Archivio mensile:maggio 2015

Lavoro

Lavoro: Cgil, parliamo delle persone basta polemiche sui numeri

“I dati sull’occupazione vanno analizzati e contestualizzati. Quelli del ministero sulle attivazioni dei rapporti di lavoro del mese di aprile evidenziano un aumento del divario di genere e che i contratti a tempo determinato restano la forma prevalente di rapporto di lavoro”. Così Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil, commenta i dati diffusi ieri dal dicastero guidato da Giuliano Poletti.

Secondo i calcoli effettuati dal sindacato di corso d’Italia, infatti, “vediamo una ripresa dell’occupazione maschile ma una caduta di quella femminile: nell’aprile del 2014 – spiega Sorrentino – il totale delle attivazioni per le donne è stato di 31.1528, sceso a 310.117 nell’aprile di quest’anno, con una riduzione quindi di 1.411 contratti. Quelli attivati per gli uomini, invece – continua – sono aumentati di 40.382 unità: sono stati 406.427 nell’aprile 2014 e 446.809 nello stesso mese del 2015”.
Per quanto riguarda il totale delle attivazioni, la dirigente sindacale evidenzia che “la differenza tra aprile 2014 e aprile 2015 è di 38.971, su cui incide il saldo negativo dell’occupazione femminile”.

Stando alle tipologie contrattuali, “si registra un calo di 5.892 attivazioni sull’apprendistato, che è comunque un contratto a tempo indeterminato – sottolinea la segretaria Cgil – e di 9.314 attivazioni sulle collaborazioni, ma di soli 780 contratti a termine, che restano comunque la forma prevalente di rapporto di lavoro (62,8%  nell’aprile 2015 aprile e 66,3% lo stesso mese dell’anno precedente)”.
“Inoltre, a differenza di altre rilevazioni, non parliamo seccamente di occupati – prosegue – ma di contratti attivati o cessati e la media di contratti per occupato rimane molto alta, indice di un tasso di precarizzazione che investe la maggioranza dei lavoratori”.

“In definitiva – tira le somme Sorrentino – 2/3 dei contratti sono a termine e solo 1/5 a tempo indeterminato e gli spostamenti da un contratto all’altro, le trasformazioni e le cessazioni non hanno effetti rilevanti sul dato generale dell’occupazione”. “Per creare posti di lavoro – conclude – servono politiche strutturate: gli incentivi da soli rappresentano una bolla momentanea”.

70° Inca Cgil

70° Inca Cgil. Piccinini, l’attualità del modello di patronato voluto da Di Vittorio

“Credo che la modernità di Di Vittorio sia sotto gli occhi di tutti. La sua idea di sindacato come quella dei diritti dei cittadini lavoratori sono attualissime. Quando nel gennaio del 1945, al primo Congresso della Cgil unitaria, si cominciò a parlare della costituzione dell’Inca, si aprì un dibattito attorno a due quesiti. Primo: il patronato doveva rivolgere la sua azione di tutela individuale a tutti i cittadini, o solo agli iscritti? Secondo: le prestazioni del patronato dovevano essere a pagamento o gratuite?  Decisiva fu, su entrambi gli aspetti, la risposta di Di Vittorio: il patronato doveva offrire servizi gratuiti e rivolti a tutti i cittadini”. E’ uno dei passaggi dell’intervista a Morena Piccinini, presidente Inca, del periodico “Il diario del lavoro”. 

“Questo è il modello che è stato poi assunto anche dagli altri patronati – prosegue la Presidente dell’Inca Cgil – che sono nati negli anni successivi e che è stato anche riconosciuto dalla legge. Un modello, peraltro, originale del nostro Paese e, secondo noi, tutt’ora validissimo. E’ a difesa di questo modello che ci siamo battuti quando, in sede di impostazione della legge di stabilità, sono stati proposti tagli pesantissimi ai rimborsi ministeriali che ci vengono riconosciuti proprio in funzione del valore sociale della nostra attività.”

 

Il testo integrale dell’intervista di Ferdinando Liuzi è al seguente indirizzo http://www.ildiariodellavoro.it/adon.pl?act=doc&doc=55485#.VWR7e75H6po

CGIL

“Contarsi per contare”. Al via la campagna della Cgil

E’ partita ieri su Twitter e Facebook la campagna della Cgil per spiegare a tutti gli iscritti e ai delegati l’importanza di far partecipare le aziende per cui lavorano al censimento Inps sulla rappresentanza. Unica condizione è che le aziende aderiscano a Confindustria, che è firmataria dell’accordo con i sindacati. Il censimento è infatti uno dei tasselli fondamentali dell’accordo sulla rappresentanza firmato il 10 gennaio del 2014 da Cgil Cisl e Uil con Confindustria – ed è per questo che formalmente a oggi si può applicare solo alle aziende aderenti all’associazione datoriale. D’ora in poi, infatti, saranno validi solo i contratti nazionali stipulati da chi rappresenta almeno il 50% più uno dei lavoratori e poi sottoposti all’ulteriore passaggio dell’approvazione da parte dei lavoratori stessi, che in questo modo hanno davvero l’ultima parola sugli accordi siglati.

Come è noto, in base all’accordo del 2014 le modalità di calcolo della effettiva rappresentatività delle organizzazioni sindacali si basano, oltre che sul calcolo dei voti riportati da ciascuna organizzazione nelle elezioni delle Rsu, sul numero degli iscritti che le aziende dovranno comunicare all’Inps aderendo volontariamente al censimento partito col mese di maggio.

“Ecco perché – afferma la Cgil – è importante sollecitare la partecipazione di ogni azienda al censimento e verificare la trasmissione corretta dei dati sugli iscritti. “ContarsiXContare è lo slogan scelto per questa campagna – realizzata con il contributo di rassegna.it che ne ha curato la grafica – che nei prossimi giorni rimbalzerà sul web e sui social del sistema Cgil per ricordare a tutti gli iscritti, dirigenti e delegati l’importanza di questo passaggio. Perché da adesso, ciò che veramente conterà ai tavoli di contrattazione saranno i voti dei lavoratori e la loro volontà”.

La campagna è stata rilanciata ieri sia dal portale della Cgil nazionale (www.cgil.it), sia dal sito di rassegna: http://www.rassegna.it/articoli/2015/05/25/122030/contarsixcontare-sui-social-la-campagna-cgil. La campagna nazionale si svilupperà principalmente sui social network, in particolare la pagina Facebook della Cgil nazionale e il suo account Twitter.

Sant’ Agostino di Canterbury


Sant' Agostino di Canterbury

Nome: Sant’ Agostino di Canterbury
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 27 maggio

Volgeva l’anno 596 quando i Sassoni, gli Angli e gli Juti, popoli germanici pagani, cacciati i Bretoni occuparono l’odierna Inghilterra.Angli sunt? Angeli fiant!, disse San Gregorio Magno. Non potendo andarvi lui stesso salito al Pontificato, scelse un gagliardo manipolo di suoi monaci benedettini e li inviò alla conquista dei conquistatori. Capo di questo eroico manipolo era Agostino, priore del monastero di SantAndrea. Giunti in Francia, atterriti dalle relazioni loro fatte, si arrestarono spaventati.

Il Papa, anima grande, li rincorò e quei missionari rianimati, con alcuni francesi per interpreti, approdavano nel 597 all’isola di Thanet in numero di quaranta.

Agostino notificò la sua venuta ad Etelberto, re di Kent, il più potente re dell’eptarchia. Questi andò a visitarli in quell’isola e dopo familiari conversazioni: « I vostri discorsi, disse, sono assai belli, lusimsbiere e magnifiche le promesse, ma sembrano un po’ incerte. Però non sarà permesso che siate molestati; predicate pure liberamente ai miei popoli ». Li condusse nella capitale Canterbury dove li provvide di tutto quanto abbisognavano.

Quegli ardenti figli di San Benedetto si erano preparati alla missione con veglie, austerità, digiuni e ferventi preghiere ed ora erano pronti a suggellare col sangue la loro fede. Alla loro infuocata parola, fecondata dallo Spirito Santo, le genti accorrevano in folla, abbandonavano le loro superstizioni e venivano battezzate. La conversione del re (che poi si fece santo) fu seguita da quella di un’innumerevole moltitudine di sudditi. Nel Natale del 597 diecimila furono i rigenerati alla grazia nelle acque battesimali del Tamigi.

Poco appresso Agostino, invitato dal Papa, passò in Francia per essere consacrato vescovo ad Arles. Nel 601, il Papa gli mandò il pallio e lo costituì metropolita d’Inghilterra.

Agostino scriveva spessissimo a Roma per informare il Papa e consigliarsi in ogni contingenza.

Favorito del dono dei miracoli, attirava le moltitudini alla croce, e la fede progrediva mirabilmente di giorno in giorno. Alla sua prima visita pastorale, fu accolto ovunque con entusiasmo.

Volle pure arrivare ai Bretoni, i quali cacciati dagli invasori, come dicemmo, si erano ritirati sulle montagne del Galles. Essi erano cristiani, però avevano degenerato. Agostino, giunto alla loro frontiera, chiamò a concilio i loro vescovi e sacerdoti: costoro con varie pretese vollero che si convocasse un Sinodo generale: Agostino acconsentì, ma essi si ostinarono nei loro errori, onde Agostino, piangendo, predisse il loro sterminio. Finalmente, estenuato dalle fatiche apostoliche, volava al cielo il 28 maggio del 607.

PRATICA. Tre quarti degli uomini sono ancora nelle tenebre dell’idolatria e della superstizione. Preghiamo e aiutiamo le opere missionarie. 

PREGHIERA. O Signore, che con la predicazione e i miracoli del tuo beato confessore e vescovo Agostino, ti sei degnato illuminare della luce della vera fede la Nazione inglese, concedi, te ne preghiamo per la sua intercessione, che i cuori degli erranti ritornino all’unità della vera fede, e noi restiamo fedeli alla tua santa volontà.

Jobs Act

Jobs Act, le proposte dei sindacati su salute e sicurezza

Il Testo Unico in materia di salute e sicurezza è un cantiere sempre aperto. Un po’ perché i temi sono in perenne evoluzione, un po’ perché il decreto va completato in diverse sue parti, un po’ a causa degli interventi dei diversi governi che ci rimettono le mani quasi esclusivamente in chiave deregolatoria. In questi giorni sono in discussione al ministero del Lavoro le azioni derivanti sul decreto 81 dalla delega contenuta nel Jobs Act (punti 5 e 6 della legge 183/2014), e Cgil, Cisl e Uil hanno presentato le loro “Proposte di semplificazione e razionalizzazione”, indicando i provvedimenti più urgenti e rilevanti da attuare.

“Con le proposte contenute nel nostro documento abbiamo voluto raccogliere la sfida che legislatore e governo ci hanno lanciato con il Jobs Act e con il cosiddetto decreto del fare”, spiega il responsabile Salute e sicurezza della Cgil nazionale Sebastiano Calleri: “La nostra visione è chiara: no alla deregulation e alla diminuzione delle tutele, sì a proposte che facciano funzionare meglio il sistema nazionale della prevenzione”. In questo senso, continua il dirigente sindacale, abbiamo colto “l’occasione della presentazione dei documenti delle parti sociali per non permettere ai male informati di costruire strumentalizzazioni sul nostro supposto ruolo di organizzazioni del ‘no a prescindere’. E poi, come si evince dalla delega, la parte delle razionalizzazioni è importante come quella delle semplificazioni”. In conclusione, Calleri auspica di conoscere presto “gli orientamenti del governo e quelli delle rappresentanze imprenditoriali, pronti a un confronto produttivo poiché in gioco ci sono le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici del nostro paese”.

I sindacati puntano a portare a sistema quanto ancora inattuato del decreto 81, realizzando così un’azione coerente di razionalizzazione. Il primo aspetto (art. 3) è la necessità di “una regolazione certa degli ambiti lavorativi previsti”, eliminando quelle “deroghe permanenti” che bloccano da anni l’applicazione delle disposizioni di salute e sicurezza in alcuni settori lavorativi, come ad esempio nel Corpo di polizia. Altro punto qualificante (art. 8) è la realizzazione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (Sinp), atteso ormai da sei anni: un’inadempienza, sottolineano i sindacati, che rende inutilizzati alcuni elementi fondamentali per la programmazione delle attività di prevenzione (come i flussi informativi da Inail a Regioni relativamente agli infortuni, oppure i sistema di sorveglianza di infortuni mortali e malattie professionali). Sempre riguardo al Sinp, Cgil, Cisl e Uil denunciano il “ruolo assolutamente riduttivo” affidato alle parti sociali, che invece andrebbe ampliato in un’ottica di “stabile collaborazione con le strutture organizzative del Sistema che verranno istituite”.

Una parte consistente delle osservazioni sindacali riguarda il ruolo di Rls e Rlst. I sindacati chiedono (art. 37) che l’obbligo di aggiornamento (di quattro ore annue) per gli Rls sia introdotto anche per i Rappresentanti delle imprese che occupano meno di 15 lavoratori; che venga stabilito (art. 50) l’obbligo di consultazione dei Rappresentanti, da parte del datore di lavoro o dei dirigenti aziendali, in merito alla redazione del Documento unico per la valutazione rischi da interferenze (Duvri), come già avviene per il Documento di valutazione dei rischi (Dvr); che venga, infine, concretizzata la costituzione del Fondo ex art. 52 in favore degli Rlst, già prevista nel Testo unico.

Sono ben 12 gli articoli su cui Cgil, Cisl e Uil propongono interventi di razionalizzazione, ed è impossibile citarli tutti (per una visione completa, si rimanda alla lettura dell’allegato). Si può soltanto sottolineare come i sindacati affrontino tutte le questioni più calde: la consultazione delle parti sociali riguardo i quesiti posti alla Commissione Interpelli su temi che le riguardano, il coordinamento di tutti gli enti preposti alla sicurezza in ambito portuale e aeroportuale, l’obbligo di formazione e di sorveglianza sanitaria per i lavoratori a partita Iva, la “tracciabilità” dei dati relativi ai lavoratori non iscritti obbligatoriamente all’Inail, il coordinamento della sorveglianza sanitaria per i lavoratori che conducono un mezzo di trasporto (o vi svolgono abitualmente la propria attività), l’emanazione sia del decreto relativo al “sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi” sia del provvedimento che riconosce e regola la costituzione e l’operatività degli organismi paritetici.

da Rassegna.it

San Filippo Neri

San Filippo Neri


San Filippo Neri

Nome: San Filippo Neri
Titolo: Sacerdote
Ricorrenza: 26 maggio

Nacque a Firenze da ricca famiglia nel 1515. Ebbe un carattere singolarmente mite, così da essere chiamato “Pippo il Buono”. 

Studiata umanità, per poter farsi sacerdote rinunziò all’eredità dello zio e partì per Roma, ove fu accolto da un suo concittadino. Visse in questa famiglia vita illibata e mortificata, cautissimo nello stringere amicizie. Il demonio gli suscitava violenti moti della carne, che egli vinceva coll’orazione e coi digiuni, fin che il Signore in premio di tanta lotta gli concesse la grazia di esserne per sempre immune. 

Finiti gli studi e fatto sacerdote, si diede con tutte le forze alla propria santificazione. 

Favorito della più sublime contemplazione, le ineffabili dolcezze spirituali lo facevano esclamare: « Basta, Signore, basta! perchè questo mio cuore è sì piccolo per amare Voi così amabile! ».

Amava molto i poveri ed era di continuo a contatto con il popolo; visitava gli ammalati nelle loro case e negli ospedali, e li serviva di giorno e di notte. Però prediligeva i giovani, e la sua stanza era divenuta il loro ritrovo gradito. La sua parola era ricca di facezie e comunicava agli astanti l’allegria santa che traboccava dal suo cuore: i suoi detti ai giovani sono passati alla posterità come proverbi di grande sapienza. 

Nella celebrazione della santa Messa era spesso rapito in dolci estasi, sollevato in aria e circonfuso da ogni parte di luce celestiale: un angelo in carne! 

Al confessionale passava le intere giornate ed era tanta la sua abilità che non andava a lui peccatore, per ostinato che fosse, senza rimettersi sulla retta via; taluni appunto lo evitavano per non avere a convertirsi! 

Il Signore lo visitò anche con prove e contrarietà gravissime: fino allo scherno sopra le sue opere di bene, fino alla calunnia più vile, fino alla ribellione di qualcuno dei suoi confratelli; prove che egli vinceva colla dolcezza e colla confidenza filiale in Dio. 

A S. Maria della Vallicella fondò la Congregazione dell’Oratorio che di tanto aiuto fu ed è alla Chiesa nell’educazione della gioventù. 

Filippo, semplice ed umile, rifuggì sempre gli onori e dignità ecclesiastiche, più volte offertegli. E Dio lo favorì col dono della profezia, dei miracoli e con frequenti visioni. 

Morì il 26 maggio del 1595, in età di anni 80. I medici gli trovarono due costole adiacenti al cuore inarcate a causa dei violenti battiti di amor di Dio. 

PRATICA. « Paradiso! Paradiso! Attendete a vincervi nelle piccole cose, se volete vincervi nelle grandi » (S. Filippo Neri). 

PREGHIERA. Signore, che sublimasti alla gloria dei tuoi Santi il tuo beato confessore Filippo, concedici, propizio, che mentre ci rallegriamo per la sua festa approfittiamo dell’esempio delle sue virtù.

Decreto Pensioni

Decreto Pensioni in Gazzetta: bonus e rivalutazione

Online il testo del Decreto Pensioni con il meccanismo per calcolare quanto incasserà ogni pensionato con il bonus d’agosto e con la nuova rivalutazione 2016 in base al provvedimento del Governo dopo la sentenza della Corte Costituzionale: è il Dl 65/2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 maggio 2015, giorno di entrata in vigore. Come è noto, si tratta del decreto che recepisce la sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale che ha bocciato lo stop alla rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo previsto dal Salva Italia (Dl 201/2011) per gli anni 2012 e 2013.

La restituzione dell’indicizzazione viene riconosciuta ai trattamenti compresi fra tre e sei volte il minimo, con un sistema a scaglioni, mentre per le pensioni più alte non c’è rimborso.

Come esempi di calcolo, riproponiamo quelli del Governo:
•pensione di 1700 euro: bonus d’agosto 750 euro;
•pensione da 2200 euro: bonus da 450 euro;
•pensione da 2700 euro: una tantum da 278 euro.

A partire dal 2016, la rivalutazione proseguirà con un coefficiente che per i trattamenti sopra tre volte il minimo è fissato al 50%. Anche qui, secondo le stime fornite dal Governo, significa che un pensionato con assegno di 1700 euro avrà 180 euro di rivalutazione all’anno (circa 15 euro al mese), per gli assegni da 2.200 euro la rivalutazione è pari a 99 euro, per quelli da 2.700 sono 60 euro all’anno, cioè 5 euro al mese. Qui i calcoli sono molto teorici, perché in realtà i coefficienti andranno applicati all’indice di rivalutazione 2016 dell’Istat.

Il decreto stabilisce anche che le pensioni da giugno verranno tutte pagate il primo del mese. Qui c’è un passo indietro rispetto a una norma che era contenuta nella Legge di Stabilità 2015, che posticipava al 10 del mese il pagamento di chi percepiva la doppia pensione INPS-INPDAP (avendo lavorato sia nel pubblico sia nel privato). Stesso discorso per il bonus 2015, che verrà pagato il primo d’agosto insieme alla pensione.

da Pmi.it

Auser

Auser – “Fatti di un’altra pasta”

Il 6 e 7 giugno i volontari Auser nelle piazze italiane distribuiranno la pasta antimafia a sostegno degli anziani soli

I prossimi 6 e 7 giugno 2015, i volontari dell’Auser saranno nelle principali piazze italiane in occasione dell’evento “Fatti di un’altra pasta” a sostegno del Filo d’Argento, il servizio di prossimità e di aiuto agli anziani fragili  promosso dall’Auser, un servizio che  contrasta solitudine ed emarginazione.

Verranno distribuiti pacchi di pasta proveniente dai terreni di Libera,  spaghetti biologici “antimafia”   prodotti dai giovani della Cooperativa sociale Placido Rizzotto –Libera Terra di San Giuseppe Jato  che coltiva i terreni confiscati alla mafia in diversi territori della Sicilia.

Un’Alleanza quella fra gli anziani di Auser ed i giovani di  Libera che si è consolidata nel tempo, espressione di un impegno comune all’insegna della solidarietà fra le generazioni e di lotta comune alle mafie.

Anche per quest’anno Auser avrà al suo fianco una presenza di qualità, Gianmarco Tognazzi, apprezzato attore di cinema, teatro e televisione, persona sensibile ed attenta alle cause sociali che ha voluto condividere con Auser l’impegno a favore degli anziani soli ed a rischio di emarginazione.

Il Filo d’Argento con il numero verde  gratuito 800-995988, attivo tutto l’anno dalle 8 alle 20 su tutto il territorio nazionale,  è lo strumento principale con cui Auser realizza le attività di sostegno e protezione e attraverso il quale gli anziani possono richiedere aiuto.

I  volontari coinvolti in questo settore sono in totale 16.534, di questi quasi il 40% è rappresentato dalle donne con 6.507 volontarie impegnate nei servizi di aiuto. Le ore di volontariato svolte in anno sono quasi 2 milioni e 700 mila.

Gli interventi di sostegno riguardano: accompagnamento protetto con auto, consegna pasti a domicilio, consegna spesa e farmaci, piccoli aiuti in casa, disbrigo pratiche burocratiche, compagnia telefonica, compagnia a casa, attività di socializzazioni presso case di riposo e Rsa.
Le persone assistite dalla rete Auser in un anno sono state  261.449, per la maggior parte (138.554) si tratta di persone che hanno richiesto i servizi di accompagnamento protetto; oltre 40.000 sono stati gli anziani che hanno usufruito del servizio di disbrigo pratiche burocratiche, mentre coloro che sono stati seguiti attraverso la “compagnia telefonica”  e la “compagnia a domicilio” sono in totale  28.204.

Significativi anche i numeri degli interventi complessivi svolti in un anno:  1.402.718, di questi la parte del leone è svolta dagli interventi di accompagnamento protetto: più di 700.000. Gli interventi di compagnia e contrasto alla solitudine ammontano complessivamente a oltre 212.000. Numeri importanti anche per gli interventi di “consegna pasti” che superano quota 227.000.  Le auto impegnate nei servizi di trasporto e accompagnamento sono 5.702. Macchine che hanno macinato in un anno in tutta Italia, più di 17 milioni di chilometri.

Sul www.auser.it   tutte le informazioni e  le piazze dove trovare la pasta dell’Auser

Congedo straordinario

Congedo straordinario: come fare domanda

Il congedo straordinario per l’assistenza ai disabili in condizione di gravità si traduce nel diritto a fruire di tre giorni mensili di permessi retribuiti ai sensi dell’art. 33, comma 3, della legge n. 104 del 5 febbraio 1992 e che il congedo straordinario e i permessi concessi dalla Legge 104 non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona disabile in situazione di gravità.

Con la Circolare n. 159 l’Inps fornisce indicazioni dettagliate sui requisiti soggettivi per il riconoscimento del congedo straordinario e sulle modalità per la presentazione delle domande.

La domanda di fruizione del congedo straordinario deve essere effettuata esclusivamente in modalità telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
•Web, ovvero i servizi telematici INPS accessibili tramite PIN attraverso, seguendo il percorso relativo al servizio di “Invio OnLine di Domande di Prestazioni a Sostegno del Reddito”;
•Patronati;
•Contact Center Multicanale, numero verde 803164.

In tutti i casi è possibile fruire del beneficio a patto  di essere conviventi con il disabile e che i soggetti che vengono prima nell’ordine prioritario siano:
•mancanti, assenza naturale e giuridica o altra condizione ad essa giuridicamente assimilabile, continuativa e debitamente certificata dall’autorità giudiziaria o da altra pubblica autorità come il divorzio, la separazione legale o l’abbandono;
•deceduti;
•affetti da patologie invalidanti tali da impossibilitarli a svolgere la propria funzione assistenziale.

A confermare la possibilità anche per i parenti affini di fruire del beneficio è stata la recente sentenza n. 203 del 3 luglio 2013 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del d.lgs. n. 151 del 26 marzo 2001 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) nella parte in cui non inseriva i parenti o affini entro il terzo grado e conviventi tra coloro che possono richiedere il congedo straordinario per assistenza alla persona disabile in situazione di gravità, in assenza degli altri soggetti idonei.

da Pmi.it