Archivi giornalieri: 21 febbraio 2023

Contributi volontari: gli importi per il 2023

 

Contributi volontari: gli importi per il 2023

L’importo dei contributi volontari di lavoratori dipendenti non agricoli, autonomi e iscritti alla Gestione Separata

Pubblicazione: 21 febbraio 2023

Con la circolare INPS 20 febbraio 2023, n. 22 si comunicano gli importi dei contributi volontari per il 2023 a seguito della variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Sono analizzate, in particolare, le aliquote dei valori reddituali aggiornati e sono predisposte le tabelle di contribuzione da applicare, con effetto dal 1° gennaio 2023, per i versamenti volontari delle seguenti categorie di lavoratori:

  • lavoratori dipendenti non agricoli;
  • iscritti all’evidenza contabile separata del FPLD (autoferrotranvieri, elettrici, telefonici e dirigenti ex INPDAI), iscritti al Fondo Volo e al Fondo dipendenti Ferrovie dello Stato SpA;
  • iscritti al Fondo speciale Istituto Postelegrafonici (ex IPOST);
  • giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti;
  • iscritti alle gestioni degli artigiani e commercianti;
  • iscritti alla Gestione Separata.

La circolare, inoltre, riporta i coefficienti di ripartizione dei contributi volontari nel FPLD per i lavoratori dipendenti non agricoli e agricoli, per i pescatori, per gli occupati in cantieri di lavoro e per i domestici.

Polo unico di tutela della malattia: terzo e quarto trimestre 2022

 

Polo unico di tutela della malattia: terzo e quarto trimestre 2022

Dipendenti pubblici e privati: i dati su malattia e visite fiscali

Pubblicazione: 21 febbraio 2023 Ultimo aggiornamento: 21 febbraio 2023

È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia”, con i dati relativi al terzo e quarto trimestre 2022, che monitora il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, considerando i certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Istituto.

Nel secondo semestre del 2022 sono arrivati complessivamente 16,4 milioni di certificati, di cui il 77,9% dal settore privato. L’incremento complessivo rispetto allo stesso periodo del 2021 è pari al +29,9%.

I certificati di malattia del terzo trimestre 2022, rispetto all’analogo periodo del 2021, registrano un incremento del 41,4%, essendo passati da 4,7 milioni del 2021 a 6,7 milioni nel 2022. Per quanto riguarda il quarto trimestre dei due anni a confronto, il numero dei certificati passa da 7,9 milioni del 2021 a 9,7 milioni del 2022, con un incremento più contenuto (+23%).

Complessivamente, le giornate totali di malattia nel terzo trimestre 2022 sono state circa 29,4 milioni nel settore privato e 6,8 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 33,3% e del 37,9% rispetto all’analogo valore del 2021. Nel quarto trimestre, invece, le giornate totali di malattia nel 2022 sono state circa 32,3 milioni nel settore privato e 10,2 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 1% e del 7,4% rispetto all’analogo valore del 2021.

DATI VISITE FISCALI

Per quanto riguarda l’attività di verifica ispettiva dello stato di malattia del lavoratore, nel terzo trimestre 2022 sono state effettuate circa 278mila visite fiscali, con un aumento del 7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale andamento si rileva in entrambi i settori, maggiormente nel privato (+10%) rispetto al pubblico (+5,6%). Nel quarto trimestre 2022 sono state effettuate complessivamente 280mila visite fiscali, in diminuzione del 10% rispetto al quarto trimestre 2021. Tale diminuzione risulta più accentuata per le visite eseguite nel settore privato rispetto a quello pubblico (-12,5% e -8,6%).

Calcio femminile: iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti

Calcio femminile: iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti

Dal 1° luglio 2022 c’è l’obbligo di iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti (FPSP) per le atlete del calcio femminile professionistico

Pubblicazione: 21 febbraio 2023

Il Consiglio Federale della FIGC (Federazione italiana giuoco calcio) ha previsto l’introduzione del professionismo sportivo nel calcio femminile, a partire dal 1° luglio 2022, relativamente al Campionato di Serie A organizzato dalla Divisione Calcio Femminile della Serie A.

L’articolo 9 della legge n. 91/1981, stabilisce che a tutti gli sportivi professionisti è estesa l’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti.

La circolare INPS 20 febbraio 2023, n. 24 comunica che le società sportive che beneficiano dell’attività prestata dagli sportivi professionisti (subordinati e autonomi), a decorrere dal 1° luglio 2022, sono tenute a provvedere ai relativi adempimenti contributivi in favore del Fondo pensione sportivi professionisti (FPSP). La circolare indica, inoltre, le figure professionali per le quali opera tale obbligo da parte delle società sportive professionistiche iscritte al Campionato di Serie A di calcio femminile. Infine la circolare fornisce le istruzioni operative per le società sportive professionistiche iscritte al Campionato di Serie A di calcio femminile, in qualità di datori di lavoro/committenti.

Che cos’è e come funziona lo spoils system

Che cos’è e come funziona lo spoils system

Lo spoils system è un modello di selezione dei vertici amministrativi su base fiduciaria. Affinché sia in linea con il principio costituzionale di imparzialità della pubblica amministrazione viene però applicato molto limitatamente.

Definizione

Lo spoils system è un istituto giuridico mutuato dall’ordinamento anglosassone. Si tratta in sostanza di un modello fiduciario di selezione dei dirigenti pubblici da parte del vertice politico. A questo modello si contrappone invece il merit system, ovvero un modello neutrale in cui i dirigenti sono selezionati tramite concorso pubblico.

In linea generale nell’ordinamento italiano vige il modello neutrale, in ossequio agli articoli 97 e 98 della costituzione.

Art. 97 c. 2 – I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Art. 98 c.1 – I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione.

Proprio per questa ragione negli scorsi anni la corte costituzionale ha censurato alcune leggi nazionali e regionali che istituivano il meccanismo dello spoils system mantenendolo invece intatto solo per i ruoli effettivamente apicali della pubblica amministrazione.

Per quanto riguarda la presidenza del consiglio ad esempio la legge 400/1988 (articolo 18) stabilisce che gli incarichi di segretario generale, dei suoi vice nonché dei capi dei dipartimenti e degli uffici autonomi cessino alla data di giuramento del nuovo governo.

Un termine di 90 giorni è invece previsto per i dirigenti di vertice dei ministeri. Si tratta dei segretari generali, nei ministeri che prevedono questa figura, o dei capi dipartimento, quando il dicastero è strutturato di conseguenza (articolo 19 commi 8 e 3 del D.lgs 165/2001). Trascorso questo periodo senza che l’incarico gli sia stato rinnovato, questo cessa automaticamente.

Nei ministeri in cui le direzioni generali sono strutture di primo livello è prevista la figura del segretario generale. Negli altri le strutture di primo livello sono invece i dipartimenti. Vai a “Come sono organizzati i ministeri”

Che siano posti sotto un segretario generale o sotto un dipartimento invece i direttori generali (ovvero le figure a capo di una direzione generale) non sono sottoposti al meccanismo dello spoils system.

È bene precisare che la nomina al vertice di un’amministrazione, o la revoca da un incarico di questo tipo non implica un ‘alterazione dello status di carriera del funzionario, né tanto meno un licenziamento. Il dirigente che viene sostituito tramite spoils system infatti non viene licenziato, ma solo posto in altro incarico.

Il decreto legge 262/2006 inoltre estende la disciplina prevista per i vertici dei ministeri anche ai direttori delle agenzie.

Tra i ministeri esistono però alcune eccezioni. Ai segretari generali dei ministeri della difesa e degli esteri e ai capi dipartimento del ministero dell’interno infatti non si applica questa norma. Questo perché in queste strutture devono necessariamente essere nominati rispettivamente militari di alto gradodiplomatici e prefetti. Ovvero personale che opera in regime di diritto pubblico (parere del consiglio di stato 2552/2002). Le norme che disciplinano i meccanismi di nomina e cessazione dunque hanno in questi casi carattere specifico. Diversamente da quanto accade per gli altri dirigenti ministeriali, inclusi quelli sottoposti a spoils system (art. 2).

Ma il fatto che nei confronti di queste figure non si applichi il meccanismo dello spoils system, non implica una loro sostanziale inamovibilità, al contrario.

Da sempre […] vige un regime di precarietà degli incarichi per i capi delle ambasciate, delle prefetture, e delle grandi unità militari: possono essere in qualunque momento sollevati dall’incarico e messi a disposizione per decisione dell’autorità politica.

Dati

Per cercare di delimitare un perimetro degli incarichi sottoposti a procedura di spoils system conviene procedere con ordine, partendo dalla presidenza del consiglio.

34 i dirigenti di vertice della presidenza del consiglio nei confronti di cui si applicano le norme relative allo spoils system.

Come abbiamo accennato infatti si tratta innanzitutto del segretario generale e dei suoi vice che stando all’attuale regolamento di palazzo Chigi possono essere al massimo 4. Diversamente dai ministeri poi presso la presidenza del consiglio convivono sia la figura del segretario generale che quella dei capi dipartimento. Presso questa struttura il numero di dipartimenti è attualmente pari a 20. Inoltre la norma si applica anche ai capi dei 9 uffici autonomi.

I ministeri che prevedono la figura del segretario generale sono 8 e tanti dovrebbero essere quindi anche i dirigenti verso i quali si applica la norma, se non fosse per le eccezioni relative ai ministeri della difesa e degli esteri.

i segretari generali dei ministeri nei confronti dei quali si applicano le norme relative allo spoils system.

Tra i rimanenti si trovano quindi i segretari generali dei ministeri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, dell’università, della cultura, della salute,
e del turismo.

Infine i ministeri organizzati in dipartimenti sono 7 ma il numero di dipartimenti di cui sono composti cambia a seconda della struttura. Senza contare che anche in questo caso sono da escludere i capi dipartimento del ministero dell’interno.

21 i capi dipartimento dei ministeri nei confronti dei quali si applicano le norme relative allo spoils system.

Si tratta dunque dei capi dipartimento dei ministeri della giustizia, dell’economia,
delle politiche agricole, della transizione ecologica, delle infrastrutture e dell’istruzione.

Analisi

Alla nascita di ogni governo si sente parlare del fenomeno dello spoils system ma non sempre in maniera appropriata, sia rispetto alla ratio, che rispetto al perimetro di questo istituto giuridico.

Non è ad esempio spoils system la nomina di nuovi capi di gabinetto o degli altri funzionari di vertice degli uffici di diretta collaborazione. Questi infatti, come si intuisce dal nome degli uffici, sono ruoli per cui è richiesto uno stretto rapporto fiduciario con il ministro.

Gli uffici di diretta collaborazione sono strutture preposte ad aiutare ciascun ministro a svolgere l’attività di indirizzo politico-amministrativo del dicastero che dirige. Vai a “Che cosa sono gli uffici di diretta collaborazione dei ministri”

Ma non bisognerebbe parlare di spoils system neanche quando la sostituzione di un dirigente avviene al termine del periodo stabilito dal suo contratto, o quando la mobilità riguarda un diplomatico, in una sede estera o presso il ministero, o un prefetto, presso gli uffici centrali o periferici.

La ratio dello spoils system invece è quella di fornire, a ogni nuovo esecutivo, la possibilità di scegliere tra continuità e rinnovamento rispetto a pochi altissimi dirigenti che rappresentano il punto di snodo tra potere di indirzzo politico e amministrativo.

Non a caso quando le norme hanno esteso lo spoils system oltre questo perimetro sono state considerate illegittime dalla corte costituzionale. Estendere il perimetro infatti espone al rischio di politicizzazione del provvedimento amministrativo, minandone l’imparzialità richiesta dalla costituzione.

Peraltro, come si può facilmente verificare, l’importanza di questi dirigenti è tale da non rendere affatto scontato che questi vengano effettivamente sostituti al cambio di colore politico di un governo.

 

Subra su liburu “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”

Francesco

 
Francesco Casula
Subra su liburu “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”
Unu meledu de Tore Cubeddu (regista, produttore ed editore)
Carlo Felice e i tiranni sabaudi est su chi si narat unu “caso letterario”, chi in sardu no benit beni a ddu nai ca su casu est atra cosa. Eja, poita chi unu lìburu chi est bessiu in su 2016 po Grafica del Parteolla est ancora girendi, lompendi agiumai a 150 presentadas, sa mitadi de is comunus sardus, bolit nai ca est arrespundendi a un’abisòngiu pretzisu. Ma torreus pagu pagu asegus. Custu lìburu contat de totu is tirannus sabàudus chi nci funt passaus in logu nostu, contendi a fini a fini su chi ant fatu, màssimu sa cosa mala e su dannu chi s’ant lassau in terra nosta, primu primu su de imponni s’italianu in logu de su sardu a is sardus, e custa bella pensada seus prangendidda ancora oi. Ma si boleis sciri ita totu ant cumbinau custas concas nòbilis, si depeis ligi su lìburu amarolla, gei si nd’eis a prandi beni beni. Cumenti at arregordau Giuseppe Melis in sa presentada, custu traballu s’acàpiat finas a sa batalla po movi sa stàtua de Carlo Felice de pratza Yenne (atru savojardu) e nci dda portai a atru logu, cun d-una targa asuta po arregordai totu su beni chi s’at fatu. E aici etotu po totu is atrus funtzionàrius, nòbilis, urreis e visurreis chi nd’ant prenu is nòminis de is arrugas sardas. Is fontis chi at manigiau Casula no funt sceti de documentus, ma finas de sa literadura populari, de sa poesia e de su connotu, chi arricant su contu e ddu faint prus fungudu. Un’abisòngiu eus nau, s’abisòngiu de connosci sa stòria nosta, no sceti po cumenti si dda contant is bincidoris po su torracontu insoru ma finas cun stòricus a sa parti nosta, po torrai a aparixai pagu pagu su logu. A calincunu custa faina no dd’est pràxia, a is chi circant is pinnicas sceti candu est po cosa sarda e chi no ant cumprèndiu s’operatzioni curturali manna chi ddui est apalas de custu lìburu

San Pier Damiani

 

San Pier Damiani


Nome: San Pier Damiani
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita: 988 circa, Ravenna
Morte: 1072, Faenza
Ricorrenza: 21 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Memoria facoltativa
Patrono di:
Faenza
Glorioso collaboratore di S. Gregorio VII e come lui figlio di S. Benedetto. S. Pier Damiani è una delle glorie più fulgide della Chiesa nel secolo xi. Nacque a Ravenna verso l’anno 988 da buona famiglia, ma poco favorita dai beni di fortuna. Perduti i genitori quando era ancor fanciullo, ebbe come tutore un suo fratello maggiore di nome Damiano. E Pietro, in riconoscenza di tutte le sollecitudini che questi usò verso di lui, prese in seguito il soprannome di Damiano.

Studiò a Faenza dove eccelse per sapere e per illibatezza di costumi. Ma un giorno la Divina Provvidenza volle che incontrasse due eremiti camaldolesi, ai quali confidò il suo desiderio di vivere in solitudine. Accolto nel loro ordine, si ritirò nel monastero di Fonte Avellana in diocesi di Gubbio, divenendone presto abate. Divideva il tempo nella preghiera, nello studio della Sacra Scrittura e nella penitenza, mostrandosi ai giovani figli modello sublime in ogni virtù. Quando l’attrattiva del comodo vivere veniva ad istigarlo andava prontamente a tuffarsi nell’acqua gelata e vi rimaneva finché le membra fossero intirizzite dal freddo. Il suo amore alla povertà gli faceva preferire le vesti più sdruscite. Fondò vari romitaggi, dai quali uscirono eminenti figure di santi che servirono egregiamente a risollevare la moralità di quei tempi, così decaduta. S. Pier Damiani. nonostante la sua vita ritirata, non potè sottrarsi ai disegni che Papa Stefano IX aveva su di lui: lo creò difatti cardinale e vescovo di Ostia. Iddio lo aveva suscitato per rendere grandi servigi alla Chiesa: in quel tempo la simonia era molto in voga e causava grande scandalo ai fedeli. Pietro, con instancabile opera e prolungate penitenze, riuscì a poni un argine; il fascino del suo esempio e della sua loquela, piegava principi e dignitari ecclesiastici. Ebbe importanti e delicate missioni in Francia ed in Germania: quivi riuscì a distogliere l’imperatore Enrico IV dal proposito di divorzio. Intanto moveva continue suppliche al S. Pontefice, pregandolo di volere accettare le sue dimissioni dalla carica prelatizia e concedergli il ritorno nella pace solitaria del monastero. Dopo tanto, ottenne ciò che desiderava. Chiusosi in una cella, spese i suoi giorni a combattere colla penna certi abusi che offendevano la santità monastica. Ebbe in tale modo occasione di lasciare al mondo cristiano dottissimi libri di ascetica che rivelano nell’autore l’uomo di talento perspicace, squisito, santo. Ha uno stile facile e dilettevole e le sue poesie sono giudicate piene di grazia e d’eleganza. Il Santo spirò a Faenza nel 1072. La Chiesa, riconoscente per i suoi grandi meriti, l’annoverò tra i suoi Dottori.

PRATICA Se vogliamo sentire la voce di Dio fuggiamo, per quanto è possibile, il chiasso del mondo.

PREGHIERA. Concedi, o Signore, di seguire gli insegnamenti e gli esempi del beato Pietro tuo confessore e vescovo, onde, col disprezzo delle cose terrene conseguiamo i gaudii eterni.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Faènza, nell’Emilia, il natale di san Pier Damiàni, Cardinale e Vescovo di Ostia e Confessore, dell’Ordine Camaldolese, celebre per dottrina e santità, dal Papa Leone dodicesimo dichiarato Dottore della Chiesa universale.