Lavoro nero

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Puglia, “Libera dal lavoro nero”

 

In Puglia ad un anno di distanza dal crollo della palazzina nella quale trovarono la morte Maria Cinquepalmi, 14 anni, figlia dei titolari dell’opificio, in cui lavoravano anche Matilde Doronzo, 32 anni, Giovanna Sardaro, di 30, Antonella Zaza, di 36, e Tina Ceci, di 37, ieri, è stato siglato un protocollo d’intesa contro il lavoro «nero» tra Cgil, Filctem e Cinque Stelle (consorzio dei terzisti manufatturieri).

L’accordo segue il bando regionale di aiuti alle piccole e medie imprese,  finalizzato ad incentivare l’associazionismo d’impresa e a promuovere la cultura della legalità, la sicurezza sui luoghi di lavoro e l’occupazione stabile, con particolare riferimento al lavoro femminile, attraverso forme di welfare aziendale.

«L’intesa giunge a compimento di un lungo anno di lavoro nel quale la Cgil – spiega Francesca Abbrescia, segretaria Cgil Puglia – ha dialogato, insieme alla Filctem, con il sistema d’impresa “sano” per l’emersione dal lavoro “nero”.
 
I terzisti si impegneranno, siglando questo accordo, a trasferire le proprie imprese, operanti nel centro abitato, nell’area di insediamento produttivo di via Trani per poter così produrre nel rispetto delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Inoltre, il consorzio si impegnerà ad assumere il personale con contratti di lavoro a tempo indeterminato part-time garantendo, però, la trasformazione degli stessi in rapporti a tempo pieno nell’arco di quattro anni. Nell’accordo è prevista anche la costituzione di un marchio unico d’impresa “Libera dal lavoro nero”. La Regione ed il Comune monitoreranno costantemente lo stato di avanzamento del progetto».

Lavoro neroultima modifica: 2012-10-04T10:44:11+02:00da vitegabry
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