Archivi giornalieri: 20 dicembre 2022

I nuovi capi di gabinetto del governo Meloni Mappe del potere

I nuovi capi di gabinetto del governo Meloni Mappe del potere

I capi di gabinetto dei ministri e della presidente del consiglio sono figure poco note ma molto importanti per il funzionamento dell’esecutivo.

 

I capi di gabinetto sono i vertici dell’ufficio di gabinetto e più in generale coordinano le attività di tutti gli uffici di diretta collaborazione dei ministri.

Gli uffici di diretta collaborazione sono organi dei ministeri preposti a coadiuvare l’attività di indirizzo politico-amministrativo del ministro. Vai a “Che cosa sono gli uffici di diretta collaborazione dei ministri”

A seconda dei ministeri e dei loro regolamenti cambiano anche i requisiti necessari per poter accedere all’incarico. In alcuni casi ad esempio si tratta necessariamente di funzionari del dicastero stesso (come per i ministeri della difesa, dell’interno o degli esteri).

A ogni modo la scelta del capo di gabinetto compete al ministro, che lo nomina sulla base di un rapporto fiduciario. Per questo con la nascita dell’esecutivo Meloni, ogni ministro ha dovuto nominare un nuovo capo di gabinetto.

La trasparenza sugli uffici di diretta collaborazione

Dei 25 ministri che compongono il governo Meloni, a oggi risultano presenti informazioni su 22 nuovi capi di gabinetto. All’appello infatti mancano il collaboratore del ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani e quello della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli. In entrambi i casi si tratta di ministri senza portafoglio. È probabile infatti che le nomine siano avvenute ma che non risultino sul sito istituzionale della presidenza del consiglio che, al momento, risulta ancora in aggiornamento.

D’altronde, già con lo scorso governo, la presidenza del consiglio aveva dimostrato scarsa attenzione alla trasparenza per quanto riguarda questo tipo di incarichi.

Situazione diversa invece per il capo di gabinetto del ministro della difesa Guido Crosetto. A oggi infatti il ruolo risulta ancora ricoperto il generale Antonio Conserva, già capo di gabinetto del ministro Guerini. Sul sito tuttavia la data di aggiornamento risale al 2021 e non è chiaro se il ministro abbia ufficialmente confermato la nomina o meno.

Chi aveva già ricoperto l’incarico

Nella loro scelta è frequente che i ministri individuino figure che già hanno ricoperto il ruolo di capo di gabinetto in precedenza.

9 su 22 i capi di gabinetto dei ministri del governo Meloni che già avevano ricoperto questo tipo di incarico.

Tra questi ad esempio Alfonso Celotto, capo di gabinetto della ministra per le riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia), e Caro Lucrezio Monticelli, capo di gabinetto della ministra per la famiglia Eugenia Maria Roccella (Fratelli d’Italia), che hanno ricoperto questo stesso tipo di incarico già 3 volte nella loro carriera.

Celotto prima con i ministri per la coesione territoriale Fabrizio Barca e Carlo Trigilia (Partito democratico) e poi per la ministra della salute Giulia Grillo (Movimento 5 stelle). Per altri tre diversi ministri inoltre (Emma Bonino, Roberto Calderoli, Federica Guidi) era stato a capo dell’ufficio legislativo.

Monticelli invece è stato inizialmente capo di gabinetto del ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali Maurizio Sacconi (Forza Italia). Quando nel 2009 il ministero del lavoro e delle politiche sociali è stato scorporato da quello della salute ha poi continuato a ricoprire l’incarico con lo stesso ministro. Successivamente, con la nascita del governo Monti, è stato chiamato a svolgere lo stesso ruolo presso il ministero dell’ambiente dal nuovo ministro Corrado Clini.

Altri 4 capi di gabinetto invece avevano già ricoperto l’incarico 2 volte. Giuseppe Recinto, nominato dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara (Lega), in passato aveva ricoperto il ruolo per i ministri dell’università Gaetano Manfredi e Maria Cristina Messa.

Giovanni Panebianco invece ha ricevuto la nomina dal ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi. Lo stesso incarico gli era già stato attribuito dai due precedenti ministri per la gioventù: Fabiana Dadone e Vincenzo Spadafora, entrambi del Movimento 5 stelle. Sempre un ministro pentastellato inoltre (Alberto Bonisoli), durante il primo governo Conte lo aveva nominato segretario generale del ministero della cultura.

Giacomo Aiello ha ricevuto la nomina dal ministro delle politiche agricole Francesco Lollobrigida (FdI), mentre in passato era stato alla guida del gabinetto di altri due ministri di centrodestra: Maria Rosaria Carfagna (sud e coesione territoriale) e
Maurizio Lupi (infrastrutture).

Vincenzo Nunziata invece, prima di essere nominato da Paolo Zangrillo (pubblica amministrazione) aveva ricoperto il ruolo in due diverse occasioni negli uffici della ministra Mariastella Gelmini.

Ma avevano già ricoperto questo incarico una volta anche altri degli attuali capi di gabinetto. Si tratta di Stefano Varone (che guida gli uffici del ministro dell’economia Giorgetti), Marcella Panucci (con la ministra dell’università Anna Maria Bernini) e Gaetano Caputi che oggi svolge questo compito per la presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Varone lavorava con Giorgetti al ministero dello sviluppo economico già durante l’esperienza del governo Draghi. Dapprima come capo dell’ufficio legislativo e negli ultimi mesi nel ruolo attuale. Prima ancora inoltre era stato a capo del legislativo con il ministro Carlo Calenda.

Panucci invece nel corso del governo Draghi aveva ricevuto la nomina dal ministro della funzione pubblica Renato Brunetta. In precedenza invece era stata a capo della segreteria tecnica della ministra della giustizia Paola Severino.

Caputi infine, prima di arrivare all’importante incarico di capo di gabinetto della presidente del consiglio, aveva svolto molti importanti incarichi negli uffici di diretta collaborazione, ma anche come segretario generale della Consob. Il ruolo di capo di gabinetto nello specifico gli era stato attribuito dal ministro del turismo Massimo Garavaglia (Lega). Da segnalare inoltre come Caputi ricopra anche il ruolo di consigliere nella fondazione Magna Carta, presieduta dall’ex senatore di centrodestra Gaetano Quagliariello.

L’esperienza nei ministeri

Come è ovvio se sono in molti i capi di gabinetto che avevano già ricoperto questo specifico incarico, ancora di più sono quelli che avevano svolto altre funzioni di spicco all’interno degli uffici di diretta collaborazione.

14 su 22 i capi di gabinetto dei ministri del governo Meloni che avevano già ricoperto posizioni di spicco in uffici di diretta collaborazione.

Di questi la metà avevano già ricoperto l’incarico di capo dell’ufficio legislativo. Un ruolo fondamentale che non a caso si conferma come un trampolino di lancio importante per accedere al ruolo di capo di gabinetto. Tra questi si trovano Alfonso Celotto, capo di gabinetto con la ministra per le riforme istituzionali Casellati, Alfredo Storto (con il ministro delle infrastrutture Salvini), Caro Lucrezio Monticelli (con la ministra della famiglia Roccella e con il ministro delle politiche sociali Maroni), Claudio Tucciarelli (con il ministro per gli affari regionali Calderoli), Maria Teresa Sempreviva (con il ministro dell’interno Piantedosi), Stefano Varone (con il ministro dell’economia Giorgetti) e Gaetano Caputi oggi capo di gabinetto della presidente del consiglio.

A volte poi i vertici degli uffici di diretta collaborazione provengono dalla carriera interna al ministero in questione o in altre strutture amministrative di vertice. Tra questi Claudio Tucciarelli che prima di essere nominato da Calderoli era stato 2 volte a capo del dipartimento per le riforme istituzionali della presidenza del consiglio.

Mario Antonio Scino prima di diventare capo di gabinetto del ministro dell’ambiente Pichetto Fratin era stato a capo del dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della presidenza del consiglio, sia con Giorgetti (Lega) che con Fraccaro (Movimento 5 stelle).

Panebianco invece, come abbiamo già accennato, aveva ricoperto il ruolo di segretario generale del ministero della cultura mentre Roberto Alesse, oggi capo di gabinetto del ministro Musumeci, in passato era stato direttore generale degli affari generali del ministero dell’ambiente.

Date le molte materie di sua competenza, il ministro Fitto ha scelto una capo di gabinetto con ampia esperienza all’interno della presidenza del consiglio.

Sempre presso la presidenza del consiglio ha svolto numerosi incarichi di rilievo l’attuale capo di gabinetto del ministro Raffaele Fitto. Ermenegilda Siniscalchi infatti è stata a capo di 4 diversi dipartimenti di palazzo Chigi. Ovvero i dipartimenti della funzione pubblica, degli affari regionali, delle politiche per la famiglia e delle pari opportunità. Una scelta probabilmente legata al fatto che anche il ministro Fitto dovrà muoversi tra molti diversi settori della presidenza del consiglio, vista la varietà di deleghe che gli sono tate attribuite (affari europei, sud, politiche di coesione e Pnrr).

Infine anche i capi di gabinetto dei ministri dell’interno, della difesa e degli esteri hanno avuto incarichi importanti nei loro ministeri in passato. Ma in questo caso si tratta di un automatismo, visto che in questi dicasteri la posizione può essere assunta solo da un funzionario di carriera. Al ministero della difesa come abbiamo visto non abbiamo la sicurezza su chi ricoprirà l’incarico nel prossimo futuro, in ogni caso si tratterà sicuramente di un militare di grado. Al ministero dell’interno invece la prefetta Sempreviva ricopriva già l’incarico di capo dell’ufficio legislativo quando il capo di gabinetto era l’attuale ministro Piantedosi. Alla Farnesina infine il ministro Tajani ha nominato l’ambasciatore Francesco Genuardi. Da notare che l’ultimo incarico l’ambasciatore lo aveva svolto proprio a Bruxelles, in anni in cui Tajani era ancora un esponente importante del parlamento europeo (anche se non più il presidente).

Il rapporto di fiducia con le persone, i partiti le aree politiche

Tra gli attuali capi di gabinetto, l’unico che aveva già lavorato con lo stesso ministro (Giorgetti) è Stefano Varone. Almeno per quanto riguarda incarichi di vertice. D’altronde Giorgetti è anche l’unico ministro dell’attuale esecutivo che ricopriva questa stessa posizione anche nel governo precedente.

A questo poi si potrebbe aggiungere Federico Eichberg, che già aveva svolto il ruolo di capo della segreteria tecnica dell’attuale ministro dello sviluppo economico Adolfo Urso (FdI) quando questi ricopriva il ruolo di viceministro. Inoltre alcuni anni fa è stato anche “direttore relazioni internazionali” della fondazione Fare futuro, di cui il ministro Urso è presidente.

Più frequente poi è il caso in cui i capi di gabinetto abbiano collaborato in passato con altri ministri dello stesso partito, o della stessa area politica.

11 i capi di gabinetto che in passato hanno ricevuto incarichi di vertice da ministri della stessa area politica.

Claudio Tucciarelli ad esempio, oggi lavora con il ministro Calderoli (Lega), ma in passato era stato nominato da Umberto Bossi prima capo del dipartimento per le riforme istituzionali e poi capo dell’ufficio legislativo.

Marcella Panucci invece prima di lavorare con la ministra Bernini (Forza Italia), era stata nominata per lo stesso ruolo da Renato Brunetta, allora ministro dello stesso partito.

Sempre con un ministro di Forza Italia (Paolo Zangrillo – pubblica amministrazione) lavora oggi Vincenzo Nunziata, che in passato era stato due volte capo di gabinetto dell’ex ministra forzista Mariastella Gelmini.

Foto: Wikimedia

 

Prenda Istimada

Prenda istimada
di Carla Casula

S’amore pro a tie onzi momentu
brusiat che fogu mannu in igerru
e pro ti biere puru a s’inferru
cherzo falare lestra che su entu.

Brusiende custu coro de turmentos
budhinde custu sambene in sas venas
dae cando no ti bio milli penas
istràtzana donz’ora sos amentos…

Tue belledhu che lughe de manzanu
ses durche, ses galanu e zeniosu
abelada ti sonnio pro isposu
prenda amada, ditzosu soveranu.

Cherzo aboghinare a custu mundu
chi ses luna chi allughet sa die
sole in sa note, de beranu nie
in d’unu sero tristu ballu tundu.

Puru sa zente como l’at cumpresu:
sa vida ken’a tie paret morte
nois ligados paris in sa sorte
semus acurtzu finzas dae atesu.

Ischintidha ‘e chelu, istedhu ‘e nie
pro tene pessamentos dae su coro
chi non dromit in su chircare a tie…
tue ojos d’anghèlu, pilos de oro.

  

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Programma Itaca 2023-2024: pubblicate le graduatorie

Programma Itaca 2023-2024: pubblicate le graduatorie

Sono state pubblicate le graduatorie del bando di concorso “Programma ITACA” per l’anno scolastico 2023-2024.

Il bando prevede l’assegnazione di borse di studio a totale o parziale copertura del costo di un soggiorno scolastico all’estero in favore dei figli, orfani ed equiparati dei dipendenti della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e dei pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici (GDP).

Le graduatorie si articolano per la localizzazione delle scuole (in Europa o in Paesi extraeuropei) e per la durata della frequenza (intero anno scolastico, semestre o trimestre).

Borse di studio universitarie 2020-2021: pubblicate le FAQ sul bando

Borse di studio universitarie 2020-2021: pubblicate le FAQ sul bando

Sono state pubblicate le FAQ con le risposte alle domande più frequenti sul bando di concorso Borse di studio universitarie a.a. 2020-2021, consultabili nella pagina del bando.

Il bando è rivolto ai figli o orfani ed equiparati di:

  • iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
  • pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici;
  • iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale;
  • iscritti al Fondo IPOST.

Banca Centrale Europea: variazione tasso di riferimento dicembre 2022

Banca Centrale Europea: variazione tasso di riferimento dicembre 2022

La Banca Centrale Europea, con la decisione di politica monetaria del 15 dicembre 2022, ha innalzato di 50 punti base il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema (ex Tasso Ufficiale di Riferimento; di seguito, anche TUR) che, dal 21 dicembre 2022, è pari al 2,50%.

La variazione incide sulla determinazione del tasso di dilazione e di differimento da applicare agli importi dovuti a titolo di contribuzione agli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie, e anche sulla misura delle sanzioni civili.

Tutti i dettagli sono riportati nella circolare INPS 16 dicembre 2022, n. 133.

VisitINPS Scholars Program di tipo B: pubblicato il bando di selezione

VisitINPS Scholars Program di tipo B: pubblicato il bando di selezione

Con deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 13 dicembre 2022, n. 241 è stato approvato il bando di selezione per la definizione di una graduatoria di idonei finalizzata all’assegnazione di 25 programmi di ricerca “VisitINPS Scholars Program di tipo B”, per la realizzazione di progetti di ricerca aventi come oggetto temi ricompresi nell’ambito delle “Aree di ricerca di interesse scientifico” dell’Istituto.

La scadenza del termine di presentazione delle domande di partecipazione è fissata alle 16 (ora italiana) del 15 febbraio 2023.

SIUSS: pubblicato il materiale didattico dei corsi di formazione

SIUSS: pubblicato il materiale didattico dei corsi di formazione

Si è concluso il percorso di formazione sul Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali (SIUSS, ex Casellario dell’assistenza), avviato a settembre 2022 e indirizzato agli enti erogatori di prestazioni sociali di tutto il territorio nazionale.

Il corso di formazione ha avuto come principali obiettivi quello di sensibilizzare gli utenti sull’importanza di trasmettere al SIUSS le informazioni sulle prestazioni sociali di propria competenza e di rappresentare il funzionamento del sistema per la trasmissione e la consultazione dei dati sulle prestazioni sociali erogate ai cittadini dagli enti e dall’INPS.

A tal fine la Direzione centrale Inclusione sociale e invalidità civile e la Direzione centrale Tecnologia, informatica e innovazione, in collaborazione con le direzioni regionali e di coordinamento metropolitano e il supporto della Direzione centrale Formazione e sviluppo risorse umane, hanno proposto sessioni formative rivolte a una vasta platea composta da circa cento enti per ciascuna regione. A livello territoriale verranno successivamente proposte ulteriori sessioni formative destinate agli enti erogatori che non hanno potuto prendere parte ai corsi.

Il corso è stato strutturato con modalità il più possibile coinvolgenti e motivanti, anche attraverso la condivisione di video pillole tematiche, per guidare l’utente verso un uso pratico ed efficace del SIUSS attraverso il portale web.

L’Istituto mette a disposizione degli enti erogatori il materiale didattico utilizzato durante i corsi:

San Liberato (Liberale)

 

San Liberato (Liberale)


Nome: San Liberato (Liberale)
Titolo: Martire a Roma
Nascita: III secolo, Sconosciuto
Morte: 269-270, Roma
Ricorrenza: 20 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione

Proveniente da un elenco del Martirologio Geronimiano, il nome di s. Liberato martire, fu inserito, anche qui al 20 dicembre, nel Martirologio Romano composto nel secolo XVI, dal grande storico cardinale Cesare Baronio.

Nonostante che in tutti i codici è indicato con “in Oriente”, egli è invece un autentico martire di Roma, il suo nome era più propriamente Liberale, in latino Liberalis, tradotto poi erroneamente in Liberatis.

Egli era certamente sepolto nel cimitero di Via Salaria Vecchia, dove riposavano anche i due martiri Giovanni e Festo; gli Itinerari del secolo VII, che riportavano per i fedeli pellegrini, le basiliche e catacombe con tombe di martiri, citano s. Liberato sepolto nel sottosuolo della basilica, dedicata al martire Giovanni.

Egli era un console, discendente da nobile famiglia, che fattosi cristiano si innamorò di Cristo, rinunziando alla carriera, alla politica, agli agi della nobiltà e seguendo la nuova via dell’amore fraterno e della fede in Dio, venne arrestato e condannato a morte, sotto il regno di Claudio il Gotico (269-270).

Un certo Florio, eresse in onore del martire il mausoleo tombale, con la speranza di ottenere da Dio un giusto premio per la sua venerazione dei santi; in una lapide messa dallo stesso Florio, egli racconta che il sepolcro era stato profanato durante l’invasione di Alarico nel 410 e che lui fedele devoto, l’aveva restaurato.

MARTIROLOGIO ROMANO. Sempre a Roma sulla via Salaria antica nel cimitero ad Septem Palumbas, san Liberale, martire, che si dice abbia un tempo ricoperto nel mondo la carica di console.