Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

 

La vita in Italia secondo il Better Life Index dell’OCSE

 

Secondo l’analisi basata sul Better Life Index dell’OCSE, l’Italia si colloca al di sopra della media per l’equilibrio lavoro-vita privata (13° posto su 36 paesi) e per il reddito delle famiglie (14°). Si classifica invece agli ultimi posti per la soddisfazione personale (27° posto), l’ambiente (27°), l’occupazione (29°) e l’istruzione (31°)…

La differenza fra il nostro mercato del lavoro e quello europeo

Secondo uno studio dell’Associazione Bruno Trentin (Cgil), con oltre 14 milioni di persone l’Italia si aggiudica la maglia nera europea per numero di inattivi. I due terzi di inattivi, nelle forze di lavoro potenziali, si dichiarano disoccupati: sono oltre 2 milioni…

Semestre Europeo. Ecco le raccomandazioni per l’Italia

La Commissione europea ha pubblicato le raccomandazioni specifiche per paese nell’ambito del cosiddetto Semestre europeo. Per la CES le raccomandazioni rallentano la crescita, ignorando la necessità di aumentare i salari. Sul sito dell’Osservatorio le raccomandazioni al programma di riforme dell’Italia, in lingua italiana…


Precedenti articoli

Migrazione. La Commissione europea propone une nuova agenda

La Commissione europea ha presentato un’agenda europea sulla migrazione in cui delinea le misure previste nell’immediato “per rispondere alla situazione di crisi nel Mediterraneo e le iniziative da varare negli anni a venire per gestire meglio la migrazione in ogni suo aspetto”…

Asilo. 185000 persone accolte nel 2014

Nel 2014 l’Unione europea ha concesso l’asilo a 185.000 persone, tra cui 70.000 siriani. Quasi 2/3 delle concessioni d’asilo sono state rilasciate in soli 4 paes, tra cui l’Italia. La Germania ha riconosciuto infatti il diritto di asilo a 47.555 persone, la Svezia a 33.025, la Francia a 20.640 e l’Italia…

Occupazione. 9,5 milioni di disoccupati hanno smesso di cercare un lavoro. 3,4 milioni solo in Italia

Quasi 10 milioni di lavoratori part-time dell’UE avrebbero preferito lavorare di più. Due terzi di loro sono donne. A questi si aggiungono altri 9,5 milioni di disoccupati che hanno smesso di cercare un lavoro scoraggiati dalla congiuntura economica. Soltanto in Italia se ne contano 3,4 milioni…

Mini-job. La Corte Ue chiarisce i diritti previdenziali dei migranti che svolgono piccoli lavori occasionali

Un cittadino residente in uno Stato membro, e che lavora per alcuni giorni al mese in un altro Stato membro, è assoggettato alla normativa dello Stato di occupazione anche nei giorni in cui non lavora. Il cittadino in questione può tuttavia ricevere dallo Stato di residenza le prestazioni di vecchiaia e familiari, se queste non sono già fornite dallo Stato di occupazione (come nel caso dei mini-job tedeschi)…

Congedi di maternità. Il progetto di direttiva rischia di essere definitivamente insabbiato

La proposta per una nuova direttiva europea sui congedi di maternità, in gestazione (è il caso di dirlo…) da 7 anni, finirà probabilmente sotto la scure della cosiddetta better regulation, ossia la strategia della Commissione europea che mira ad eliminare le regole che non piacciono alle imprese, in particolare per quanto riguarda la legislazione ambientale, sanitaria e  sociale…

OCSE. Reddito minimo non basta per uscire dalla povertà

Nella maggior parte dei paesi OCSE dove è in vigore il salario minimo legale, questo non basta a far uscire dalla povertà una famiglia. In alcuni paesi sono necessarie 60-80 ore di lavoro settimanali per estrarre una famiglia dalla povertà. Ci sarebbe bisogno – conclude l’OCSE – di più sostegno al reddito, e di salari significativamente al di sopra del minimo legale…

Il Regno Unito sarebbe la prima vittima di un’eventuale uscita dall’Unione

Secondo un rapporto della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung, il Regno Unito sarebbe la prima vittima di un’eventuale uscita dall’Unione. In misura minore, il cosiddetto “Brexit colpirebbe anche il resto dell’Europa…

Il Belgio deferito alla Corte di giustizia per il suo rifiuto di accettare i « formulari A1 » dei lavoratori affiliati in un altro Stato membro

La Commissione europea ha deciso di deferire il Belgio davanti alla Corte di giustizia per aver ripetutamente rifiutato di riconoscere i documenti di lavoratori mobili attestanti i contributi previdenziali versati in un altro Stato membro. Il caso riguarda più precisamente il cosiddetto “documento portatile A1”. Ai sensi del regolamento Ue sul coordinamento della sicurezza sociale, tale formulario attesta che il lavoratore  è già assicurato ai fini previdenziali in un altro Stato membro, ad esempio nel Paese in cui  ha sede l’impresa distaccante.

Espulsioni. Procedura d’infrazione contro il Belgio, in risposta alla denuncia di INCA CGIL

In risposta alla denuncia lanciata da INCA CGIL, la Commissione europea ha avviato una procedura contro il Belgio, per le espulsioni di lavoratori cittadini europei. L’accusa è di violazione della Direttiva 2004/38 sul diritto di soggiorno dei cittadini UE e del Regolamento 883/2004 sul coordinamento della sicurezza sociale. Ma non c’è da sedersi sugli allori…

Un asse Londra-Berlino contro la libera circolazione dei cittadini UE

Regno Unito  e Germania vogliono entrambi introdurre un maggiore controllo all’accesso dei migranti ai servizi sociali e sanitari europei. Le misure richieste mettono in discussione i fondamenti della libera circolazione delle persone, e quindi dell’intero progetto europeo.

I lavoratori residenti in Francia che lavorano in un altro Stato membro non possono essere soggetti ai contributi sociali francesi

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha chiarito che la Francia non può prelevare contributi sociali su salari, pensioni e sussidi di disoccupazione dei lavoratori che, ancorché residenti in Francia, siano sottoposti alla legislazione di previdenza sociale di un altro Stato membro.

 


L’Osservatorio per le politiche sociali in Europa è un’iniziativa di INCA CGIL Italia e INCA CGIL Belgio

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europaultima modifica: 2015-05-18T17:20:20+02:00da vitegabry
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