Archivi giornalieri: 7 aprile 2020

Bucarest, la sfida al Covid dei ragazzi di strada

«Morire di Aids o di coronavirus, che differenza vuoi che faccia». Non ha mai conosciuto mezze misure Gabi, un uomo nascosto nel corpo di un ragazzo e due occhi cristallini che fanno trasparire un’età dell’innocenza che non ha mai vissuto. A sei anni Gabi scappò da casa in Moldavia, destinazione Bucarest. La sua vita l’avrebbe trascorsa lì, tra i canali e gli squat della capitale rumena, in bilico tra la voglia di riscatto e l’inesorabilità delle ricadute.

UN DESTINO COMUNE a quello delle migliaia di ragazzi per strada divenuti il simbolo del disfacimento sociale della Romania post-comunista. Chi scappava da famiglie devastate da povertà e alcolismo, chi dagli orfanotrofi affollati dei bambini voluti dal regime di Nicolae Ceausescu. Quella cicatrice profonda che aveva aperto la caduta del comunismo fece il giro del mondo, ma con gli anni i ragazzi dei tombini di Bucarest sono diventati nient’altro che un complemento d’arredo della città. Sagome senza vita, volti senza storia.

Alcuni sono riusciti a tirarsi fuori dalla strada, altri su quella strada hanno trovato la morte, altri ancora come Gabi sono lì che sopravvivono.

Al freddo, alla fame, alla malattia. Ora l’epidemia rischia di spazzarli via come una folata di vento con le foglie. «Sono sopravvissuto a tutto, sopravviverò anche a questo. E se non ce la faccio, ero comunque destinato a non vivere a lungo» racconta Gabi con spietata leggerezza. Eppure i più esposti al contagio sono proprio loro, non solo perché abitano la strada.

Gabi come l’80% dei suoi compagni di ventura è sieropositivo. E questo non è che un esempio. In questi anni i ragazzi hanno sviluppato tutta una serie di patologie che li rende particolarmente fragili.

LO STESSO USO PROLUNGATO della colla, impiegata per alleviare il senso di fame e di freddo, ha avuto conseguenze drammatiche sui loro corpi. Per Gabi come per gli altri la questione principale però è dove trovare i soldi per sfamarsi. Da quando è esplosa l’emergenza Covid, è venuta meno quella «microeconomia» di strada con cui i ragazzi riuscivano a sopravvivere: le pulizie nei ristoranti e nei pub, il lavaggio dei vetri, l’elemosina, il riciclaggio e la vendita di materiali come plastica, carta, rame.

«I RAGAZZI hanno una diversa percezione del rischio. La loro è la prospettiva di chi è abituato a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo» racconta Franco Aloisio, responsabile di Parada, associazione che dal 1996 assiste i ragazzi invisibili di Bucarest. Associazione che resta il loro punto di riferimento anche durante l’epidemia. Al centro diurno di Parada i ragazzi possono fare una doccia, trovare cibo e riparo. Il comune di Bucarest non ha fatto mancare il suo sostegno.

L’associazione ha ricevuto beni di prima necessità – dagli alimenti, alle coperte, ai prodotti per l’igiene e i disinfettanti – che i volontari di Parada distribuiscono non solo ai ragazzi di strada, ma anche alle migliaia di persone che vivono nelle baraccopoli e nei ghetti della capitale rumena. Intanto a Bucarest il contagio sta conoscendo un aumento esponenziale: 799 casi nel giro di sole due settimane. Il bilancio potrebbe aggravarsi anche per via delle pessime condizioni in cui versa il sistema sanitario. E anche per questo motivo la capitale ha agito per mettere in sicurezza i senza fissa dimora, mettendo a disposizione tre strutture alberghiere.

Ma i ragazzi ignari del rischio scalpitano. Alla quarantena preferiscono la morte. Preferibilmente lungo quella strada che li ha cullati per tutta la vita, quella strada che ora potrebbe inghiottirli per sempre.

il manifesto

Prima Pagina Il Manifesto 07/04/2020

Il governatore della regione Lombardia Attilio Fontana

Mascherine e case di riposo, Fontana nelle bufera

L’obbligo c’è, le mascherine ancora no. È l’ultimo capitolo tragicomico della gestione lombarda di questa crisi. Ancora una volta la Regione Lombardia ha annunciato qualcosa che poi non è riuscita a mettere in pratica lasciando nella confusione in un colpo solo migliaia di cittadini, i sindaci e i farmacisti. Questa volta è accaduto con l’obbligo di indossare le mascherine fuori casa senza aver prima rifornito farmacie, comuni e i 10 milioni di lombardi.

DOMENICA IL PRESIDENTE lombardo Attilio Fontana e l’assessore alla Sanità Giulio Gallera avevano annunciato la distribuzione di 3 milioni e 300 mila mascherine, ma le mascherine lunedì mattina in farmacia non sono arrivate. Non è andata meglio ai sindaci, che solo nel tardo pomeriggio hanno avuto qualche indicazione in più. Abbiamo imparato in questo mese quanto gli annunci mediatici producano effetti reali ed è stato così anche in questo caso. Lunedì mattina migliaia di lombardi si sono messi in coda fuori dalle farmacie e in tante è comparso il cartello: «Distribuzione gratuita delle mascherine fornite da Regione Lombardia non ancora disponibile. Avviseremo quando inizierà la distribuzione».

IN QUESTO CAOS LA GIUNTA lombarda è stata poi costretta a precisare in giornata che le prime 300 mila, quelle già presenti nel magazzino regionale, arriveranno tra mercoledì e venerdì. Queste mascherine, secondo quanto annunciato, dovrebbero essere destinate alle fasce della popolazione più fragili, ma non sono ancora chiari quali saranno i criteri di distribuzione. «Il messaggio che dobbiamo dare deve essere preciso: non venite in farmacia a chiedere le mascherine della Regione Lombardia perché arriveranno nei prossimi giorni» ha detto a Radio Popolare Renato Acquistapace della Federazione degli Ordini dei Farmacisti lombardi. In tanti comuni i sindaci stanno facendo da soli, organizzandosi con i propri volontari per distribuire gratuitamente le poche mascherine recuperate sul mercato. Una disfatta per il duo Fontana-Gallera che nel pomeriggio ha ospitato in diretta Facebook alcuni sindaci di centro destra che hanno ringraziato la giunta per le mascherine in arrivo.

TRA I SINDACI CRITICI della gestione regionale quello di Milano Beppe Sala che ha criticato Fontana: «In Toscana è obbligatorio indossarle ma la Regione ha fornito alla città di Firenze mascherine per tutti i cittadini». Sala ha anche chiesto alla Regione di vigilare e intervenire sul prezzo di quelle distribuite in farmacia per arrestare la corsa dei prezzi al rialzo. Tra i luoghi dove le mascherine continuano a scarseggiare ci sono le case di riposo, dove si è consumata una silenziosa strage di anziani. La gestione Fontana-Gallera è al centro di pesanti critiche da parte dei gestori delle Rsa, in particolare per quella delibera dell’8 marzo che aveva chiesto alle strutture per anziani di prendere in cura anche anziani Covid positivi dimessi dagli ospedali piazzandoli in strutture separate dagli altri ospiti. Gallera, a proposito di queste critiche, ha parlato di un «grave travisamento della realtà».

LUCA DEGANI, presidente di Uneba Lombardia, la più grande rete di Rsa nazionale, ha ribadito che le Rsa «sono luoghi in cui vivono anziani non autosufficienti, cioè le persone che fin dall’inizio era risaputo fossero a maggior rischio di mortalità». Per Degani «le Rsa non dovevano essere usate per deflazionare gli ospedali» dovevano anzi «essere aiutate a prendersi carico di una situazione infettiva rispetto alla quale non sono adeguate. Se l’intenzione era trasformare per un periodo le Rsa in strutture para-ospedaliere la Lombardia avrebbe dovuto mandare medici specialisti, infettivologi, farmaci» sostiene Degani.

SULLA STRAGE NELLE CASE di riposo ci sono diverse indagini aperte dalla Procura di Milano a seguito dei numerosi esposti di dipendenti e sindacati. Le indagini sono coordinate dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano. Tra i fascicoli anche quello sul Pio Albergo Trivulzio. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il viceministro Pierpaolo Sileri hanno deciso di mandare gli ispettori nella più importante casa di riposo milanese. Critiche alla gestione Fontana-Gallera della crisi sono arrivate ieri anche dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che parla di una «situazione disastrosa» a causa della «pressoché totale assenza delle attività di igiene pubblica». La richiesta, ora, è di fare attenzione alle riaperture, che siano «graduali e prudenti» chiedono i medici.

 
 

Lavoro e diritti

Lavoro e Diritti: Bonus Libri 2020: cos’è e come ricevere la card di 100 euro

 
Bonus Libri 2020: cos’è e come ricevere la card di 100 euro

Posted: 07 Apr 2020 08:36 AM PDT

Lo scorso febbraio è stato approvato il cosiddetto decreto salva librerie, pubblicata sulla G.U. del 13 febbraio, che contiene, fra le altre misure, il bonus libri 2020; questo quindi ha come obiettivo principale quello di sostenere la cultura e le librerie fisiche presenti sul territorio italiano. Si tratta in sostanza di una carta elettronica del […]

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Certificazione Unica 2020, nuova scadenza 30 aprile: istruzioni e novità CU

Posted: 07 Apr 2020 06:30 AM PDT

Il 31 marzo era in scadenza la Certificazione Unica 2020, sia per quanto riguarda la consegna ai lavoratori dipendenti, pensionati e assimilati, sia per l’inoltro telematico dei dati all’Agenzia delle Entrate. Dopo la prima proroga, il Governo ha deciso, con il Decreto Liquidità del 6 aprile, un ulteriore slittamento delle scadenze. La proroga della CU […]

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CIG in deroga Covid-19: semplificazioni per il modello SR-41

Posted: 07 Apr 2020 03:00 AM PDT

La CIG in deroga Covid-19 è prevista dal Decreto Cura Italia per tutta la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a 9 settimane per le aziende che non rientrano nelle prestazioni ordinarie (CIGO e assegno ordinario garantito dal FIS o dai Fondi di cui all’articolo 26, 27 […]

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Visite fiscali INPS e Coronavirus: istruzioni su orari e obbligo di reperibilità

Posted: 07 Apr 2020 01:31 AM PDT

Come avvengono le visite fiscali INPS in questo periodo di emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus? In realtà non cambia praticamente nulla rispetto alle regole e le fasce orari di reperibilità, ma cambia qualcosa rispetto alle modalità di svolgimento della visita fiscale. I medici infatti sono comunque tenuti a effettuare le visite mediche di controllo presso […]

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Domanda APE sociale 2020: proroga al 1° giugno per l’invio delle pratiche

Posted: 07 Apr 2020 01:30 AM PDT

Più tempo per presentare la domanda di verifica delle condizioni per il conseguimento dell’ape sociale 2020, l’INPS infatti ha disposto la proroga dal 31 marzo al 1° giugno della scadenza. Al primo giugno slittano anche le scadenze inizialmente fissate al 1° marzo e al 1° maggio per presentare, rispettivamente, la domanda di pensione precoci e […]

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Lavoro e Diritti

Lavoro e Diritti: Legittimo il licenziamento per chi attacca le ferie alla malattia in autonomia

Legittimo il licenziamento per chi attacca le ferie alla malattia in autonomia

Posted: 06 Apr 2020 06:57 AM PDT

Sulla base di quanto affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 7566 del 27 marzo 2020, deve ritenersi legittimo il licenziamento del lavoratore che, dopo essersi assentato per una lunga malattia, si è messo in ferie senza alcun giustificato motivo e in totale autonomia. I Giudici Supremi respingono il ricorso presentato dal lavoratore […]

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Bonus affitti per Coronavirus: cos’è e come funziona, guida aggiornata

Posted: 06 Apr 2020 06:55 AM PDT

Il Decreto Cura Italia prevede, all’articolo 65, un’agevolazione (il cosiddetto bonus affitti per negozi e botteghe) in favore dei lavoratori autonomi (negozianti, commercianti, artigiani ecc.) costretti a chiudere le attività per rispettare le misure restrittive volte a limitare il contagio da Covid-19. Non si tratta di una sospensione dei pagamenti dell’affitto bensì di un credito […]

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Indennità 600 euro INPS e NASpI o DIS-COLL: sì alla doppia domanda

Posted: 06 Apr 2020 03:34 AM PDT

Via libera alla doppia domanda di indennità di 600 euro INPS e NASpI o Dis-Coll. L’INPS ha infatti chiarito che le prestazioni sono cumulabili e compatibili fra di loro. Ma andiamo con ordine: il Decreto Cura Italia ha introdotto un bonus, pari a 600 euro per il mese di marzo 2020, per i lavoratori autonomi, […]

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San Giovanni Battista de La Salle

 

San Giovanni Battista de La Salle


Nome: San Giovanni Battista de La Salle
Titolo: Sacerdote
Nascita: 30 aprile 1651, Reims, Francia
Morte: 9 aprile 1719, Rouen, Francia
Ricorrenza: 7 aprile
Tipologia: Commemorazione
Protettore di: educatori, insegnanti

S. Giovanni Battista, primo di dieci fratelli, nacque a Reims il 30 aprile del 1651 e secondo il bell’uso cristiano fu battezzato nello stesso giorno. Il padre, signor Luigi de la Salile, era consigliere del re.

Giambattista non dimostrò nei primi anni nulla di straordinario : godeva dell’affettuosità della madre e cresceva nella bontà e nella pietà. Le sacre funzioni parlavano alla sua fantasia e gli suggerivano l’altarino in casa e l’imitazione infantile delle cerimonie sacre. A sette anni serviva in parrocchia, e a nove frequentava le scuole pubbliche: il tutto in modo diligente, ma ordinario.

Dopo retorica, studiò filosofia e nel 1669, (contava allora diciotto anni) ottenne il diploma per cui si vedeva aperta davanti ogni via. Ma il giovane aveva già scelto la sua strada fin dagli undici anni quando fece la sua prima Comunione: voleva essere religioso. L’ll marzo 1662 ricevette la tonsura e gli fu offerto un canonicato dal parente Doret, che egli accettò. Nel 1668 ricevette gli ordini minori ed intanto frequentava il corso di teologia nel Seminario di S. Sulpizio a Parigi ove venne consacrato suddiacono.

Mortagli la madre nel 1671 e l’anno dopo il padre, si trovò ad essere il capo famiglia e quindi dovette lasciare Parigi per tornare a Reims, ov’erano ancora quattro fratelli e due sorelle. Si scelse per confessore e direttore spirituale il canonico Nicola RolIand, e a quel giovane sacerdote, pio, ardente e caritatevole, affidò l’animo suo. Fortificato dai suoi consigli, ricevette il diaconato nel 1676 e il 9 aprile 1678 veniva consacrato sacerdote.

Fu subito assegnato al ministero, ma Iddio lo voleva unicamente dedicato all’educazione della gioventù; e perfezionando l’uso che i chierici del Seminario francese avevano di raccogliere ogni festa i giovani in apposite scuole per insegnare loro le orazioni e la dottrina cristiana, fondò la benemerita Congregazione delle Scuole Cristiane.

Da tanti in Francia si sentiva tale bisogno e tanti aprivano or qua or là scuole, ma il più efficace e benemerito fu questo Santo. Aiutato da una pia signora, aprì le sue prime scuole e trasformò alcuni giovani volenterosi in abili maestri.

Ebbe dure prove: abbandono di fratelli, mancanza di mezzi, ma con aspre penitenze e una illimitata confidenza nella SS. Vergine sotto il cui patrocinio aveva posta la sua Congregazione, superò ogni difficoltà. Nelle avversità passava notte intere chiuso in chiesa da solo, e si flagellava piangendo ai piedi del santo tabernacolo. Però non si esaltava nè si abbatteva mai : sia nelle prosperità come nelle avversità soleva dire: « Dio sia benedetto ». E consapevole che i più grandi disegni di Dio su di un’anima non si compiono che per mezzo della croce, perseverò nel bene e con gran tenacia difese l’opera sua, resistendo alle prove del maligno che lo tormentò in mille modi poiché vedeva che le Scuole operavano un gran bene.

Il Signore premiò largamente il suo fedele servo, poiché il 9 aprile del 1719 quando lo chiamò a sé, la sua istituzione contava già 40 case, 274 fratelli e 9885 allievi.

PRATICA. — Facciamo nostra la bella giaculatoria del Santo « Dio sia benedetto », dicendola specialmente quando siamo provati dal Signore.

PREGHIERA. — O Dio, che ad istruire cristianamente i poveri e a confermare la gioventù nella via della verità hai suscitato S. Giovanni Battista confessore e hai radunato per suo mezzo nella Chiesa una nuova famiglia, concedi propizio, che accesi per intercessione ed esempio di lui nello zelo di tua gloria per la salvezza delle anime, possiamo essere messi a parte della sua corona in cielo.