Archivi giornalieri: 11 aprile 2020

il manifesto

La proposta, progressiva, da inserire nel prossimo decreto, garantirebbe un gettito tre volte la cifra destinata dal governo per i buoni spesa. A pagare soprattutto i redditi sopra i 200mila euro. «Non è uno scandalo che chi ha di più aiuti gli indigenti», spiega il gruppo democratico. Ma dal partito precisano: «E’ una loro idea». Mentre destra, grillini e renziani si inventano la minaccia «patrimoniale»

Graziano Delrio, capogruppo Pd alla camera
Graziano Delrio, capogruppo Pd alla camera

Il nuovo decreto per l’emergenza coronavirus è in fase avanzata di costruzione, arriva dopo pasqua, e il contributo del gruppo Pd della camera, pronto da tempo e condiviso dal segretario del partito Zingaretti, non poteva restare sotto traccia.

Così il capogruppo Delrio ieri ha svelato l’idea messa a punto dal capo delegazione dem in commissione bilancio Fabio Melilli: un contributo di solidarietà per i redditi delle persone fisiche superiori agli 80mila euro (lordi l’anno).

Una sovrattassa temporanea – due anni – progressiva – dal 4% per i redditi tra 80 e 100mila si arriva all’8% per quelli oltre il milione -, calcolata sulla parte dei redditi che eccede la soglia. Utile a garantire un gettito di oltre un miliardo l’anno da destinare, secondo il Pd, «a tutti coloro che versano in situazioni di povertà a causa della crisi o in situazioni di grave difficoltà per la perdita completa del reddito».

L’iniziativa arriva in una giornata in cui la maggioranza fa già parecchia fatica a spiegare l’attivazione del Mes, fin qui sempre esclusa, e a litigare al suo interno sullo stesso argomento. È quasi un regalo per la propaganda della destra, che la ribattezza «patrimoniale» malgrado si tratti in tutta evidenza di una tassa sui redditi. Ma non resistono alla forzatura polemica neanche Italia viva e i 5 Stelle e non basta l’appoggio, nemmeno troppo entusiasta, che arriva da LeU.

Così alle agenzie una fonte anonima del Nazareno offre una difesa debole: «Sapevamo che c’era una discussione all’interno del gruppo su questo tema. Non è certo uno scandalo pensare a chi è più in difficoltà».

C’è stato, spiegano dal gruppo parlamentare Pd che condivide la proposta «quasi all’unanimità», tutt’al più un problema di coordinamento con la segreteria del partito sul momento in cui lanciare l’idea del contributo di solidarietà. Di certo si è trattato di un tentativo dei deputati dem, spesso schiacciati da renziani e grillini, di recuperare l’iniziativa. Tentativo condiviso dal capo delegazione del partito al governo, Franceschini, a giudicare dai protagonisti.

Immediatamente si è alzato un muro, ed è un peccato perché si tratta di una proposta davvero progressiva. Niente affatto una patrimoniale, eppure a Conte nella conferenza stampa la presentano così e lui risponde: «Il governo non ha fatto propria nessuna proposta di patrimoniale né è all’orizzonte. Ne ho sentito parlare per la prima volta oggi».

«Chi ha di più deve dare di più per sostenere chi non ha nemmeno le risorse per alimentarsi – difende la proposta Melilli – non vedo lo scandalo se viene chiesta qualche decina di migliaia di euro a chi guadagna due o tre milioni l’anno». E dal gruppo Pd si ricorda al centrodestra, Lega compresa, che un contributo del genere lo aveva pensato il ministro Tremonti.

Il riferimento dovrebbe essere al 2011, quando l’ultima manovra dell’ultimo governo Berlusconi ipotizzò una sovrattassa assai simile, che fu però cambiata in fase di conversione del decreto andando a colpire solo i redditi sopra i 300mila euro.

Il gettito previsto dalla proposta del gruppo Pd consentirebbe allo stato di recuperare, al netto della quota di Irpef e addizionali locali perduta con la deducibilità, oltre 1,2 miliardi nel 2021 e nel 2022. Tre volte la cifra che Conte e Gualtieri sono riusciti a destinare ai comuni per i buoni spesa degli indigenti. La tassa garantirebbe anche un più modesto introito di 500 milioni quest’anno grazie agli acconti (si riferisce infatti ai redditi dal 1 gennaio 2020, in deroga al principio che le disposizioni tributarie non sono retroattive).

Colpirebbe circa 800mila contribuenti e tra loro sopratutto i più ricchi. Il 55% del gettito totale sarebbe infatti a carico di coloro i quali dichiarano più di 200mila euro l’anno, che rappresentano solo il 10% di tutti quelli che superano gli 80mila. Il contributo pro capite netto sarebbe di 110 euro per i redditi più bassi e di 54mila per quelli oltre il milione.

Ragionamenti che gli alleati del Pd liquidano in poche battute. «È sempre più il partito delle tasse», dice il renziano Faraone. «Si tagliassero lo stipendio i parlamentari» aggiunge il 5 Stelle Crimi. Dimenticando di aggiungere che, calcoli suoi, quel taglio demagogico potrebbe recuperare appena 60 milioni.

News coronavirus dal Fatto Quotidiano

Per visualizzare nel browser clicca qui

 

11 Aprile 2020

 

 

La selezione degli articoli da www.ilfattoquotidiano.it e da Il Fatto Quotidiano. In questo caso solo alcuni articoli sono ad accesso libero (free): fare il giornale costa e abbiamo bisogno sempre del vostro sostegno. Abbonandovi. Se volete scriverci: newsletter@ilfattoquotidiano.it. Buona lettura.

Mes, Lega e FdI: “Noi contro nel 2012”. Ma la verità è un’altra

Continua la polemica sul Meccanismo europeo di stabilità: Matteo Salvini e Giorgia Meloni si dissociano e attaccano il premier Conte, ricordando che in Parlamento nel 2012 non appoggiarono il provvedimento. Ma le cose sono andate diversamente.

Secondo i dati della Protezione civile i contagi a Milano e provincia tornano a salire. In Italia i malati di Coronavirus – compresi morti e guariti – sono 152.271, con un incremento rispetto a ieri di 4.694. Le vittime sono 19.468 (619 in più), mentre i guariti in 24 ore sono 2.079. La situazione nel resto del Mondo.

Le Procure di Milano e Napoli: “Prestiti alle imprese, rischio mafia”

I capi delle due Procure chiedono al governo “urgenti correzioni di rotta” perchè sul dl Liquidità ci sarebbe il “rischio di un imponente trasferimento di soldi pubblici a imprese mafiose ed evasori”.

Gori: “Sono convinto di aver sbagliato, ho sottovalutato il problema”. (video Accordi & disaccordi)

Travaglio: “Regione Lombardia non ne ha azzeccata mezza”. (video Accordi & disaccordi)

 

 

 

Arriva la madama

Avete presenti i vampiri quando vedono una treccia d’aglio o un filo di luce? Ecco: sono bastate le notizie sulle prime indagini giudiziarie, nate dalle prime denunce di medici, infermieri e parenti delle vittime nella Regione che ne detiene il record mondiale (la Lombardia “modello”), per seminare nel centrodestra (inclusa Italia Viva) e nei suoi […]

di Marco Travaglio

 

 

 

“Il virus può tornare”: ecco la task force per la Fase Due

Il decreto del premier prolunga le chiusure al 4 maggio Da martedì tornano attivi solo pochi settori, dai cartolibrai ai forestali

di Paola Zanca

 

 

Il personaggio

Colao, il manager “carabiniere dentro”

Chi è – Da Vodafone a Rcs e ritorno: il milionario non farà certo la cresta sulle mascherine

di Giorgio Meletti

 

 

La classifica dei Furbi. E in Lombardia ancora circola il 40%

2 senatrici 5S segnalate in questura – Dall’11 marzo 6 milioni di verifiche. Tra le città più multate Milano, Brescia e Torino. 67% di mobilità a Lodi e Varese

di Valeria Pacelli

 

 

Europa

Conte sbugiarda le destre: “Non firmerò senza bond”

Dura conferenza stampa del premier che accusa Salvini e Meloni di “falsità”. Sul Mes: “Non sarà mai il nostro strumento”

di Salvatore Cannavò

 

 

Com’è duro l’isolamento per Salvini, Meloni e soci

La vita degli uomini (e delle donne) della destra-destra appare ultimamente quanto mai tribolata. Per effetto del carogna-virus, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si vedono costretti a comportamenti contro natura nei confronti di Giuseppe Conte, fingendo concordia, ma che strozzerebbero volentieri. Struggenti le immagini della coppia all’uscita da Palazzo Chigi (c’era anche Tajani ma non […]

di Antonio Padellaro

 

 

 

“È ancora tutto da discutere Il pacchetto va migliorato”

Davide Crippa – Il capogruppo dei 5 Stelle a Montecitorio: “Aspettiamo il quarto tempo della partita, però i coronabond vanno messi sul tavolo”

di Luca De Carolis

 

 

 

L’intesa (per adesso) non serve: il nodo del Recovery Fund

Cosa c’è nel testo approvato – I fondi di Bei e Bruxelles non bastano. Il Mes è escluso Al Consiglio Ue sarà battaglia su dove prendere i fondi

di Carlo Di Foggia

 

 

Nel Fortino

Conflitti d’interessi Nessuna richiesta al Super Comitato

Gli esperti della Protezione civile – Specialisti e professori non hanno firmato nulla sui rapporti con chi produce test, farmaci e macchinari

di Alessandro Mantovani e Ilaria Proietti

 

 

Gruppo sanguigno

Il gruppo sanguigno, per anni tenuto in considerazione solo per la compatibilità in caso di trasfusione o tra la mamma e il feto, ha mostrato importanti correlazioni con attività fisiologiche e immunologiche. È determinato dalla presenza di antigeni (o agglutinogeni) all’interno del globulo rosso, chiamati “antigeni eritrocitari”. Le tipologie sono A e B: i soggetti […]

di Maria Rita Gismondo

 

 

 

Quei riaperturisti in tv all’attacco di Galli

Su La7 – Nella trasmissione di Gruber la numero 2 di Confindustria e Telese contro il prof.

di Daniela Ranieri

 

 

Sui tavoli dei procuratori

Da Nord a Sud, le procure indagano su morti-Covid

Esposti e denunce di medici e cittadini, notizie di reato su decessi sospetti: tutte le inchieste avviate dai magistrati in Italia – Le accuse

di Elisa Benso, Vincenzo Bisbiglia, Sarah Buono, Saul Caia, Vincenzo Iurillo, Lucio Musolino e Natascia Ronchetti

 

 

La ’ndrangheta punta agli appalti per le nuove Rsa

“Attenzione alle ristrutturazioni” – L’alert dell’Anticrimine della Polizia: “I boss sono da sempre molto attivi in questo campo”

di Davide Milosa

 

 

Milano

“Noi caduti come mosche, ma abbiamo dato il culo”

Dentro il Palazzolo – Storia del signor Denti e di sua mamma Lina, morta nella Rsa. Un medico racconta: “1.400 ospiti, zero protezioni”

di Selvaggia Lucarelli

 

 

Le ridicole giravolte sul virus: apri, chiudi, riapri ma un po’

Quanti soloni – Politici, giornali, intellettuali, virologi da salotto tv: criticano qualsiasi decisione, ma cambiano idea ogni due settimane

di Tommaso Rodano

 

 

 

Cemento, poltrone e mille condoni: leggi-vergogna con la scusa del Covid

Novità – In Abruzzo una pace legale, in Sardegna ok (poi ritirato) al mega hotel

di Lorenzo Giarelli

 
Per disiscriverti da questa newsletter clicca qui

Associazione Libera

GLI AUGURI DI PASQUA DI LUIGI CIOTTI

Cara amica, caro amico

nell’augurarti una Pasqua il più possibile serena, colgo l’occasione per ribadire l’importanza del nostro camminare insieme.

È un momento estremamente difficile, questo, che chiede certo una forte speranza ma anche un maggiore impegno. Innanzitutto quello d’immaginare e delineare un futuro diverso, dove tutti siano garantiti e un male come questo, terribile, che sta uccidendo migliaia di persone, non acuisca distanze e disuguaglianze pregresse.

Lo vediamo e viviamo ogni giorno nelle accoglienze e servizi tenuti aperti, sia pure con le dovute precauzioni: tante persone non possono stare a casa per il semplice motivo che una casa non ce l’hanno, sfrattate o impoverite. È necessario mettersi in ascolto del futuro, leggere le linee di tendenza per intuire quale tipo di servizio siamo chiamati a svolgere, quali politiche sociali ed economiche richiedere, quale avvenire esigere per i giovani, le famiglie, i lavoratori, i migranti, le persone detenute, il popolo della strada. Quali iniziative culturali realizzare e come stimolare una nuova coscienza ecologica affinché la “conversione” a cui esorta la “Laudato sì” non si riduca a una generica “transizione”, ma sia mutazione di cuori, coscienze, condotte.

Ma come Libera dobbiamo vigilare affinché il doveroso impegno per debellare il Covid 19 non oscuri quello contro il virus della mafia, della corruzione, dell’ingiustizia. Mali che – complici l’indifferenza e l’egoismo diffusi – hanno indebolito la democrazia, avvelenato e distrutto l’ambiente, rubato risorse. Se oggi il sistema sanitario arranca – nonostante lo sforzo ammirevole di tanti medici, infermieri, operatori – e se rischiamo di trovarci a decidere tra salute delle persone e tracollo dell’economia, è perché anche questo sistema si è lasciato infettare da quei virus o ha deciso di conviverci.

Sia dunque una Pasqua di Resurrezione e di cambiamento vero, sostanziale, non dettato dall’emergenza e dalla paura; rinnoviamoci interiormente con decisioni radicali, profonde, che diano cadenze nuove alla nostra vita e non solo emozioni passeggere. E anche nuove rotte al nostro costruire insieme.

Insomma sia cambiamento e non adattamento momentaneo a circostanze avverse. Cambiamento verso un umanesimo della giustizia e della fratellanza.

Continuiamo il nostro fare, insieme a chi fa più fatica. Un abbraccio

Luigi Ciotti

CITTADINANZA ATTIVA // SOLIDARIETÀ L’impegno gentile di Libera

Da Nord a Sud la solidarietà della rete di Libera.

LINEA LIBERA // MAFIE E CORRUZIONE Un numero verde 800582727 per denunciare mafie e corruzione

Il welfare criminale si adatta sempre alle circostanze investendo risorse per ottenere consenso e controllare il territorio.

INTERVISTA // LINEA LIBERA Coronavirus: Allarme Libera, “molti imprenditori cercano aiuto da usurai, denunce in calo”

Enza Rando (Vicepresidente Libera): “Chi è in difficoltà ora non denuncia, mafie offrono welfare alternativo”.

LUIGI CIOTTI // INTERVISTA Don Ciotti: “La mafia è un ‘virus’ che si può approfittare del coronavirus.

In un’intervista a Vatican News il fondatore di Libera, torna a lanciare l’allarme sulla criminalità organizzata durante la pandemia.

MAFIA // NEWS Nuovo attentato dinamitardo a Foggia

Libera: “La mafia foggiana viola il lockdown. Nessun passo indietro mai come in questo frangente storico, nonostante il grande impegno di magistratura e forze di polizia, le mafie sono forti e potenti.”

ALAS – AMÉRICA LATINA ALTERNATIVA SOCIAL // LIBERA IN AMERICA LATINA Il potere dello sport: insegnare i diritti umani attraverso il gioco in Bolivia

Le attività di Apea, associazione di ALAS la rete internazionale promossa da Libera in America Latina.

COSA PUOI FARE // SOSTIENI Dona Ora

È il “noi” la chiave del cambiamento, la via maestra alla speranza. Per riempire il presente. E guardare al futuro.

il manifesto

Intervista. «Con l’Universal Basic Income daremmo a ogni adulto nel Regno Unito abbastanza denaro per mangiare, pagare l’affitto e le utenze domestiche. Senza obblighi, senza domande. L’Ubi sarebbe più universalistico di un sostegno ai salari dei lavoratori dipendenti perché coprirebbe tutti», spiega il deputato inglese autore della proposta che ha raccolto il consenso di 175 parlamentari di partiti diversi

Senzatetto si radunano lungo lo Strand a Londra; in basso Alex Sobel
Senzatetto si radunano lungo lo Strand a Londra; in basso Alex Sobel

Una forma di reddito di base per il periodo della quarantena è stata già approvata negli Stati Uniti e a Hong Kong. Politici di primo piano ne discutono o si apprestano a vararlo in Italia (reddito di emergenza), Spagna (ingreso mínimo vital), Germania, Canada, Irlanda (covid-19 pandemic unemployment support).

Nel Regno Unito il parlamentare del Labour Alex Sobel – che occupa una posizione intermedia fra quelle di Blair e Corbyn e fu a favore del Remain – ha raccolto 175 parlamentari di partiti diversi attorno alla proposta di un reddito di quarantena. La misura è necessaria per far fronte alle esigenze del 15% della forza lavoro inglese (5 milioni di persone), che sono lavoratori autonomi, e di oltre 900mila persone che lavorano a chiamata. Il governo ha previsto delle misure ma per i tempi burocratici molte persone non riceveranno nessun sussidio fino a giugno, chi ha iniziato a lavorare come autonomo alla fine dell’anno fiscale 2018-2019 non prenderà niente e chi è stato licenziato durante il Covid pure.

Su The Independent, ha sostenuto, che, oltre a investire nel National Health Service (Nhs, il sistema sanitario nazionale), bisogna varare uno Universal Basic Income (Ubi, reddito di base universale). Può spiegarci i dettagli della sua proposta e quali sono le probabilità che venga approvata?
L’Universal Basic Income funziona perché è molto semplice da realizzare. Daremmo a ogni adulto nel Regno Unito abbastanza denaro per mangiare, pagare l’affitto e le utenze domestiche. Senza obblighi, senza domande. L’Ubi sarebbe più universalistico di un sostegno ai salari dei lavoratori dipendenti perché coprirebbe tutti. Il sussidio invece non copre il rider, né i lavoratori autonomi. Il sussidio è una soluzione anni ’70 per un problema del 2020. Inoltre, se ricorri ai sussidi, hai bisogno di molta burocrazia e sarebbe un disastro. Se Trump sostiene una forma di Ubi, sotto la nostra pressione anche i Tories possono farlo.

Lo Universal Credit (Uc) è il sistema approvato sotto Cameron che ha assorbito le diverse forme di sostegno al reddito precedentemente esistenti, sottoponendo i beneficiari a condizionalità di stampo workfaristico. Il sistema è stato criticato come discriminatorio verso le minoranze, le persone disabili e le donne. In che modo un reddito di base potrebbe permettere di ripensare il welfare inglese?

La nostra proposta non intende rivedere il sistema di welfare inglese. L’Ubi può venire approvato solo come misura di emergenza da questo Parlamento dominato dai conservatori. Ma, dopo che la quarantena sarà finita, vorrei che il nostro crudele sistema dell’Universal Credit venisse sostituito da un sistema universalistico. Le persone pensano ai servizi universali soprattutto in relazione al Nhs, che infatti è l’istituzione più popolare del Regno Unito.

Pensa che i Tories stiano sfruttando la crisi di Covid per ridurre le libertà personali e approvare leggi autoritarie?

Sì, stanno già usando questa crisi per aumentare l’autoritarismo. Il disegno di legge sul Coronavirus – sebbene necessario – ha conferito poteri molto ampi al governo e alla polizia. Abbiamo ottenuto che la misura rimanga temporanea e venga vincolata a controlli costanti ogni sei mesi.

I remainers sono stati sconfitti, ma il progetto nazionalista e neoliberale della Brexit potrebbe uscire rafforzato da questa crisi. Il Covid può essere un’opportunità per rilanciare una lotta comune con i movimenti sociali europei e i partiti progressisti al fine di stabilire un reddito di base universale, ridurre il potere dei monopoli finanziari ed economici e garantire la libertà di movimento?

Gordon Brown, per evitare una crisi che sarebbe potuta esser ancora peggiore, nel 2008 ha contribuito a una risposta globale. L’occasione di cambiare il sistema finanziario andò però sprecata. Il Covid potrebbe favorire la rinascita dell’internazionalismo di sinistra e aprire a cambiamenti più radicali. Gli internazionalisti progressisti si stanno organizzando su tutto il continente: da Diem25 di Varoufakis a Génération.s di Hamon, da Zingaretti alle Sardine, c’è spazio per un movimento progressista europeo. In Regno Unito, non ho appoggiato nessuno dei tre candidati alle primarie del partito, perché auspico una sorta di direzione collegiale.