Archivi giornalieri: 21 giugno 2014

dall’Osservatore Romano

· A Cassano all’Ionio il ricordo del piccolo Cocò Campolongo ucciso a soli tre anni ·

21 giugno 2014

  

«Mai più un bambino debba sopportare un simile dolore». Le prime parole del Papa questa mattina a Cassano all’Ionio sono state per ricordare lui, il piccolo Cocò Campolongo, bruciato vivo a soli tre anni nel gennaio scorso insieme ad altri due suoi cari. Parole che Francesco ha sussurrato al papà di Cocò il quale, con le due nonne, lo ha incontrato nel carcere di Castrovillari, dove si è svolta la prima tappa di questo viaggio in terra di Calabria.

È stato un incontro voluto fortemente dal Pontefice, che desiderava manifestare di persona il suo conforto ai familiari. E incontrando il padre del piccolo Cocò gli ha chiesto di portare i suoi saluti anche alla madre, ancora impossibilitata a muoversi, e di assicurarle che continua a pregare per quella vittima innocente e per tutti loro.

Il Papa ha così ripreso questa mattina, sabato 21 giugno, il suo cammino pastorale in Italia. Dopo Lampedusa, Cagliari e Assisi, oggi è a Cassano all’Ionio, in terra calabra, tra un popolo in cerca di speranza e riscatto in mezzo alle gravi difficoltà sociali e alle ferite inferte dalla malavita organizzata. Un itinerario, quello del vescovo di Roma, che continua a snodarsi tra le periferie dell’esistenza umana, dove la sofferenza è di casa.

Cassano all’Ionio, del resto, è da tempo nel cuore di Papa Francesco. Al suo vescovo, monsignor Nunzio Galantino, il Pontefice ha voluto affidare anche l’incarico di segretario generale della Conferenza episcopale italiana. E ai drammi e alle speranze della cittadina calabrese il vescovo di Roma ha rivolto il suo pensiero proprio dopo il barbaro assassinio di Cocò. Il 26 gennaio scorso, durante l’Angelus domenicale, aveva chiesto di pregare per il piccolo, ma anche per i suoi carnefici, «perché — aveva detto — si pentano e si convertano».

Non a caso, dunque, la visita è iniziata in un luogo simbolico come il carcere di Castrovillari, un centro a pochi chilometri da Cassano. Lasciata la casa circondariale, il Papa è giunto in elicottero a Cassano allo Joniodove ha visitato l’hospice San Giuseppe Moscati. È stato un momento vissuto con grande partecipazione dal Papa. Commentando un quadro esposto nella struttura, dove sono raffigurate due mani che si incontrano in una carezza, ha detto: «Ecco, tutto quello che possono fare le mani è carezzare. La malattia è triste, ma la mano è onnipotente. E la carezza delle mani di Dio arriva sino all’anima».

Poi a mezzogiorno il suono a distesa delle campane della cattedrale ha salutato il Papa, che si è presentato all’incontro con i sacerdoti della diocesi, che quotidianamente condividono la loro vita con quella dei cassanesi. Sacerdoti pronti ad affiancare i loro parrocchiani nelle difficoltà di ogni giorno. In molte parrocchie si sono costituiti gruppi di sostegno anche per quanti finiscono nelle maglie pericolose della malavita, in quelle degli usurai gran parte delle volte. E c’è chi paga di persona. L’ultimo, in ordine di tempo, padre Lazzaro Longobardi, trucidato il 3 marzo scorso.

La mattinata si è conclusa nel seminario maggiore dove il Papa ha pranzato circondato da un gruppo di poveri assistiti dalla Caritas diocesana e da ospiti della comunità di recupero intitolata a Mauro Rostangno. Una sessantina di invitati in tutto. Tra di loro anche un ex pregiudicato, che scontata la pena si è convertito, diventando uno dei punti di riferimento più solidi per quanti vogliono ritrovare il loro posto nella società civile, e un ex spacciatore, oggi tra i più impegnati nel recupero di tossicodipendenti.

dal nostro inviato Mario Ponzi