Archivi giornalieri: 8 aprile 2020

Quota 100

Pensione anticipata o quota 100: quale tra le due è la più vantaggiosa?

 

Pensione anticipata o quota 100: quale tra le due è la più vantaggiosa?

Ecco un prontuario molto semplice per chiarire le idee su cosa scegliere e schiarire le idee.

Quota 100  operativa dal 2019  consente l’uscita anticipata dal lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi. L’età anagrafica minima deve essere di 62 anni.

Ad esempio un lavoratore con 39 anni di contributi e 61 anni di età dovrà attendere un anno per presentare la domanda.

La pensione anticipata è in vigore dal 1° gennaio 2012 ed ha sostituito la precedente pensione di anzianità che è rimasta accessibile solo per i destinatari delle cd. norme salvaguardia.

E’ il trattamento previdenziale che può essere conseguito a prescindere dall’età anagrafica dei lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria.

Sino al 31 dicembre 2026 è necessaria un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi per le donne e di 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

La pensione anticipata è prevista per gli iscritti all’AGO, alla Gestione Separata INPS, alle forme sostitutive ed esclusive dell’AGO.

 

Pensione anticipata o quota 100: quale tra le due è la più vantaggiosa?

Non esiste una risposta valida per tutti i contribuenti in quanto i vantaggi dipendono da diversi motivi.

I vantaggi della quota 100

Per quanto riguarda la quota 100 si precisa che il calcolo della pensione è effettuato allo stesso modo del calcolo valido per la generalità delle altre pensioni. Non vi sono quindi penalizzazioni nel calcolo del trattamento.

Gli svantaggi della pensione anticipata

Per quanto riguarda la pensione anticipata precoci  i lavoratori per accedere alla pensione con 41 anni di contributi, devono presentare domanda all’INPS per il riconoscimento dei requisti entro il 1°marzo di ogni anno.

Altro limite è che bisogna appartenere a determinate categorie tutelate ed avere almeno 12 mesi di lavoro effettivo accreditato prima del compimento del 19° anno di età.

Sino alla maturazione del requisito per la pensione anticipata ordinaria non è possibile ricevere alcun reddito.

Inoltre la finestra di attesa è pari a 3 mesi.

In conclusione

Può essere, pertanto, più conveniente rispetto alla pensione anticipata precoci per chi desidera svolgere l’attività come lavoratore autonomo occasionale, senza superare il tetto massimo annuo.

Per chi deve lavorare dopo la pensione, invece la quota 100 è da scartare, in quanto incompatibile con i redditi da lavoro sino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni fino al 2022).

Chi deve cumulare contribuzione accreditata presso le casse professionali, ai fini del reddito della pensione, non può utilizzare la quota 100.

Altro vantaggio è sicuramente la liquidazione del trattamento.

Approfondimento

I pensionati rischiano di rimanere

Quota 100

 

RIFORMA PENSIONI/ Esodati esclusi ancora in attesa della salvaguardia

Pubblicazione: 07.04.2020 Ultimo aggiornamento: 17:22 – Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni, Gabriella Stojan ha ricordato che ci sono ancora circa 6.000 esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie

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ESODATI ESCLUSI ANCORA IN ATTESA DELLA SALVAGUARDIA

Ospite ieri della trasmissione “L’Italia s’è desta”, in onda su Radio Cusano Campus, Gabriella Stojan ha ricordato che ci sono ancora circa 6.000 esodati rimasti esclusi dalle otto salvaguardie finora varate dopo la riforma pensioni targata Fornero, che sono in attesa di giustizia. Da tempo si continua a parlare di una soluzione per consentire a queste persone, rimaste senza lavoro, ma ancora lontane dalla pensione, di entrare in quiescenza secondo quelle che erano le condizioni prima del 2012, quando avevano firmato gli accordi per gli esodi aziendali. Tuttavia nulla è stato fatto, nonostante le promesse dei politici. Ora, poi, di fronte all’emergenza coronavirus è emerso chiaramente che se si vuole le risorse si possono trovare. Occorre però la volontà di varare un intervento che, nel caso degli esodati esclusi, costerebbe davvero poco, considerato che per le otto salvaguardie finora approvate non sono state spese tutte le risorse stanziate. Vedremo quanto dovrà durare ancora il calvario di questi esodati.

IL PESO DEL LAVORO DI CURA PER LE DONNE

Sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, Orietta Armiliato ha condiviso un articolo pubblicato recentemente sul sito sull’Ansa riportante i risultati di una ricerca condotta da Valore D per cercare di analizzare il mondo del lavoro in questo periodo critico dettato dall’emergenza coronavirus che sta “obbligando” all’uso dello smart working. “La ricerca conferma che la responsabilità della cura famigliare continua a gravare in prevalenza sulle donne che, soprattutto in questa situazione di emergenza, fanno fatica a conciliare la vita professionale con quella personale. Sarebbe invece auspicabile che proprio momenti di crisi come questi potessero aiutare a sviluppare una maggiore corresponsabilità genitoriale che alleggerisca la donna dal duplice carico famigliare e professionale”, si legge nell’articolo. Non è un caso che il Cods scelga di condividerne il contenuto. Da sempre infatti sostiene che il lavoro di cura delle donne, confermato anche da questa ricerca, debba essere riconosciuto anche ai fini previdenziali.

METASSI “ABOLIRE QUOTA 100 NON RISOLVE PROBLEMI”

Negli scorsi giorni aveva fatto piuttosto “rumore” la proposta di Ettore Rosato e di tutta Italia Viva di abolire la riforma pensioni di Quota 100 per liberare risorse da destinare alla crisi da coronavirus: i pensionati si erano subito alzati in un coro di protesta e la vicenda era poi stata “zittita” dal Governo che aveva invece confermato la riforma di Quota 100 anche peri prossimi mesi, non mettendola in discussone fino alla fine della fase sperimentale.

Oggi tramite il portale “Pensioni per tutti” risponde a tono alla proposta Luigi Metassi, amministratore del gruppo “Comitato Difesa e Tutela pensioni”: «non é abolendo quota 100 che i problemi economici e previdenziali dell’Italia possono essere risolti». Non solo, per Metassi «più preoccupante della pandemia in atto credo ci sia solo l’immutata predilezione dei cittadini per le considerazioni di cortissimo raggio, concepite a stretta misura dei soggettivi obiettivi ambiti. Se qualcuno pensa di risolvere le incombenti criticità economiche abolendo Quota 100 e reddito di cittadinanza» conclude su Pensioni Per Tutti, «vende fumo oppure parla da sprovveduto». (agg. di Niccolò Magnani)

ACCORDO POSTE-CARABINIERI PER CONSEGNA PENSIONI

«Coronavirus, Poste Italiane e Carabinieri insieme per consegnare le pensioni a casa degli over 75 soli. I pensionati potranno chiamare il n. 800.55.66.70 messo a disposizione da Poste o la più vicina Stazione dei Carabinieri per info»: l’annuncio stamane di Poste Italiane conferma quanto avevamo già anticipato nei giorni scorsi su queste stesse pagine. In attesa che una riforma pensioni possa essere non solo impostata ma lanciata nei prossimi mesi assieme al necessario rilancio dell’economia nel Paese distrutto dal coronavirus, il problema attuale per i pensionati si chiama pagamento: e così l’accordo tra PI e CC prevede l’utile consegna a casa dei nuovi assegni del mese di aprile (e fino a quando resterà l’emergenza Covid). Il servizio non viene erogato per chi già delega ad altri soggetti la riscossione, oppure se ha libretto o conto postale o comunque viva/siano nei pressi dell’abitazione i propri familiari. «I Carabinieri si recheranno presso gli sportelli degli Uffici Postali per riscuotere le indennità pensionistiche per poi consegnarle al domicilio dei beneficiari che ne abbiano fatto richiesta a Poste Italiane rilasciando un’apposita delega scritta», si legge nella nota di Poste. (agg. di Niccolò Magnani)

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PICCONE

In un articolo pubblicato su Econopoly, blog del sito del Sole 24 Ore, Beniamino Piccone evidenzia come “un punto chiave della ricostruzione post coronavirus sarà disegnare un sistema di tutele per le cosiddette partite Iva”. Per il Professore di Sistema finanziario, “in un’epoca ‘liquida’ (Zygmunt Bauman, cit,) è indispensabile disporre di politiche attive, che non ostacolino bensì facilitino il passaggio da un lavoro a un altro. Il nostro welfare è stato costituito quasi esclusivamente su politiche passive – cassa integrazione ordinaria e straordinaria, cassa in deroga, mobilità, prepensionamenti – le quali si concludono inevitabilmente su un sistema pensionistico che sostiene i pensionandi fin da giovani: a 45 anni si entra in cassa integrazione, poi in mobilità, successivamente si va in pensione, che viene naturalmente calcolata con il sistema retributivo, così si scaricano i costi sulle generazioni successive e sul debito pubblico”.

LA STOP A QUOTA 100

Piccone lancia quindi una proposta di riforma pensioni per trovare le risorse necessarie a questo scopo: “Così come l’Inps eroga un sussidio ai pensionati retributivi, dovrebbe essere una priorità trovare le risorse per ‘tamponare’ i periodi di inattività del lavoratore autonomo. I tedeschi spendono il 10% nel sistema pensionistico, noi oltre il 16%. Impariamo da loro. Per prima cosa chiudiamo quota 100 (vi sembra normale mandare in pensione i medici e gli infermieri e poi ora nel mezzo dell’emergenza Coronavirus doverli richiamare in servizio?) e riduciamo i sussidi esagerati (fino a 15mila euro al mese per 7 anni ai piloti!) regalati ai lavoratori di Alitalia, un vuoto a perdere”.

San Dionigi di Corinto

 

San Dionigi di Corinto


San Dionigi di Corinto

Nome: San Dionigi di Corinto
Titolo: Vescovo
Nascita: Corinto, Grecia
Morte: II secolo, Corinto, Grecia
Ricorrenza: 8 aprile
Tipologia: Commemorazione

Fu nominato vescovo di Corinto, la sua città. Le poche notizie sulla sua vita sono tramandate da Girolamo e soprattutto da Eusebio di Cesarea, il quale ha conservato frammenti interessanti di otto sue lettere, inviate alle Chiese di Atene, di Lacedemone, di Amastri nel Ponto, di Cnosso in Creta. Tali frammenti non contengono notizie su Dionigi, ma forniscono informazioni sulla religiosità di alcune città e regioni, durante il pontificato di Sotere.

Dal Martiriologo Romano:
«Commemorazione di san Dionigi, vescovo di Corinto, che, dotato di una mirabile conoscenza della parola di Dio, istruì con la predicazione i fedeli della sua città e con lettere anche i vescovi di altre città e province.»