Archivi giornalieri: 4 giugno 2014

Tutti al Campidoglio

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Nel Campidoglio si svolgevano le cerimonie più importanti dei Romani, ad iniziare dai trionfi che venivano “concessi” dal Senato al console o al generale che avesse ucciso un numero di nemici “giudicato adeguato” (pare 5.000). Ebbene i Romani contro i Sardi ne celebrarono ben otto. In quello stesso “tempio” dei trionfi romani (ovvero degli eccidi) contro i Sardi, il 13 giugno prossimo, per una sorta di piccola nemesi storica, si celebreranno i Sardi, quelli stessi che i vari Livio e Cicerone, avevano riempito di contumelie e insulti: Sardi venales (Sardi da vendere a basso prezzo); Sardi facile vinci (Sardi facilmente battibili in guerra, ovvero poco eroici e coraggiosi); Sardi mastrucati latrunculi (Sardi ladruncoli, vesti con pelli di montoni); Sardus afer (Sardo africano):siamo al razzismo ante litteram! 
Si celebreranno i Sardi, la loro civiltà, la loro letteratura e la loro lingua. E la loro “creatività” di cui Nereide Rudas in L’isola dei coralli scrive:”La creatività dei Sardi, così evidente e così insolita… perché? Da cosa ha origine? Sono stata sempre affascinata da questa creatività: una creatività inso¬lita, per certi versi inattesa, quasi misteriosa. Mi sono domandata come mai un gruppo umano così poco numeroso, così isolato e così disperso sul proprio territorio, avesse potuto esprimere tanti talenti creativi nei diversi campi del pensiero e dell’ arte”.

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE04/06/2014

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTATIA PROVINCIALE PRATO – Sentenza 16 maggio 2014, n. 136FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Contributo unificato – Commisurazione del valore della controversia – Versamento cumulativo per pluralità di ricorsi – Illegittimità – Sussiste – Versamento del contributo commisurato al valore di ogni singola controversia – Sussiste – Criteri

CONSIGLIO DI STATO

SENTENZA

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 03 giugno 2014, n. 2836LAVORO

Rideterminazione dell’indennità di buonuscita

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 03 giugno 2014, n. 2847LAVORO

Domanda di ricostruzione di posizione pensionistica

CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 03 giugno 2014, n. 2848LAVORO

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 03 giugno 2014, n. 12335FISCALE

Tributi – Procedura di fallimento – Liquidazione imposte in base alla dichiarazione presentata – Insinuazione al passivo del fisco – Limiti

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 giugno 2014, n. 12357LAVORO

Intermediazione vietata di manodopera – Appalti endoaziendali – Sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato – Accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 giugno 2014, n. 22899FISCALE

Reati fiscali – Evasione – Ricavi in nero – Calcolo della soglia di punibilità al netto dei costi praticati nel settore – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 giugno 2014, n. 22910FISCALE

Reati fiscali – Dichiarazione fraudolenta – Imputazione – Mancata procedura di riscossione coattiva da parte del fisco – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 giugno 2014, n. 22931FISCALE

Tributi – Evasione fiscale – Patteggiamento – Rateizzazione della pena pecuniaria

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 06 giugno 2014, n. 23002FISCALE

Tributi – Reati fiscali – Dichiarazione fraudolenta – Sequestro dei documenti presso il difensore – Illegittimità

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 maggio 2014, n. 12196LAVORO

Lavoro – Previdenza e assistenza – Prestazioni assistenziali – Reddito minimo di inserimento – Assegno di mantenimento – Incompatibilità

LEGISLAZIONE

AGENZIA DELLE ENTRATE

PROVVEDIMENTO

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 30 maggio 2014, n. 75159FISCALE

Comunicazione dei dati relativi ai pagamenti effettuati a mezzo bonifico per interventi di recupero del patrimonio edilizio ai fini della detrazione di cui all’articolo 1, comma 1, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Modifiche al Provvedimento del 10 marzo 2005

PRASSI

GARANTE PRIVACY

PROVVEDIMENTO

GARANTE PROTEZIONE DATI PERSONALI – Provvedimento 08 maggio 2014LAVORO, FISCALE

Individuazione delle modalità semplificative per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie. (Provvedimento n. 229)

INPS

MESSAGGIO

INPS – Messaggio 30 maggio 2014, n. 5032LAVORO

Totalizzazione multipla tra Italia, Slovenia e Australia.

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE04/06/2014

 

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 giugno 2014, n. 12357COOPERATIVE, EDILIZIA

Intermediazione vietata di manodopera – Appalti endoaziendali – Sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato – Accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 maggio 2014, n. 12196COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro – Previdenza e assistenza – Prestazioni assistenziali – Reddito minimo di inserimento – Assegno di mantenimento – Incompatibilità

Stress

Stress da lavoro, problema europeo

E’ iniziata in parallelo con quella per le elezioni del Parlamento europeo, ma durerà molto più a lungo. È la campagna, biennale (2014- 2015), lanciata il 7 aprile a Bruxelles dall’Agenzia di Bilbao per la prevenzione dello stress correlato al lavoro. Il problema è esteso e preoccupante. L’ultimo sondaggio d’opinione paneuropeo dell’Eu-Osha ha rivelato che il 51 per cento dei lavoratori riferisce che lo stress è presente nel proprio luogo di lavoro e 4 lavoratori su 10 pensano che non venga gestito adeguatamente nella loro impresa. Lo slogan della campagna – “Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato” – rammenta correttamente che anche lo stress, come ogni problema di prevenzione, può essere risolto attraverso una vera collaborazione tra azienda e lavoratori.

Le statistiche parlano chiaro: lo stress è il problema di salute più frequente legato all’attività lavorativa in Europa dopo i disturbi muscolo-scheletrici. Circa la metà dei lavoratori considera lo stress lavorocorrelato un fenomeno comune nella propria azienda e, del resto, il 50-60 per cento di tutte le giornate lavorative perse è riconducibile allo specifico problema. Il citato sondaggio mette in luce le cause più comuni dello stress e tra queste ha evidenziato la riorganizzazione del lavoro (per il 72 per cento degli addetti), le ore lavorate o il carico di lavoro eccessivo (per il 66) e il fatto di essere oggetto di comportamenti inaccettabili, come mobbing o molestie (per il 59 per cento).

In base ai dati Eurostat, nell’arco degli ultimi 9 anni, il 28 per cento dei lavoratori europei ha riferito di essere esposto a rischi psicosociali che hanno compromesso il loro benessere mentale. I rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato generano costi significativi sia per le aziende, sia per le economie nazionali. In generale, i lavoratori tendono ad assentarsi per periodi consistenti quando soffrono di stress e di altri problemi di natura psicologica e a volte vanno al lavoro pur non essendo in grado di svolgere le mansioni in modo efficace (fenomeno noto come “presenzialismo”).

Ciò porta a una riduzione della produttività, con conseguente diminuzione della redditività dell’impresa, che è stimata essere di 136 miliardi di euro, compreso l’assenteismo per malattia. I vantaggi economici sono invece evidenti: la prevenzione e la gestione dei rischi psicosociali sono attività importanti, che favoriscono la presenza di una forza lavoro sana e produttiva, la riduzione dei tassi di assenteismo e di quelli di incidenti e infortuni e un più stretto legame dei lavoratori con l’azienda. Ne consegue il miglioramento complessivo dei risultati aziendali.

L’Eu-Osha mette a disposizione un’ampia serie di analisi, indicazioni e strumenti per affrontare con successo lo stress, tra cui una pratica guida elettronica, disponibile in 30 versioni nazionali, che offre informazioni sulla gestione dello stress lavoro correlato e i rischi psicosociali. La guida è rivolta in modo particolare ai dipendenti di micro e piccole imprese e presenta facili spiegazioni dello stress e dei rischi psicosociali, delle loro cause e conseguenze; illustra come individuare i problemi sin dai primi momenti in cui si manifestano; comprende esempi pratici su come prevenire e gestire questi rischi nell’azienda; riporta prove sia della fattibilità, sia della remuneratività di gestirli.

La guida potrebbe essere uno stimolo in più per le piccole imprese nostrane a effettuare una gestione sistematica ed efficace dei rischi psicosociali, utilizzando gli strumenti pratici disponibili a livello nazionale (ricordiamo che in Italia abbiamo dal dicembre 2010, le Linee guida della Commissione consultiva).

rassegna.it

Infortuni

Infortuni: Toscana, tra controlli e ispezioni al via “Lavoro sicuro”

Il 1° luglio prossimo prenderà il via il progetto ”Lavoro sicuro”, grazie al quale entro il 2015 verranno sottoposte a controllo 4.400 delle 7.700 aziende cinesi attive a Prato, Empoli, Firenze e Pistoia, con un ritmo di ispezioni 5 volte superiore a quanto previsto dalla legge nazionale. Tutto ciò sarà possibile grazie alla task force di tecnici della prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro che, con le 74 nuove assunzioni garantite dalla Regione Toscana, porta a 213 il numero dei controllori impegnati nell’area vasta centro.

Ad essere sottoposte a più frequenti e intensi controlli non saranno soltanto le aziende del pronto moda gestite da cinesi. I 74 nuovi tecnici della prevenzione in gran parte opereranno a Prato dove più che triplicheranno, passando dagli attuali 20 a 70. Ai 68 oggi in organico a Firenze se ne aggiungeranno altri 14, mentre a Empoli passeranno da 25 a 33 e a Pistoia da 26 a 28.

“Il nostro obiettivo -ha spiegato il presidente della regione Toscana- è aumentare le situazioni di regolarità e di rendere più sicuro il lavoro degli oltre 20.000 addetti che stimiamo presenti nell’area. Nella seconda metà di quest’anno contiamo di sottoporre a verifica oltre 1.400 aziende, la metà delle quali a Prato. Nel 2015 arriveremo a 3.000 controlli”.

“Si tratta di un”imponente opera di prevenzione -ha fatto notare- per far sì che tragedie come quella del 1° dicembre scorso al Macrolotto non debbano ripetersi, stimolando chi ancora si trova in condizione di non regolarità a mettersi al più presto a norma. E’ un progetto ambizioso, a cui la Regione Toscana ha destinato più di 12 milioni di euro per i prossimi tre anni e rispetto al quale ci aspettiamo il massimo della collaborazione da tutti i soggetti coinvolti”.

“Sono convinto che a Prato -ha chiarito- come nel resto dell’area possiamo rendere il lavoro più sicuro e mettere in regola le aziende che non lo sono. Serve prima di tutto una piena condivisione degli obiettivi. Misureremo il grado di collaborazione anche dall’adesione al Patto fiduciario per la sicurezza che intendiamo promuovere per incentivare i processi di emersione e regolarizzazione”.

Il gruppo degli attuali tecnici, affiancati dalle nuove assunzioni, a regime arriverà a garantire una quantità di controlli cinque volte maggiore rispetto a quella che viene richiesta dalla legge ed è individuata dai livelli essenziali di assistenza nazionali. Tutti gli incaricati saranno coinvolti in appositi percorsi formativi tesi a favorire la conoscenza delle specificità con cui dovranno confrontarsi e propedeutici all’ottenimento, da parte delle prefetture, della qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria.

 “I criteri che ci siamo dati -ha aggiunto il coordinatore del progetto- prevedono di iniziare i controlli dalle aziende di nuova apertura, privilegiando quelle collocate in determinati contesti edilizi e urbanistici e quelle che non aderiranno al Patto per la sicurezza. E’ importante che si sviluppi un’azione corale di incoraggiamento e sostegno a questo impegnativo percorso, anche attraverso il contributo delle associazioni di categoria”.

L’altro aspetto del progetto illustrato a Prato è quello della campagna informativa che si basa su un depliant bilingue italiano-cinese, stampato in 30.000 copie e che verrà distribuito a tutti gli interessati. Nell’intera area vasta entro i primi dieci giorni di giugno sarà attivo il numero verde 800-554952 che sarà gestito dalla Asl di Prato. In orari definiti vedrà presente un mediatore linguistico cinese e per 24 ore su 24 fornirà indicazioni registrate in italiano e cinese.

Sul tema è stato sottoscritto anche un protocollo d’intesa con le Procure della Repubblica, la cui attività amministrativa sarà supportata dalla Regione attraverso l’assegnazione di 12 unità di personale amministrativo: 7 andranno a Prato, 3 a Firenze, 1 a Pistoia e 1 presso la Procura generale. A questi si aggiungeranno 35 giovani del servizio civile regionale: 5 di loro andranno alla Procura generale, 15 a Prato, 10 a Firenze e 5 a Pistoia.

Corte dei conti

Indebito Inps, Corte Conti stabilisce la non restituzione

Un appuntato dei carabinieri, di 59 anni, in quiescenza anticipata dal 1995 -come stabilito nel 2003 dalla sentenza della Corte dei Conti – non dovrà restituire una parte della liquidazione datagli in più per errore dall’Inps.

“In esecuzione della pronuncia del 2003 – spiega il legale del carabiniere – l’amministrazione di appartenenza corrispondeva all’ex appuntato le somme spettanti a titolo di trattamento provvisorio di quiescenza. Nel 2013, dopo otto anni dalla liquidazione del trattamento pensionistico provvisorio, l’Inps comunicava al pensionato di aver accertato un debito erariale di quasi quarantamila euro, al cui recupero si provvederà tramite ritenute mensili”. Il pensionato ha proposto un ricorso davanti la Corte dei Conti, per l’annullamento, previa sospensione del provvedimento.

I suoi legali hanno sostenuto che l’indebito percepito dal ricorrente deriva da un errore commesso dall’amministrazione ed era stato percepito in buona fede. La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la regione Sicilia, ritenendo fondate le tesi sostenute secondo cui “sussiste un principio di affidamento del percettore in buona fede dell’indebito che matura e si consolida nel tempo” ha accolto il ricorso ed ha riconosciuto il diritto del ricorrete “alla ritenzione degli importi indebitamente erogati in via provvisoria”.

Amianto

Amianto – Anci, è emergenza, attivare piano nazionale

“A oltre un anno dalla Conferenza di presentazione del Piano nazionale Amianto, vorrei manifestare viva preoccupazione per la mancata approvazione del Piano e soprattutto per la sospensione delle attività ivi previste a tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza del lavoro, a causa della mancanza di coperture finanziarie”. È l’allarme lanciato dal presidente dell’Anci, Fassino, in una lettera indirizzata al ministro dell’Ambiente, nella quale il presidente richiama l’attenzione sulla ”gravità dell’emergenza amianto e sulle patologie asbesto-correlate, che si continuano a registrare in numerosi contesti del nostro Paese, dove urgono ormai da anni i necessari interventi di bonifica e messa in sicurezza”.

”L”Associazione dei Comuni italiani – sottolinea Fassino – sta prestando una particolare attenzione sul tema, ritenendo che si tratti di una vera emergenza per le comunità locali. Riteniamo quanto mai prioritaria innanzitutto la mappatura dell’amianto sul territorio nazionale, l’individuazione dei siti di smaltimento e le relative attività con previsione di defiscalizzazione per le opere delle bonifiche stesse e l’utilizzo dei Fondi strutturali”.

Ilo

Ilo: 70% popolazione mondo senza protezione sociale

Più del 70% della popolazione mondiale non è coperto da una protezione sociale adeguata, afferma un nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Secondo i dati del “Rapporto sulla protezione sociale 2014/15”, solo il 27% della popolazione mondiale ha accesso a una sicurezza sociale completa. Per l’Ilo i motivi di rafforzare la protezione sociale sono ancora più ovvii in questo periodo di incertezza economica, di bassa crescita e di crescente disuguaglianza. Eppure a partire dal 2010, molti governi hanno optato  per il consolidamento fiscale.

Le misure di risanamento del bilancio non si sono  limitate all’Europa. “Nei fatti non meno di 122 governi hanno ridotto la spesa pubblica nel 2014, tra cui 82 Paesi in via di sviluppo”, ha sottolineato Isabel Ortiz, Direttrice del Dipartimento Welfare dell’Ilo. Queste misure riguardavano tra l’altro la riforma delle pensioni, dei sistemi di salute e sicurezza sociale, che hanno spesso implicato una riduzione della copertura o del finanziamento di questi sistemi. In effetti – ha aggiunto Ortiz – il costo del consolidamento fiscale e di adeguamento strutturale viene trasferito alle popolazioni, in un momento in cui il lavoro è raro ed il sostegno più necessario che mai”.

UE

Ue a Italia, limitati progressi su lavoro giovani e donne e adottare misure contro lavoro nero

“Il mercato del lavoro italiano continua a essere segmentato e caratterizzato da scarsa partecipazione, in particolare delle donne e dei giovani: è pertanto necessario dare seguito ai progressi compiuti, finora limitati, anche in conformità agli obiettivi della garanzia per i giovani”: lo scrive la Commissione nelle raccomandazioni all’Italia, spiegando che “dopo i ritardi registrati” bisogna “migliorare l’efficacia dei servizi di collocamento e rafforzare i servizi pubblici per l’impiego”.

Per quanto riguarda il lavoro in nero la Commissione sottolinea che è necessario “Perseverare nella lotta all’evasione fiscale e adottare misure aggiuntive per contrastare l’economia sommersa e il lavoro irregolare.

Disoccupazione

Cgil, 9 milioni di persone in difficoltà nel 2013

Sono circa 9 milioni e 300 mila le persone in difficoltà per la carenza di lavoro o per la precarietà della loro posizione lavorativa. Il dato emerge dal monitoraggio effettuato dall’Associazione Bruno Trentin (Abt) della Cgil, nell’ultimo trimestre del 2013, dove si evidenzia che l’area del disagio e della sofferenza occupazionale è cresciuta del 56,8% rispetto al 2007, cioè prima che cominciasse la crisi.

Si tratta di 3 milioni e 370 mila persone in più in difficoltà per carenza occupazionale (disoccupati, scoraggiati e occupati in cassa integrazione) o che vivono situazioni di disagio per via della precarietà (part-time involontario e lavoro a termine o in collaborazione involontario). In particolare, lo studio dell’Associazione Bruno Trentin (Abt) della Cgil mostra come, nel quarto trimestre del 2013, l’area della sofferenza occupazionale abbia raggiunto il dato di 5 milioni e 95 mila persone (rispetto al quarto trimestre 2007 l’aumento sfiora il 90%, equivalente a 2 milioni e 409 mila unità) e l’area del disagio 4 milioni e 200 mila unità (+29,6% rispetto allo stesso trimestre del 2007, pari a 960 mila unità).

Anche dal volume complessivo delle ore di lavoro emerge uno stato critico: la media di ore settimanali abitualmente impegnate è passata da 38,5 ore del 2007 a 36,9 ore del 2013. “La caduta del numero di occupati – precisa l’Abt – è stata eccezionale nel 2013 e ha colpito consistentemente anche il lavoro temporaneo”. Significativo, secondo l’associazione, che “questo crollo abbia avuto luogo nel 2013 quando era già pienamente a regime la normativa che per la prima volta prevede contratti a termine senza causale per un anno”.

Rispetto al resto dell”Europa l’andamento dell’occupazione italiana diverge sempre di più. Tra aprile 2012 e marzo 2013 nell’Ue a 28 il tasso medio di disoccupazione in Europa è passato da 10,9% a 10,5%, quasi mezzo punto percentuale in meno. Nello stesso periodo l’Italia ha invece registrato un incremento , passando dal 12% al 12,7%. Dati che per l’Abt rendono evidente “il progressivo deteriorarsi della condizione di lavoro in Italia e l’assoluta necessità di puntare a crescita e sviluppo attraverso uno straordinario piano per il lavoro”.

03/06/2014 09.42

San Quirino di Siscia

San Quirino di Siscia


San Quirino di Siscia

Nome: San Quirino di Siscia
Titolo: Vescovo e martire
Ricorrenza: 04 giugno

I Romani chiamavano Quirino una loro antica divinità, in seguito identificata con Romolo, mitico fondatore della città dei sette colli. E da Quirino, proprio uno dei sette colli venne detto, e lo è ancora, Quirinale.

Quiriti si chiamarono, con una punta di superbia, i Romani di Roma, discendenti diretti di Romolo. Ma il nome proprio di Quirino ebbe diffusione soltanto nei secoli cristiani e di ciò fanno testimonianza i cinque o sei Santi di questo nome esistenti nei calendari.

Oggi ne sono ricordati due insieme: un San Quirino Martire di Tivoli in epoca incerta, sul conto dei quale non abbiamo nessuna notizia, e un San Quirino Vescovo, di cui sappiamo qualcosa di più. gli visse in una lontana regione lungo la Sava, nell’odierna Croazia. Venne arrestato agli inizi del IV secolo, processato nella sua città e poi presso un Tribunale superiore, a Sabaria, in Pannonia. Poiché rifiutò di rinnegare la propria fede, venne condannato ad essere gettato in un fiume con una grossa pietra appesa al collo.

Il suo cadavere, sottratto alle acque, venne deposto in una tomba sulla quale fu costruita una basilica, che acquistò presto grande celebrità.

Quando i barbari devastarono il paese, i cristiani trassero in salvo le reliquie di San Quirino, trasportandolo fino a Roma e deponendole nelle catacombe di San Sebastiano, lungo la via Appia. Perciò, il Santo straniero, ma dal nome tipicamente romano, ritornato in morte alla sua patria ideale, venne adottato anche dai Romani e raffigurato, nelle catacombe, insieme a Martiri celebri come Sebastiano e Policarpo.

Da Roma, la fama di San Quirino si diffuse poi in tutta la Chiesa, anche se la sua memoria non conobbe mai una vera e propria popolarità. Né del resto fu larga la diffusione del suo nome, sempre poco frequente e oggi addirittura raro.