Lo sfruttamento dei lavoratori stranieri

Bruxelles. Manifestazione contro lo sfruttamento dei lavoratori stranieri

In una manifestazione che si è tenuta a Bruxelles questo 23 gennaio, i lavoratori dell’edilizia, dei trasporti e dell’agricoltura hanno espresso tutta la loro rabbia per lo sfruttamento e il dumping sociale subito da molti lavoratori stranieri nei luoghi di lavoro. Ogni giorno migliaia di lavoratori sono sfruttati e messi gli uni contro gli altri da imprenditori e intermediari disonesti che, individuate le lacune sul piano legislativo e sul piano operativo, se ne avvalgono per sfruttare i lavoratori come se fossero merce.

Il sindacato europeo denuncia così un sistema in cui “si attirano i lavoratori stranieri con promesse allettanti, si costituiscono società di comodo, si redigono contratti di lavoro e documenti falsi, senza fornire ai lavoratori alcuna tutela sociale e senza pagare gli straordinari e concedere i giorni di ferie spettanti, applicando sui salari trattenute elevate per spese di trasporto, alloggio, vitto”.

“In ultima analisi le vittime sono i lavoratori stranieri – continua il sindacato – che per il proprio lavoro percepiscono una minima parte di quanto, di norma, spetterebbe loro. Le forme di abuso in essere sono ben note da molti anni, tuttavia i politici europei (e in particolare la Commissione) non hanno alcuna volontà di affrontare efficacemente questi problemi. La Commissione europea continua a proclamare il dogma del mercato interno (costituito da imprenditorialità, riduzione degli oneri amministrativi, libera concorrenza) come strumento miracoloso per rendere l’Europa più competitiva e risolvere il problema della disoccupazione. Allo stato attuale, in Europa, la politica ortodossa in materia di lavoro – contesta ancora il sindacato – rimette in discussione e mina alla base la credibilità del progetto europeo. Invece della cittadinanza europea, sono discriminazione e razzismo a crescere”.

“Affinché sia esercitato un controllo migliore sul mercato europeo del lavoro – spiega ancora il sindacato – le federazioni sindacali chiedono l’istituzione di un Europol sociale e di una carta d’identità sociale valida sul territorio europeo, il riconoscimento a livello europeo della responsabilità sociale in capo ai committenti e agli appaltatori principali, la formulazione di definizioni più chiare, tali da operare una netta distinzione fra lavoratori autonomi effettivi e lavoratori dipendenti, nonché controlli severi a livello nazionale svolti in base a obiettivi ben definiti. Per adottare le misure sopra descritte – conclude la nota – occorrono, da parte dei nostri politici europei, coraggio e risolutezza.

Lo sfruttamento dei lavoratori stranieriultima modifica: 2013-02-27T17:31:02+01:00da vitegabry
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