Povertà

Un genovese su quattro a rischio povertà

A Genova e provincia un cittadino su quattro è a rischio povertà. È uno dei dati più allarmanti emerso dal rapporto “Genova e la crisi: 2008 – 2013” presentato ieri presso la Camera del Lavoro. Il dossier analizza in profondità gli effetti della crisi che investe i gennovesi, ma non solo: per la prima volta il report registra una contrazione nelle presenze degli immigrati stranieri residenti che nel 2012 “perdono” 7mila unità rispetto all’anno precedente.

Dall’inizio della crisi (2008) la provincia ha bruciato un miliardo di euro dei 22 che compongono il valore complessivo della ricchezza del capoluogo, confermando la pesante recessione ancora in atto. Una crisi che determina nuove diseguaglianze sociali provocando l’aumento delle aree di povertà con oltre 200mila persone a rischio indigenza.

Circa la metà di queste (103mila) vivono in famiglie che non superano i 950 euro mensili, 60mila sono in una situazione di grave deprivazione materiale (non riescono a pagare affitti, mutui o spese mediche), 42mila risultano senza alcun reddito. Si tratta di un vero e proprio allarme sociale che mal si sposa con la timida ripresa prevista per il 2014 che, alla luce dei dati economici, appare molto teorica. 

L’allarme sui settori economici arriva dal turismo e dal  fronte portuale creando pesanti ripercussioni sull’occupazione. “Elaborando i dati degli Osservatori Provinciali sui Servizi per l’Impiego e sommando alle persone in cerca di occupazione i neet (not education employment training) ossia i giovani che non studiano e non lavorano, gli scoraggiati e i lavoratori con ammortizzatori sociali senza possibilità di ritorno al precedente lavoro, i disoccupati risultano essere 61mila con un tasso di disoccupazione reale del 14 per cento”.

Infine il report si sofferma sugli ammortizzatori sociali: nel 2012 sono stati circa 8mila i lavoratori che ne hanno usufruito, mentre nei primi 5 mesi del 2013, si assiste all’amara novità sulla deroga che a causa della contrazione dei contributi nazionali ha già subito una contrazione del 41,7 per cento.

Per il segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana, “non c’è più tempo da perdere per mettere in moto tutta una serie di condizioni cha abbiano come obiettivo, prima di tutto, la creazione di posti di lavoro. Vanno naturalmente trovate subito le risorse per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga per almeno tutto il 2013, vera e propria emergenza economica che rischia di tradursi quanto prima in emergenza sociale. Ma il tutto non può prescindere da una politica nazionale e locale che rimetta il lavoro al centro dell’agenda politica”.

Povertàultima modifica: 2013-07-25T21:56:18+02:00da vitegabry
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