Archivi giornalieri: 7 maggio 2015
Diritto di famiglia
LE NOVITA’ AL 07/05/2015
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Ultimissime Lavoro – Fiscale 07/05/2015
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La Mia Pensione
La Mia Pensione: guida INPS al calcolo online
Il servizio INPS che consente di simulare la pensione futura: come funziona e chi può accedere.
A partire da maggio 2015 l’INPS ha dato il via ad un nuovo servizio per i contribuenti: si chiama “La Mia Pensione” ed è accessibile seguendo il percorso “Home > Servizi > La Mia Pensione”. Il nuovo servizio indica la data prevista del pensionamento e simula l’importo della pensione che si riceverà al termine dell’attività lavorativa.
=> Calcolo Quote di Pensione: come funziona il tool INPS
Le date di attivazione del servizio non sono per tutti uguali, si procede per step:
- nel 2015 la consultazione potrà essere effettuata dai lavoratori con contribuzione versata al Fondo pensioni lavoratori dipendenti, alle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e alla Gestione separata;
- dal 2016, il servizio sarà disponibile anche per i dipendenti pubblici e per i lavoratori con contribuzione versata agli altri Fondi e Gestioni amministrate dall’INPS.
=> Pensione futura: da maggio a casa il calcolo INPS
Più in particolare possono consultare “La mia pensione”:
- dal 1° maggio, i lavoratori sotto i 40 anni;
- dal 1° giugno, i lavoratori sotto i 50 anni;
- dal 1° luglio, tutti i lavoratori sopra i 50 anni.
La simulazione, che manda definitivamente in pensione la cosiddetta busta arancione, tiene conto della normativa attualmente in vigore e si basa su tre fondamentali elementi:
- l’età;
- la storia lavorativa;
- la retribuzione/reddito.
Il servizio permette all’utente di:
- controllare i contributi che risultano versati in INPS e accedere, eventualmente, al servizio di segnalazione contributiva per comunicare all’Istituto i periodi di contribuzione mancanti;
- conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata;
- calcolare l’importo stimato della pensione “a moneta costante”, prescindendo dell’inflazione;
- ottenere una stima del rapporto fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio (tasso di sostituzione).
=> Tetto pensioni 2015: calcolo e istruzioni INPS
In più, per confrontare diversi scenari e operare le scelte per costruire la propria futura pensione, il servizio consente di effettuare differenti simulazioni, modificando:
- la retribuzione dell’anno in corso e l’andamento percentuale annuo, per verificare come retribuzioni diverse possano incidere sull’importo della futura pensione;
- la data di pensionamento, per stimare l’effetto economico di un posticipo;
- una combinazione delle due variabili retribuzione e data di pensionamento.
Per accedere al servizio è necessario avere il PIN ordinario, il quale può essere richiesto anche dalla sezione Il PIN online del sito INPS.
Blocco rivalutazione pensioni: sentenza in Gazzetta
La sentenza della Corte Costituzionale che boccia il blocco rivalutazione pensioni è in vigore, il Governo ha tempi stretti per intervenire: dibattito, ipotesi, e margini in base al dispositivo.
La sentenza della Corte Costituzionale che elimina il blocco alla rivalutazione delle pensioni deciso dalla Riforma Fornero per gli anni 2012 e 2013 è efficace a partire dal 7 maggio 2015, ovvero il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale(avvenuta il 6 maggio).
Rimborsi
Cosa significa? La situazione è complessa: in teoria questo significa che i pensionati che hanno avuto la pensione bloccata per i due anni in questione (sono coloro che percepiscono trattamenti superiori a tre volte il minimo, circa 1406 euro), hanno immediatamente diritto alla restituzione delle somme che sono state trattenute. In pratica, il Governo può intervenire con un provvedimento che recepisca il pronunciamento della Consulta e stabilisca una nuova regola, in base alla quale procedere con i rimborsi.
=> Blocco rivalutazione pensioni: Riforma Fornero incostituzionale
Tempistiche
Sicuramente, da una parte il Governo hatempi relativamente stretti per intervenire (in considerazione, appunto, del fatto che in mancanza di provvedimenti è operativa la sentenza), dall’altra è altrettanto necessario pensare a un provvedimento che sia compatibile con le esigenze di bilancio. In questa direzione vanno le dichiarazioni del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan:
«Stiamo pensando a misure che minimizzino gli impatti sulla finanza pubblica, soprattutto in questa fase, nel pieno rispetto della Corte».
Si registra anche un altro intervento, del sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, secondo il quale:
«Non rimborsare tutti è compatibile con la sentenza della Consulta».
Una linea, quest’ultima, che sembra più aggressiva rispetto a quella del ministro. Le certezze sull’intervento che il Governo intende mettere a punto si avranno presumibilmente la prossima settimana (secondo le indiscrezioni che filtrano, è questa la tempistica che l’Esecutivo intende rispettare).
=> Pensioni: il Governo rivaluta gli assegni
Costi
Sui costi dell’operazione ci sono diverse stime, che arrivano fino a 10 miliardi, a cui bisognerebbe aggiungerne altri 5 ogni anno (perché le nuove indicizzazioni dovrebbero tenere conto di assegni più alti, ovvero non più decurtati dal precedente blocco). E sono anche diverse le ipotesi che si fanno in vista del provvedimento del Governo: in generale, non si esclude che venga messo a punto un meccanismo che preveda la restituzione non per tutti gli assegni, facendo dunque restare il blocco per le pensioni più alte.
Sentenza
Questo orientamento sembra compatibile con la sentenza, che boccia il provvedimento della Riforma Fornero perché non rispetta i principi di proporzionalità e adeguatezzaprevisti da norme costituzionali (articoli 36 e 38 della Costituzione). In parole semplici, secondo la Corte il legislatore ha travalicato i limiti di discrezionalità consentiti nel momento in cui ha applicato il blocco rivalutazione pensioni ai trattamenti oltre tre volte il minimo, che non sono certo definibili come pensioni d’oro. La stessa Corte aveva invece ritenuto compatibile con il dettato costituzionale un altro blocco delle indicizzazioni, deciso nel 20188 per i trattamenti superiori a otto volte il minimo. In quel caso, la misura era stata ritenuta legittima in considerazione dell’importo elevato degli assegni che venivano bloccati.
Provvedimento
Tendenzialmente, quindi, sono questi i paletti entro i quali il Governo potrà intervenire con un provvedimento. Si può quindi dedurre che certamente i pensionati con trattamenti superiori a tre volte il minimo, e compresi nelle fase immediatamente successive, si vedranno restituire le somme trattenute. Bisogna vedere a che punto l’esecutivo fisserà l’asticella dei trattamenti alti, sopra i quali è legittimo bloccare l’indicizzazione. Si parla di pensioni sopra i 3mila euro al mese. Ma, è bene sottolinearlo, per ora sono solo ipotesi: per le certezza, bisogna attende il provvedimento del Governo. (Fonte: la sentenza della Corte Costituzionale in Gazzetta Ufficiale).
Circolari e Messaggi
Contenuto
Circolare n. 92 del 07-05-2015
Oggetto: Regolamentazione comunitaria: Decisione n. 1/2014, del 28 novembre 2014, del Comitato misto istituito nel quadro dell’Accordo tra la Comunità europea e suoi Stati membri e la Confederazione svizzera sulla libera circolazione delle persone. Applicabilità del Regolamento (UE) n. 465/2012 nei rapporti con la Svizzera. Disposizioni in materia di legislazione applicabile e distacchi.
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Categoria: Circolari
Documenti allegati:
allegato n.1
Circolare n. 91 del 06-05-2015
Oggetto: Convenzione tra l’Inps e i soggetti abilitati all’assistenza fiscale per l’affidamento e la disciplina del servizio di raccolta e di trasmissione delle dichiarazioni delle situazioni reddituali (modello RED) e delle dichiarazioni di responsabilità (modelli ICRIC, ICLAV, ACC.AS/PS) al fine della corretta erogazione delle prestazioni previdenziali e/o assistenziali – CAMPAGNE RED e INV CIV 2015/2016 –
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Categoria: Circolari
Documenti allegati:
allegato n.1
Circolare n. 90 del 06-05-2015
Oggetto: Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale dipendente dalle imprese del credito, ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 92 del 28 giugno 2012. Decreto interministeriale n. 83486 del 28 luglio 2014. Assegno straordinario di sostegno al reddito e contribuzione correlata. Finanziamento. Adempimenti procedurali. Modalità di compilazione del flusso Uniemens. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
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Categoria: Circolari
Documenti allegati:
allegato n.1 | allegato n.2 | allegato n.3
Circolare n. 89 del 29-04-2015
Oggetto: Convenzione fra l’INPS e la Federazione Imprese Agricole Coltivatori Mezzadri Allevatori (F.I.A.C.A.) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.
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Categoria: Circolari
Documenti allegati:
allegato n.1 | allegato n.2
Circolare n. 88 del 29-04-2015
Oggetto: Convenzione fra l’INPS e il Sindacato Nazionale Giornalai D’Italia (SI.NA.GI.) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.
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Categoria: Circolari
Documenti allegati:
allegato n.1 | allegato n.2
Messaggio n. 3096 del 06-05-2015
Oggetto: Misura della contribuzione correlata per i lavoratori in esodo ex articolo 4 della legge n. 92/2012. Domande presentate a decorrere dal 1° maggio 2015.
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Categoria: Messaggi
Messaggio n. 3092 del 06-05-2015
Oggetto: Gestione Artigiani e Commercianti – Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti – Sezione Comunicazione bidirezionale
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Categoria: Messaggi
Messaggio n. 3088 del 06-05-2015
Oggetto: Prestazione di esodo per i lavoratori prossimi a pensione (articolo 4, commi da 1 a 7-ter, della legge n. 92/2012). Accordo aziendale e procedura di cui agli articoli 4 e 24 della legge n. 223/1991.
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Categoria: Messaggi
Messaggio n. 2971 del 30-04-2015
Oggetto: Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) di cui agli articoli 1 – 14 del Decreto Legislativo 4 marzo 2015 n. 22 “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”.
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Categoria: Messaggi
Messaggio n. 2946 del 29-04-2015
Oggetto: stabilizzazione del credito di imposta (c.d.bonus di 80 euro). Articolo 1, commi da 12 a 15, della legge 190 del 23 dicembre 2014, n.190 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015).
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Categoria: Messaggi
Pensioni e recupero quote indebite
Pensioni e recupero quote indebite: termini di prescrizione
In caso di importi dell’assegno previdenziale corrisposti in più, l’INPS può richiedere la restituzione delle quote di pensione indebite, ma esiste un termine di prescrizione oltre il quale l’Istituto non può avanzare tale pretesa. In particolare la pretesa di pagamento non può essere avanzata oltre dieci anni.
Tale ipotesi si verifica nel caso in cui l’INPS eroghi assegni pensionistici o assistenziali in realtà non dovuti, per poi chiedere indietro le somme corrisposte in più, come avvenuto ad esempio con gli importi indebitamente corrisposti a pensionati pubblici nel corso del 2013.
In teoria l’INPS verifica ogni anno le situazioni reddituali dei pensionati incidenti sulla misura o sul diritto alle prestazioni pensionistiche e provvede, entro l’anno successivo, al recupero di quanto eventualmente pagato in eccedenza.
Tuttavia può accadere che l’INPS si accorga di tale errore troppo tardi. Se la richiesta di restituzione dell’indebito pagamento arriva dopo 10 anni, questa non può essere considerata valida, perché caduta in prescrizione, e l’Istituto di Previdenza non può pretendere la restituzione delle somme corrisposte in eccesso.
Da sottolineare che il termine di prescrizione decorre dalla data dei pagamenti indebiti, ma è interrotto da una qualsiasi comunicazione con la quale il creditore chieda il rimborso in oggetto. Va poi ricordato che con la sentenza n. 1315/1995 la Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione decennale decorre solo se e dopo che l’INPS abbia avviato il recupero nel termine annuale.
Le dichiarazioni dei redditi presentate al Fisco andrebbero conservate fino alla fine del quarto anno successivo a quello durante il quale sono state presentate, unitamente alla ricevuta. È tuttavia utile conservarle per un anno in più, per via del maggior tempo a disposizione del Fisco per accertare d’ufficio le dichiarazioni omesse, per avere la documentazione alla mano in caso di controlli fiscali e contestazioni.
da Pmi.it
Ilva
Ilva: Fiom, Commissione Envi ispezionerà stabilimento
La Commissione Envi (Ambiente, sanità e sicurezza alimentare) del Parlamento europeo ispezionerà lo stabilimento Ilva di Taranto a novembre. Lo annunciano i delegati della Fiom Cgil di Taranto Giuseppe Romano, della segreteria provinciale, e Francesco Brigati, Rsu Ilva, che si sono recati al Parlamento europeo e hanno discusso con gli eurodeputati Eleonora Forenza, Edouard Martin, Paloma Lopez Bermejo, Sylikiotis Neoklis, sullo sviluppo di un’industria europea sostenibile dei metalli comuni, illustrando un documento di lavoro presentato alla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre).
”L’obiettivo che il Parlamento Europeo si dà per il 2020 – sottolineano i rappresentanti sindacali – è quello di ridurre in modo significativo le emissioni, e in questa ottica l’Europa deve incitare l’Italia perché venga ambientalizzato l’impianto attraverso anche investimenti da parte della Bei (Banca europea per gli investimenti)”. A Taranto, hanno aggiunto Romano e Brigati nell’audizione, ”per evitare sia la perdita dei posti di lavoro diretti, determinata dall’eventuale chiusura, sia dei posti indiretti, già fortemente ridimensionati a causa dei ritardi e dei mancati investimenti, serve intervenire tempestivamente poiché ad oggi, i ritardi accumulati hanno influenzato negativamente l’assetto produttivo e anche l’applicazione delle prescrizioni previste dall’autorizzazione integrata ambientale”.
I delegati della Fiom Cgil hanno ribadito durante l’incontro ”la necessità di adottare politiche che dovranno evitare la concorrenza sleale anche fra operatori comunitari, sia in modo che non ci sia una pressione al ribasso sui salari dei lavoratori e sia in modo che vengano rispettate le norme per la protezione ambientale”.
Amianto
Amianto – Olivetti, costituite le parti civili
“Provvederemo alla citazione in giudizio, per le responsabilità civili, di Telecom Spa”. Lo ha annunciato l’avvocato Laura D’Amico, legale di Fiom Cgil e Afeva (l’associazione dei famigliari vittime dell’amianto), al termine dell’udienza preliminare del processo per le presunte morti da amianto alla Olivetti.
Nel corso dell’udienza preliminare di questa mattina, sia la Fiom Cgil che la Afeva hanno chiesto di costituirsi parte civile. Stessa richiesta è stata avanzata anche dal Comune di Ivrea, Città metropolitana di Torino, dall’Inail e dai familiari di sette delle presunte vittime da amianto – sulle 14 totali – su cui si basano le accuse della procura di Ivrea nei confronti dei 33 indagati, che a partire dagli anni Sessanta hanno ricoperto incarichi di vertice alla Olivetti.
ansa
Pensioni
Pensioni: Gnecchi, correggere storture che danneggiano donne
“La recente sentenza della Consulta sul blocco della indicizzazione delle pensioni introdotto dal governo Monti, deve servire da lezione. Agire sul sistema previdenziale richiede la massima attenzione per non creare ai cittadini e ai governi successivi danni più gravosi dei benefici attesi”. Lo dice Marialuisa Gnecchi, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.
“La sentenza della Corte – prosegue Gnecchi – pone molti spunti di riflessione: i giudici della Consulta ricordano che fu riconosciuto legittimo il blocco dell’indicizzazione per le pensioni superiori a 8 volte il trattamento minimo, quindi superiori a 3500 euro, introdotto dal governo Prodi sottolineando ‘la ratio redistributiva del sacrificio imposto, a conferma di un principio solidaristico’ in quanto le risorse erano destinate all’interno del sistema previdenziale.
Sempre il governo di centrosinistra aveva previsto anche la quattordicesima per le pensioni basse. Personalmente ritengo che la parte più incostituzionale della manovra del 2011, oltre al problema degli esodati che stiamo faticosamente affrontando salvaguardia dopo salvaguardia, sia stato l’innalzamento dell’età della pensione di vecchiaia delle donne senza prevedere nessuna gradualità; tra una donna nata il 31 dicembre del 1951 e una nata il primo gennaio 1952 ci sono più di 4 anni di differenza per accedere alla pensione. Differenza simile anche tra le nate con pochi mesi di differenza all’interno del 1952. Dobbiamo assolutamente correggere queste inique storture del Salva Italia che hanno colpito particolarmente pensionati, pensionandi e soprattutto le donne
Stress da lavoro
Stress da lavoro – Tre le cause scatenanti
Carico di lavoro, problemi di conciliazione lavoro-famiglia e trasferimento o cambio di mansione. Sono questi i tre principali fattori scatenanti dello stress lavoro-correlato, che in Italia colpisce un lavoratore su 4 per un totale di trenta (Rpt trenta) milioni di giornate lavorative perse per malattia e tre miliardi di costi. Ad evidenziarlo sono i risultati del Progetto-Laboratorio sul ”Benessere organizzativo” promosso dalla Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) in 19 asl italiane.
Tredici, sottolinea la Fiaso, sono invece i fattori ”antistress”. Queste le 13 ”condizioni del benessere” per scala di importanza in un range da 1 a 5 punti: abilità (4,26); capacità di utilizzo delle proprie risorse (4,20); soddisfazione lavorativa (3,92); capacità di fronteggiare gli eventi avversi (3,92); chiarezza di ruolo (3,95); condivisione degli obiettivi (3,77); senso di comunità (3,58); autodeterminazione (3,55); identificazione organizzativa (3,49); influenza dell’azienda sulle motivazioni rispetto agli obiettivi (3,42); riconoscimento professionale (3,33); capacità di conciliare vita lavorativa e privata (3,27); tendenza ad evitare le criticità (2,56).
Fattori, questi, ”sperimentati” nel progetto pilota della Fiaso in 19 Asl, finalizzato appunto a promuovere il ”benessere organizzativo”. Dopo la ”cura”, nelle 19 aziende campione oltre il 77% dei dipendenti, dai medici agli infermieri, dai tecnici agli impiegati, ha infatti dichiarato di stare ”benissimo” da un punto di vista psicologico. Al contrario, la quota dei dipendenti nonostante tutto ”stressati” è scesa sotto il 10%.
Molte e variegate sono le iniziative messe in atto da Asl e ospedali proprio per migliorare lo stato di benessere dei lavoratori delle 19 aziende sanitarie coinvolte nella sperimentazione: si va dall’assistenza allo studio e nel tempo libero per i dipendenti della Asl di Bergamo ai percorsi ”per fare squadra” della Asl Cuneo 2; dalle giornate dedicate all’inserimento dei neo-assunti nella Asl di Firenze al training per l’inserimento degli infermieri nella prima linea delle aree di emergenza/urgenza.
”L’analisi condotta in questi quattro anni di lavoro con il Progetto-Laboratorio – spiega il coordinatore della ricerca ed ex Dg della Asl 12 Viareggio, Giancarlo Sassoli – indica che promozione della salute è soprattutto socializzazione dei metodi ottimali di lavoro. Per questo, obiettivo del Laboratorio è ora la messa in rete delle buone pratiche realizzate dalle 19 aziende pilota, con l’obiettivo di combattere a tutto campo lo stress lavoro-correlato. Nella consapevolezza – conclude – che questo in sanità è anche la causa di molti errori clinici”.
ansa