Il Pd apre la crisi

Il Pd apre la crisi: via libera al governo Renzi
Letta domani al Quirinale per le dimissioni

La direzione del partito ha aperto la crisi e ha approvato il documento proposto dal segretario Matteo Renzi: sì al governo con 136 sì, 16 no e 2 astenuti. Il premier Enrico Letta domani salirà al Colle per dimettersi.

Il segretario del Partito democratico Matteo Renzi è intervenuto alla direzione nazionale. Nelle sue parole è stato più volte sottolineato che non si tratta di una guerra nei confronti del presidente del Consiglio, Enrico Letta, ma allo stesso tempo il sindaco di Firenze ha chiesto e ribadito la necessità di un cambiamento.

INTERVENTO DI RENZI – “Non faremo processo al governo, ma se siamo in condizioni di aprire pagina nuova”. La direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei. Non si tratta di staffetta o non staffetta. Staffetta è quando si va nella stesa direzione e alla stessa intensità, non quando si prova a cambiare ritmo. Non è un derby, siamo di fronte ad un bivio: è l’occasione chiara di tornare alle elezioni o possiamo trasformare questa legislatura in Costituente. La strada delle elezioni ha una suggestione e un fascino. Ma ancora oggi non abbiamo una normativa elettorale in grado di garantire la certezza della vittoria. Avrebbero un “valore purificatore” ma “in questo momento non riuscirebbero a risolvere i problemi nel Paese. L’altra, quella di un nuovo governo, è una scelta azzardata ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente. Non è un derby caratteriale quello che chiede di cambiare strada, è semplicemente la buona regola della politica. Mettersi in gioco adesso ha un elemento di rischio personale. Ma chi fa politica ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me. Ma questo, aggiunge, “non è un rischio personale, è il rischio del Pd” che deve “prendersi la responsabilità di ciò che sta accadendo. Potrebbe aspettare e non rischiare ma in 20 anni non si sono fatte le cose. O il Pd ha un protagonismo forte o il cambiamento è solo a parole. Propongo patto legislatura per risposte reali, è la’ strada più difficile e meno battuta.

Dobbiamo avere la disponibilità a correre il rischio che deve essere preso con il vento in faccia. Avere il coraggio di mettere la faccia fuori e avere il vento contro significa assumere il rischio del cambiamento necessario. Parlano dell’ambizione smisurata di Renzi, del Pd. Vi aspetterete che smentisca queste parole e invece non lo faccio. Dobbiamo avere un’ambizione smisurata. Il segretario, come l’ultimo delegato. Il rilancio radicale che immaginiamo non suoni come polemica verso Letta né dal punto di vista personale nei confronti di Enrico né verso il governo che ha affrontato momenti di grande incertezza e turbolenza nell’ultimo anno. Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude. Lo sport preferito degli ultimi giorni è dire che è tutta colpa del Pd, ma oggi dobbiamo decidere e dalle forze di coalizione ci si chiede che il Pd assuma le sue responsabilità. Così Matteo Renzi scegliendo, in direzione, di proporre un patto di legislatura fino al 2018

Diventare adulti significa anche smettere di fare solo le cose che ti piacciono. Ci sono momenti in cui chi ha responsabilità di guida all’ interno di una comunità, di un partito politico è chiamato a nascondersi, in altri ad ascoltare, in altri a camminare con il passo dell’ultimo. In altri siamo chiamati a un duplice impegno: da un lato la franchezza totale, dall’altro l’indicazione di una proposta”.

INIZIATA LA DIREZIONE DEL PD – “La direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei”.

“Non si tratta di staffetta o non staffetta. Staffetta è quando si va nella stesa direzione e alla stessa intensità, non quando si prova a cambiare ritmo”.

LETTA – Dopo la decisione di non prendere parte alla direzione del Pd, il premier Enrico Letta è nel suo studio a Palazzo Chigi e segue la diretta della riunione del partito insieme ai suoi più stretti collaboratori. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

LA LETTERA DI LETTA ALLA DIREZIONE DEL PD – “Carissimi penso che, in una giornata importante come questa, sia fondamentale che la discussione si sviluppi, e le decisioni conseguenti siano assunte, con la massima serenità e trasparenza. Per questo preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in Direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni ed esplicitare le decisioni che ritengono opportune. Vi ringrazio, Enrico Letta”.

Il Pd apre la crisiultima modifica: 2014-02-13T20:29:00+01:00da vitegabry
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