Archivi giornalieri: 28 aprile 2020

Lavoro e Diritti

Lavoro e Diritti: Recovery fund, MES e Coronabond: cosa sono e come funzionano

Recovery fund, MES e Coronabond: cosa sono e come funzionano

Posted: 28 Apr 2020 06:07 AM PDT

Recovery Fund, MES, coronabond… cosa sono e cosa indicano questi termini così tecnici che però sono entrati prepotentemente nel linguaggio comune? Dopo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Covid-19, ossia il programma a tappe finalizzato al ritorno alle normali attività economiche e sociali del paese, il dibattito […]

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Modello 730 anno 2020: scadenza e istruzioni Agenzia delle Entrate

Posted: 28 Apr 2020 04:00 AM PDT

La scadenza per la presentazione del modello 730/2020 è fissata al 30 settembre a causa dell’emergenza coronavirus. La dichiarazione dei redditi può essere inviata rivolgendosi al proprio datore di lavoro, al Caf o al consulente di fiducia. E’ anche possibile provvedere autonomamente all’invio della dichiarazione online sul portale dell’Agenzia delle entrate dedicato al 730 precompilato. […]

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Fondo Sanarti: misure straordinarie emergenza Covid-19

Posted: 28 Apr 2020 02:17 AM PDT

Il fondo Sanarti (Fondo di Assistenza Sanitaria Assicurativa per i Lavoratori dell’Artigianato ) per fronteggiare l’emergenza Coronavirus ha previsto due indennità straordinarie erogate direttamente da Unisalute e in autogestione a tutti coloro che sono iscritti regolarmente al fondo, che dal 24 febbraio al 30 giugno 2020 risultino positivi al COVID-19. La richiesta di rimborso di […]

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Dpcm 26 aprile 2020 in Gazzetta Ufficiale: al via la Fase 2

Posted: 28 Apr 2020 01:53 AM PDT

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020 che prevede per il 4 maggio 2020 la data di inizio del graduale ritorno all’attività produttiva. La riapertura, però, sarà circoscritta e non per tutte le imprese e attività. Infatti, dalla predetta data riprenderanno le attività […]

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Covid-19

 

Fondo Sanarti: misure straordinarie emergenza Covid-19

Il Fondo di Assistenza Sanitaria Assicurativa per i Lavoratori dell’Artigianato San.Arti ha previsto misure straordinarie per Covi-19.
 

Il fondo Sanarti (Fondo di Assistenza Sanitaria Assicurativa per i Lavoratori dell’Artigianato ) per fronteggiare l’emergenza Coronavirus ha previsto due indennità straordinarie erogate direttamente da Unisalute e in autogestione a tutti coloro che sono iscritti regolarmente al fondo, che dal 24 febbraio al 30 giugno 2020 risultino positivi al COVID-19.

La richiesta di rimborso di tali indennità potranno essere effettuate dal 14 aprile 2020. Ma vediamo qui di seguito quali sono i requisiti richiesti e come procedere con la richiesta di rimborso in caso in cui si risulta positivi al virus.

Misure straordinarie Covid-19 Fondo Sanarti: cosa prevedono

San.Arti per far fronte all’emergenza sanitaria che sta attraversando la nostra nazione ed il resto del mondo, ha previsto l’erogazione di specifiche indennità per tutti coloro che sono iscritti regolarmente al fondo.

Leggi anche: SanArti: cosa c’è da sapere sul fondo lavoratori aziende artigiane

I beneficiari di queste misure straordinarie sono:

  • Lavoratori Dipendenti;
  • Volontari iscritti al fondo;
  • Titolari, soci e collaboratori;
  • Familiari iscritti al Fondo.

Quest’ultimi che dal 24 febbraio 2020 al 30 giugno 2020 risultino positivi al COVID-19, potranno richiedere:

  • Indennità per ricovero;
  • Indennità per isolamento domiciliare;
  • Rimborso delle franchigie versate per accertamenti diagnostici e visite specialistiche.

Indennità straordinaria agli iscritti in caso di positività al covid-19

In caso di lavoratori dipendenti e volontari, le prestazioni saranno erogate direttamente da Unisalute per conto del Fondo San.Arti e consistono in:

  • Diaria per isolamento domiciliare di 40,00 euro al giorno per un periodo non superiore a 14 giorni l’anno
  • Indennità giornaliera per ricovero di 40,00 euro per ogni notte di ricovero per un periodo non superiore a 50 giorni.

Indennità straordinaria per i titolari di aziende contagiati dal covid-19

In caso di titolari di aziende che nell’ultimo semestre del 2019 abbiano regolarmente versato la contribuzione al Fondo per i lavoratori dipendenti ancora in forza, le indennità saranno erogate in autogestione dal Fondo, e consistono in:

  • Indennità per isolamento domiciliare di 30,00 euro al giorno per un periodo massimo di 14 giorni l’anno;
  • Indennità per ricovero di 40,00 euro per ogni notte di ricovero, per un periodo non superiore a 50 giorni.

Infine, i lavoratori dipendenti, volontari e titolari d’azienda possono richiedere il rimborso delle franchigie che sono state versate per effettuare accertamenti diagnostici e visite specialistiche svolte dal 24 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020 presso la rete di strutture convenzionate UniSalute. Inoltre, va precisato che i 3 benefici previsti dal fondo possono essere cumulabili tra loro.

Documentazione richiesta per il rimborso

Per poter richiedere il rimborso dell’indennità, il lavoratore dipendente, volontario iscritto al fondo oppure il titolare d’azienda, dovrà essere  in possesso dei seguenti documenti:

  • Referto del tampone che attesti la positività al COVID-19 per la diaria da isolamento domiciliare;
  • La lettera di dimissione ospedaliera dalla quale si risulta positivo al Coronavirus e il numero di notti
    di degenza ospedaliera.

Solo nel caso in cui sulla lettera di dimissione ospedaliera non fosse indicata la motivazione del ricovero, sarà necessario richiedere una copia della cartella clinica oppure un’altra documentazione che attesti la positività al virus.

In caso di richiesta di rimborso delle Franchigie versate, i documenti richiesti sono:

  • Fattura o ricevuta fiscale rilasciata dalla struttura sanitaria convenzionata.

Come richiedere l’indennità previste dal Fondo San.Arti

Sarà possibile richiedere il rimborso dell’indennità previste dal fondo attraverso diverse modalità. La prima è quella di inviare il modello di rimborso e i documenti che attestino la positività al virus attraverso una raccomanda al seguente indirizzo:

UniSalute S.p.A. Spese Sanitarie Clienti – c/o CMP BO – Via Zanardi 30 – 40131 Bologna BO

La seconda modalità è quella di inviare tutta la documentazione richiesta all’indirizzo email: rimborsocovid19@unisalute.it, tale modalità non è prevista per i titolari di aziende.

Infine, sarà possibile richiedere il rimborso direttamente online attraverso il sito web www.sanarti.it. Va precisato però, che quest’ultima modalità è prevista solo ed esclusivamente in caso di richiesta di rimborso per l’indennità per ricovero ospedaliero.

Come procedere con il rimborso online

Per la richiesta del rimborso online, bisognerà obbligatoriamente essere registrati al portale web del fondo. Successivamente alla registrazione e/o all’accesso, bisognerà recarsi nella sezione Prenotazioni/Rimborsi e successivamente entrare nell’area dedicata al Covid-19.

All’interno di essa bisognerà indicare compilare tutti i campi richiesti ed allegare la relativa documentazione medica e successivamente inviare la richiesta di rimborso.

Presentazione Sanarti Misure straordinarie Covid-19

Alleghiamo infine la presentazione in formato PDF delle misure straordinarie previste da San.Arti.

il manifesto

Vescovi all’attacco. Il premier corre ai ripari

 

 

Don Maurizio Mirilli celebra la Domenica delle Palme dal campanile della chiesa SS Sacramento 

Erano anni che non si assisteva a uno scontro così aspro fra Chiesa cattolica e governo come quello esploso nella serata di domenica 26 aprile.

Alle 20.30 Conte illustra il nuovo Dpcm che prolunga il divieto di svolgere cerimonie religiose con la presenza dei fedeli – come del resto tutti gli eventi che prevedano affollamenti, dagli spettacoli alle feste private -, tranne i funerali (da celebrarsi preferibilmente all’aperto, con massimo 15 partecipanti fra i parenti più stretti).

Alle 21.30 arriva un durissimo comunicato della Conferenza episcopale italiana, con un titolo inequivocabile: «Il disaccordo dei vescovi». È fallito il negoziato delle settimane precedenti fra il governo e la segreteria generale della Cei, che aveva presentato una serie di proposte per poter celebrare le messe in sicurezza.

E i vescovi non la mandano a dire: «La Chiesa esige di poter riprendere la sua azione pastorale», mentre il decreto «esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la messa con il popolo», si legge nella nota della Cei. «I vescovi non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto». Segue, a breve giro, un editoriale di Avvenire. La decisione del governo «sconcerta, preoccupa e ferisce», scrive il direttore del quotidiano della Cei, «è una scelta miope e ingiusta. E i sacrifici si capiscono e si accettano, le ingiustizie no».

Secca la replica di Palazzo Chigi, che non scende sul terreno dello scontro, ma si limita a dire che «prende atto della comunicazione della Cei e conferma quanto già anticipato dal presidente Conte». Tuttavia «già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza». Quindi è prevedibile che, tranne clamorose retromarce, non il 4 maggio ma comunque a breve i cattolici e gli altri credenti – per i musulmani è appena cominciato il Ramadan – potranno tornare a celebrare.

La polemica prende quota durante tutta la giornata di ieri. Scontate le urla della destra berlusconian-melonian-salviniana contro il governo e pro Cei. Un po’ meno le critiche di alcuni esponenti del governo e del Pd che, con il deputato Ceccanti, annuncia un emendamento per consentire la celebrazione delle messe e dei culti delle altre religioni.

Scendono in campo i vescovi, in ordine sparso. Per mons. Paglia (presidente della Pontificia accademia per la vita) si tratta di una decisione «sconcertante» che «tocca il diritto alla libertà religiosa», e addirittura Paglia evoca i martiri che «nel 304 si fecero uccidere per poter partecipare all’eucaristia».

Per mons. Mogavero (vescovo di Mazara del Vallo) «il no alle messe è inaccettabile», «il governo ha scritto una pagina buia», alla base «c’è la considerazione molto grave che l’aspetto religioso sia completamente accessorio». Più conciliante mons. Lojudice (vescovo di Siena), per il quale «andare allo scontro non serve», meglio «trovare una soluzione nei limiti del possibile per recuperare una dimensione importante».

Nelle parrocchie serpeggiano malumori fra i fedeli, che si aspettavano di poter tornare subito a messa. Per gli oltranzisti cattolici della Bussola quotidiana la colpa è della Cei, che è stata troppo accondiscendente ed ora «raccoglie quello che ha seminato». Invece per il movimento Noi Siamo Chiesa «l’intervento della Cei contro il governo è arrogante: non c’è nessun attacco alla Chiesa, alla sua autonomia e alla libertà di culto», semplicemente hanno prevalso «ragioni di prudenza».

Non ci sono solo i cattolici. Qualche giorno fa le Chiese evangeliche avevano scritto alla ministra Lamorgese: pur sottolineando che «la Chiesa cristiana non è un luogo fisico ma una comunità di credenti che vive nella comunione con Cristo anche quando i tempi sono chiusi», avevano chiesto di poter riprendere «il libero esercizio del culto pubblico», nel rispetto di «tutte le norme di sicurezza». Ora, dice il pastore Luca Negro (presidente della Federazione Chiese evangeliche), chiediamo che «la ripresa venga almeno calendarizzata, come del resto le altre attività, e non lasciata all’ultimo posto».

Auguri al manifesto

49, QUASI 50

Buon compleanno a noi

Il 28 aprile del 1971, quarantanove anni fa, usciva in edicola il primo numero del quotidiano il manifesto. Essere ancora qui oggi nel 2020, attraversando i giorni drammatici di una pandemia. Essere qui a raccontare il mondo senza mai rinunciare a volerlo cambiare. Questo è il nostro regalo più grande. E ce lo avete fatto voi, che ci leggete. Grazie e lunga vita al manifesto.

 

Santa Valeria di Milano


Santa Valeria di Milano

 
Nome: Santa Valeria di Milano
Titolo: Martire
Nascita: III Secolo, Roma
Morte: III Secolo, Roma
Ricorrenza: 28 aprile
Tipologia: Commemorazione

Santa Valeria è più conosciuta per essere stata la moglie di San Vitale, un ufficiale dell’esercito ucciso e martirizzato nella città di Ravenna, e madre dei Santi martiri gemelli Gervasio e Protasio, visse nel III secolo.

Avrebbe desiderato portare con se il marito morto alle porte di Ravenna, ma i cristiani del luogo glielo impedirono. Quindi si mise in viaggio per Milano ma incontrò dei contadini pagani e rifiutatasi di rimanere con loro facendo sacrifici agli dei, venne così violentemente percossa che morì dopo qualche giorno.

Pur essendo rappresentata già in epoca antica nei mosaici di Sant’Apollinare nuovo a Ravenna, Valeria non ha un’iconografia specifica. Oltre a Valeria furono fatti Santi anche il marito Vitale e i figli Protasio e Gervasio.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Ravenna, commemorazione di san Vitale: in questo giorno, come si tramanda, sotto il suo nome fu dedicata a Dio la celebre basilica in quella città. Egli insieme ai santi martiri Valeria, Gervasio, Protasio e Ursicino è da tempo immemorabile venerato per l’impavida fede tenacemente difesa.