Lista Tsipras

POLITICA

Lo spazio comune della lista Tsipras

Guido Viale


↳ Tsipras al teatro Valle occupato di Roma

© Riccardo Antimiani – Eidon

C’è chia­ra­mente un grande spa­zio, addi­rit­tura mag­gio­ri­ta­rio, poli­tico prima ancora che elet­to­rale, che aspetta di essere occu­pato. È quello com­preso tra l’appiattimento sui vin­coli impo­sti dalla [/ACM_2]gover­nance euro­pea, riba­dito, alle ultime ele­zioni, dalla coa­li­zione «Ita­lia bene comune» e, soprat­tutto, dalla par­te­ci­pa­zione del Pd a ben due governi con­se­cu­tivi che hanno cer­cato in quella obbe­dienza la loro legit­ti­ma­zione, da un lato. E, dall’altro, la riven­di­ca­zione di un recu­pero della sovra­nità nazio­nale che vede nell’abbandono dell’euro la via di uscita dalla crisi.

In realtà l’abbandono dell’euro pre­fi­gura il crollo o un esau­to­ra­mento di tutta la costru­zione dell’Unione Euro­pea. È una riven­di­ca­zione che acco­muna, sep­pur con moti­va­zioni e fina­lità oppo­ste, le spinte popu­li­ste del libe­ri­smo esa­spe­rato come quello del rag­grup­pa­mento tede­sco Alter­na­tive für Deu­tschland, gli schie­ra­menti di estrema destra e raz­zi­sti come quelli lepe­ni­sti in Fran­cia e leghi­sti o ber­lu­sco­niani in Ita­lia, le tema­ti­che agi­tate ripe­tu­ta­mente dal movi­mento Cin­que stelle, ma anche qual­che fran­gia di estrema sini­stra: sia in Ita­lia che in altri paesi europei.

Quello spa­zio è di chi ritiene che le bat­ta­glie deci­sive oggi si com­bat­tono in Europa e non ritraen­dosi da essa e di chi intende bat­tersi per la demo­cra­tiz­za­zione radi­cale dei suoi isti­tuti, per una rine­go­zia­zione del debito dei paesi messi sotto scacco dalle isti­tu­zioni finan­zia­rie dell’attuale gover­nance e per l’abrogazione dei trat­tati che hanno deter­mi­nato que­sta situa­zione.

Quanto ampio sia que­sto spa­zio l’ha mostrato venerdì sera un son­dag­gio pre­sen­tato nel corso della tra­smis­sione Ottoe­mezzo a cui ha par­te­ci­pato Ale­xis Tsi­pras: la mag­gio­ranza del cam­pione con­sul­tato, sia nel suo com­plesso che disag­gre­gato tra orien­ta­menti di sini­stra, cin­que stelle e aste­nuti, è deci­sa­mente favo­re­vole a que­sta terza solu­zione. Lo con­fer­mano d’altronde la rispo­sta ine­dita all’appello per la for­ma­zione di una lista uni­ta­ria e apar­ti­tica a soste­gno della can­di­da­tura di Tsi­pras alla pre­si­denza della com­mis­sione euro­pea (20.000 firme rac­colte in 15 giorni nel più asso­luto silen­zio della stampa main­stream) e l’accoglienza entu­sia­stica che una vera e pro­pria folla con­ve­nuta al tea­tro Valle occu­pato ha tri­bu­tato alla spon­so­riz­za­zione di que­sto pro­getto da parte di Tsi­pras, che ha accet­tato di unirsi ai garanti della lista come suo set­timo — in realtà primo — membro.

Que­sta terza pro­spet­tiva non è nata adesso; è stata costruita in anni e anni di lavoro e di lotte, dif­fi­cili e spesso misco­no­sciute o frain­tese –alla ricerca di uno spa­zio poli­tico che con­sen­tisse la rea­liz­za­zione dei loro obiet­tivi e la gene­ra­liz­za­zione delle loro pra­ti­che. Ma aspet­tava le con­di­zioni per essere rac­colta e tra­dotta in un pro­getto che, certo non ne esau­ri­sce né rias­sume le poten­zia­lità ma può rap­pre­sen­tare un primo e impor­tante passo per offrire un punto di rife­ri­mento uni­ta­rio e di valenza euro­pea a milioni di lavo­ra­trici e lavo­ra­tori, di disoc­cu­pati e disoc­cu­pate, di gio­vani pre­cari, di pen­sio­nate e pen­sio­nati come di chi è rima­sto senza lavoro né pen­sione.
Molti passi impor­tanti sono già stati com­piuti per arri­vare a que­sto primo risul­tato; molti altri, ancora più impe­gna­tivi, dovranno ancora essere fatti. Non solo per­ché il com­pito è immane, a par­tire dalla rac­colta delle firme, dal finan­zia­mento della lista con i soli con­tri­buti dei suoi soste­ni­tori, dalla neces­sità di con­vin­cere molti auto­re­voli fir­ma­tari dell’Appello ad accet­tare anche l’onere di una even­tuale candidatura.

Ma anche per­ché il timore di molti e, in realtà, il rischio effet­tivo, che riven­di­ca­zioni iden­ti­ta­rie o la ten­ta­zione di tra­sfor­mare que­sto pro­getto in un sal­va­gente per garan­tire la con­ti­nuità di qual­che orga­niz­za­zione (una inva­riante che è stata all’origine dei molti fal­li­menti della sini­stra nel corso degli ultimi anni,) pos­sono sem­pre ripre­sen­tarsi.
Nei con­fronti di que­sti timori e di que­sto rischio, tut­ta­via, la dispo­ni­bi­lità di Tsi­pras ad aggiun­gere il suo nome a quello dei garanti (Bar­bara Spi­nelli, Andrea Camil­leri, Paolo Flo­res D’Arcais, Luciano Gal­lino, Marco Revelli e il sot­to­scritto) con­di­vi­dendo pie­na­mente lo spi­rito e gli obiet­tivi di que­sto pro­getto, rap­pre­senta un valore aggiunto decisivo.

Lista Tsiprasultima modifica: 2014-02-09T21:57:10+01:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo