Malattie professionali in agricoltura

Malattie professionali in agricoltura

Nella newsletter medico legale dell’Inca, n. 4 del 2013, il patronato della cgil analizza i rischi professionali che emergono tra i lavoratori e le lavoratrici addetti all’attività di potatura, piantumazione e raccolta.

Si prosegue, quindi, l’analisi del recente lavoro INAIL CONTARP dal titolo “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” affrontando la parte della pubblicazione che concerne i  rischi in diverse attività agricole  di potatura e piantumazione di alberi da frutto o di raccolta dei frutti.

Si tratta di situazioni lavorative oggetto di costante attenzione in ambito sia di  medicina del lavoro  che di prevenzione  e per le quali come Patronato, da anni, avviamo alla tutela i casi di patologie muscoloscheletriche dell’arto superiore.

Nel valutare le diverse schede occorre ribadire come i lavoratori del settore agricolo passino, nell’arco dell’anno, da una all’altra attività spesso senza soluzione di continuità e questo dato deve essere ben presente all’atto della valutazione del rischio lavorativo concreto.

I viticoltori, infatti, appaiono essere far le figure professionali maggiormente interessate a patologie del polso (TC), del gomito (epicondiliti) delle spalle (tendiniti e tendinosi) e della colonna vertebrale sia cervicale che lombare. 

Fra le cause di dette patologie registriamo:

• gesti ripetuti e di forza della mano e dell’arto superiore;

• movimentazione manuale di carichi;

• vibrazioni alla guida dei mezzi su terreni scoscesi e sconnessi

Tali rischi vengono, poi, ampliati nel momento in cui il lavoro viene svolto in condizioni climatiche sfavorevoli (freddo, umidità), con ritmi sostenuti dettati dalle particolari condizioni contrattuali ecc.
Un recente studio pubblicato su “Travail et Securitè”  che  ha  indagato i diversi compiti degli addetti ai vigneti  calcola in 12.000 i gesti di chiusura delle cesoie che questi lavoratori sono chiamati a compiere.

Sul tema si segnala, poi, anche uno studio di caso pubblicato nel 2010 dall’OSHA  e condotto fra i viticoltori della regione del porto.

Scheda 1: Potatura invernale vite con forbici manuali. 
In questa attività l’operatore procede alla “potatura delle viti disposte in filari, tramite l’utilizzo di forbici manuali con presenza di molla di ritorno”.

Generalmente la potatura invernale in vigneto viene portata a termine nel mese di marzo, “sfruttando le giornate meteorologicamente favorevoli, in numero direttamente correlabile all’estensione del vigneto ed anche al numero di operatori presenti. Ne consegue di norma, la necessità di dedicare a tale compito l’intera giornata lavorativa”.

L’operatore è costretto (per tempistiche diverse) ad operare con le mani poste al di sopra delle spalle o addirittura del capo. Sempre per quanto concerne le posture il polso destro assume posture incongrue con la mano in grip non ottimale per il mantenimento delle forbici per  tutto il tempo di lavoro.
Dopo aver descritto nel dettaglio i fattori di rischio e indicato un rischio,  per attività di 8 ore, di tipo medio.
 
Scheda 2: Potatura invernale albicocco con forbici elettroniche. 

In questo caso l’operatore procede alla potatura delle piante di albicocco tramite l’utilizzo di forbici elettroniche “corredate di bretella porta batteria a spalla”.

Particolare attenzione viene posta al tema delle posture in quanto sia la mano destra che quella sinistra sono mantenute al di sopra del capo, rispettivamente per più della metà e per circa 1/3 del tempo di ciclo. Polsi e gomiti di entrambi gli arti sono in postura incongrua per circa 1/3 del ciclo. La mano sinistra è in presa pinch per circa la metà del ciclo, per la rimozione dei rami potati mentre la mano destra è in grip.

In questo caso in relazione al “mantenimento (azione tecnica statica prevalente) delle forbici con l’arto dx per tutto il ciclo, alla “presenza di stereotipia elevata a carico di entrambi gli arti”, alla necessaria applicazione di forza di grado lieve, alle particolari posture necessarie è indicato un rischio elevato per adibizioni, per attività uguali o superiori a 4h.

Scheda 3: Raccolta mele 

Anche per la raccolta mele ci può essere un rischio elevato per gli operatori. Durante tale tipologia di raccolta l’operatore provvede a: 
-“raccogliere manualmente le mele al fine di deporle in una cesta appoggiata sul terreno, operando al contempo la selezione fra quelle commerciabili e le mele non commerciabili; 
-trasportare la cesta sul pianale del mezzo di trasporto in uso; 
-trasferire le mele dalle ceste in apposite cassette”.

L’arto destro nella raccolta delle mele è chiamato ad effettuare movimenti molto rapidi e costanti, inoltre le braccia sono mantenute senza appoggio quasi ad altezza di spalle rispettivamente per 1/3 del tempo di ciclo per il braccio destro e per il 10% del tempo di ciclo nel caso dell’arto di sinistra. Il polso destro assume posture incongrue per circa 1/3 del ciclo. Entrambe le mani sono in presa pinch/semipalmare per tutto il ciclo.
 
I realizzatori dello studio  nel formulare proposte preventive “ed è bene non dimenticare che “con un’adibizione giornaliera alla suddetta attività inferiore a 4 ore, i rischi a carico dell’arto dx potrebbero anche essere di lieve entità e quelli all’arto sx di entità molto lieve/accettabile”, ci consegnano un elemento importante per la tutela assicurativa.

Scheda 4: Piantumazione fragole. 

Per la piantumazione l’operatore “procede alla zappatura del terreno con una paletta, poi riduce, con le forbici, le radichette di ciascuna piantina ed infine inserisce nel terreno queste ultime singolarmente, con l’ausilio di un’apposita forchetta”. Piantumazione che viene “portata a termine in estate, generalmente a fine luglio, sfruttando le giornate meteorologicamente favorevoli in numero direttamente correlabile all’estensione del fondo ed anche al numero di operatori presenti”. 
In particolare in questa attività spesso gli operatori, “nel portare a termine il compito in esame, mantengono la postura inginocchiata/accovacciata, alzandosi in piedi solamente per spostarsi lungo il filare e per prelevare le cassette ricolme di piantine da piantumare”.
 
Come per la raccolta delle mele se il lavoratore è adibito giornalmente alla piantumazione delle fragole per un tempo inferiore a 4 ore, “i rischi a carico dell’arto dx potrebbero essere di entità lieve/molto lieve e quelli all’arto sx di entità molto lieve/accettabile” (dalle 6 ore in su il rischio è elevato).

Scheda 5: Raccolta fragole. 

In questo caso l’operatore “procede manualmente alla raccolta delle fragole, operando la selezione fra quelle commerciabili e le fragole non commerciabili. Le fragole raccolte vengono poste in appositi contenitori di plastica (600 -800 g di peso ciascuno, a pieno carico), a loro volta posizionati in cassette (n. 10 contenitori a cassetta)”. Anche in questo caso gli operatori, nel portare a termine la raccolta, “mantengono la postura inginocchiata/accovacciata, alzandosi in piedi solamente per spostarsi lungo il filare e per posizionare i contenitori in plastica. Nel ciclo lavorativo analizzato non è stata considerata la movimentazione delle cassette dal mezzo in uso al fondo e viceversa”.
 
Valgono gli stessi interventi di prevenzione visti per la fase di piantumazione. In questo caso si arriva ad un rischio elevato se l’operatore è adibito alla raccolta per almeno otto ore (rischio medio, per l’arto dx da 4h in su).

Scheda 6: Raccolta olive con abbacchiatore elettromeccanico.

Nella raccolta delle olive l’operatore “con apposito abbacchiatore (agevolatore) elettromeccanico, procede alla raccolta delle olive”. Nella scheda si fa riferimento a un abbacchiatore elettromeccanico “corredato di asta telescopica di lunghezza regolata a 2.5 m e batteria collocata in apposito zainetto a spalla”.

La scheda sottolinea inoltre che l’operatore, contestualmente alla raccolta delle olive, può portare a termine “anche fasi lavorative non ripetitive, quali la stesura dei teli, l’incassettamento delle olive e la movimentazione delle cassette di olive”.

Malattie professionali in agricolturaultima modifica: 2013-02-27T17:23:42+01:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo