Corte dei conti

Indebito Inps, Corte Conti stabilisce la non restituzione

Un appuntato dei carabinieri, di 59 anni, in quiescenza anticipata dal 1995 -come stabilito nel 2003 dalla sentenza della Corte dei Conti – non dovrà restituire una parte della liquidazione datagli in più per errore dall’Inps.

“In esecuzione della pronuncia del 2003 – spiega il legale del carabiniere – l’amministrazione di appartenenza corrispondeva all’ex appuntato le somme spettanti a titolo di trattamento provvisorio di quiescenza. Nel 2013, dopo otto anni dalla liquidazione del trattamento pensionistico provvisorio, l’Inps comunicava al pensionato di aver accertato un debito erariale di quasi quarantamila euro, al cui recupero si provvederà tramite ritenute mensili”. Il pensionato ha proposto un ricorso davanti la Corte dei Conti, per l’annullamento, previa sospensione del provvedimento.

I suoi legali hanno sostenuto che l’indebito percepito dal ricorrente deriva da un errore commesso dall’amministrazione ed era stato percepito in buona fede. La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la regione Sicilia, ritenendo fondate le tesi sostenute secondo cui “sussiste un principio di affidamento del percettore in buona fede dell’indebito che matura e si consolida nel tempo” ha accolto il ricorso ed ha riconosciuto il diritto del ricorrete “alla ritenzione degli importi indebitamente erogati in via provvisoria”.

Corte dei contiultima modifica: 2014-06-04T18:44:24+02:00da vitegabry
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