Archivi giornalieri: 3 aprile 2020

Lavoro e Diritti

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Lavoro e Diritti: Bonus facciate 2020: sito e vademecum Enea sul nuovo bonus facciata

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Bonus facciate 2020: sito e vademecum Enea sul nuovo bonus facciata

Posted: 03 Apr 2020 06:45 AM PDT

Il bonus facciate 2020 è la nuova agevolazione fiscale introdotta con l’ultima Legge di Bilancio, che prevede un credito fiscale del 90% della spesa sostenuta per il rifacimento della facciata esterna del condominio o della propria abitazione. La novità ha riscosso da subito numerosi consensi fra gli addetti ai lavori, in quanto completa la serie […]

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Credito d’imposta per sanificare gli ambienti di lavoro nel Dl Cura Italia

Posted: 03 Apr 2020 06:14 AM PDT

Il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020, (il cosiddetto Decreto Cura Italia), introduce un credito d’imposta in riferimento alle spese sostenute per effettuare la sanificazione degli ambienti di lavoro per prevenire i contagi da coronavirus. A beneficiare del bonus fiscale saranno gli esercenti attività d’impresa, coloro che svolgono un’arte o professione e che […]

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Bonus 100 euro in busta paga Dl Cura Italia: codice tributo modello F24

Posted: 03 Apr 2020 06:00 AM PDT

Cos’è e come funziona il bonus 100 euro in busta paga Dl Cura Italia? Stipendio di marzo più pesante per alcuni lavoratori costretti a continuare a lavorare nonostante l’epidemia dilagante di coronavirus. Infatti, per venire incontro ai lavoratori dipendenti che hanno continuato a prestare la propria attività lavorativa in sede, il governo ha introdotto nel […]

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Spese detraibili 730 anno 2020, cosa si può scaricare dalle tasse

Posted: 03 Apr 2020 02:50 AM PDT

Il modello 730, la dichiarazione dei redditi per eccellenza, presenta numerosi vantaggi tra cui quello di non dover eseguire calcoli complessi e soprattutto di ottenere il rimborso delle tasse direttamente nella busta paga o nella rata di pensione. Anche quest’anno l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione on line nella sezione ad hoc del sito, denominata […]

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Buoni spesa dei Comuni: cosa sono, a chi spettano e come averli

Posted: 03 Apr 2020 01:07 AM PDT

Cosa sono i buoni spesa dei comuni, a chi spettano e come averli? Alla luce della situazione economica che si è venuta a creare per effetto delle conseguenze dell’emergenza COVID-19, il governo ha introdotto misure urgenti di solidarietà alimentare per le categorie deboli. Infatti, con l’Ordinanza del 29 marzo 2020 della Presidenza del consiglio dei […]

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Sanzioni Certificazione Unica 2020 omessa, tardiva o errata

Posted: 02 Apr 2020 11:30 PM PDT

Il 31 marzo 2020 è scaduto il termine ultimo per l’invio telematico all’Agenzia delle Entrare della Certificazione Unica 2020, relativa ai redditi percepiti nell’anno 2019. Il termine del 7 marzo è slittato al 31 marzo per via dell’emergenza Covid-19. Il 5 aprile scade il termine per la correzione delle CU inviate, ma scartate. I sostituti […]

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dal Manifesto

Bob Dylan e l’America smarrita

Musica. «Murder Most Foul» è il suo primo inedito dopo otto anni, un lamento funebre per JFK ma non solo. Guidato dal suono come nel pianto rituale, il racconto di un paese in bilico

Bob Dylan
Bob Dylan

Murder Most Foul è un lamento funebre per Kennedy e per l’America che incarnava, riesumato da Bob Dylan nel momento in cui la sua America diventa il paese più infetto del pianeta. Guidato dal suono come nel pianto rituale, dalla ripetizione ossessiva di una stessa frase musicale elementare e profonda, e dalle parole come nei suoi brani più classici – dalla rima come in Only a Pawn in their Game, dall’anafora come in A Hard Rain’s a-Gonna Fall – e intriso di allusioni e richiami intertestuali che daranno lavoro per anni agli specialisti e agli esegeti, è una storia di morte, caduta, rimpianto e lutto che aiuta a capire sia i nostri tempi, sia il tragitto dello stesso Bob Dylan. A caldo, si può solo semplificare e tracciare qualche primo, fragile e inadeguato sentiero di senso tra i molti possibili. Il Kennedy di Dylan è più un simbolo universale che l’imperfetto personaggio storico assai più screziato che era, e la sua morte è più di un assassinio politico. «Hanno fatto saltare la testa del re», canta: alle origini degli Stati uniti, la decapitazione del re era un simbolo ambiguo: da un lato, la rivoluzione; dall’altro, però, la perdita del centro, la decapitazione del significato e dell’ordine, la perdita di un padre. Il titolo è una citazione dell’Amleto, storia di un regicidio e del fantasma di un padre.

Dylan evoca anche Macbeth, altro regicidio; e cita («è un buon giorno per morire») Crazy Horse, simbolo regale di un’altra America. Poi, come in un’allucinazione lisergica, rivede la scena dell’assassinio «come un sacrificio umano». Gli assassini smembrano il suo corpo e se lo spartiscono, come i cacciatori che divorano la preda per impadronirsi dell’anima – ma non la trovano, forse è sfuggita da qualche parte – o forse non c’era già più? «L’anima di una nazione è strappata via e sta cominciando lentamente a marcire». Come un re mitologico, Kennedy riassume in sé il destino della sua terra; la sua morte è come la morte d’Artù nell’epica cavalleresca (non si chiamava Camelot il mondo dei Kennedy?).

COME REAGISCE la sua terra alla morte del suo Re? Dopo la morte di Kennedy arrivano i Beatles, che le terranno la mano come coi bambini che hanno paura del buio e si divertono a scivolare sui mancorrenti. La tragedia non aiuta l’America a diventare adulta; la spinge piuttosto a rifugiarsi in un’adolescenza illusoria e permanente. È l’epoca dell’Acquario: i giorni di pace e amore di Woodstock si evolveranno nella follia insanguinata di Altamont (come la casa nella valle che si trasforma nell’oscura prigione, alla fine di Hard Rain).

FORSE per questo Dylan smette di sentirsi parte di quel tempo: abbandona le speranze di un folk revival che era comunque parte dell’aura dell’America di Kennedy, ma sceglie di non partecipare neppure alla celebrazione di Woodstock. Era smarrito anche lui, «with no direction home»: è lui il «blackface singer», il cantore con la faccia dipinta di nero come nel minstrel show (con cui si identifica espressamente in Love and Theft), il «clown con la faccia imbiancata» nella Rolling Thunder Review, in un’America di maschere, travestimenti, inganni dove lui stesso ha vagato per decenni di mutamenti alla ricerca di se stesso. Altro che età dell’Acquario – «è l’età dell’Anticristo che sta arrivando». «Fede, speranza e carità sono morte», dove con tanti saluti a Charlie (chi è? Siamo entrati in territorio blues, forse è il Mr. Charlie che per gli schiavi designava il padrone, e per i neri da sempre designa noi bianchi e i nostri inganni? ) e con tanti saluti allo zio Sam ripetiamo le ultime parole di Rhett Butler in Via col Vento: «francamente, me ne frego».

Altro che sogno: «Viviamo in un incubo su Elm Street», come nel film horror di Wes Craven. Ma Elm Street (Deep Ellum per i bluesmen, come ci ricorda subito dopo) è un quartiere di Dallas, un ghetto, una giungla, il lato oscuro di quella giornata di sole novembrina.

DI QUI DYLAN parte per un’immersione nella memoria, una fantasmagoria di allusioni e riferimenti che ci vorrebbe una vita a districarla, alla ricerca forse di dov’era quell’anima smarrita. Forse in un’America dove le parole dello spiritual che cercava libertà dalla schiavitù (Freedom, oh freedom) si evolvono in quelle di Roosevelt e del New Deal sulla «libertà dal bisogno» («freedom from want») del New Deal di Roosevelt (citato fin dall’inizio: il 23 novembre 1963 è «un giorno che vivrà in infamia» come l’8 dicembre 1942 di Pearl Harbor)? O forse nell’America dei radio days, della sua stessa adolescenza, delle sue radici musicali – rock (Little Richard), rockabilly (Everly Brothers), country (Patsy C line), «folk» (Kingston Trio), l’America di Elvis trasgressiva (One Night of Sin) e misteriosa (Mystery Train) – fino al suo simbolo più puro di bellezza e innocenza, Marilyn Monroe?

Ma non basta. Anche quell’America era intrisa di pericolo. La piccola Susie dormiva inconsapevole, Miss Lizzy aveva il capogiro, Tom Dooley è morto impiccato, i cadaveri imbiancati giacevano nell’ospedale di St. James e il più grande successo di Patsy Cline era Crazy, folle. I grandi comici – Harold Lloyd, Buster Keaton, Bugsy Siegel – stanno nello stesso mazzo col bandito sociale Pretty Boy Floyd (che però rimanda a un altro antenato, Woody Guthrie).

PER QUESTO, Dylan cerca altrove. Mi viene in mente che Murder Most Foul è anche il titolo di un romanzo di Agatha Christie. Ogni assassinio è infame, la morte del Re sta per ogni morte. Non credo (ma non si può mai sapere) che Dylan conoscesse uno spiritual che l’antropologo Bruce Jackson registrò negli anni ’60 in un campo di lavori forzati del Texas. «Vi voglio parlare di un giorno doloroso», comincia la voce solista: «molto tempo fa, quando Lo spingevano a frustate su per la collina, con la croce sulle spalle…» E poi: «Vi voglio parlare di un altro giorno, un giorno che non dimenticherete, quando l’Uomo passava lungo la strada in una lunga macchina nera, e tutti piangevano e gridavano disperati, il presidente è morto, un grand’uomo è scomparso». Ma poi interviene un’altra voce: era lo stesso giorno in cui assassinarono il presidente, una donna era sul letto di morte, e i figli piangevano e gridavano, lei li guarda e dice: Signore, «take me on through», aiutami a morire. È solo nella coscienza afroamericana che la morte di Kennedy, la morte di Cristo e la morte di una povera donna qualsiasi sono la stessa morte e chiedono solo pianto e aiuto.

È A QUESTA coscienza nera che Dylan chiede aiuto per elaborare il lutto, come ha chiesto aiuto per rinnovare la sua vena creativa affondando le radici nel blues. Nelle ultime strofe, prevalgono le voci nere, Charlie Parker e Miles Davis, Nat King Cole eLittle Richard, Ella Fitzgerald e Jelly Roll Morton… Non ci sono solo queste, ma sono loro a dare il tono e il colore. Chissà se è ancora vero che saranno i discendenti degli schiavi a salvare l’anima dell’America. Ha citato Rhett Butler e Via col vento; gli ultimi versi tornano, nella modalità criptica e ambigua che è da sempre il suo segno, su quell’altra tragedia di cui l’America ha appreso la lezione solo imperfettamente, se mai l’ha appresa: la Guerra Civile. L’ultima invocazione al disc jockey è: «suonami Marching through Georgia» e poi «suonami The Blood Stained Banner». Il canto di guerra del Nord vincitore, il canto del Sud sconfitto. Ma i simboli possono cambiare di senso: dopo quel giorno di novembre, la «bandiera insanguinata» è il vessillo macchiato di un paese tutto sconfitto e per sempre ferito che chiede ancora «take me on through», aiutami a superare questo momento.

News letter

Newsletter del 2/4/2020
 

 

 Speciale Covid-19 

 

ULTIMI PROVVEDIMENTI E NOTIZIE IN EVIDENZA

Decreto “Io resto a casa” – FAQ sulle misure adottate dal Governo – PCM

 

FAQ RELATIVE ALL’APPLICAZIONE DELLE MISURE ADOTTATE

FAQ legate alle misure per i lavoratori disabili e per coloro che prestano assistenza a soggetti disabili. A cura del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – Domande e risposte sulle nuove misure economiche – COVID-19 – MEF – FAQ sulle misure per persone con disabilità A cura dell’Ufficio per le politiche delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica Le domande frequenti a cui viene data risposta per contribuire a fare chiarezza su una serie di questioni che si pongono le PA, lavoratori dipendenti e dirigenti.

 

 

ALTRI PROVVEDIMENTI E NOTIZIE 

Sono di seguito elencati, con i relativi link, gli altri principali provvedimenti e notizie fin qui emanati per la gestione dell’emergenza COVID-19 – DPCM 28/3/2020 – Criteri di formazione e di riparto del Fondo di solidarietà comunale 2020.

Comunicato 27/3/2020 del Dipartimento della funzione pubblica – Sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi in capo al Dipartimento della funzione pubblica pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data. – Circolare n. 45 del 25/3/2020 INPS – Congedo per emergenza COVID-19 in favore dei lavoratori dipendenti del settore privato, dei lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e dei lavoratori autonomi. Estensione permessi retribuiti di cui all’articolo 33, commi 3 e 6, della legge n. 104/1992, per i lavoratori dipendenti del settore privato. Istruzioni operative

 

……………..Segue

 

 

SMARTWORKING ED EMERGENZA CORONAVIRUS

Documenti sullo smartworking dal sito del Dipartimento della Funzione Pubblica A supporto delle amministrazioni che stanno sempre più puntando sul lavoro agile, il sito del Dipartimento della Funzione pubblica raccoglierà e aggiornerà continuamente documenti e norme di riferimento, dati, strumenti e indicazioni sulle migliori modalità tecniche e organizzative per adottare e implementare lo smart working nelle PA. – Documenti sul lavoro agile dal Dipartimento per le Pari OpportunitàSmart working: vademecum per lavorare online in sicurezza – AGID Raccomandazioni a cura del Cert-PA di AgID per aiutare i dipendenti pubblici a utilizzare in maniera sicura pc, tablet e smartphone personali quando lavorano da casa.

 

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Zente

Zente – Il carnevale di Gavoi

Titolo: Zente – Il carnevale di Gavoi
Autore: Pillonca Pier Sandro
Regia: Caredda Angelo
Fotografia: Deidda Angelo, Pinna Maurizio
Sigla: Serra Simone
Editore: Sardegna TV S.r.l.
Produzione: Sardegna TV S.r.l.
Data di registrazione: 2006
Emittente: Sardegna Uno
Programma: Zente
Descrizione: Itinerario storico-culturale in lingua sarda, campidanese e logudorese, dedicato alla vita e alle opere di personaggi e dei luoghi rappresentativi della Sardegna e alle tematiche che hanno segnato le tradizioni, le vicende storiche, politiche e culturali della Sardegna.
Nel filmato vengono esplorate con dovizia di particolari la storia e le caratteristiche del carnevale di Gavoi. Uno spunto che permette di imbastire un discorso più ampio sull’importanza delle pubblicazioni in lingua sarda e sulla loro potenzialità antropologica e propedeutica per il recupero della lingua sarda. Voci importanti percorrono il documentario, come quelle autorevoli di Maria Marongiu, per l’editoria, e di Francesco Casula. Un ricordo toccante di Franziscu Masala chiude il filmato.
Note: Con la partecipazione di Regione Autonoma della Sardegna, art. 14, L. R. 26/97, tutela lingua e cultura sarda

San Riccardo di Chichester

 

San Riccardo di Chichester


San Riccardo di Chichester

Nome: San Riccardo di Chichester
Titolo: Vescovo
Nascita: 1197, Wych,Worcestershire
Morte: 3 aprile 1253, Dover
Ricorrenza: 3 aprile
Tipologia: Commemorazione

Riccardo fu educato da Roberto Grossatesta e Edmondo ad Oxford. Successivamente si trasferì a Parigi e poi a Bologna, dove studiò diritto.

Nel 1235 ritornò ad Oxford e divenne rettore dell’università. Nominato cancelliere da Edmondo di Abingdon, arcivescovo di Centerbury, partecipò agli sforzi di questo per riformare il clero e difendere la chiesa dalle ingerenze del potere reale.

Nel 1240, alla morte di Edmondo, decise di farsi prete, dopo aver studiato per due anni teologia presso i domenicani di Orleans. Ritornò in Inghilterra nel 1242 e divenne curato di una parrocchia del Kent. In seguito ritornò ad essere cancelliere dell’arcivescovo di Centerbury.

Nel 1244 fu eletto vescovo di Chichester, ma il re Enrico III, che appoggiava un candidato più docile, gli proibì di occupare la cattedra episcopale. Il papa Innocenzo IV lo consacrò vescovo a Lione nel 1245.

Di ritorno in Inghilterra riuscì ad ottenere la sua diocesi, ma dovette vivere in povertà in un presbiterio di campagna, dal momento che il re gli aveva confiscato tutte le rendite, che gli furono però restituite nel 1247.

Nel 1253 predicò con grande successo la crociata. Fu canonizzato nel 1262 da Urbano V. I suoi resti vennero traslati nel 1276 nella cattedrale di Chichester, alla presenza del re Edoardo I. Il culto sopravvisse sino alla riforma.