicato: lunedì 4 novembre 2013
Argomento: Commercio esteroCondizioni economiche delle famiglieConti nazionali,Lavoro
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: esportazioniimportazioniinvestimentipilprevisioniprospettive economia,retribuzionistatistica report
Spese delle famiglie
L’indagine rileva i comportamenti di spesa e i movimenti turistici delle famiglie residenti in Italia
Periodo di riferimento: Anno 2013
Pubblicato: venerdì 25 ottobre 2013
Argomento: Condizioni economiche delle famiglie
Tipo di documento: Informazioni sulla rilevazione
Tag: abbigliamentofamigliaistruzioneservizispesatrasportivacanzeviaggi
Altri formati

 

Povertà

Rischio di povertà o di esclusione sociale

 

L’indicatore “Rischio di povertà o di esclusione sociale” è una combinazione dei seguenti tre indicatori: 1) Rischio di povertà relativo, 2) Grave deprivazione materiale e 3) Bassa “intensità di lavoro”.

L’indicatore centrale è il rischio di povertà relativo. A tale indicatore consolidato, sono stati affiancati un indicatore di grave deprivazione materiale ed un indicatore di esclusione dal mercato del lavoro, ossia la quota di individui che vivono in famiglie con bassa “intensità di lavoro”. S’intende così cogliere anche quella parte di popolazione che, pur in assenza di un rischio di povertà relativo dal punto di vista reddituale, si trova in una condizione di deprivazione diretta ed immediata ovvero è in una condizione di esclusione sociale, soprattutto in chiave prospettica, con riferimento alla partecipazione al mercato del lavoro.

Le definizioni sono le seguenti:

Rischio di povertà. Sono a rischio di povertà le persone che vivono in famiglie il cui reddito equivalente netto – che tiene conto della diversa composizione delle famiglie – è inferiore al 60% di quello mediano nazionale.

Grave deprivazione materiale.  È in questa condizione chi vive in una famiglia che presenta almeno quattro dei seguenti nove sintomi di deprivazione: 1) mancanza di telefono, 2) Tv a colori, 3) lavatrice, 4) automobile, 5) impedimenti nel consumare un pasto a base di carne o pesce ogni due giorni, 6) nello svolgere una vacanza di almeno una settimana fuori casa nell’anno di riferimento, 7) nel pagare regolarmente rate di mutui o affitto, 8) nel mantenere l’appartamento riscaldato, 9) fronteggiare spese inaspettate.

Bassa intensità di lavoro. L’intensità è calcolata considerando in ogni famiglia gli individui in età da lavoro e computando il numero di mesi (nell’anno precedente a quello della rilevazione) in cui hanno lavorato sul totale dei mesi dell’anno; l’intensità si considera molto bassa quando è inferiore al 20%.

Rischio di povertà o di esclusione sociale: Persone con almeno una condizione fra le precedenti.

 

Si riportano di seguito alcuni link di riferimento per gli indicatori sulle condizioni di vita ed economiche delle famiglie e sulle disuguaglianze:

 

Per ulteriori informazioni sulle statistiche in materia di politiche sociali, anche a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, vedi lasezione “Studi e statistiche” di questo sito.