Archivio mensile:luglio 2020

Regione Lazio

 

CORONAVIRUS: FIRMATA ORDINANZA PER TEST A TERMINAL BUS DA BULGARIA, ROMANIA E UCRAINA

 

E’ stata firmata l’ordinanza del Presidente della Regione Lazio che dispone test per le persone che fanno ingresso in Regione Lazio e che nei quattordici giorni precedenti hanno soggiornato o transitato in Bulgaria, Romania e Ucraina

28/07/2020 – I test verranno effettuati anche su persone asintomatiche, che siano sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l’abitazione o la dimora preventivamente indicata all’atto dell’imbarco.
L’ordinanza dispone inoltre che i vettori del trasporto di linea aereo, ferroviario o terrestre acquisiscano dai viaggiatori una specifica dichiarazione sostitutiva che attesti di non aver soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti nei Paesi indicati; di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia COVID-19 negli ultimi due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo l’insorgenza dei medesimi; l’indirizzo dell’abitazione o dimora presso il quale verrà trascorso il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario, nonché il riferimento telefonico, anche mobile, per ogni eventuale contatto da parte dell’autorità sanitaria.

Per quanto riguarda i vettori del trasporto di linea terrestre, per i passeggeri provenienti dai territori di Bulgaria, Romania, Ucraina devono trasmettere la dichiarazione acquisita prima dell’imbarco, unitamente agli orari di arrivo dei mezzi e al numero dei passeggeri all’Azienda Sanitaria Locale Roma 1 per consentire la programmazione delle attività di esecuzione dei test ed il coordinamento e per assicurare la presa in carico della sorveglianza; Viene predisposta la misurazione della temperatura corporea prima dell’imbarco, vietandolo in caso di stato febbrile superiore a 37,5° e la misurazione della temperatura allo sbarco.

Presso le stazioni di arrivo dei viaggi di linea terrestri sarà somministrato, il test sierologico alle persone provenienti da Bulgaria, Romania, Ucraina e, in caso di positività, il test molecolare con tampone nasofaringeo. In caso di rilevazione della temperatura superiore a 37,5° i viaggiatori sono sottoposti al test molecolare e l’attività di esecuzione dei test sarà condotta dalle Aziende avvalendosi della collaborazione delle USCAR.

Lo comunica l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.

Clicca QUI per visualizzare l’ordinanza

Regione Lazio

 
 

PREVALE 2020: NEL LAZIO MIGLIORANO LE CURE E DIMINUISCONO DISEGUAGLIANZE

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Nel Lazio migliorano le cure, diminuiscono le diseguaglianze di accesso a livello geografico e diminuisce la mortalità evitabile (circa 960 decessi in meno per infarto). Durante la fase di Lockdown l’assistenza nel Lazio non si è fermata (effettuati 44 trapianti), a fronte di una riduzione degli accessi al pronto soccorso e all’ospedale per condizioni cliniche meno gravi, è aumentata l’offerta di interventi per il tumore alla mammella e sono diminuiti i parti cesarei

28/07/2020 – Nel Lazio migliorano le cure, diminuiscono le diseguaglianze di accesso a livello geografico e diminuisce la mortalità evitabile (circa 960 decessi in meno per infarto). Durante la fase di Lockdown l’assistenza nel Lazio non si è fermata (effettuati 44 trapianti), a fronte di una riduzione degli accessi al pronto soccorso e all’ospedale per condizioni cliniche meno gravi, è aumentata l’offerta di interventi per il tumore alla mammella e sono diminuiti i parti cesarei.

Sono alcuni dei dati che emergono da P.Re.Val.E. 2020 – Il programma regionale di Valutazione del Esiti degli interventi sanitari nel Lazio presentati dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dall’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, dal Direttore del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio, Marina Davoli e dal Direttore della Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria, Renato Botti.

Entrando nello specifico nel Lazio:

Frattura del femore: 10.800 pazienti in più operati tempestivamente, 1.800 l’anno in più. Nel periodo tra il 2012 e il 2019 la proporzione di interventi per fratture del collo del femore in pazienti di età maggiore di 65 anni, eseguiti entro 2 giorni dall’accesso nella struttura di ricovero, è progressivamente aumentata, passando dal 31% al 62% (+4% rispetto al 2019); tale variazione si traduce in circa 10.800 interventi in più eseguiti tempestivamente nel periodo 2013/2019 rispetto all’anno 2012. Questo si traduce in una migliore qualità della vita nelle persone anziane.

Infarto: 960 decessi in meno l’anno, ridotta mortalità. Nel 2019 si osservano circa 9.800 ricoveri per infarto acuto del miocardio; la mortalità a 30 giorni dal ricovero è passata dal 10% nel 2012 al 7% nel 2019, in ulteriore lieve diminuzione rispetto al 2018 (8%) e lievemente inferiore alla media nazionale (8%); si osservano circa 960 decessi per infarto in meno l’anno rispetto al 2012. La proporzione di angioplastica eseguita entro 90 minuti dal ricovero, intervento salvavita nel caso di infarto acuto STEMI, è aumentata a partire dal 2012, passando dal 30% al 58% del 2019, in ulteriore aumento rispetto al 2018 (56%); in termini assoluti nel solo 2019 sono state eseguite circa 500 rivascolarizzazioni tempestive in più rispetto al 2012, per un totale di circa 3.400 nell’intero periodo 2013-2019.

Chirurgia: 9.000 pazienti in più operati di colecistectomia laparoscopicha con degenza inferiore a 3 giorni. La proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni è aumentata progressivamente, passando dal 57% del 2012 all’80% del 2017 e stabilizzandosi negli ultimi due anni all’82%, e superiore alla media italiana del 2018 (78%) sia agli standard del Ministero della Salute (70%); risultano, quindi, circa 1.600 persone con colecistectomia laparoscopica dimesse entro 3 giorni in più nel 2019 rispetto al 2012, per un totale di circa 9.000 nel periodo 2013-2019, quindi una progressiva riduzione importante dei giorni di degenza potenzialmente inappropriati dopo l’intervento. Ridurre la degenza significa ridurre anche il rischio di infezioni ospedaliere.

Parti cesarei: 4.600 in meno l’anno. Il numero totale di parti nel Lazio è in diminuzione, in linea con il trend nazionale, con circa 15.000 parti in meno nel 2019 rispetto al 2012 e una riduzione di circa 3.800 parti nel 2019 (39.163) rispetto al 2018 (42.967). Negli ultimi 4 anni, la proporzione di tagli cesarei primari risulta essere stabile intorno al 27%, ma si osserva una riduzione di circa 4.600 parti cesarei primari l’anno in meno rispetto al 2012 per un totale di circa 24.000 tagli cesarei in meno in tutto il periodo 2013/2019. Tale risultato è, però, ancora superiore al dato medio nazionale (23% nel 2018).

Tumore alla mammella: l’84% operate nelle Breast Unit. Il Lazio è stata la prima regione, nel 2015, ad adottare le linee guida sulle Breast Unit prodotte dal Ministero della Salute. Uno dei requisiti della Breast Unit è il volume di interventi chirurgici, che deve essere superiore ai 150 l’anno. La proporzione di interventi chirurgici per tumore della mammella effettuata nei centri identificati come Breast Unit è passata dal 63% nel 2012 al 84% nel 2019; invece se si considerano anche i centri ad alto volume di attività la proporzione raggiunge l’87% nel 2019. La proporzione di intervento ricostruttivo della mammella simultaneo all’intervento di asportazione del tumore è passata dal 48% del 2015 al 57% del 2019, stabile rispetto al 2018 e superiore alla media nazionale del 2018 (52%) e si è ridotta la proporzione di reinterventi a 120 giorni, che è passata dal 10% nel 2012 al 5% nel 2019, stabile rispetto al 2018 e inferiore alla media nazionale del 2018 (7%). La proporzione di donne che effettua una mammografia di controllo a 18 mesi dalla dimissione raggiunge solo il 58%.

“Il rapporto dimostra come nell’ultimo anno vi sia stato un generale miglioramento degli esiti di cura nella Regione ed è anche grazie a questo straordinario lavoro che il Lazio è uscito dal Commissariamento”- così il presidente, Nicola Zingaretti.

“Durante il lockdown il sistema non si è mai fermato: sono stati effettuati 44 trapianti è rimasto invariato il numero totale degli interventi di chirurgia oncologica. Sono in aumento gli interventi per il tumore maligno alla mammella (84% interventi effettuati nelle Breast Unit). Sono diminuiti anche i parti cesarei (-4.600 in meno l’anno). Da segnalare anche l’assottigliarsi delle diseguaglianze nell’accesso alle cure. Grazie alla nuova SDO possiamo verificare i volumi e gli esiti per singoli operatori e per singola struttura. Questo rappresenta una vera rivoluzione”- parole dell’assessore alla sanità, Alessio D’Amato.

“L’incremento degli accessi al sito e i risultati osservati confermano quanto gli indicatori sviluppati nell’ambito del PReValE rappresentino un importante strumento di valutazione a supporto dei programmi di auditing clinico ed organizzativo finalizzato al miglioramento dell’efficacia e dell’equità nel SSR. La disponibilità a livello regionale di sistemi informativi integrati e tempestivi permette inoltre di valutare sia la qualità dell’assistenza territoriale e dei percorsi assistenziali che risultati  importanti quale l’impatto dell’epidemia di SARS-Cov-2 sull’assistenza”. – lo ha detto Marina Davoli, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio in merito al P.Re.Val.E2020

Sant’ Ignazio di Loyola

 

 

 

Sant’ Ignazio di Loyola


Sant' Ignazio di Loyola

autore Pieter Paul Rubens anno 1622 titolo Sant’Ignazio di Loyola
Nome: Sant’ Ignazio di Loyola
Titolo: Fondatore della Compagnia di Gesù
Nascita: 1491, Lojola, Spagna
Morte: 31 luglio 1556, Roma
Ricorrenza: 31 luglio
Tipologia: Commemorazione
Sito ufficiale: gesuiti.it

Nacque nel castello di Lojola, da una nobile famiglia di Spagna, l’anno 1491.

Dopo aver dimorato per qualche tempo alla corte dei re cattolici, passò nella milizia, ove si distinse per il suo valore.

Prescelto alla difesa di Pamplona, da prode sostenne l’assedio con un pugno di uomini, ma nel furore della mischia ebbe una gamba spezzata.

Mentre era costretto a letto, chiese qualcuno di quei romanzi cavallereschi che allora erano in voga, ma non avendone a portata di mano gli furono dati la vita di Gesù Cristo e un libro di vita di santi. Portato più dalla necessità che dalla devozione, Ignazio incominciò a leggerli. Quei digiuni, quelle veglie, quelle mortificazioni di quegli uomini grandi davanti a Dio e davanti agli uomini, lo colpirono fino nell’intimo dell’anima. Era la grazia divina éhe entrata nel suo cuore cominciava ad operare. Tremenda fu la battaglia della natura colla grazia, ma finalmente questa prevalse e la sua vita mutò.

Non appena ebbe forze bastevoli per reggersi in piedi cominciò ad attuare i disegni che, illuminato dalla luce divina, aveva progettato nella malattia.

Si recò al santuario di Monserrat: quivi, ai piedi di Maria, depose spada e corazza, e, donato il ricco vestito cavalleresco ad un povero, si ritirò nella grotta di Manresa.

Il rigore e l’austerità della vita quivi trascorsa furono grandi. Duramente provato resistette; fedele a Dio nella mortificazione, nella preghiera e nel raccoglimento, Dio lo premiò, riversando su di lui un torrente di benedizioni, di dolcezze, di grazie e di gioie, di rivelazioni, di illustrazioni straordinarie e meravigliose. Qui compose l’aureo libro degli Esercizi Spirituali, che fu ed è una perenne scuola di perfezione cristiana.

Ignazio, fermo nel proposito di voler unicamente servire Dio, visitò la Terra Santa. Di ritorno si stabilì a Barcellona ed intraprese lo studio del latino. Passò quindi a Parigi ove trovò Saverio, Rodriguez ed altri coi quali stabilì di fondare una milizia di Cristo che chiamò « Compagnia di Gesù »; nella cappella di Montmartre emetteva i voti religiosi coi compagni. A Roma, esposta ogni cosa al S. Padre, tutto veniva approvato. Così nasceva la Compagnia di Gesù che, nel corso dei secoli, contrassegnata dalla caratteristica della persecuzione e del martirio, fiorì ovunque apportando bene immenso a tutta l’umanità.

Con la nuova Compagnia, Ignazio mandava missionari fra gl’infedeli, difendeva la verità cattolica contro l’eresia protestante e promuoveva il rinnovamento della pietà tra i fedeli.

Fondò anche il Collegio Germanico, e tante altre pie istituzioni che ci attestano il suo grande zelo. Più volte lo si sentì esclamare che se gli fosse stato dato di scegliere avrebbe preferito vivere incerto della beatitudine e intanto lavorare per il Signore e la salvezza del prossimo, piuttosto che morire subito colla sicurezza della gloria eterna. Esausto di forze, consumato dalla carità e pieno di meriti, il 31 luglio del 1556 passava nella patria beata a ricevere il premio dei giusti.

PRATICA. La lettura della vita di Gesù fu per Ignazio il principio della sua conversione: leggiamola anche noi.

PREGHIERA. Dio, che a propagare maggiormente la gloria del tuo nome, per mezzo del beato Ignazio provvedesti la Chiesa militante di nuovo sussidio, concedi che col suo aiuto e a sua imitazione noi combattendo in terra meritiamo di essere coronati con lui in cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant’Ignazio di Loyola, sacerdote, che, nato nella Guascogna in Spagna, visse alla corte del re e nell’esercito, finché, gravemente ferito, si convertì a Dio; compiuti gli studi teologici a Parigi, unì a sé i primi compagni, che poi costituì nella Compagnia di Gesù a Roma, dove svolse un fruttuoso ministero, dedicandosi alla stesura di opere e alla formazione dei discepoli, a maggior gloria di Dio.

Lavoro e Diritti

Lavoro e Diritti: Fondo integrazione salariale (FIS) covid-19: non serve l’accordo sindacale

 
Fondo integrazione salariale (FIS) covid-19: non serve l’accordo sindacale

Posted: 30 Jul 2020 07:09 AM PDT

Semplificato l’accesso al Fondo di integrazione salariale (FIS) che eroga l’assegno ordinario. L’INPS specifica che alle aziende che accedono al predetto ammortizzatore sociale con causale “COVID-19”, si applica la normativa in materia di cassa integrazione ordinaria e ai fini della concessione del trattamento non è richiesto l’accordo sindacale. A specificarlo è l’INPS con il messaggio […]

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Cassetto fiscale: accesso, funzioni e utilizzo

Posted: 30 Jul 2020 05:33 AM PDT

Cos’è il cassetto fiscale?; come può essere utilizzato?; quali servizi sono disponibili ?  E’ possibile delegare all’utilizzo un soggetto terzo? Queste sono alcune delle domande alle quali risponderemo nella presente guida al cassetto fiscale dell’Agenzia delle entrate. Il cassetto fiscale e l’area riservata Fisconline Il cassetto fiscale è un’interfaccia on line che permette al singolo […]

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Decurtazioni Reddito/Pensione di Cittadinanza: istruzioni INPS

Posted: 30 Jul 2020 02:00 AM PDT

L’INPS ha emanato il messaggio 2975 del 28 luglio 2020 con il quale illustra la disciplina delle decurtazioni dal Reddito/Pensione di Cittadinanza spettante nel caso in cui gli importi accreditati non siano spesi e/o prelevati nelle tempistiche specificate dalla normativa. Il messaggio inoltre chiarisce la disciplina delle decurtazioni in caso di interruzione nell’erogazione o cessazione […]

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Pensioni

Pensioni: Cida, le proposte dei manager per riequilibrare la previdenza

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29 luglio 2020

Roma, 29 lug. (Labitalia) – Le conseguenze economiche del Covid 19 colpiscono anche la previdenza, imponendo interventi di breve termine: utilizzare ‘quota 100′ anche come ammortizzatore sociale, evitare le ripercussioni negative del calo del pil sulle pensioni, intervenire sul rapporto tra coefficiente di trasformazione e speranza di vita. Poi occorrerà lavorare su una revisione del sistema previdenziale sostenibile nel lungo periodo, ad esempio, con la diminuzione dell’aliquota contributiva per dare maggior spazio di investimento in previdenza complementare, ripensando il massimale Inps e separando, finalmente, assistenza e previdenza.

Sono questi i ‘punti fermi’ che Cida, la confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, ha posto oggi sul tavolo di confronto sulle pensioni con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ha confermato la sua intenzione di procedere su due binari: uno focalizzato su interventi urgenti da inserire in legge di bilancio, l’altro relativo alla progettazione organica e strutturale per arrivare alla stesura di una legge delega.

“Cida – ha detto il presidente, Mario Mantovani – è, ed è stata critica nei confronti di ‘quota 100′ per i pericolosi vuoti provocati nel personale della scuola, della sanità, della pubblica amministrazione e senza aver prodotto alcun evidente aumento di giovani occupati. Ma se sul fronte del turnover occupazionale non ha funzionato, per effetto della pandemia questa misura potrebbe essere utilizzata dai potenziali fruitori, dopo la cassa integrazione e aver usufruito di sussidi di disoccupazione, come un ‘ammortizzatore’. Anche la previdenza complementare può essere utilizzata come uno strumento di flessibilità in uscita: può rivelarsi una risorsa per quelle particolari figure (come i dirigenti) sempre più discontinue nel corso della loro carriera, consentendole di ‘colmare’ eventuali mancanze determinate da periodi di buchi o di contribuzione figurativa”.

“Abbiamo poi insistito – ha spiegato – sull’utilizzo del ricalcolo contributivo per chi sceglie di anticipare il proprio pensionamento; il principio che sosteniamo è quello della libertà di scelta. Per Cida va abolito il vincolo degli anni per accedere al pensionamento anticipato, in cambio di una decurtazione (proporzionale) della pensione stessa. Questo comporta necessariamente la possibilità di cumulare redditi da pensione e da lavoro. Una penalizzazione che sarebbe ingiusta e incomprensibile per chi svolge mansioni di natura intellettuale con livelli di competenza e capacità che potrebbero essere utili ed arricchire il mondo del lavoro, senza mortificare il lavoro ‘obbligandolo’ alla gratuità della prestazione”.

In termini di sostenibilità “va anche posta grande attenzione alle modalità con le quali si intende intervenire nella riduzione del cuneo fiscale/contributivo. Un ‘alleggerimento’ della parte contributiva, infatti, se non ben calibrato, potrebbe avere ripercussioni negative sul futuro pensionistico dei soggetti interessati. A meno che, i contributi risparmiati per la previdenza pubblica non fossero automaticamente destinati alla previdenza complementare”.

“Altro tema che abbiamo posto all’attenzione della ministra – ha ricordato Mantovani- è quello della rivalutazione/svalutazione delle pensioni legate all’andamento del pil. Questo è un tema sul quale Cida presta particolare attenzione: come nella crisi finanziaria del 2009 anche oggi occorre ragionare sulla necessità/opportunità di un provvedimento legislativo che attenui le conseguenze negative sulle pensioni, magari con una ‘sterilizzazione’ dei contributi per questo periodo. Abbiamo infine voluto affrontare il tema dei giovani, per i quali sarebbe auspicabile, a nostro avviso, un dialogo fra Stato ed aziende per dare copertura contributiva/previdenziale anche a periodi di formazione, tirocini, stages cui il giovane può accedere prima di un’esperienza lavorativa più matura e strutturata: un modo per allargare il periodo temporale della contribuzione e abituare il giovane a ragionare sul proprio futuro previdenziale”.

Pensioni

Pensioni, quota 100 fino a 2021 e legge delega per riforma

La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha riaperto oggi il confronto sulla riforma del sistema pensionistico. Durante l’incontro con i sindacati, Catalfo ha ribadito che quota 100 resterà in vigore fino alla sua naturale scadenza (fine 2021) e indicato in una legge delega lo strumento per intervenire sulla revisione organica della materia.

 

“Procederemo lungo due binari paralleli”, ha spiegato Catalfo al termine del tavolo. Il prossimo appuntamento, fissato per l’8 settembre, “servirà a definire il pacchetto di interventi da inserire nella prossima legge di Bilancio” ha aggiunto la ministra del Lavoro, come la proroga di Ape sociale e Opzione Donna, la staffetta generazionale e il contratto di solidarietà espansiva.

Pensioni

Pensioni, quota 100 fino a 2021 e legge delega per riforma

 
 
 
 
 
 
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La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha riaperto oggi il confronto sulla riforma del sistema pensionistico. Durante l’incontro con i sindacati, Catalfo ha ribadito che quota 100 resterà in vigore fino alla sua naturale scadenza (fine 2021) e indicato in una legge delega lo strumento per intervenire sulla revisione organica della materia.

“Procederemo lungo due binari paralleli”, ha spiegato Catalfo al termine del tavolo. Il prossimo appuntamento, fissato per l’8 settembre, “servirà a definire il pacchetto di interventi da inserire nella prossima legge di Bilancio” ha aggiunto la ministra del Lavoro, come la proroga di Ape sociale e Opzione Donna, la staffetta generazionale e il contratto di solidarietà espansiva.L’altro incontro è in agenda il 16 settembre, quando si inizierà a progettare a più ampio raggio la riforma “che avrà come pilastri – ha sottolineato la titolare del dicastero del Lavoro – maggiore equità e flessibilità in uscita e una pensione di garanzia per i giovani”. Infine, Catalfo ha ribadito la necessità e l’urgenza di far partire le due commissioni (quella sui lavori gravosi e quella per la separazione fra spesa previdenziale e assistenziale), non ancora costituite a causa dell’emergenza epidemiologica e la cui scadenza sarà prorogata nella prossima manovra, e ha rimarcato l’impegno per giungere a una legge quadro sulla non autosufficienza.

Contratti

Contratti a termine e apprendistato: proroga automatica causa covid-19

Il Ministero del Lavoro interviene in merito alla proroga automatica per i contratti a termine e di apprendistato di 1° e 3° livello
 

Il repentino diffondersi del Covid-19 nel nostro Paese ha costretto il Governo a intraprendere forti decisioni soprattutto in ambito lavorativo. Oltre alla tanto chiacchierata cassa integrazione guadagni, l’Esecutivo ha intrapreso azioni anche in merito a istituti contrattuali quali: il contratto a termine, anche in somministrazione, e contratto di apprendistato di 1° e 3° livello.

Con particolare riferimento al contratto a termine, penalizzato dopo l’intervento del “Decreto Dignità”, il Governo ha inteso prorogare il contratto per un periodo pari alla sospensione delle attività per Coronavirus. Dunque, affinché il periodo di lockdown non gravasse ulteriormente sui lavoratori e datori di lavoro, vedendosi spirare il termine senza aver avuto effettivamente la possibilità di lavorare, la durata dei contratti in essere sono stati prorogati. Tale opportunità è stato riservata non soltanto si rapporto di lavoro a termine, bensì agli apprendisti di 1° e 3° livello.

Inoltre, per alleggerire le condizioni di stipula dei contratti a termine, il Decreto Rilancio (Dl 34/2020, convertito con modificazioni in Legge 77/2020) ha concesso la possibilità di rinnovare o prorogare il contratto a tempo determinato senza l’indicazione della causale.

Sul punto, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fornito una interessante faq per quanto riguarda la durata dei contratti a termine durante l’emergenza epidemiologica. In particolare è stato chiesto cosa s’intende con il termine “periodi di sospensione lavorativa”.

Contratto a termine acausale

La prima importante novità in tema di contratto a tempo determinato è senza dubbio la possibilità di rinnovare o prorogare, fino al 30 agosto 2020, i predetti contratti in essere alla data del 23 febbraio 2020, anche in assenza delle causali di cui all’art. 19, co. 1 del D.Lgs. n. 81/2015.

Tale opportunità, prevista dall’art. 93 del D.L. n. 34/2020, è concessa fino al 30 agosto 2020.

Proroga automatica dei contratti a termine

Inoltre, in fase di conversione in legge del Dl 34/2020, si è inserito il comma 1-bis all’art. 93.

In particolare, tale norma specifica che il termine dei contratti di lavoro degli apprendisti, e dei contratti di lavoro a tempo determinato, anche  in  regime  di somministrazione, è prorogato di  una  durata pari al periodo di sospensione dell’attività lavorativa, prestata in forza dei medesimi contratti, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Leggi anche: Blocco dei licenziamenti: novità nel Decreto Rilancio

Cosa si intende per sospensione dell’attività

Tale previsione si applica a tutti i rapporti di lavoro subordinato che non siano a tempo indeterminato. Ciò al fine di evitare che la loro durata iniziale risulti di fatto ridotta per effetto di circostanze non imputabili al lavoratore.

Ad esempio, ricadono nella proroga della durata:

  • i contratti di lavoro a termine, ivi inclusi quelli stagionali;
  • i contratti in somministrazione a tempo determinato, intendendosi il rapporto di lavoro che intercorre tra l’Agenzia per il lavoro e il lavoratore;
  • rapporti di apprendistato, intendendosi quelli per il conseguimento di una qualifica e il diploma professionale e quelli di alta formazione e ricerca, limitatamente alla durata del periodo che precede la qualificazione.

Sul punto, il Ministero del Lavoro specifica che nel “periodo di sospensione” sono compresi:

  • sia i periodi di fruizione di un ammortizzatore sociale Covid-19;
  • sia l’inattività del lavoratore in considerazione della sua sospensione dall’attività lavorativa in ragione delle misure di emergenza epidemiologica da Covid-19 (es. fruizione di ferie).

In tutti questi casi il datore di lavoro, entro cinque giorni dalla data di scadenza originaria, deve effettuare la comunicazione obbligatoria di proroga; dovrà quindi modificare il termine inizialmente previsto per un periodo equivalente a quello di sospensione dell’attività lavorativa.