Archivi giornalieri: 21 gennaio 2015

Assemblea siciliana, 30 sedute in 5 mesi. E deputato costa 27 euro euro al minuto

La poltrona di vicepresidente è vuota da giugno, la legge sulle Province è rimasta incompleta e il bilancio è ancora da definire: nonostante il tanto lavoro in sospeso i parlamentari, in media, si riuniscono una volta a settimana. A volte con assise lampo, come quella del 23 ottobre 2013 durata appena 19 minuti

di  | 21 gennaio 2015

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La poltrona di vicepresidente è vuota da giugno, la legge sulle Province è rimasta incompleta e il bilancio è ancora tutto da disegnare: in compenso sono state approvate una decina di norme tutt’altro che epocali. Eccola qui la rivoluzione di Rosario Crocetta, inchiodata all’Assemblea Regionale Siciliana, quasi immobile dalla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. L’ultima assise dei parlamentari è stata quella convocata il 20 gennaio: oggetto la votazione dei tre grandi elettori da spedire a Roma per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Tagliati fuori, come era già successo nel 2013, i parlamentari del Movimento 5 Stelle, gli altri deputati hanno impiegato poco più di un’ora per spedire a Montecitorio lo stesso Crocetta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Poi hanno chiuso baracca in fretta e furia: più o meno come è accaduto nelle altre 29 sedute successive alla fine delle vacanze estive.

E dire che i deputati siciliani si erano concessi un break lungo più di un mese: dal 7 agosto al 18 settembre, e cioè ben trentadue giorni. Evidentemente però affrontare una seduta dell’Ars deve stancare parecchio i novanta parlamentari siciliani. Non si capisce altrimenti perché da settembre ad oggi il Parlamento si sia riunito appena trenta volte: la media di una seduta d’aula ogni settimana, mentre in tutto il 2014 i deputati si erano dati appuntamento a Sala d’Ercole per 78 volte in totale. Che si tratti di un escamotage per radunare in un’unica seduta una serie di lavori e quindi poi proseguire ad oltranza? Nossignore, perché oltre all’esiguo numero di sedute convocate, l’Ars vanta anche il record di Parlamento più frettoloso d’Italia: ci sono le sedute veloci, come quella che il 15 ottobre scorso era durata 57 minuti, oppure le sedute lampo, come il 23 ottobre 2013, quando l’assise dei parlamentari siciliani era durata 19 minuti tondi. “Per quella stessa, stoica, presenza in aula ogni deputato è stato ricompensato con quasi 27 euro al minuto, ovvero 1.614 euro l’ora” ricordava l’edizione palermitana di Repubblica.

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Un fattore, quello dell’esiguo numero di sedute, che sommato al costo affrontato dal bilancio dell’Ars, aveva spinto il democratico Gianfranco Vullo a un pubblico mea culpa: “Molti di noi – aveva detto durante l’ennesima seduta lampo – stanno cominciando a valutare se questi 8mila euro che guadagniamo servono per la nostra dignità”. E mentre qualche deputato inizia a porsi questo fatidico interrogativo, da mesi l’assemblea deve votare il nuovo vicepresidente, in sostituzione del forzista Salvo Pogliese, eletto a maggio al Parlamento Europeo. Una serie di incontri tra i capigruppo, alcuni nomi piazzati al centro di dichiarazioni ai giornali, poi più nulla: e la poltrona di vicepresidente è vacante da quasi otto mesi.

Rischia di fare il primo compleanno, invece, la legge che doveva definitivamente abolire le Province. Gli enti intermedi erano stati trasformati in liberi consorzi nel marzo scorso: da allora manca la norma che deve prevedere le funzioni dei nuovi organi. Nel frattempo Crocetta ha prorogato i commissari inviati in ogni ex Provincia ad amministrare enti che non hanno ancora funzioni precise. E se l’anno scorso la finanziaria era stata approvata ai primi d’agosto, il 2015 comincia con l’esercizio provvisorio: il nuovo bilancio, infatti, non è ancora pronto, mentre Crocetta confida di essere asserragliato a Palazzo d’Orleans per prepararlo e il nuovo assessore all’Economia Alessandro Baccei rivela che “i soldi ci sono fino ad aprile”. Sarà per questo che recentemente Ardizzone ha voluto sottolineare la nuova linea sobria del Parlamento isolano. “Dico basta a chi continua a parlare dell’Ars come del Parlamento che costa di più. Non siamo più agganciati ai parametri del Senato e abbiamo ridotto molte spese, come ad esempio le auto blu” era stato lo sfogo del presidente del Parlamento regionale alla vigilia di Natale. E in effetti rispetto al 2013 l’Ars ha ridotto le spese: un taglio di ben tre milioni e 887 mila euro. La spesa complessiva per il 2014 ammonta, infatti, a160 milioni e 887 mila euro: l’anno precedente l’Ars era invece costata 164 milioni, e cioè 32 euro all’anno per ogni cittadino siciliano. Una cifra che rimane superiore al costo di Camera eSenato che pesano sulle tasche di ogni cittadino per 27 euro e 15 centesimi.

Se si pensa, però, che nel 2013, l’Ars costava ad ogni siciliano 33 euro, ecco che quella singola moneta da un euro risparmiata negli ultimi dodici mesi fa ben sperare. Un euro risparmiato che è stato forse sulla bolletta dell’energia elettrica. Lo ha rivelato il leader del centrodestra Nello Musumeci, che intervenendo in aula ha spiegato come i commessi dell’Ars abbiano l’ordine di accompagnare fuori da Palazzo dei Normanni i deputati e di spegnere le luci alle 20 e 30: ordini del consiglio di presidenza. Non sia mai che i parlamentari siciliani lavorino troppo.

Job

Cgil, decreto contratto a tutele crescenti sbagliato e inemendabile

Un provvedimento che ridefinisce “la regolamentazione dei licenziamenti”, e non “la introduzione di una fattispecie contrattuale definita ”a tutele crescenti” ancorché a tempo indeterminato”. Per questa ragione preliminare, “che traduce in una secca monetizzazione il diritto alla tutela in caso di licenziamento senza giusta causa, oggettivo o soggettivo, individuale e collettivo”, la Cgil valuta “sbagliato ed inemendabile il testo di decreto presentato dal Cdm”. E’ quanto si legge nei testi consegnati dalla Cgil oggi in audizione alla commissione Lavoro del Senato sul decreto ”recante disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti” e su quello relativo al ”riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati”, in attuazione della cosiddetta legge ”Jobs Act”.

Per quanto riguarda il provvedimento di riordino degli ammortizzatori sociali, la Cgil, che ha sempre sostenuto la necessità di una riforma universale degli ammortizzatori sociali, ritiene “che il decreto complessivamente comunque non assolva alla funzione di rendere le misure veramente universali, così come da tempo pronunciato e sostenuto da parte del Governo. In particolare per i lavoratori parasubordinati si rimarcano notevoli differenze, sia per requisiti che per durata, rispetto ai lavoratori subordinati”.

Per quanto riguarda il decreto sul contratto a tutele crescenti, secondo la Cgil, “il provvedimento nel suo insieme, oltre che generalizzare la pratica della precarizzazione dei rapporti di lavoro, divide i lavoratori tra chi un lavoro ce l’ha e i nuovi assunti.

Esattamente il contrario di ciò di cui ha bisogno il mondo del lavoro, e cioè di superare le divisioni e le contrapposizioni introdotte da una vasta e diffusa legislazione sui rapporti e sulle tipologie di lavoro che hanno indebolito ed impoverito il lavoro”.

In più, sottolinea la Cgil, “tale provvedimento, ancorché combinato con la decontribuzione prevista nella legge di Stabilità, non pare sufficiente a determinare quella crescita occupazionale di cui avremmo bisogno, in ragione di un’assenza sostanziale di politiche di sostegno agli investimenti, alla domanda aggregata e ad una ripresa dell’intervento pubblico in economia volto a stimolare l’innovazione diffusa dei processi produttivi, oltre che di politica industriale”.

Nella sua memoria sul contratto a tutele crescenti, inoltre, la Cgil sostiene che “se la necessità di una liberalizzazione de facto dei licenziamenti era giustificata nelle intenzioni dalla volontà di determinare un aumento dell’occupazione, il provvedimento in esame interviene al massimo incentivando il turn over e non già la stabilità dei rapporti di lavoro e se non corroborato da una ripresa economica moltiplicherà la quantità di esclusi”.

Così come, sempre per quanto riguarda lo stesso decreto, “risulta sbagliata e incomprensibile la limitazione del ruolo del giudice nella ponderazione della sproporzione in caso di verifica nei licenziamenti disciplinari di insussistenza del fatto materiale, la cancellazione del cd ”rito Fornero” introdotto dalla legge 92/12, e l’assimilazione di trattamento tra licenziamenti legittimi e illegittimi a prescindere che siano oggettivi o soggettivi, nella nuova accezione disciplinari o economici”. Infine, nel caso dei licenziamenti collettivi, “il divieto di intimare il reintegro in caso di violazione dei criteri di scelta ai sensi della legge 223/91, mina la portata stessa della funzione di tutela su parametri che non determinino discrezionalità e discriminazioni, coerentemente con gli orientamenti comunitari”.

· Nel dialogo con le Chiese ortodosse orientali ·

Il racconto della nascita di Gesù termina con due viaggi inaspettati. Innanzitutto, quello dei tre magi che, «avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese» (Matteo, 2, 12).

Poi vi è la fuga in Egitto della santa famiglia, dopo che l’angelo appare in sogno a Giuseppe dicendogli: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò» (Matteo, 2, 13). Questi due cambiamenti di rotta sono l’effetto di una cattiva notizia e di un’operazione violenta lanciata da Erode contro il bambino Gesù.

Molti cristiani in Medio oriente si riconoscono anche troppo bene in quest’atmosfera minacciosa d’insicurezza e di spostamenti che circonda la nascita del Messia. Il destino della santa famiglia è rimasto quello di molte famiglie cristiane nella regione, che, per garantire un futuro ai loro figli, si vedono costrette a fare i bagagli e a partire verso luoghi più sicuri.

Negli ultimi dieci anni si è intensificato il fenomeno della diaspora delle comunità cristiane provenienti dal Medio oriente. Questa nuova realtà rende necessario costruire ponti di solidarietà e di carità, stimolando uno spirito di comunione e un ecumenismo di vita e rafforzando il legame che unisce queste comunità della diaspora e quelle rimaste nel Paese natale. Poiché l’ecumenismo non è soltanto uno scambio di idee ma anche uno scambio di doni, è possibile trovare molti diversi modi per promuovere uno scambio a livello di cultura e di lingua, a esempio tramite lo studio della lingua araba e siriana e una migliore comprensione della tradizione liturgica orientale. In molti luoghi, la Chiesa cattolica ha offerto ampia assistenza alle comunità della diaspora, principalmente permettendo loro di usare per il culto edifici ecclesiastici. Questa collaborazione è molto apprezzata e dovrebbe essere ulteriormente cementata.

Rappresentanti della Chiesa cattolica e delle Chiese ortodosse orientali si sono riuniti dal 27 gennaio al 3 febbraio 2014 nel Kerala (India meridionale). La Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali era co-presieduta, da parte cattolica, dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, e, da parte ortodossa, dal metropolita Bishoy di Damiette, della Chiesa ortodossa copta. La Commissione è stata ospitata da Baselios Marthoma Paulose ii, catholicos dell’Oriente e metropolita della Chiesa ortodossa sira malankarese. I membri hanno proseguito il loro studio sul modo in cui la piena comunione tra le Chiese era espressa nei primi cinque secoli, con un’attenzione particolare allo sviluppo delle varie preghiere eucaristiche (anafore) nella Chiesa primitiva e all’importanza dei pellegrinaggi.

di Gabriel Quicke 
Officiale del Pontificio Consiglio
per la promozione 
dell’unità dei cristiani 

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Nessuna guerra in nome di Dio – All’udienza generale l’appello del Papa per la fine delle violenze in Niger

 «Non si può fare la guerra in nome di Dio» ha ricordato Papa Francesco all’udienza generale di mercoledì 21 gennaio, invitando i fedeli riuniti nell’Aula Paolo vi «a pregare insieme per le vittime delle manifestazioni di questi ultimi giorni nell’amato Niger». 

Nel denunciare le brutalità compiute nei confronti dei cristiani, in particolare verso i bambini, e gli assalti contro le chiese, il Pontefice ha invocato per il Paese «il dono della riconciliazione e della pace» e ha auspicato che «quanto prima si possa ristabilire un clima di rispetto reciproco e di pacifica convivenza» tra la popolazione. «Mai — ha ammonito — il sentimento religioso diventi occasione di violenza, di sopraffazione e di distruzione».

Prima di lanciare l’appello per il Niger, il Papa aveva ripercorso il viaggio compiuto dal 12 al 19 gennaio in Asia. «È stato soprattutto — ha spiegato — un gioioso incontro con le comunità ecclesiali che, in quei Paesi, danno testimonianza a Cristo: le ho confermate nella fede e nella missionarietà». Francesco ha confidato di conservare «nel cuore il ricordo della festosa accoglienza da parte delle folle, in alcuni casi addirittura oceaniche, che ha accompagnato i momenti salienti del viaggio». E ha assicurato di aver «incoraggiato il dialogo interreligioso al servizio della pace, come pure il cammino di quei popoli verso l’unità e lo sviluppo sociale, specialmente con il protagonismo delle famiglie e dei giovani».

Riferendosi in particolare alla visita in Sri Lanka, il Pontefice ha indicato come filo conduttore soprattutto il tema della riconciliazione. «Ho voluto incoraggiare — ha evidenziato — la cooperazione già intrapresa tra i seguaci delle differenti tradizioni religiose, anche al fine di poter risanare col balsamo del perdono quanti ancora sono afflitti dalle sofferenze degli ultimi anni».

Quanto alle giornate trascorse nelle Filippine, il Papa ha ricordato che il motivo principale del viaggio nell’arcipelago è stato il desiderio di esprimere vicinanza alle vittime delle devastazioni provocate dal tifone Yolanda. «La potenza dell’amore di Dio, rivelato nel mistero della croce — ha sottolineato in proposito — è stata resa evidente nello spirito di solidarietà dimostrata dai molteplici atti di carità e di sacrificio che hanno segnato quei giorni bui». Il Pontefice ha anche confidato di aver trovato motivo di «consolazione e speranza» nel «vedere tante famiglie numerose che accolgono i figli come un vero dono di Dio». E ha rinnovato l’invito a prendersi cura dei poveri e a proteggere l’ambiente.

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE21/01/2015

GIURISPRUDENZA

CONSIGLIO DI STATO

SENTENZA

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 14 gennaio 2015, n. 59LAVORO

Istanza di emersione da lavoro irregolare

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 14 gennaio 2015, n. 61LAVORO

Revoca del permesso di soggiorno

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 14 gennaio 2015, n. 63LAVORO

Rigetto dichiarazione emersione lavoro irregolare

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 gennaio 2015, n. 791FISCALE

Benefici prima casa – Risoluzione del contratto di compravendita – Immobile – Mancato acquisto di altro immobile – Retrocessione del bene in capo al cedente – Non sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 20 gennaio 2015, n. 918FISCALE

Tributi – Riscossione – Sgravio – Limiti

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 dicembre 2014, n. 26939LAVORO

Lavoro – Rapporto a termine instaurato da azienda speciale comunale – Conversione in rapporto a tempo indeterminato – Possibilità – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 20 gennaio 2015, n. 854LAVORO

Lavoro subordinato – Dipendente di un supermercato – Licenziamento – Contestazione disciplinare – Furto – Sanzione espulsiva – Non sussiste

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 18 novembre 2014, n. 201LAVORO

Regolamento recante norme per l’applicazione, nell’ambito dell’amministrazione della giustizia, delle disposizioni in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro

MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI – Decreto ministeriale 05 dicembre 2014FISCALE

Incremento della dotazione del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE – Decreto ministeriale 29 dicembre 2014LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nella provincia di Grosseto

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE – Decreto ministeriale 29 dicembre 2014LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nelle province di Alessandria, Cuneo e Torino

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE – Decreto ministeriale 29 dicembre 2014LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nella provincia di Ferrara

MINISTERO POLITICHE AGRICOLE – Decreto ministeriale 29 dicembre 2014LAVORO, FISCALE

Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nella provincia di Forli-Cesena

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Decreto ministeriale 03 dicembre 2014FISCALE

Modifiche al decreto 19 aprile 2013, recante: «Contributi per i costi ambientali di ripristino dei luoghi a valere sul Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti»

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 15 dicembre 2014LAVORO

Trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed all’Agenzia per la coesione territoriale, ai sensi dell’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125

DECRETO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 11 novembre 2014LAVORO

Requisiti per l’iscrizione nell’elenco dei soggetti aggregatori, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, secondo periodo, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, insieme con il relativo elenco recante gli oneri informativi

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 14 novembre 2014LAVORO

Istituzione del tavolo tecnico dei soggetti aggregatori, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, terzo periodo, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, unitamente ai relativi elenchi recanti gli oneri informativi

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 15 dicembre 2014LAVORO

Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° ottobre 2012, recante l’ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri che prevede l’introduzione dell’articolo 24-bis, concernente il Dipartimento per le politiche di coesione

PRASSI

AGENZIA DELLE DOGANE

CIRCOLARE

AGENZIA DELLE DOGANE – Circolare 19 gennaio 2015, n. 1/DFISCALE

Applicazione dell’istituto della rappresentanza nella procedura di domiciliazione

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

CIRCOLARE

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Circolare 20 gennaio 2015, n. 3677/CLAVORO, FISCALE

Riconoscimento dello status di startup innovativa a vocazione sociale

PARERE

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Parere 19 gennaio 2015, n. 6057LAVORO, FISCALE

Start -up. Conferimento di impresa individuale in s.r.l. unipersonale

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Parere 19 gennaio 2015, n. 6059LAVORO, FISCALE

Creazione di una start-up innovativa nel settore del “civic crowdfunding” – Richiesta parere.

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Parere 19 gennaio 2015, n. 6062LAVORO, FISCALE

Start-up innovativa

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Parere 19 gennaio 2015, n. 6064LAVORO, FISCALE

Aggiornamento notizie start – up innovative ex art. 25, commi 15 e 16 del D.L. 179/2012 convertito in L. 221/2012.

MINISTERO FINANZE SECIT

CIRCOLARE

MINISTERO FINANZE – Circolare 13 gennaio 2015, n. 1FISCALE

Decreto 11 dicembre 2013 n. 141 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, recante norme per la dematerializzazione delle quietanze di versamento alla tesoreria statale, pubblicato sulla G.U. serie generale del 17 dicembre 2013 n. 295 – Istruzioni applicative Sistema Informativo Entrate (S.I.E.) e Sistema Informativo Tesoreria

MINISTERO INTERNO

CIRCOLARE

MINISTERO INTERNO – Circolare 14 gennaio 2015, n. 312LAVORO

Consigli Territoriali per I’immigrazione. Linee di indirizzo delle future attività

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE21/01/2015

GIURISPRUDENZA

CONSIGLIO DI STATO

SENTENZA

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 14 gennaio 2015, n. 59EDILIZIA

Istanza di emersione da lavoro irregolare

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 14 gennaio 2015, n. 61EDILIZIA

Revoca del permesso di soggiorno

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 14 gennaio 2015, n. 63EDILIZIA

Rigetto dichiarazione emersione lavoro irregolare

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 20 gennaio 2015, n. 854COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro subordinato – Dipendente di un supermercato – Licenziamento – Contestazione disciplinare – Furto – Sanzione espulsiva – Non sussiste

PRASSI

MINISTERO INTERNO

CIRCOLARE

MINISTERO INTERNO – Circolare 14 gennaio 2015, n. 312EDILIZIA

Consigli Territoriali per I’immigrazione. Linee di indirizzo delle future attività