Archivi giornalieri: 16 marzo 2015

Lavoro

Lavoro: Filcams, con NASpI penalizzati lavoratori stagionali

“La Filcams Cgil ha dichiarato fin da subito che il Jobs Act rappresentava un bluff e nascondeva molteplici insidie per i lavoratori. E con la Naspi sono penalizzati i lavoratori stagionali. Ennesima riprova viene ora dal decreto sul riordino degli ammortizzatori sociali (n.22/2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 marzo 2015). 

La Naspi infatti penalizza una categoria di addetti già fortemente fragili come gli stagionali”. Così, in una nota, la Filcams Cgil. “Nel solo settore del turismo, parliamo di circa 300mila persone – continua la nota – che operano negli alberghi, nei bar, nei ristoranti, nei villaggi, negli stabilimenti balneari e nei campeggi.

Con il vecchio sistema (miniAspi) i lavoratori stagionali lavorando 6 mesi potevano contare, una volta rimasti disoccupati, su un sostegno al reddito per gli altri 6 riuscendo a percepire salario per un anno. Ora, con il nuovo sistema di calcolo l”integrazione che potranno ottenere sarà di soli 3 mesi, con un evidente ed inspiegabile danno”.

“Ma non solo: la Naspi – continua – crea inique differenziazioni fra chi ha rapporti continuativi e chi frammentati a scapito di questi ultimi.

Da simulazioni effettuate, infatti, emerge che, a parità di retribuzione e di numero di giornate lavorate, l”importo dell”indennità diminuisce all”aumentare del numero di settimane su cui si dispiega la prestazione lavorativa. Chi lavora con molte interruzioni, e raggiunge il requisito per somma di giornate, effettuate in periodi lunghi di tempo, riceve cioè meno di chi può contare su rapporti di lavoro più stabili e lineari”. 

Per la Filcams, “tutte queste criticità sono state prontamente segnalate in sedi formali (commissioni di Camera e Senato) dalla Cgil, ma non sono state risolte”. “In un recente passato – aggiunge la nota – furono proprio le pressioni esercitate dalla Filcams Cgil a permettere la correzione in corso d’opera della MiniAspi che presentava storture analoghe, poi però fortunatamente corrette. 

E intanto i lavoratori stagionali, scoperto l”inganno, si stanno organizzando. Una pagina Facebook (Lavoratori stagionali) gestita autonomamente da un gruppo di essi ha lanciato una petizione on line per chiedere a Tito Boeri, presidente dell’Inps, di fare qualcosa per correggere il tiro”.

“Non possiamo certo accontentarci come Filcams dell’adagio noi l’avevano detto”, afferma Cristian Sesena, segretario nazionale Filcams Cgil. “Il governo – continua Sesena – conferma anche in questo caso la sua pessima abitudine di non ascoltare nessuna indicazione provenga dalle organizzazioni sindacali, procurando disagi concreti ai cittadini di questo paese”.

“Si legifera in materia di lavoro – continua Sesena – senza conoscere il lavoro. Si tagliano tutele a lavoratori già a forte rischio di precarietà retributiva per il fatto di essere strutturalmente costretti a lavorare pochi mesi l”anno. Come Filcams abbiamo sempre cercato di dare tutele e garanzie attraverso la contrattazione agli stagionali. Continueremo anche in questo caso a sostenere le loro giuste rivendicazioni. Chiediamo all’Inps e al governo – conclude il dirigente sindacale – di trovare una soluzione immediata a questo ennesimo atto di iniquità sociale”.

Libera

”Libera” lancia campagna per reddito minimo contro povertà

Un reddito minimo, o di cittadinanza che dir si voglia, per ridurre la povertà, le disuguaglianze e contrastare le mafie. La proposta è di Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti,insieme a Basic Income Network e all’European Antipoverty Network, che promuovono la campagna “100 giorni per un reddito di dignità”, contro la povertà e le mafie per chiedere al Parlamento di prendere una decisione importante, una misura prevista già da tutti i paesi europei, con l”esclusione di Italia, Grecia e Bulgaria.

“E’ dal 16 ottobre 2010 che il Parlamento Europeo ci chiede di varare una legge che introduca un reddito minimo, nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva -si legge in una nota-. Sono passati cinque anni e nulla è successo. Una grande mobilitazione, una firmawww.campagnareddito.eu per chiedere al Parlamento di fare presto: entro 100 giorni una buona legge sul reddito di dignità arrivi in aula al Senato per essere discussa e approvata”.

“La povertà – prosegue Libera – è la peggiore delle malattie in senso sociale, economico, ambientale e sanitario che colpiscono il paese. E” necessario rimettere lotta alle povertà e welfare al centro dell’agenda politica per costruire una risposta a problemi che riguardano la dignità e la libertà delle persone, di fronte alle diseguaglianze che aumentano, a una povertà fuori controllo, con milioni di cittadini coinvolti, una crisi economica che vede il rafforzamento dell”economia criminale e del potere delle mafie”.

I numeri sono drammatici, secondo Libera: dal 2008 al 2014 la crisi in Italia secondo i dati Istat, ha raddoppiato e quasi triplicato i numeri della povertà relativa ed assoluta. Sono 10 milioni quelli in povertà relativa, il 16,6% della popolazione complessiva, ed oltre 6 milioni, il 9,9% della popolazione, in povertà assoluta.

“Ma oltre i dati relativi alla condizione specifica della povertà, dobbiamo comprendere nel computo finale tutte quelle fasce sociali a rischio povertà: dai working poor (oltre 3,2 milioni di lavoratori e lavoratrici) ai precari, dagli over 50 senza alcun lavoro alle donne, dai migranti ai giovani, dagli anziani a coloro che hanno difficoltà abitative il numero dei soggetti a rischio potrebbe aumentare in maniera esponenziale”.

Ricongiunzione dei contributi

Richieste on line di ricongiunzione dei contributi a partire dal 16 marzo

A partire dal 16 marzo la domanda di ricongiunzione dei contributi rivolta all’INPS si presenta esclusivamente online, invio via web, attraverso i patronati o Contact Center.

La ricongiunzione dei contributi INPS nel fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’AGO (l’assicurazione generale obbligatoria), in quello di Poste e Ferrovie dello Stato, e dei periodi assicurativi per i liberi professionisti, dal prossimo 16 marzo 2015 si potrà effettuare esclusivamente online. Le istanze presentate con altre modalità non saranno più prese in considerazione. Le istruzioni sono contenute nella circolare dell’Inps n. 179/2014. 

La ricongiunzione dei contributi permette, a chi ha posizioni in gestioni previdenziali diverse, di riunirle presso un’unica gestione, allo scopo di ottenere una sola pensione. Per avere una consulenza dettagliata e personalizzata, ci si può rivolgere alle sedi Inca presenti sul territorio nazionale, dove operatori esperti forniranno le informazioni complete e accompagneranno i lavoratori e le lavoratrici nell’espletamento delle procedure di avvio e definizione corrette delle domande di ricongiunzione.

Isee

Issee: Cgil, Cisl e Uil governo intervenga e apra confronto

Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera indirizzata al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ed al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, per tornare a sollecitare un intervento “urgente” da parte del governo e l’apertura di un confronto sul nuovo Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) che nel calcolo comprende anche le pensioni legate a situazioni di disabilità, le indennità di accompagnamento e gli indennizzi Inail, parte dichiarata illegittima dal Tar.

“E’ trascorso oltre un mese dalle sentenze del Tar che hanno dichiarato l’illegittimità di alcune parti del D.P.C.M. 159/2013 che disciplina il nuovo Isee – scivono i tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Vera Lamonica, Maurizio Bernava e Domenico Proietti -, aggravando una situazione di incertezza sia nei cittadini che debbono presentare la Dichiarazione per ottenere prestazioni sociali agevolate sia negli Enti Gestori che debbono applicare la normativa nazionale”.

“Come OO.SS. abbiamo immediatamente chiesto, in data 16 febbraio u.s., un intervento urgente del Governo per sbloccare la complessa situazione determinatasi ed al contempo l’apertura di un confronto, cui non è stato dato seguito. Successivamente analoghe richieste sono state avanzate sia dall’Anci che dal Forum del Terzo settore”.

“Il silenzio e la mancanza di interventi da parte del Governo – prosegue la lettera – sta aggravando la situazione di disagio delle famiglie con disabili e non autosufficienti, perché va ad incidere sul diritto al godimento delle prestazioni ed alimenta una condizione di confusione ed incertezza nell’erogazione dei servizi, tanto che le istituzioni regionali e locali si stanno orientando verso soluzioni transitorie che tentano di ritardare l’applicazione del nuovo Isee”.

“Cgil Cisl e Uil, con le rispettive Federazioni dei pensionati, responsabilmente, si sono impegnate affinché il nuovo indicatore non rispondesse a logiche di riduzione delle prestazioni e della spesa sociale, ma garantisse maggiore equità, favorendo le famiglie gravate di particolari oneri come quelle con disabili e non autosufficienti, contrastasse comportamenti opportunistici e semplificasse gli adempimenti per i cittadini. Ed anche nella fase di implementazione – scrivono – abbiamo sostenuto il processo avviando accordi con le istituzioni locali ed operativamente, nonostante notevoli difficoltà, attraverso l’assistenza dei nostri Caf”.

“Le pronunce dei giudici amministrativi, i ritardi di ordine operativo e di chiarimenti risolutivi da parte del Governo, le difformità nei comportamenti delle istituzioni regionali e territoriali – spiegano Cgil, Cisl e Uil – stanno rischiando seriamente di compromettere gli obiettivi della riforma ed il rapporto con i cittadini utenti. Paradossalmente stanno minando proprio il principio che considera l’Isee un livello essenziale a garanzia dell’uniformità di trattamento”.

“Pertanto chiediamo al Governo di assumere immediati provvedimenti, anche transitori, affinché si garantisca certezza dei diritti alle famiglie più vulnerabili ed un quadro di regole stabili per lo svolgimento dell’attività amministrativa e reiteriamo la richiesta di avere un confronto urgente sulla riforma e le sue prospettive. Vi informiamo che – conclude la lettera – in assenza di riscontro e permanendo il silenzio e l’immobilismo del Governo, avvieremo iniziative di mobilitazione con presidi e proteste sul territorio”.

Malattie professionali

Inca e Flai. Riparte la campagna sulle malattie professionali

Riparte la campagna sulle malattie professionali della Flai Cgil e dell’Inca. L’appuntamento è per sabato 18 aprile, con una presenza della categoria e del patronato in tutte le marinerie italiane. “Con la campagna, anche quest’anno prosegue il nostro impegno sul tema delle malattie professionali in un settore molto delicato ed esposto, come quello della pesca” spiega la segretaria nazionale Flai Sara Palazzoli.

Nel corso della campagna, in tutti i territori, in un’azione congiunta con l’Inca, verranno “somministrati i questionari, elaborati in modo sempre più specifico e collegato alla specifica attività lavorativa” illustra Palazzoli: “Il tipo di lavoro comporta, infatti, una serie di condizioni peculiari, quali l’esposizione agli agenti atmosferici, chimici e ai rumori delle macchine, la movimentazione di carichi, l’uso di attrezzi e macchinari pericolosi, che si traducono in rischi per la salute”.

Con i questionari, che consentono un’indagine ‘in presa diretta’ sulle condizioni dei lavoratori della pesca, “intendiamo – conclude la segretaria nazionale Flai Cgil – fare uno screening sempre più dettagliato, così da individuare i rischi e agire anche sulla prevenzione, con l’obiettivo di arrivare al riconoscimento delle malattie professionali per i lavoratori della pesca”.