Archivi giornalieri: 19 marzo 2015

Terrore a Tunisi

 

 

 Otto morti e decine di turisti presi in ostaggio in un museo 

18 marzo 2015

  

La rivendicazione di un gruppo jihadista

Numerosi turisti — una trentina secondo le ultime notizie, dopo che si era parlato di duecento — sono stati presi in ostaggio oggi, mercoledì 18, all’interno del museo del Bardo, vicino alla sede del Parlamento di Tunisi, da terroristi travestiti da soldati, che hanno ucciso otto persone e ne hanno ferite almeno altrettante. Sette delle vittime erano stranieri, secondo quanto comunicato dal portavoce del ministero dell’Interno tunisino, Mohammed al Aroui. Fonti di stampa locali parlano di turisti di nazionalità francese, spagnola, britannica e italiana.

Il portavoce ha aggiunto che la maggior parte dei visitatori presenti nel museo al momento dell’irruzione dei terroristi sono stati messi in salvo. Una foto degli ostaggi che gira su Twitter mostra comunque decine di persone, compresi diversi bambini, sedute per terra all’interno del museo.

Alla stampa locale è stata fatta arrivare una rivendicazione — della quale al momento gli inquirenti stanno valutando l’attendibilità — da parte di un gruppo jihadista che ha dichiarato di appartenere al cosiddetto Stato islamico.

Le forze speciali tunisine, al momento in cui andiamo in stampa, avrebbero lanciato un’operazione per liberare gli ostaggi e bloccare i terroristi. Stando alle informazioni fornite finora, questi sarebbero due. È in corso fin dall’inizio della vicenda una riunione d’emergenza dell’unità di crisi del Governo tunisino presieduta dal primo ministro, Habib Essid.

L’emittente satellitare Al Arabya ha riferito che i turisti coinvolti sono in gran parte italiani. Il ministero degli Esteri di Roma, dopo le prime verifiche, ha confermato che due connazionali sono stati feriti, mentre altri cento risultano in salvo. Si tratterebbe di passeggeri di una nave da crociera che ha fatto scalo appunto a Tunisi. La compagnia di navigazione, la Costa crociere, ha confermato che ospiti della nave stavano facendo oggi un giro turistico per Tunisi. Sembra accertato che tre di loro, tutti torinesi, siano tra gli ostaggi. Dal museo, sempre secondo Al Arabya, sono stati portati in salvo otto feriti, quattro dei quali polacchi

Come detto, il Bardo, il più antico museo arabo del mondo, si trova non lontano dall’edificio del Parlamento, davanti al quale erano risuonati colpi di arma da fuoco, il che fa sospettare che fosse l’obiettivo originario dell’attacco.

Non ci sono peraltro ancora conferme del fatto, riportato nei primi lanci dall’agenzia di stampa ufficiale tunisina Tap, che all’interno del Parlamento ci sia stata una sparatoria tra un uomo armato e le forze della sicurezza. Il Parlamento, dove era in corso un’audizione delle forze armate proprio sulla lotta al terrorismo, è stato fatto sgomberare.

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Crisi

Uscire dalla crisi: Socializzazione dell’economia e Piano del lavoro

Laura Pennacchi e Riccardo Bellofiore presentano il libro di Hyman Philip Minsky “Combattere la povertà: Lavoro non assistenza (Ediesse 2014) venerdì 20 marzo, ore 17.30, presso la Sala conferenze Fondazione Lelio e Lisli Basso, in via della Dogana Vecchia, 5 – Roma

I curatori ne parlano con Daniele Archibugi, Roberta Carlini, Pierluigi Ciocca, Antonio Lettieri.

Il dibattito sarà moderato da Giacomo Marramao

Povertà

Alleanza contro la povertà: al via la mobilitazione

Si è riunita oggi nella sede della Cgil nazionale l’Alleanza contro la povertà, composta da 33 associazioni e promotrice del REIS (Reddito di Inclusione Sociale), una proposta organica di Piano nazionale contro la povertà. Il Reis, che si configura come Livello Essenziale, ha come obiettivo il contrasto alla povertà assoluta ed è uno strumento di politica sociale fondato sulla necessità di integrare un intervento di sostegno al reddito con un’adeguata politica dei servizi (lavoro, istruzione, salute, integrazione, etc.).

Nei giorni scorsi l’Alleanza ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio per chiedere al governo di assumere come centrale il tema della povertà assoluta e di dedicare impegno e risorse su questo fronte. Nelle prossime settimane l’Alleanza promuoverà un’iniziativa di carattere nazionale a Roma e due iniziative territoriali, una a Bari e una a Milano, con l’obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica e di creare le condizioni necessarie affinché su questo tema si passi dalla propaganda all’azione.

SOGGETTI FONDATORI DELL’ALLEANZA CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA
Acli, Action Aid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil, Cisl, Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano – ONLUS, Fio.PSD, Fondazione Banco Alimentare ONLUS, Forum Nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Network, Legautonomie, Save the Children, Umanità Nuova-Movimento dei Focolari

SOGGETTI ADERENTI ALL’ALLEANZA CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA
Adiconsum, Arci, Associazione Professione in Famiglia, ATD Quarto Mondo, Banco Farmaceutico, Cilap EAPN Italia, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Federazione SCS, Fondazione Banco delle Opere di Carità Onlus, Fondazione ÉBBENE, Piccola Opera della Divina Provvidenza del Don Orione, U.N.I.T.A.L.S.I. – Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali

1 maggio

1 maggio: sindacati, manifestazione unitaria a Pozzallo

Primo maggio a Pozzallo. Cgil, Cisl e Uil hanno sciolto la riserva per la manifestazione unitaria con cui celebrare la Festa del Lavoro. Ad annunciarlo il leader Uil, Carmelo Barbagallo.

Archiviata per ragioni logistiche l’opzione Lampedusa, la scelta si era orientata in un primo tempo su Ragusa per poi cadere definitivamente sul piccolo centro siciliano, sempre in provincia di Ragusa, che ospita un centro di accoglienza dei migranti. I temi al centro della manifestazione e le parole d’ordine, infatti, restano quelle legate alla migrazione , all’integrazione e alla pace.

Immigrazione

Immigrazione: diritto a pensione non reversibile e all’ indennità speciale ai ciechi parziali extracomunitari con permesso di soggiorno regolare

La Corte Costituzionale ha più volte  dichiarato  l’illegittimità costituzionale dell’art. 80 c. 19 della legge 23 dicembre 2000 n. 388,  pronunciandosi a favore del  diritto alle prestazioni assistenziali rivolte ai minorati civili stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale anche se privi del permesso di soggiorno CE-SLP (soggiornanti di lungo periodo).
In virtù dei suddetti pronunciamenti  è stato sancito il diritto per gli  stranieri regolarmente soggiornanti  all’indennità di accompagnamento rivolta agli invalidi civili , alla pensione di invalidità,  all’assegno mensile di assistenza e all’indennità di frequenza.

Il percorso giurisprudenziale non si è fermato  ed ancora una volta  la stessa Corte con la Sentenza n. 22 del 2015, sempre in materia di minorazioni civili, riconosce il diritto alla pensione non reversibile ed all’indennità speciale previste per i ciechi ventesimisti (parziali).

I principi ispiratori dell’ultima sentenza  trovano fondamento nell’art. 14 della CEDU, e sono gli stessi contenuti nella Sentenza n. 40/2013:   quando le “prestazioni assistenziali sono destinate a fornire alla persona un minimo sostentamento idoneo ad assicurare la sopravvivenza, in relazione ad una condizione fisica gravemente menomata, e predisposte per consentire il concreto soddisfacimento dei bisogni primari inerenti alla stessa sfera di tutela della persona umana, che è compito della Repubblica promuovere e salvaguardare”, non è ragionevole subordinarle al possesso di un titolo di soggiorno che richiede tra l’altro la titolarità di un reddito. Se così non fosse, si inciderebbe negativamente  sul diritto alla salute e sui diritti inviolabili della persona, riconosciuti dalle norme di diritto internazionale, che vietano la discriminazione nei confronti degli stranieri regolarmente soggiornanti.

Nonostante i copiosi pronunciamenti della Corte rimangono ancora non tutelati i ciechi assoluti ed i sordi, pertanto, per il diritto alle prestazioni previste per tali soggetti (pensione non reversibile,  indennità di accompagnamento e indennità di comunicazione) è consigliabile rivolgersi alle sedi dell’Inca per  essere adeguatamente informati ed aggiornati sulle eventuali iniziative da intraprendere.

Condizioni del lavoro

Il genere ed il lavoro: differenti forme di esposizione

Organizzata dall’ETUI in collaborazione con l’Agenzia Europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e con Istas si è tenuta dal 4 al 6 marzo la Conferenza internazionale “Donne, salute e lavoro”  con lo slogan “Condividere le conoscenze e le esperienze per migliorare le condizioni di lavoro delle donne e rafforzare la parità”.

Elke Schneider dell’Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro di Bilbao dopo aver insistito sull’invisibilità dell’esposizione delle donne ai rischi ed in particolare ai rischi biologici e chimici  in quanto l’esposizione delle donne alle sostanze pericolose  non viene adeguatamente indagata, ha esaminato dettagliatamente i dati delle indagini condotte dall’OSHA sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro.

Proprio la tipologia di partecipazione delle donne al mondo del lavoro è in grado di spiegare questa invisibilità  dei rischi delle lavoratrici e del loro, conseguenziale, minore accesso, alla tutela assicurativa degli infortuni e delle malattie professionali. Le tendenze del mercato del lavoro attuale registrano quella che potremmo definire una segregazione settoriale, le donne, infatti,  lavorano maggiormente nei servizi mentre gli uomini nell’edilizia, trasporti e nella manifattura, negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento della presenza delle donne “anziane” ricomprese nella fascia 55-64 anni.

Il 60% delle lavoratrici sono concentrate in 6 dei 62 settori economici individuati dalle statistiche europee (sanità e servizi sociali, vendita al dettaglio, educazione, amministrazione pubblica, attività commerciali, alberghi e ristoranti). La maggiore presenza di lavoratrici “anziane” si concentra nella scuola , nella sanità, nei servizi sociali e nella pubblica amministrazione.  Le donne più giovani sono maggiormente rappresentate nella vendita al dettaglio e nel vasto settore HORECA  Infine le donne sono fortemente rappresentate nel lavoro definito “informale” quali i servizi domestici alla persona.

n 9 2015 numero newsletter-3.doc

Causa di servizio

Causa di servizio: alcuni chiarimenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Dopo l’abrogazione della causa di servizio per il pubblici dipendenti, ad eccezione del comparto sicurezza, difesa e vigili del fuoco, la presidenza del Consiglio dei ministri fornisce alcuni chiarimenti in ordine alla normativa introdotta  dall’articolo 6 del Decreto 201/2011 riguardante l’accertamento della dipendenza da causa di servizio, dell’equo indennizzo  e pensione privilegiata.

L ‘articolo 6 contiene, peraltro, una norma transitoria secondo la quale la disposizione non si applica ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del Decreto e a tutti quei procedimenti per  i quali, alla predetta data, non sia ancora scaduto il termine  di presentazione della domanda.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento Funzione Pubblica  ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’applicabilità della norma , con particolare riferimento al regime transitorio.

La circolare prevede che la deroga prevista riguarda:

• le domande di aggravamento riferito ad infermità già riconosciute dipendenti da causa di servizio prima dell’entrata in vigore della modifica legislativa, entro 5 anni dall’ultimo provvedimento ( termine di decadenza per patologie già ascritte a tabella)

• le domande di revisione/aggravamento riferito ad infermità già riconosciute dipendenti da causa di servizio prima dell’entrata in vigore della modifica legislativa e che non siano state valutabili ai fini della classificazione (la revisione si può chiedere in ogni tempo)

• le domande di revisione/aggravamento del trattamento privilegiato  sempre nel rispetto dei termini di decadenza ( Enti locali entro 5 anni  per lo Stato senza limiti temporali)  

• le domande aventi ad oggetto l’accertamento dipendenza da  causa di servizio delle infermità o lesioni presentate in corso di rapporto entro il 5 dicembre 2011, anche se successivamente alla scadenza del termine semestrale in cui l’interessato ha avuto conoscenza del fatto, fermo restando che in questo caso è precluso il riconoscimento dell’equo indennizzo e del rimborso spese

• le domande aventi ad oggetto l’accertamento della dipendenza della causa di servizio dell’infermità o lesione  presentate entro la scadenza del termine semestrale decorrente dalla conoscenza dell’infermità o lesione da parte dell’interessato (termine di decadenza dei benefici economici) e, quindi, anche successivamente al 5 dicembre 2011, per fatti verificatosi comunque entro tale data

• le domande aventi ad oggetto l’accertamento della dipendenza da causa di servizio dell’infermità o della lesione presentate entro 5  anni dalla cessazione del rapporto (termine di decadenza per  il riconoscimento della pensione privilegiata) intervenuta entro il 4 dicembre 2011.

Secondo l’Inca, i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni potranno presentare domande successivamente alla data dell’entrata in vigore della legge (6/12/2011) per patologie interdipendenti dalla infermità già riconosciuta come dipendente da causa di servizio

La previsione normativa di mantenimento del riconoscimento della dipendenza da causa di servizio, concerne anche  quanti subiscono oggi le conseguenze di esposizioni o di rischi ( patologie a lenta evoluzione) subiti durante il servizio di leva.

L’Inca ricorda, inoltre, che la dipendenza da causa di servizio per le figure indicate nel decreto è compatibile e cumulabile con quanto previsto dalle norme sulle vittime del dovere e assimilate.

Tunisia

Tunisia, la solidarietà della Cgil in nome dei diritti

La Cgil esprime la propria solidarietà al popolo tunisino, dopo il terribile attentato che ha colpito oggi la capitale Tunisi. Tre persone, in mattinata, hanno fatto irruzione nel Museo del Bardo, tenendo in ostaggio per circa tre ore decine di turisti. Poi il blitz delle forze dell’ordine, che ha provocato la morte di due terroristi. Secondo il premier tunisino sarebbero morti anche degli italiani, ma la Farnesina per ora non conferma.

“Solidarietà con il popolo, con le istituzioni, con il sindacato della Tunisia, e con i familiari delle vittime del vile attentato terroristico”, si legge in un comunicato a firma dell’Area politiche europee e Internazionali del sindacato di Corso d’Italia.  “La Tunisia democratica che ha dimostrato al mondo intero di saper gestire, in modo pacifico e nonviolento, la transizione dalla dittatura alla democrazia. La Tunisia che ha accolto migliaia e migliaia di profughi dalla Libia, senza far distinzione di appartenenza politica, di nazionalità e di religione. Questa Tunisia è oggi sotto attacco da chi, invece, conosce solamente la logica della violenza e del terrore.”

“L’attacco alle libertà e ai diritti è un attacco ai fondamenti del vivere insieme, in pace e in sicurezza, che va condannato e isolato con fermezza”- afferma poi la nota della segreteria della Cgil. “Oggi, più che mai – continua il sindacato – la Tunisia democratica non è sola. L’attacco alle libertà ed ai diritti va condannato ed isolato con fermezza”.

“La Cgil – si legge – di fronte a questo ennesimo attentato, rinnova l’appello alle nostre istituzioni e all’Europa, affinché la comunità internazionale, nel quadro delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, attivi con urgenza un’azione di portata regionale per isolare l’azione dell’Isis e degli altri gruppi terroristici collegati, mettendo così in sicurezza la popolazione civile ed avviando un concreto processo di pacificazione e di giustizia per l’intera regione medio-orientale”.

Per questo, si “rinnova l’appello alle istituzioni italiane ed europee”, affinché “la comunità internazionale, nel quadro delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, attivi con urgenza un’azione per isolare l’Isis e gli altri gruppi terroristici collegati, mettendo così in sicurezza la popolazione civile e avviando un concreto processo di pacificazione e di giustizia per l’intera regione medio-orientale”.

Rassegna stampa del 19/03/2015

Rassegna stampa
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Rassegna stampa del 19/03/2015

San Giuseppe

San Giuseppe


San Giuseppe

Nome: San Giuseppe
Titolo: Sposo della Beata Vergine Maria
Ricorrenza: 19 marzo

S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura. 

Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre. 

Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l’assistè, la consolò, la difese. 

Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione. 

E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo. 

Quando il tristo re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al disotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall’Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto. 

Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall’Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri. 

PRATICA. Impariamo da S. Giuseppe la fedeltà a Dio. 

PREGHIERA. Dio, che con ineffabile provvidenza, ti sei degnato eleggere il beato Giuseppe a sposo della tua Santissima Madre, fa’ che venerandolo in terra qual nostro protettore meritiamo di averlo intercessore in cielo.