Archivi giornalieri: 17 aprile 2014

CGIL congresso

Verso il Congresso Cgil – Le tre giornate del lavoro

Tre giornate dedicate al lavoro. Al lavoro che manca e che è precario, ma soprattutto al lavoro che sarà, se si faranno scelte lungimiranti e strategiche nei vari campi dell’economia e dell’amministrazione pubblica. L’Italia è a un passaggio decisivo e servono idee e proposte concrete per affrontare problemi antichi e nuovissimi. Per questo la Cgil ha scelto una formula inedita per confrontarsi con gli esperti, i ministri e i politici, gli amministratori e i giornalisti.
  
Tre giorni dedicati ai vari temi sui quali si confronteranno settanta invitati in 16 dibattiti, che spazieranno dalle pensioni alla legalità, dalla ricerca ai problemi della scuola, passando per le riforme istituzionali, l’immigrazione, la creazione di reti infrastrutturali che ci mettano in collegamento con l’Europa.

Tra i dibattiti ci saranno anche una intervista pubblica al presidente della Camera, Laura Boldrini a cura della giornalista Natalia Aspesi su “donne e potere” e due lectio magistralis, una di Romano Prodi sull’Europa, o meglio sulle ingiustizie sociali che sono la base dei nuovi populismi e una sulla ricerca in Italia di Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Iit di Genova . Oltre ai dibattiti e alle lectio magistralis ci saranno spettacoli teatrali, due concerti, proiezioni di film e documentari e letture di testi e altri appuntamenti all’insegna della cultura e della festa. A Rimini, dal 2 al 4 maggio. Un evento sperimentale per la Cgil che quest’anno si colloca non casualmente tra il Primo Maggio e il Congresso nazionale che si terrà sempre a Rimini dal 6 all’8 maggio.

Cassa integrazione in deroga

Cassa integrazione in deroga: Cgil-Cisl-Uil, sblocco delle risorse o mobilitazione

Cgil, Cisl, Uil lanciano un avviso sullo sblocco delle risorse per la cassa integrazione in deroga e annunciano che, “qualora nelle prossime giornate il Governo non darà risposte concrete nel segno di una immediata assegnazione alle Regioni delle risorse già disponibili, promuoveranno una forte iniziativa a carattere nazionale a Roma”.

I sindacati confederali hanno deciso di avviare una serie di iniziative di mobilitazione sul territorio per sensibilizzazione l’opinione pubblica su “questa vera e propria emergenza sociale” e chiedono lo sblocco dei fondi già assegnati e il rifinanziamento della cassa in deroga per tutto il 2014.

“Non è  comprensibile – affermano in una nota – che le risorse già stanziate e immediatamente disponibili non vengano ripartite, consentendo di dare una risposta, almeno per qualche mese, alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che in alcuni casi sono in attesa del sussidio da 7-8  mesi”.

Immigrati

L’Italia e i diritti negati agli immigrati: Stop da Strasburgo

Ci sono voluti 13 anni di battaglie legali e una sentenza della Corte dei diritti dell’Uomo (Cedu), sollecitata dai legali dell’Inca, perché si riconoscesse a un lavoratore tunisino, con regolare permesso di soggiorno e 4 minori a  carico, il diritto all’assegno previsto, per i nuclei familiari numerosi, dalla legge n. 448/1998.

A mettere fine al suo calvario è intervenuta la Corte di Strasburgo, chiamata a pronunciarsi sulla base di un ricorso promosso dallo studio legale “Angiolini e associati” di Milano, con cui l’Inca collabora da tempo. 

La sentenza dell’8 aprile scorso afferma in modo inequivocabile che il solo mancato possesso del permesso di soggiorno per lungo soggiornanti (peraltro non previsto all’epoca dei fatti dalla legislazione italiana) non è un argomento sufficiente per negare ad un lavoratore extracomunitario le prestazioni di welfare, condannando lo Stato italiano a pagare non soltanto quanto dovuto al lavoratore straniero, ma anche i danni morali che ne sono derivati. 

E non solo; la Corte di Strasburgo ha rigettato tutte le eccezioni sollevate dallo Stato Italiano tese soprattutto a dimostrare che l’Accordo di cooperazione tra l’Unione europea e la Tunisia (cosiddetto Accordo Euro mediterraneo), ratificato dall’Italia con la legge n. 35 del 3 febbraio 1997, non prevede la concessione di tali benefici ai tunisini regolarmente presenti in Italia, limitandosi a riconoscere loro soltanto alcuni istituti legati alla totalizzazione dei contributi previdenziali per la pensione, alle indennità di malattia, di disoccupazione e all’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali.

La sentenza dell’Alta Corte europea scaturisce dopo aver espletato, senza successo, i tre gradi di giudizio in Italia. Il primo pronunciamento negativo è stato emesso il 10 aprile del 2002 dal Tribunale di Marsala; il secondo, il 21 ottobre 2004, dopo il ricorso in appello, dal Tribunale di Palermo.  La Cassazione, infine, chiamata a pronunciarsi sulle “pregiudiziali di principio” esposte dagli altri due tribunali ha pensato di poter chiudere il caso confermando, nella sentenza del 15 aprile 2008, il rigetto della richiesta. Ma così non è stato. 

Il patronato Inca e i suoi legali sono ricorsi alla Corte dei diritti dell’uomo perché fin troppo evidenti erano i sospetti di illegittimità del diniego. E infatti, la Cedu, nella sentenza di aprile, ha ritenuto non convincente l’orientamento della Cassazione che, invece, di pronunciarsi sulle “pregiudiziali di principio”, per le quali era stata chiamata in causa, ha soltanto fornito una interpretazione restrittiva dell’accordo bilaterale tra la Tunisia e l’Italia, facendo scaturire, di fatto, la negazione del principio di uguaglianza, che pure è, afferma la Corte europea,  scritto in modo inequivocabile nell’intesa tra i due paesi.

Altra eccezione espressa dal nostro Stato in sede giudiziaria e respinta da Strasburgo riguarda la  presunta regolare interpretazione della legislazione italiana che limita agli extracomunitari il riconoscimento delle  prestazioni di natura previdenziale, escludendoli dall’accesso di quelle di tipo  assistenziale, come è appunto quella dell’assegno al nucleo familiare numeroso. 

Secondo la Cassazione queste ultime sono assicurate principalmente ai cittadini italiani, salvo altre disposizioni. Anche in questo caso la Corte europea ha ribadito che non può esserci diversità di trattamento poiché il lavoratore ha a tutti gli effetti gli stessi diritti di cui godono gli autoctoni.  In altre parole, poiché gli extracomunitari pagano le tasse come tutti e contribuiscono con il loro lavoro alla ricchezza del paese ospitante non c’è ragione di ritenere che debbano essere esclusi dai benefici di welfare, sia pure assistenziali.

Spuntata anche l’arma di questa eccezione, il nostro paese di fronte al Tribunale dei diritti dell’uomo si è difeso dalla contestazione di aver avuto un atteggiamento discriminatorio legato alla nazionalità del lavoratore tunisino, affermando che l’estensione agli stranieri presenti regolarmente in Italia del diritto all’assegno al nucleo familiare numeroso, è subordinata alle disponibilità finanziarie programmate. 

Un’argomentazione debole per la Corte europea che nella sentenza afferma chiaramente che: “Una tale differenza è discriminatoria se non si poggia su una giustificazione oggettiva e ragionevole” e… “le autorità (italiane ndr) non hanno dato motivazioni ragionevoli che potessero giustificare la esclusione da certi benefici di legge degli stranieri legalmente inseriti in Italia”; da qui la conclusione che la scelta di negare il diritto sia solo frutto di un atteggiamento discriminatorio, legato alla nazionalità del lavoratore tunisino.  

In sostanza, il Tribunale di Strasburgo, pur riconoscendo la legittimità degli interessi di budget di uno Stato, questi da soli non possono giustificare la differenza di trattamento denunciata in questa causa. Tanto più, dice la sentenza, che “il lavoratore tunisino non era uno straniero soggiornante sul territorio per un breve periodo, o in violazione delle leggi sull’immigrazione e non apparteneva nemmeno alle categorie di persone che non contribuiscono al finanziamento dei servizi pubblici, per i quali uno Stato può avere delle buone ragioni per impedire loro di accedere ai servizi sociali pubblici, quali sono i programmi di sicurezza sociale, di prestazioni pubbliche e di cura”.

Nulla da fare, quindi, per lo Stato italiano che ora dovrà pagare al lavoratore tunisino gli arretrati degli assegni non goduti, comprensivi degli interessi di mora (complessivamente circa 9 mila euro) e altri 10 mila euro per i danni morali che ne sono derivati; soprattutto, si potrebbe aggiungere, in ragione di un’attesa del tutto ingiustificata, forse l’unico aspetto della vicenda che potrebbe ridimensionare la portata di questo importante pronunciamento. “In realtà non è  così – spiega Claudio Piccinini, coordinatore degli uffici immigrazione dell’Inca –, perché la decisione di Strasburgo conserva integro il valore di un’affermazione del principio di uguaglianza che difficilmente potrà essere ignorato dalle nostre istituzioni”. 

“La sentenza – continua Piccinini – porta con sé la conseguenza che in materia di immigrazione lo Stato italiano non può mostrarsi reticente di fronte ad una domanda di tutela delle persone straniere che chiedono semplicemente più integrazione e maggiore coesione sociale; che sono i principi fondanti dell’Unione europea”. 

“Questa sentenza – aggiunge l’avvocato Angiolini, che ha curato il ricorso – censura una discriminazione che colpisce la famiglia e i minori, la quale non fa male solo a chi la subisce, ma anche alla società che la infligge o la tollera, coltivando nel proprio seno, con la disuguaglianza, il germe della divisione”.  

ARAN

MARZO 2014

  • FOCUS ( 2 articoli )
  • ATTUALITÀ ( 4 articoli )
  • FLASH NOTIZIE ( 5 articoli )
    • Dipartimento della funzione pubblica: limiti massimi per la permanenza in servizio
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      Il 31 gennaio 2014 il Dipartimento della funzione pubblica ha reso parere riguardo i limiti massimi per la permanenza in servizio del dipendente che ha maturato il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2011. 

       

    • Ministro per la pubblica amministrazione: assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche
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      Il 4 febbraio è stata emanata la circolare n. 2/2014: “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni – art. 4 comma 16 bis del decreto legge n. 101 del 31 agosto 2013, convertito in legge n. 125 del 30 ottobre 2013 – Assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici”.

    • Ministro per la pubblica amministrazione: limiti alle retribuzioni e ai trattamenti pensionistici
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      Il 18 marzo 2014 il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha emanato la circolare n. 3/2014: “Nuove disposizioni in materia di limiti alle retribuzioni e ai trattamenti pensionistici – Articolo 1 commi 471 e ss. della legge 27 dicembre 2013 n. 147 (Legge di stabilità per l’anno 2014)”. La circolare fornisce indicazioni e chiarimenti relativamente alla applicazione delle disposizioni contenute nella legge di stabilità per l’anno 2014, in materia di limiti alle retribuzioni ed ai trattamenti pensionistici.

    • Decreto legge n. 16 del 6 marzo 2014
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       E’ stato emanato dal Governo il decreto legge n. 16: “Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche”. Il decreto, attualmente in prima lettura presso la Camera dei deputati (A.C. n. 2162), contiene l’art. 4, di cui si darà conto in maniera più approfondita dopo l’approvazione della legge di conversione del decreto stesso.

       

    • Decreto legge n. 34 del 20 marzo 2014
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      Nella gazzetta ufficiale del 20 marzo 2014 (G.U. serie generale n. 66) è stato pubblicato il decreto legge 20 marzo 2014, n. 34: “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”. Il decreto è entrato in vigore il 21 marzo 2014 ed è stato assegnato in prima lettura alla XI commissione lavoro della Camera dei deputati – A.C. n. 2208. Il decreto convertito sarà oggetto di un successivo approfondimento.

       

  • OSSERVATORIO ( 2 articoli )
  • ARAN IN EUROPA ( 2 articoli )

Governo

 

 

Auto blu: prosegue la vendita su eBay

Fino al 16 maggio prossimo sarà ancora possibile acquistare un’auto blu. Con la chiusura domani di un ulteriore gruppo di 12 auto messe a disposizione dai ministeri dell’Interno e della Difesa, finora sono state vendute 52 auto. Prossimo appuntamento il 28 aprile con le Maserati del Ministero della Difesa.

Notizie

Novità dalla Presidenza

Notizie dai Ministeri

Immigrazione: nasce il “permesso unico lavoro”

In vigore dal 6 aprile 2014 la procedura per il rilascio del “permesso unico lavoro”: un’autorizzazione unica al soggiorno e all’esercizio del lavoro subordinato per i cittadini stranieri richiedenti, in possesso dei requisiti richiesti.

Multimedia

Agroalimentare, presentazione di #campolibero
09/04/2014 – Azioni per semplificazioni, lavoro,competitività e sicurezza.

Visita di Renzi a Londra
01/04/2014 – Conferenza stampa con David Cameron.

Villa Madama, Renzi incontra Obama
27/03/2014 – Conferenza stampa al termine dell’incontro.

Vertice bilaterale Italia-Germania
17/03/2014 – Conferenza stampa di Matteo Renzi e Angela Merkel al termine dei lavori.

Pensioni

Pensioni: Camusso, legge Monti-Fornero non regge

“E’ assolutamente evidente che la legge Monti-Fornero sulle pensioni non regge rispetto all’impatto della crisi e ai  problemi dell’invecchiamento di una parte dei luoghi di lavoro, ma soprattutto rispetto all’impossibilità di fare entrare i giovani; tant’è che Paesi come la Germania hanno rivisto a tutti i costi l’allungamento dell’età pensionabile”. L’ha detto, a margine della presentazione delle ‘Giornate del Lavoro’, a Rimini dal 2 al 4 maggio prossimi, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

In base “a quello che ho letto” sul fronte delle pensioni “l’idea è che si genera un ennesimo sistema ad hoc, che peraltro è frutto di un prestito, che mi pare un’idea ardita, perché per tanti, poi, le pensioni non sono così straordinarie”. 

“Invece di mettere mano al sistema ci si deve rendere conto – ha osservato ancora Camusso – che questo è un sistema che ha bloccato l’ingresso al lavoro. Bisogna tornare a parlare di flessibilità non rispetto ai singoli ma all’idea di andare in pensione”.

Rassegna stampa sarda del 17aprile2014

Rassegna della stampa sarda

Rassegna della stampa nazionale

Archivio Rassegne

Gli speciali

San Roberto di La Chaise-Dieu

Nome: San Roberto di La Chaise-Dieu
Titolo: AbateRicorrenza: 17 aprile

Nelle favole, che sono quasi tutte di origine francese o tedesca, uno dei principali protagonisti è sempre il bosco, suggestivo e pauroso. Come nelle fiabe, San Roberto, nacque in mezzo ad una foresta, poco avanti il Mille.
Non figlio di boscaioli, come si potrebbe credere, ma di una nobildonna della famiglia di Turlandia, colta dalle doglie del parto nel fitto di un bosco, mentre si recava ad un Castello vicino. Si disse subito che il neonato era destinato a diventare eremita celebre; e poiché ricusò di suggere il latte dal seno di due nutrici poco oneste, si disse anche che sarebbe stato uomo di grande virtù e di somma purezza.
Giovanissimo, fu consacrato sacerdote, canonico della chiesa di San Giuliano a Brioude. Una virtù caratteristica di San Roberto era la sua carità verso gli infermi. Non si limitò a soccorrerli secondo il bisogno, ma aprì un ospizio tutto per loro, e vi si prodigò in una assistenza costante e premurosa.
Ma la vocazione di San Roberto era un’altra, più aderente al suo tempo caratterizzato dalla vita monastica.
Perciò San Roberto tentò di ritirarsi nel famoso monastero francese di Cluny, ma ne fu impedito da una specie di sollevazione popolare. Era troppo caro agli abitanti di Brioude, e questi lo rincorsero a Cluny, convincendolo a tornar tra loro.
San Roberto era turbato. Si recò a Roma, e sulla tomba degli Apostoli pregò di poter conoscere se la volontà di Dio lo voleva sacerdote secolare, cioè destinato a vivere nel mondo, oppure monaco, anzi eremita, come la sua vocazione sembrava suggerirgli.
Al ritorno incontrò un soldato, chiamato Stefano. Questi gli chiese quale fosse la strada migliore per una vita di penitenza: « Lascia ogni cosa, – disse San Roberto -, e mettiti al servizio del Signore ». « Lo farei volentieri – rispose Stefano, – solo se questo sacrificio potessi compierlo con te ».
Forse era proprio questo il segno divino che Roberto aspettava. Confidò a Stefano la sua segreta e accorata aspirazione, e insieme decisero di ritirarsi in un luogo solitario, sotto la protezione della Santa Vergine. Si unì un altro soldato, Dalmazio, stanco di odio e di battaglie. Si stabilirono tra i ruderi di una vecchia chiesa, e attorno vi sistemarono le loro cellette di frasche.
Nasceva così l’Abbazia della Chaise-Dieu, che significa « Sedia di Dio », e quindi anche « Casa di Dio ». Dopo infinite difficoltà, guidata dal suo santo Abate, la Chaise-Dieu divenne uno dei più importanti focolari monastici francesi, dopo Chartres e Cluny. Assicurava il culto a cinquanta paesi vicini, e si era dilatata in un grandioso complesso di edifici, che ospitavano ben trecento monaci.
San Roberto, nato in una selva di alberi, terminava così la sua vita in una selva di monaci, per i quali fu come un affettuoso padre prima di addormentarsi nella morte, il 17 aprile dell’anno 1067.

 

Giovedì santo   versione testuale
Moltiplicazione dei pani – Ultima cena, avorio scolpito, sec. XI-XII.
© Su concessione della Soprintendenza BSAE di Salerno e Avellino – Museo Diocesano di Salerno.

Il Giovedì Santo la Chiesa celebra il rito della benedizione degli olii santi durante la Messa del Crisma e con la memoria della Cena del Signore, inizio del Triduo Santo, entra nel vivo delle festività pasquali.
Nel corso della Messa Crismale dello scorso anno papa Francesco diceva: «Gesù parla in silenzio nel mistero dell’Eucaristia e ogni volta ci ricorda che seguirlo vuol dire uscire da noi stessi e fare della nostra vita non un nostro possesso, ma un dono a Lui e agli altri…
Nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è “solidarietà”, saper mettere, cioè, a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto». La sorgente di questo dono per la Chiesa e per ogni singolo credente è la Mensa Eucaristica nella quale la comunità radunata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito, ripetere il gesto compiuto da Gesù con l’istituzione del Sacramento dell’Altare.
Il comando di Gesù rivolto ai suoi discepoli chiamati a perpetuare quanto da lui stesso compiuto nel cenacolo si prolunga poi nel segno della lavanda dei piedi, tanto che lo stesso Maestro e Signore dice ai suoi commensali: «Vi ho dato l’esempio perché come ho fatto io facciate anche voi» (Gv 13,15). Così facendo pone una relazione profonda e indisgiungibile tra l’Eucaristia, sacramento della sua offerta sacrificale al Padre per la salvezza del mondo, e il comandamento dell’amore che si traduce nel servizio incondizionato, sino al dono della vita, ai fratelli.
Dall’Eucaristia la Chiesa trae la sua origine permanente e all’Eucaristia essa deve fare ritorno in ogni istante della sua esistenza e della sua missione perché possa essere e crescere secondo il pensiero e il disegno di Dio. Del resto «la Chiesa è stata fondata, come comunità nuova del Popolo di Dio, nella comunità apostolica di quei dodici che, durante l’ultima cena, sono divenuti partecipi del corpo e del sangue del Signore sotto le specie del pane e del vino. Cristo aveva detto loro: “Prendete e mangiate…”, “prendete e bevete”. Ed essi, adempiendo questo suo comando, sono entrati, per la prima volta, in comunione sacramentale col Figlio di Dio, comunione che è pegno di vita eterna.
Da quel momento sino alla fine dei secoli, la Chiesa si costruisce mediante la stessa comunione col Figlio di Dio, che è pegno di pasqua eterna» (Giovanni Paolo II, Dominicae cenae 4).
La ricchezza di questo mistero di salvezza è sapientemente raccolta in un’opera in avorio che fa parte di una collezione più vasta di tavolette eburnee istoriate, molte delle quali illustrano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, probabilmente costituenti nel loro insieme un paliotto d’altare. Oggi sono conservate al Museo S. Matteo di Salerno.
La “tavola” qui illustrata è divisa in verticale in due scene distinte e complementari. La parte superiore è occupata dall’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, chiaro rimando al mistero eucaristico. Gesù è intento a consegnare il pane moltiplicato ai suoi discepoli che a loro volta lo distribuiscono alla folla. La parte inferiore è invece costituita a sua volta da due scene. Innanzitutto l’ultima cena, in cui possiamo vedere Gesù seduto assieme ai suoi discepoli a una tavola imbandita con al centro un grande pesce, simbolo cristologico ed eucaristico, poco prima di annunciare il tradimento di Giuda. Poi ecco la lavanda dei piedi, lì dove Gesù, dopo aver deposto la veste su uno sgabello posto alle sue spalle ed essersi cinto di un asciugatoio, lava i piedi a Pietro e agli altri discepoli. Il suo gesto ha una forte connotazione liturgica e richiama immediatamente ciò che durante la celebrazione della Cena Dominicompie il sacerdote quando ripete l’azione compiuta da Gesù nel cenacolo.
Le due scene sono strettamente relazionate e celebrano un solo mistero: «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine» (Gv 13,1). Verso Cristo, il quale «ci nutrisce con tutto il sangue del suo corpo e del suo cuore, sotto il peso di inauditi dolori, pressato come in un torchio, solo per la forza del suo amore infinito» (M. S. Scheeben), si muove il cuore della Chiesa alla quale il Maestro «prima di consegnarsi alla morte, affidò il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore» (Preghiera Colletta).

n. 617 del 17 aprile 2014

Novità

17-04

INPS: cir.51/2014 – contributi volontari 2014 per lavoratori dipendenti, autonomi ed iscritti alla Gestione separata

L’INPS comunica l’importo minimo settimanale della retribuzione su cui calcolare il contributo volontario per l’anno 2014, per i lavoratori dipendenti non agricoli, lavoratori autonomi ed iscritti alla Gestione separata.

17-04

L’Agenzia per l’Italia digitale ha pubblicato la circolare n. 65 del 10 aprile 2014, con la quale fornisce le modalità per l’accreditamento e la vigilanza sui soggetti pubblici e privati che svolgono attività di conservazione dei documenti informatici.

17-04

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto 14 febbraio 2014 con il quale ha esteso la platea dei salvaguardati.

16-04

È stato pubblicato, nel portale Inps, l’aggiornamento periodico dell’Osservatorio statistico sul Lavoro accessorio con i dati al 31 dicembre 2013.

16-04

Le quote di TFR, accantonate al 31 dicembre 2013, vanno rivalutate dello 0,445028%.

16-04

L’Inail informa che, con particolare riferimento ai soggetti autonomi artigiani, il rinvio del termine dell’autoliquidazione, ha consentito gli aggiornamenti alla procedura di calcolo del premio ed ha permesso all’Istituto di elaborare le nuove “Basi di calcolo premi” con gli importi aggiornati dei premi speciali annuali da valere per l’anno 2014.

16-04

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto 17 gennaio 2014 in materia di “Fondo intersettoriale di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese assicuratrici e delle società di assistenza”.

14-04

Il Ministero del Lavoro ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’adempimento per i datori di lavoro di richiedere il certificato del casellario giudiziale preventivamente l’assunzione di un lavoratore che dovrà operare in maniera regolare e continuativa con i minori.

14-04

Il Ministero del Lavoro ha siglato, in data 27 marzo 2014, il decreto che definisce le modalità di comunicazione delle assunzioni congiunte in agricoltura.

Sentenze di Cassazione in materia di Lavoro

13-04

sentenza n. 8450 del 10 aprile 2014

Approfondimenti

16-04

articolo di approfondimento di Roberto Camera

16-04

articolo di approfondimento di Luca Peluso

13-04

articolo di approfondimento di Eufranio Massi per Generazione Vincente

13-04

articolo di approfondimento di ConfprofessioniLavoro

Eventi

17-04

SHR Italia organizza due convegni dal titolo: “decreto Renzi – tutti i chiarimenti per dare attuazione alle novità – Il contratto a termine e di somministrazione a termine – Tutto dalla A alla Z”.

17-04