Archivi giornalieri: 16 luglio 2020

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo

 

Beata Vergine Maria del Monte Carmelo


Nome: Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
Titolo: Apparizione
Ricorrenza: 16 luglio
Tipologia: Commemorazione

Il Monte Carmelo fu, fin dai tempi più remoti, assai famoso in Palestina ma oggi territorio israeliano. Su di esso infatti si ritiravano uomini di santa vita per onorarvi, ancor prima che nascesse, la Vergine Madre di Dio. Venne santificato pure da un lungo soggiorno che vi fece il profeta Elia.

Continuarono poi sempre pii solitari a ritirarsi sul Monte Carmelo, ma quando la spada di Maometto assoggettò la Palestina, a stento alcuni riuscirono a salvarsi nascondendosi nelle spelonche.

Verso il secolo XI, un pio sacerdote calabrese eresse sui ruderi di una cappella anteriore una chiesetta alla Vergine, ed, avendo raccolti altri compagni, ebbe dal patriarca di Gerusalemme una regola di vita. Ebbe così inizio l’ordine dei Carmelitani che fu poi approvato dai Sommi Pontefici Onorio II e Gregorio IX.

Ma la festa della Madonna del Carmine è strettamente legata al grande devoto della Vergine, S. Simone Stock. Era questi un inglese che, per onorare la Madre di Dio, si era dato ad austerissime discipline, rinnovando le mortificazioni dei primi eremiti. E quando, sul principio del XIII secolo, l’Ordine Carmelitano si estese in Inghilterra, S. Simone, attratto dalla devozione che i Carmelitani professavano a Maria, volle entrare nel loro Ordinè. Accettato, chiese di vedere il Monte Carmelo, e così visitò a piedi nudi tutti i luoghi sacri della Palestina, trattenendovisi per ben sei anni. Solo Iddio è testimonio delle fervorose preghiere che il Santo fece su quel sacro suolo nelle notti silenziose!

Ed appunto in una di quelle notti gli apparve la Vergine che, consegnandogli uno scapolare, gli disse con dolcezza: Figlio, prendi il segnale del mio amore.

E che questo sia il segnale dell’amore di Maria ce lo dice il seguente versetto, riferito allo scapolare: Protego nunc, in morte juvo, post funera salvo! —Avranno, dice Maria, la mia protezione in vita, saranno da me aiutati in morte e dopo la morte li condurrò in cielo.

S. Simone, per soddisfare il desiderio della Regina del Cielo, con grande zelo propagò questa devozione, che si estese rapidamente.

Anche i Papi si tennero onorati di appartenere alla milizia di Maria, e concessero molte indulgenze agli ascritti. Il Privilegio sabatino che godono gli ascritti all’abitino del Carmine assicura la liberazione dal Purgatorio, per intercessione di Maria, il primo sabato dopo la morte.

La solennità della Beata Vergine del Carmine si celebra il 16 luglio, in ricordo dell’apparizione e della consegna dello scapolare a S. Simone.

Il Beniamino di Maria, l’apostolo dell’abitino del Carmine, morì proprio il 16 luglio del 1265 in età di oltre cento anni.

PRATICA. Impariamo ad amare Maria, e portiamo sempre sul nostro corpo l’abitino del Carmine.

PREGHIERA. O Dío, che decorasti l’ordine del Carmelo del titolo singolare della tua beatissima sempre Vergine e Madre Maria, concedi propizio che mentre oggi ne celebriamo la festa con solenne ufficio, muniti della sua protezione, meritiamo di giungere ai gaudi eterni.

MARTIROLOGIO ROMANO. Beata Maria Vergine del Monte Carmelo, dove un tempo il profeta Elia aveva ricondotto il popolo di Israele al culto del Dio vivente e si ritirarono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della santa Madre di Dio.

SUPPLICA ALLA MADONNA DEL CARMINE

Madonna del Carmine
I. O Vergine Maria, Madre e Regina del Carmelo, in questo giorno che ricorda la tua tenerezza materna per chi piamente indossa il santo Scapolare, innalziamo le nostre preghiere e, con confidenza di figli, imploriamo il tuo patrocinio.

Tu vedi, o Vergine Santissima, quante prove temporali e spirituali ci affliggono: volgi il tuo sguardo di misericordia su tali miserie e da esse libera noi che ti invochiamo, ma liberane anche coloro che non t’invocano, perché imparino a invocarti.

Il titolo con il quale oggi ti celebriamo, richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo, quando questo, pentito, volle ritornare a Lui. Dal monte Carmelo, infatti, il profeta Elia innalzò la preghiera che, dopo lunga siccità, ottenne la pioggia ristoratrice, segno del perdono di Dio: la preannunciò con gioia il santo Profeta quando vide levarsi dal mare una nuvoletta bianca che in breve tempo ricoprì il cielo. In quella nuvoletta, o Vergine Immacolata, i tuoi figli Carmelitani hanno visto te, sorta purissima dal mare contaminato dell’umanità, che nel Cristo ci hai dato l’abbondanza di ogni bene e con quella visione nel cuore essi andarono e vanno nel mondo a parlare e a testimoniare te, i tuoi insegnamenti, le tue virtù.

In questo santo giorno sii per noi nuova sorgente di grazie e di benedizioni.

Salve Regina

II. Per dimostrarci più chiaramente il tuo affetto, o Madre nostra, tu riconosci come simbolo della nostra devozione filiale lo Scapolare che piamente portiamo in tuo onore e che tu consideri come tua veste e noi come segno della nostra consacrazione a te.

Vogliamo renderti grazie, o Maria, per il tuo Scapolare. Quante volte, però, ne abbiamo fatto poco conto; quante volte abbiamo trascurato quell’abito che doveva essere per noi simbolo e richiamo alle tue virtù! Ma tu perdonaci e fa’ che il tuo santo Scapolare ci sia di difesa contro i nemici dell’anima e del corpo, richiamandoci il pensiero di te e del tuo amore nel momento della tentazione e del pericolo.

O Madre nostra tutta santa, in questo giorno che ricorda la tua continua bontà verso di noi che viviamo la spiritualità del Carmelo, commossi e fiduciosi, ti ripetiamo la preghiera che da secoli ti rivolge l’Ordine a te consacrato: “Fior del Carmelo – vite fiorente – splendore del Cielo, – tu solamente sei Vergine Madre. – Dolce Madre e intemerata, – ai figli tuoi sii propizia – stella del mare”.

Questa invocazione segni l’aurora di un’era nuova di santità per tutti i popoli, per la Chiesa e per il Carmelo. Desideriamo rimanere saldi in questo nobile proposito, perché diventino realtà le parole che interessano tanto il Carmelo fin dai primi momenti della sua esistenza: “Molte volte e in molte maniere i santi Padri hanno stabilito che ciascuno deve vivere nell’ossequio di Gesù Cristo e servire fedelmente a Lui con cuore puro e buona coscienza”.

Salve Regina

III. O Maria, è grande il tuo amore per tutti i devoti del tuo Scapolare. Non contenta di aiutarli perché vivano in modo da evitare la condanna eterna, ti prendi cura di abbreviare ad essi le pene del Purgatorio, per affrettare l’ingresso in Paradiso. Questa è una grazia, o Maria, che rende più luminose tutte le altre grazie e degna di una madre misericordiosa quale tu sei.

Veramente, come Regina del Purgatorio, tu puoi mitigare le pene di quelle anime ancora lontane dalla gioia di Dio. Pietà ti prenda, dunque, o Maria, di tutti i tuoi figli che pieni di speranza aspettano di entrare in Cielo per vedere e udire ciò che occhio mai vide e orecchio d’uomo mai udì. In questo bel giorno si sveli loro la potenza della tua intercessione materna.

Noi ti supplichiamo, o Vergine, per le anime dei nostri cari e per quelle che in vita furono rivestite del tuo Scapolare e si impegnarono a portarlo con decoro, ma non vogliamo dimenticare tutte le altre che aspettano il dono della visione beata. Per tutte ottieni che, purificate dal Sangue innocente di Cristo, siano ammesse quanto prima alla felicità senza fine.

Anche noi ti preghiamo! Per gli ultimi momenti del nostro pellegrinaggio verso Cristo, perché nulla ci impedisca di accoglierlo nella sua nuova venuta. Prendici per mano e guidaci al godimento dei frutti del tuo Carmelo, giardino di delizie eterne.

Salve Regina

IV. Tante altre grazie vorremmo chiederti, o nostra dolcissima Madre! In questo giorno, che i nostri padri dedicarono alla gratitudine per te, ti supplichiamo di beneficiarci ancora. Impetraci la grazia di non macchiare con la colpa l’anima nostra. Liberaci dai mali del corpo e dello spirito, concedici le grazie d’ordine temporale che vorremmo chiederti per noi e per il nostro prossimo. Tu puoi esaudire le nostre richieste; e abbiamo fiducia che le esaudirai per l’amore che nutri verso il tuo Gesù e verso di noi, che a te siamo stati affidati come figli.

E ora benedici tutti noi, o Madre della Chiesa e Regina del Carmelo. Benedici il Sommo Pontefice che in nome di Gesù guida ai pascoli ubertosi il popolo di Dio; concedigli la gioia di trovare pronta e leale risposta ad ogni sua iniziativa a beneficio dell’uomo. Benedici il vescovi, nostri Pastori; le vocazioni sacerdotali e religiose, speranze della Chiesa; tutti i Sacerdoti. Benedici quanti soffrono a causa delle aridità dello spirito e delle prove della vita. Illumina gli animi tristi e infiamma i cuori inariditi. Sostieni quelli che zelano la tua devozione con il proporre lo Scapolare del Carmelo come richiamo a imitare le tue virtù. Benedici, infine, le anime del Purgatorio: libera con sollecitudine quelle che ti sono state devote. Benedici tutti i tuoi figli, o Madre nostra e nostra Consolatrice. Sii con noi sempre, nel pianto e nella gioia, ora e nel momento in cui il giorno terreno si spegnerà.

L’inno di ringraziamento qui incominciato si muti in canto di lode nei cieli dove tu vivi con Cristo, Re e Signore per tutti i secoli dei secoli. AMEN

Ave, o Maria.

Quota100

Le pensioni del dopo “Quota 100”? Il governo prepara un’altra stretta

Nel 2021 scade la riforma leghista e si torna ai vecchi requisiti. Già a rischio il progetto 101, con l’eccezione dei lavori usuranti

Sulle pensioni il governo cerca di resistere alle pressioni dell’Europa e accantona anche i piani per modificare l’ultimo anno di vigenza di Quota 100.

La riforma che consente il ritiro dal lavoro a 62 anni con 38 anni di contributi versati in vigore dal 2016 e fortemente voluta dalla Lega di Matteo Salvini, scadrà alla fine del 2021.

Ieri il viceministro all’Economia Antonio Misiani ha confermato che «Quota 100 scade nel 2021 e non verrà prorogata». Dove la notizia, più che una mancata proroga, che nessuno aveva fino ad oggi messo in conto, è il fatto che per un altro anno i lavoratori che hanno maturato i requisiti necessari potranno ritirarsi in anticipo rispetto alle norme ordinarie. Il governo in passato aveva valutato l’ipotesi di una fine anticipata di Quota 100, idea poi accantonata dopo l’esplosione della pandemia da coronavirus. Le ragioni sono politiche, ma anche di tenuta sociale. Difficile fare tollerare ai pensionandi e alle aziende un passaggio brusco da Quota 100 ai requisiti della Fornero. Uno «scalone» di cinque anni che scatterebbe tra il 31 dicembre 2021 e il primo gennaio 2022.

Al netto di Quota 100 si può andare in pensione anticipatamente con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, oppure ci si può ritirare con le regole della vecchiaia: 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.

Prima della scadenza del 2022 il governo avvierà con le parti sociali un confronto ma sul futuro della previdenza l’ultima parola spetterà comunque al ministero dell’Economia guidato da Roberto Gualtieri e dalla presidenza del Consiglio. Che l’Italia aderisca o meno al Mes, sono in arrivo anni di controlli serrati da parte dell’Unione europea (i Paesi cosiddetti «frugali» come Olanda e Austria hanno sollevato un caso sulla spesa previdenziale italiana).

Questo significa che potrebbero essere accantonati progetti come la «Quota 101» che era stata ipotizzata nei mesi scorsi. In sostanza un passaggio graduale dalla riforma leghista al vecchio regime della Fornero.

Nei mesi passati, prima della crisi da Coronavirus, il governo aveva anche iniziato a ragionare su un sistema a maglie più larghe. Come quello evocato ieri dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano: «Mi auguro che l’esito del confronto con le parti sociali ci conduca verso l’adozione di una flessibilità strutturale nel sistema pensionistico», ha spiegato l’esponente Pd. In sostanza si tratterebbe di una soluzione simile a quella proposta dalla stessa Lega, cioè la pensione con 41 anni di contributi. Rispetto al regime particolarmente generoso degli anni passati (quando con 40 anni di contributi era riconosciuto il dritto della pensione) ci sarebbero però delle penalizzazioni. Tagli degli assegni, sulla cui entità era già iniziato un confronto tra addetti del settore.

Adesso è probabile che prevalga un metodo diverso. Sicuramente meno generoso, visto che nei prossimi anni esploderà il debito pubblico. Ad esempio il ritorno a un sistema dove per concedere un anticipo del ritiro si fanno distinzione tra categorie. Magari mantenendo Quota 100 per lavori usuranti. Un prezzo da pagare ai «frugali», a spese dei pensionandi.

Quota100

Pensioni Quota 100, Brambilla: “Si rischia una Fornero bis”

Pensioni Quota 100

Ormai è praticamente certo: le pensioni con Quota 100 non verranno rinnovate dopo la naturale scadenza, che avverrà il 31 dicembre del 2021. La conferma ufficiosa è arrivata da più parti in risposta a quanti (Paesi Bassi su tutti) chiedono con forza al governo italiano di eliminare un provvedimento che si è rivelato troppo oneroso per le casse dello Stato. Ma cosa succederà quando l’anticipo pensionistico terminerà? Quali alternative sono in programma per il dopo Quota 100?

Pensioni Quota 100: cosa succederà dopo?

La pandemia da coronavirus ha costretto l’esecutivo a bloccare tutti i tavoli di trattativa avviati a febbraio con le parti sociali. Il dibattito sta quindi gradualmente riprendendo, seppur con scenari molto diversi: la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria ha messo sul piatto un nuovo elemento che non si può certamente ignorare. La strada verso una riforma pensioni equa sembra quindi molto in salita.

Pensioni Quota 100: rischio Fornero bis?

L’obiettivo è sempre quello di garantire una flessibilità in uscita adeguata, con un anticipo pensionistico meno gravoso di Quota 100, cercando allo stesso tempo il tanto agognato superamento della legge Fornero (che ricordiamolo: fa andare in pensione a 67 anni, con 20 di contributi, oppure una volta maturati 41 anni e 10 mesi di contributi, per le donne, o 42 anni e 10 mesi, per gli uomini).

Cosa, però, che sembra più complessa del previsto. E a lanciare l’allarme è Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali, che denuncia come le politiche assistenziali adottate dal governo durante l’emergenza sanitaria porteranno l’Italia a subire il costante ricatto dei paesi più forti, come la Germania; a pagare il prezzo più alto – secondo Brambilla – sarà proprio la riforma pensioni e, in particolare, le pensioni anticipate mal viste dall’Europa. Ecco perché il dopo Quota 100 rischia dunque di diventare in realtà una Fornero bis.