Archivi giornalieri: 9 ottobre 2012

Ricongiunzioni

 
Alcuni siti InterNet hanno pubblicato il testo del Decreto (V. allegato) con il quale viene disposto il prolungamento della tutela economica per coloro che non sono rientrati nei 10.000 derogati stabiliti con il comma 5 dell’articolo 12 del DL n. 78/2010. Naturalmente prima di ogni valutazione e considerazione occorre attendere che il Decreto sia pubblicato sullaGazzetta Ufficiale.
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Informo che è confermato il Presidio in Piazza Montecitorio per domani 9 ottobre a partire dalle ore 10,00, per sollecitare l’approvazione dellaProposta di legge n. 5103 e abbinate (che apporta modifiche e integrazioni all’articolo 24 del DL n. 201/2011) e a sostegno di altre richiesta tra le quali: la conferma delle deroghe stabilite con l’articolo 2, comma 3, del DL n. 503/1992 (riforma Amato); il ripristino dellericongiunzioni non onerose; l’abrogazione dei commi da 12-sexies a 12-undecies dell’articolo 12 del DL n. 78/2010, con i quali sono state cancellate tutte le disposizioni sia sulla costituzione della posizione assicurativa presso l’INPS sia sulle ricongiunzioni gratuite.
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Il giorno 20 ottobre si svolgerà a Roma una manifestazione nazionale per il lavoro.
————————————prolungamento-sostegno-reddito (1).pdf

Ricongiunzioni

 
Alcuni siti InterNet hanno pubblicato il testo del Decreto (V. allegato) con il quale viene disposto il prolungamento della tutela economica per coloro che non sono rientrati nei 10.000 derogati stabiliti con il comma 5 dell’articolo 12 del DL n. 78/2010. Naturalmente prima di ogni valutazione e considerazione occorre attendere che il Decreto sia pubblicato sullaGazzetta Ufficiale.
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Informo che è confermato il Presidio in Piazza Montecitorio per domani 9 ottobre a partire dalle ore 10,00, per sollecitare l’approvazione dellaProposta di legge n. 5103 e abbinate (che apporta modifiche e integrazioni all’articolo 24 del DL n. 201/2011) e a sostegno di altre richiesta tra le quali: la conferma delle deroghe stabilite con l’articolo 2, comma 3, del DL n. 503/1992 (riforma Amato); il ripristino dellericongiunzioni non onerose; l’abrogazione dei commi da 12-sexies a 12-undecies dell’articolo 12 del DL n. 78/2010, con i quali sono state cancellate tutte le disposizioni sia sulla costituzione della posizione assicurativa presso l’INPS sia sulle ricongiunzioni gratuite.
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Il giorno 20 ottobre si svolgerà a Roma una manifestazione nazionale per il lavoro.
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Amianto, Cassazione

: “Porto Venezia risarcisca i familiari degli operai morti”

La Suprema Corte accoglie il ricorso della moglie e dei figli di un lavoratore deceduto nel 2003, dopo aver respirato per anni la fibra killer senza alcun tipo di protezione, e rigetta la tesi secondo cui la responsabilità era degli armatori e della cooperativa dei portuali. Ora ai parenti dovrà essere liquidato un indennizzo più alto

La Cassazione oggi ha confermato per la prima volta la responsabilità del Porto di Venezia per la mancata adozione di misure di protezione della salute dei lavoratori portuali adibiti a mansioni a diretto contatto con le polveri di amianto. Per la Suprema Corte, infatti, l’obbligo di risarcire i familiari degli operai morti di mesotelioma pleurico, dopo aver scaricato per anni sacchi di iuta con fibre di amianto senza nemmeno la protezione di una mascherina, ricade sull’autorità portuale e non sugli armatori o sulle cooperative di facchinaggio.

“Troppo pochi 150 euro per ogni giorno di malattia”. La sentenza 17092, accogliendo il ricorso della moglie e dei figli di un portuale, Stefano C., morto nel 2003 dopo aver respirato la fibra killer dal 1956 al 1980, stabilisce anche che per risarcire le famiglie dei lavoratori deceduti non bastano 150 euro per ogni giorno di malattia in quanto questo male che non lascia scampo è di particolare “penosità”. Ai familiari di Stefano C. erano stati liquidati 19.800 euro, pari appunto a 150 euro per ciascuno dei 132 giorni di malattia del loro caro. Ora, però, un’altra Corte di appello, quella di Trieste, dovrà liquidare un indennizzo più alto.

“Il rispetto delle norme di tutela ricade sull’Autorità portuale”. È stata rigettata, quindi, la tesi del Porto di Venezia secondo la quale erano gli armatori dalle cui navi veniva scaricato l’amianto, insieme alla Cooperativa Lavoratori Portuali della quale Stefano C. era stato prima dipendente e poi socio lavoratore, a dover pagare per la sua morte. Per la Cassazione, infatti, le “risultanze processuali” hanno “accertato” che “nel contesto dell’attività portuale, l’unico soggetto dotato di caratteristiche imprenditoriali era l’Autorità Portuale di Venezia”. Pertanto, deve essere ricondotta “a tale soggetto l’esclusiva incombenza del rispetto” delle norme sulla “tutela dei lavoratori che eseguono la propria attività in un contesto nel quale una sola è la figura imprenditoriale di preminenza”. Le modalità dello scarico in porto, quindi, “non dipendevano dall’armatore bensì soltanto dall’Autorità portuale sulla quale incombevano gli oneri di sicurezza dei lavoratori addetti a tali compiti”.

“La pericolosità delle fibre nota fin dal 1909”. L’Autorità portuale di Venezia aveva fatto presente che le norme anti-amianto sono state varate solo nel 1982, ma la Suprema Corte a questo proposito ha sottolineato che persino un Regio decreto del 1909 faceva già riferimento alla pericolosità delle fibre in amianto e ne vietava la tessitura “alle donne e ai fanciulli”. E nel 1943 l’asbestosi “fu inserita per legge tra le malattie professionali”.

da www.inail.it

Morena Piccinini

Inca nel mondo – Un’intervista a Morena Piccinini

 

“L’attività progettuale in ambito UE del Patronato Inca e degli uffici Inca all’estero si è consolidata sempre più in questi ultimi due anni in cui sono stati varati tre progetti europei. Un impegno che va al di là della tradizionale mission istituzionale del Patronato per affrontare le nuove frontiere del diritto in materia di tutela dei cittadini e dei lavoratori”.  Lo afferma il Presidente del patronato della Cgil nel corso di una intervista all’agenzia Italiannetwork.

“Un primo progetto, Tesse,  realizzato con l’Osservatorio delle Politiche sociali dell’Inca  in Belgio come capofila dell’iniziativa, alla quale hanno preso parte anche altre sedi del Patronato in Europa, assieme alla rappresentanza di sindacati europei e alla partecipazione di rappresentanti della Commissione,  ha analizzato  l’impatto dei nuovi regolamenti europei sulla legislazione dei singoli paesi europei riguardo ai diritti ed alla dimensione degli enti previdenziali e nei rapporti tra di loro,” spiega il presidente dell’Inca. Si è trattato dell’avvio di un percorso che ha portato alla redazione del “passaporto dei diritti” che sarà consegnato a tutte le persone che circolano in Europa perchè abbiano conoscenza dei nuovi diritti”.

Il secondo progetto, Esopo, che ha come capofila l’Inca Francia con la partecipazione dei sindacati europei, – prosegue Piccinini – intende affrontare, invece, qual’è la percezione dei lavoratori migranti, di vecchia e nuova generazione, emigrati italiani od immigrati dei diritti dal punto di vista della salute e del diritto delle persone alla tutela sui luoghi di lavoro. Il progetto terminerà a dicembre e l’atto conclusivo avrà come cornice la cittadina belga di Marcinelle, luogo simbolico per la salute dei lavoratori e, nello specifico, dei gravi drammi che si possono verificare nel contesto dell’ambiente lavorativo a danno dei lavoratori immigrati.

“Vorremmo, inoltre, coinvolgere nei limiti concessi dal progetto, – sottolinea il presidente Inca – i giovani operatori dell’Inca perchè abbiano la piena consapevolezza di sapere non solo cosa significa immigrazione in Italia di cittadini stranieri, ma anche che cosa ha significato l’emigrazione per gli italiani che hanno vissuto e subito condizioni anche drammatiche, come nel caso di Marcinelle”.

“L’ultimo e più recente progetto, che vede come capofila l’Inca del Regno Unito, ha un obiettivo molto ambizioso. Intende, infatti,  analizzare come nei diversi Paesi – dice Piccinini – è affrontato il tema del lavoro atipico in materia legislativo, previdenziale e sociale. Vorremmo verificare qual’è l’estensione di queste tipologie di lavoro, come vengono classificati nei diversi Paesi, come vengono tutelati o non tutelati dal punto di vista pensionistico i lavoratori e le lavoratrici, ma anche quale portabilità c’è di questi diritti, a partire dagli ammortizzatori sociali.

La video intervista completa è visibile all’indirizzohttp://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1267

 

I rischi per la salute nell’attività di vigile del fuoco

NEWS

 

In occasione di un incendio, la combustione o la pirolisi dei materiali sono generalmente accompagnati da una importante liberazione di fumi. Questi fumi sono estremamente pericolosi sia per le vittime che per i pompieri in quanto sono tossiche, radianti, opache, mobili ed infiammabili oltre che esplosive.

I fumi prodotti dalla combustione o dalla pirolisi sono composti da particelle solide, da gas e da aerosol. La loro composizione chimica è in funzione dei materiali coinvolti nella combustione, dalla stato di questa combustione (combustione completa versus incompleta) come pure dalla concentrazione in ossigeno.

I fumi che si liberano durante gli incendi delle abitazioni possono contenere non meno di 200 gas tossici. I più diffusi sono il monossido di carbonio (CO), il diossido di carbonio (CO2), il cloruro di idrogeno (HCl), l’acido cianidrico (HCN), gli ossidi di azoto (Nox), come pure da particelle di fuliggine.

Gli effetti del contatto o dell’inalazione di questi gas e particelle dipendono evidentemente dalla loro concentrazione nell’aria come pure dal tempo di esposizione. Effetti che si possono presentarsi a distanza di tempo dall’esposizione, in quanto alcune malattie, quali i tumori, si caratterizzano per un lungo periodo di latenza.
La sorveglianza sanitaria nel corso della carriera, ma anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa, assume dunque un particolare valore.

30° 2012 numero newsletter.doc