Istanze di cittadinanza senza i patronati?

 

Dal 18 maggio, il ministero dell’Interno ha predisposto l’avvio dell’inoltro telematico delle istanze di cittadinanza. Ad oggi non è prevista nessuna procedura che consenta ai patronati l’accesso telematico per la compilazione e l’invio delle pratiche che dal prossimo 18 giugno sarà possibile solo per via telematica. Le organizzazioni sindacali e i patronati, a livello nazionale, hanno segnalato il problema e chiesto incontri al Viminale per chiarire la situazione.

L’istanza di ottenimento della cittadinanza italiana e’ una richiesta che in questi anni ha registrato un progressivo aumento dato dalla crescente stabilizzazione della popolazione immigrata. Con le dovute differenze tra territorio e territorio in molte Prefetture il numero di istanze istruite dai patronati sono gran parte della totalità di domande inoltrate.

Questo impegno ha giovato anche alle stesse prefetture in termini di qualità ed affidabilità delle istanze ricevute alleggerendo il lavoro di strutture pubbliche cronicamente deficitarie di personale e ha consentito di svolgere un buon lavoro di informazione e tutela nei confronti di chi si è avvicinato alla nostra organizzazione per compiere un passo importante nel proprio percorso di inserimento, integrazione e partecipazione nella società italiana.

Alla luce, dunque, della gratuità del servizio garantito dall’Inca, della qualità del lavoro di istruttoria delle pratiche, del vantaggio che ne deriva alla P.A., delle difficoltà di approccio alle procedure telematiche da parte dei richiedenti, della lotta ad un faccendariato che, nell’immigrazione è in continua ricerca di spazi ed occasioni di lucro, risiedono le ragioni primarie per un suo coinvolgimento nelle procedure di inoltro delle istanze di cittadinanza.

Istanze di cittadinanza senza i patronati?ultima modifica: 2015-05-21T18:23:48+02:00da vitegabry
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