Nuovo esecutivo in pochi giorni
Ecco cosa accadrà adesso

renzi napolitano lp 640
Di Francesco Sangermano

13 febbraio 2014
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Un nuovo governo già dall’inizio della prossima settimana. Era questo l’obiettivo che Matteo Renzi aveva in mente al momento del suo arrivo, oggi, alla Direzione Pd. Ed è questo che accadrà alla luce di quanto accaduto nell’assise democratica e di una votazione quasi plebiscitaria sul documento del segretario che chiedeva una “nuova fase”  che superasse l’esecutivo di Enrico Letta.

COSA ACCADRA’ ADESSO?
Il premier uscente ha annunciato che domattina salirà al Colle per rassegnare le dimissioni nella mani del Capo dello Stato. Un passaggio previsto intorno all’ora di pranzo dopo aver tenuto, alle 11.30, l’ultimo consiglio dei ministri da presidente del consiglio. Napolitano, a quel punto, darà il via alle consultazioni di rito a partire dai presidenti di Senato e Camera passando poi per i vari gruppi parlamentari. Appare piuttosto scontato che la proposta che arriverà dal Presidente della Repubblica sarà quella di un incarico al segretario del Pd Matteo Renzi il quale avrà poi il compito di consultare a sua volta le varie forze politiche e quindi ripresentarsi di fronte a Napolitano sciogliendo la riserva e presentando la lista dei ministri del suo nuovo esecutivo. A quel punto, poi, ecco il passaggio di fronte al Parlamento per ottenere il voto di fiducia. Se non ci saranno intoppi, tutto potrebbe consumarsi nel giro di pochi giorni e all’inizio della prossima settimana il cosiddetto “Renzi 1” potrebbe vedere la luce.

LA “NUOVA-VECCHIA” MAGGIORANZA

Ma quali saranno le forze politiche che potrebbero appoggiare il nuovo governo guidato dal sindaco-segretario? Renzi, nel corso del suo intervento in direzione, ha fatto chiaramente capire che la “strana alleanza” che ha sostenuto negli ultimi mesi il governo Letta dovrebbe rimanere la base di riferimento. «Serve una fase nuova con un esecutivo nuovo che si ponga l’orizzonte naturale della legislatura, da condividere con l’attuale coalizione di governo» ha spiegato. Non proprio le “larghe intese” della prima ora del governo Letta, insomma, ma comunque “intese allargate” a una parte del Nuovo Centrodestra a meno di clamorose divisioni all’interno del Movimento 5 Stelle. Uno scenario, questo, nel quale Sel ha già fatto sapere di non avere intenzione di entrare. Quello che ha convinto Sel a sganciarsi dall’idea di un appoggio al governo Renzi è stato proprio il riferimento alla «attuale coalizione di governo». In pratica, spiegano dal partito di Nichi Vendola, «cambia la faccia ma il programma e la coalizione restano le stesse. Con una differenza molto significativa: mentre quello Letta era un esecutivo di emergenza, quello Renzi sarà un governo di lunga durata e quindi la maggioranza con Ncd sarà una maggioranza politica».

ultima modifica: 2014-02-13T20:33:12+01:00da vitegabry
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