Archivi giornalieri: 25 giugno 2014

Ultime circolari e messaggi inps

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CIRCOLARI PIU’ RECENTI

Circolare n. 79 del 23-06-2014

Oggetto: art. 2 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, come modificato dall’art. 2 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125 – termini di pagamento dei Tfs e dei Tfr ed altri aspetti previdenziali connessi ai prepensionamenti per soprannumero dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

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Circolare n. 78 del 17-06-2014

Oggetto: Decreto Interministeriale 14 febbraio 2014. Sgravio contributivo per l’incentivazione della contrattazione di secondo livello per l’anno 2013.

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Categoria: Circolari
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Circolare n. 77 del 17-06-2014

Oggetto: Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale e l’Ente Bilaterale Confimprese Italia – CSE dell’Artigianato in breve “EBICC ARTIGIANATO” avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale.

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Categoria: Circolari
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Circolare n. 76 del 11-06-2014

Oggetto: Corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare. Nuovi livelli reddituali per il periodo 1° luglio 2014-30 giugno 2015.

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Categoria: Circolari
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Circolare n. 75 del 11-06-2014

Oggetto: Variazione della misura dell’interesse di dilazione e di differimento e delle somme aggiuntive per omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

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Categoria: Circolari

MESSAGGI PIU’ RECENTI

Messaggio n. 5544 del 23-06-2014

Oggetto:

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Categoria: Messaggi
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Messaggio n. 5454 del 19-06-2014

Oggetto: Cure termali 2014. Aggiornamento elenchi strutture convenzionate.

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Categoria: Messaggi
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Messaggio n. 5409 del 17-06-2014

Oggetto: Articolo 3, legge n. 92/2012 – Gestione periodo transitorio – Fondi di solidarietà ex lege n. 662 del 1996 e art. 59, comma 6, legge n. 449/1997 – Nuovo indirizzo ministeriale e integrazione del messaggio n. 4250 del 23/04/2014.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 5280 del 11-06-2014

Oggetto: Contribuzione utile per la non riduzione della pensione anticipata nel regime misto. Articolo 4-bis, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, coordinato con la legge di conversione 30 ottobre 2013, n. 125; articolo 1, comma 493, della legge 27 dicembre 2013 n. 147.

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Messaggio n. 5273 del 11-06-2014

Oggetto: Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese del credito. Assegno ordinario di cui all’art. 5, co.1, lett. a) punto 2) del D.M. 158/2000, come modificato dal D.M. n. 180/2012. Integrazione allo schema di domanda allegato alla circolare n. 144 del 8/11/2011.

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Categoria: Messaggi
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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE25/06/2014

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 giugno 2014, n. 14287FISCALE

Termine – Motivi d’urgenza – Maxi frode fiscale – Rilevanza

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 giugno 2014, n. 14288FISCALE

Agevolazioni fiscali – In caso di espropriazione di terreni di pertinenza di un’Università, a quest’ultima non spettano le agevolazioni fiscali previste in favore degli organi e delle amministrazioni dello Stato

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 24 giugno 2014, n. 14290FISCALE

Assenza contraddittorio – Verifiche della Guardi di finanza – Legittimità

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 maggio 2014, n. 12027FISCALE

Tributi (in generale) – Contenzioso tributario (disciplina posteriore alla riforma tributaria del 1972) – Procedimento – Procedimento di primo grado – Presentazione del ricorso – In genere – Costituzione del ricorrente – Deposito del ricorso in segreteria – Termine – Decorrenza – Dalla spedizione del ricorso – Esclusione – Dalla sua ricezione – Necessità.

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 maggio 2014, n. 11391LAVORO

Lavoro – Sanzioni disciplinari – Sospensione cautelare dal servizio – Conseguente sospensione della prestazione retributiva – Durata della sospensione cautelare superiore a quella della sospensione definitiva – Conguaglio dell’indennità con la retribuzione per il periodo eccedente – Assoluzione o proscioglimento in sede penale

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 giugno 2014, n. 14294FISCALE

Dichiarazione dei redditi – Correzioni di errori o omissioni – Termini – Dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo – Emendabilità

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 giugno 2014, n. 14295FISCALE

Bonus investimenti – Spese incrementative relative a un immobile – Bonus spettante se il contribuente dimostri che i relativi costi possano essere contabilizzati in bilancio tra le immobilizzazioni materiali

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 giugno 2014, n. 14312LAVORO, FISCALE

Professionisti – Provvedimento disciplinare – Congrua motivazione – Generica formula “con riferimento alla condotta tenuta dall’iscritto – Sanzione inadeguata

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 giugno 2014, n. 27449FISCALE

Reati fiscali – Frode fiscale – Prove – Pvc della Guardia di finanza – Acquisibilità – Limiti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 26 maggio 2014, n. 11723LAVORO

Lavoro – Trasferimento d’azienda – Diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con il cessionario – Rinuncia effettuata dal lavoratore in riferimento a specifica e prossima cessione d’azienda – Passaggio da privato alla P.A.

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 maggio 2014, n. 12099LAVORO

Previdenza – Assicurazioni sociali – Sanzioni civili – Contributi omessi – Art. 111 del r.d.l. n. 1827 del 1935 – Accertamento – Interessi moratori sull’intera somma

TRIBUNALE

SENTENZA

TRIBUNALE VERONA – Sentenza 19 giugno 2014LAVORO, FISCALE

Avvocato e procuratore – Compensi – Parte vittoriosa – Ipotesi di «soccombenza qualificata» – Configurabilità – Contestuale responsabilità processuale aggravata della controparte

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

SENTENZA

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE CAMPANIA – Sentenza 06 giugno 2014, n. 3161FISCALE

Tributi – Ruoli – Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi – Accesso ai ruoli per contribuenti e imprese – Comune – Istanza del consigliere comunale di minoranza – Rifiuto – Tutela della privacy – Illegittimità – Fondamento

LEGISLAZIONE

DECRETO LEGGE

DECRETO LEGGE 24 giugno 2014, n. 90LAVORO, FISCALE

Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari

PRASSI

AGENZIA DELLE ENTRATE

CIRCOLARE

AGENZIA DELLE ENTRATE – Circolare 24 giugno 2014, 18/EFISCALE

IVA. Ulteriori istruzioni in tema di fatturazione.

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE25/06/2014

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 maggio 2014, n. 12099COOPERATIVE, EDILIZIA

Previdenza – Assicurazioni sociali – Sanzioni civili – Contributi omessi – Art. 111 del r.d.l. n. 1827 del 1935 – Accertamento – Interessi moratori sull’intera somma

LEGISLAZIONE

DECRETO LEGGE

DECRETO LEGGE 24 giugno 2014, n. 90COOPERATIVE, EDILIZIA

Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari

Inca

L’Inca alla Tv slovena

Sul programma “Vote and devote” trasmesso dalla televisione slovena è andata in onda una puntata dedicata alle politiche familiari in Europa.

In quest’ambito è stata realizzata un’intervista a Marina Boni dell’Inca nazionale per un confronto tra la legislazione slovena e quella italiana sui congedi parentali, prestazioni familiari etc..

All’indirizzo  http://4d.rtvslo.si/arhiv/voli-in-izvoli/174283572 è possibile visionare l’intervista.

Nuova social card

L’Europa promuove la nuova social card, ma il futuro resta incerto

Un anno per valutare le domande, più di due (28 mesi) per passare dalle parole ai fatti: il futuro della sperimentazione è ancora incerto, ma lo strumento piace alla Commissione europea che chiede all’Italia di estenderla su tutto il territorio nazionale.

Istituita nel febbraio 2012, la sperimentazione è partita ufficialmente con la pubblicazione dei bandi nell’estate 2013. I primi si sono chiusi intorno alla metà di luglio dello scorso anno, ma ad oggi tra le 12 città con più di 250 mila abitanti selezionate (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona), neanche la metà è riuscita a stilare la graduatoria definitiva dei beneficiari e le graduatorie provvisorie pubblicate dalle città coinvolte (escluso Roma, che non ha ancora graduatorie) parlano chiaro: parte delle risorse resteranno inutilizzate.

I dati del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali aggiornati alla metà della scorsa settimana dicono che sono solo tre le città che hanno raggiunto la meta della graduatoria definitiva: Torino, Milano e Bologna. In dirittura d’arrivo Bari e Palermo. L’aspetto apparentemente più incomprensibile della sperimentazione, tuttavia, non è quello dei tempi della burocrazia, quanto il fatto che nella maggior parte delle città coinvolte non tutte le card verranno assegnate, nonostante negli ultimi 5 anni la povertà assoluta abbia raggiunto livelli record. Ad esaurire il budget messo a disposizione soltanto Torino, Catania e Palermo. Probabilmente anche Roma, dove sono state raccolte circa 8 mila domande per meno di 4 mila card disponibili. Ad aver creato un effetto imbuto, secondo gli amministratori locali, sono i criteri troppo stringenti notati anche dal ministro del Welfare, Giuliano Poletti. A pesare sulla riuscita del nuovo strumento, anche la scelta di pubblicare il bando durante il periodo estivo, forse per paura di un assalto agli uffici comunali, che invece non c’è stato. Qualunque siano state le cause, le graduatorie non lasciano dubbi: quasi la metà delle carte non ha ancora un beneficiario. Di qui, l’ipotesi di riaprire i bandi nelle città dove non sono stati raggiunti gli obiettivi sperati e cioè Napoli, Milano, Bari, Genova, Bologna, Firenze, Venezia e Verona, ma la riapertura dei bandi non è scontata. Al ministero del Welfare si sta studiando bene la prossima mossa per evitare lo scacco matto, mentre i tempi del nuovo Isee, che avrebbe potuto semplificare le procedure di controllo dei requisiti, restano ancora incerti.

Ad oggi la “cassa” della sperimentazione è stata più volte rimpinguata. Ai 50 milioni iniziali stanziati per le sole 12 città (un quinto delle risorse andrà a Roma), si sono aggiunti altri 167 milioni provenienti dalla riprogrammazione di fondi strutturali che dovranno essere utilizzati per le regioni del Mezzogiorno. A questi si aggiungono altri 40 milioni per tre anni (quindi 120 milioni) per estendere la sperimentazione a tutto il Centro Nord. Ai 337 milioni, sono stati aggiunti altri 300 milioni per il Sud Italia, annunciati dall’ex ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia. Ma di queste ultime risorse di provenienza europea, la destinazione finale non è stata del tutto definita.

Nonostante le difficoltà incontrate dalla sperimentazione e le critiche mosse dalla stessa Caritas italiana, l’unica misura presente in Italia per il contrasto alla povertà assoluta (oltre alla Carta acquisti ordinaria) piace all’Europa. All’inizio del mese di giugno, infatti, la Commissione europea esprime apprezzamento nei confronti della sperimentazione in un documento di raccomandazioni sul programma nazionale di riforma e del programma di stabilità 2014. “I passi compiuti verso una maggiore protezione contro la povertà vanno nella direzione giusta – spiega il documento -, ma è necessario un attento monitoraggio”.  Secondo la Commissione, “l nuova social card dovrebbe progressivamente sostituire il vecchio sostegno (carta acquisti) in vigore dal 2008, con un approccio che associ il sostegno monetario con programmi obbligatori di  attivazione e di servizi sociali. Il nuovo sistema rappresenta un passo importante nella giusta direzione. Tuttavia i rigorosi requisiti di ammissibilità, che lo limitano ai nuclei familiari con figli e con un componente che abbia svolto una recente attività lavorativa, e la qualità non omogenea dei servizi prestati dai servizi pubblici per l’impiego e dai servizi sociali in diverse regioni ne limitano l’efficacia come rete di sicurezza sociale e strumento di attivazione”. Un progetto, quello della sperimentazione, che secondo la Commissione “dovrebbe essere esteso all’intero territorio nazionale”.

sintesi da Redattore sociale

Autismo

Autismo, svolta parziale dell’Inps: niente più visite di controllo per i minori

Stop dell’Inps alle visite mediche di controllo per i minori ai quali è stata riconosciuta la diagnosi di autismo: d’ora in poi, “al fine di evitare ripetuti disagi” a bambini e ragazzi e alle loro famiglie, sia per il riconoscimento dell’invalidità civile sia per quello di handicap i medici dell’Inps dovranno evitare di prevedere il requisito della “rivedibilità” entro il compimento del 18esimo anno di età. Niente più visite fotocopia a distanza di pochi anni, dunque. Con una sola eccezione: quella in cui le “strutture di riferimento attestino disturbo dello spettro autistico di tipo lieve o borderline con ritardo mentale lieve o assente”. In questo caso, permane la possibilità di indicare la rivedibilità del minore.

La decisione è stata presa dalla Commissione medica superiore dell’Inps ed è stata resa nota con il messaggio n° 5544: il documento tecnico-scientifico – poco più di 15 righe – è intitolato “Autismo: linee guida medico-legali” e, come specifica il direttore generale Inps – ha carattere vincolante “ai fini delle valutazioni medico-legali di competenza delle strutture territoriali dell’Area sanitaria dell’Istituto”.

Il documento esordisce affermando che “l’autismo è una grave disabilità sociale a carattere cronico evolutivo, espressione di un disordine dello sviluppo, risultante di processi biologicamente e geneticamente determinati che pertanto influiscono sul grado di espressività clinica nell’ambito della traiettoria individuale”. “La conseguenza di queste alterazioni – continua il testo – è la limitazione delle autonomie personali e o sociali di grado diverso in relazione alla espressività del disturbo autistico con particolare riferimento alle capacità comunicative linguistiche e alla presenza di ritardo mentale e di altre comorbilità”.

Il documento specifica che “la definizione diagnostica prevede un lungo iter valutativo effettuato da operatori specializzati nell’ambito di un servizio dedicato specialistico” e ricorda che – secondo i “criteri diagnostici del DSM IV”, è previsto che vi sia “compromissione qualitativa dell’interazione sociale”, “compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non verbale” e “modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati”.

A questo punto, le Linee-guida elaborate dalla Commissione medica superiore dell’Inps e firmate dal suo presidente Massimo Piccioni, affermano che “la diagnosi di autismo è basata su parametri di tipo comportamentale ed è necessario che venga effettuata da strutture specializzate e accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale in riferimento a situazioni di osservazione standardizzate e adottando scale di valutazione opportunamente elaborate per il comportamento autistico secondo protocolli raccomandati dalle Linee Guida accreditate”. E giunge così alla decisione presa: “Al termine del suddetto percorso diagnostico e al fine di evitare ripetuti disagi al minore affetto e alla sua famiglia, la Commissione Medica Superiore ritiene che si debba evitare la previsione di rivedibilità, sia in tema di invalidità civile che di handicap, entro il compimento del 18esimo anno di età, ad eccezione dei casi in cui le strutture di riferimento attestino disturbo dello spettro autistico di tipo lieve o borderline con ritardo mentale lieve o assente”.

da Redattore sociale.

Le croci invisibili del Mediterraneo

Le croci invisibili del Mediterraneo

 

· Il cardinale Vegliò denuncia l’odissea delle migliaia di profughi a bordo delle carrette del mare ·

24 giugno 2014

  

Ha affidato alla testimonianza di Jamila, una bambina siriana di 10 anni, il ricordo di tanti uomini e donne innocenti che trovano la morte a bordo delle carrette del mare: «La spiaggia è affollata — scrive la piccola — non vedo che schiene e gambe di adulti. I grandi sono accalcati e impauriti. Mamma mi stringe forte a sé assieme a mia sorella. Ho paura. Saliamo a bordo e la barca parte». Rievocando così il senso di sgomento e di incertezza che accomuna quanti lasciano la sponda sud del Mediterraneo alla volta dell’Europa, il cardinale Antonio Maria Vegliò ha preso la parola durante la veglia di preghiera sul tema «Morire di speranza», svoltasi domenica sera, 22 giugno, nella basilica di Santa Maria in Trastevere.

Promossa dalla comunità di Sant’Egidio in collaborazione con le Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli), la Caritas italiana, la Fondazione Migrantes e il Jesuit refugee service, la veglia presieduta dal presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti è stata un’occasione per fare memoria delle tante vittime dei viaggi verso l’Europa lungo le rotte del Mediterraneo, che letteralmente — ha fatto notare il porporato — significa «centro del mondo» e da sempre rappresenta un crocevia di popoli e culture. Esso tuttavia «si è trasformato in questi ultimi anni in una drammatica rotta verso l’Europa, in una mappa segnata negli abissi da croci invisibili di innocenti, che hanno perso la vita su quelle “barche che invece di essere una via di speranza sono una via di morte”», come ha denunciato Papa Francesco a Lampedusa lo scorso 8 luglio.

Tanti innocenti che avevano il «diritto di trovare un futuro migliore» e invece — ha detto il cardinale — sono stati «condannati dall’indifferenza umana a perdere la propria vita in mare». Con le stesse parole del Pontefice il cardinale ha chiesto perdono per l’indifferenza di tanti fratelli e sorelle, per chi si è «chiuso nel proprio benessere», per coloro che con le loro «decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi», per tutto ciò che rende le persone «insensibili alle grida degli altri».

Questi sono drammi, ha affermato, che «potevano essere evitati». Si tratta di «tragedie annunciate da ormai troppo tempo e difficili da affrontare nella loro complessità», ma la speranza di «una vita decorosa e di un futuro di libertà per sé e per la propria famiglia merita soluzioni che impegnino l’Europa a difendere i diritti umani e la dignità dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo». 

 
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    Rifugiati e migranti