Archivi giornalieri: 22 dicembre 2015
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Ultimissime Lavoro – Fiscale 21/12/2015
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Legge di Stabilità 2016 | ||||
Ridotto il taglio ai Patronati Piccinini (Inca), “restano le incognite dei decreti applicativi della riforma” |
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La legge di Stabilità 2016 si chiude con una sostanziale riduzione del danno ai patronati, ai quali verranno sottratti 15 milioni di euro dal fondo, anziché 48, tanti erano quelli previsti nella prima stesura della manovra. “Resta una cicatrice – commenta Morena Piccinini, presidente dell’Inca – che non si cancella e che si aggiunge ai tagli già sopportati negli anni scorsi. Tuttavia, non possiamo sottacere il valore di questo risultato, ottenuto, anche questa volta, solo grazie alla grande mobilitazione dei cittadini e dei parlamentari che ci hanno sostenuto in questa battaglia”. Comunque, l’emendamento licenziato dalla Commissione Bilancio della Camera, da sottoporre all’aula e poi al Senato in terza lettura per l’approvazione definitiva, consegna ai Patronati uno scenario nuovo con il quale fare i conti. Al taglio di 15 milioni, si aggiungono gli effetti dei decreti attuativi della riforma. | ||||
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rassegna sindacale
del 20/12/2015 | ||||||||||||||||||||||
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Santa Francesca Saverio Cabrini
Nella luminosa mattinata del 15 luglio 1850 uno stuolo di colombe apparve nel cielo di S. Angelo Lodigiano, piccolo paese dell’ubertosa pianura lombarda, volteggiò sulla casa dei coniugi Cabrini e si posò sul tetto e sui davanzali delle finestre; poco dopo in quella medesima casa nasceva una graziosa bimba, gracile e malaticcia, cui fu posto il nome di Francesca. Fin da piccola ricevette una sana educazione.
Giungevano ogni tanto dei fascicoli sulle opere che i missionari svolgevano nel mondo; Francesca ne sentiva la lettura fatta dal padre, e ne era così affascinata, che fin dall’infanzia si vide in lei ciò che sarebbe stato l’ideale della sua vita: farsi Missionaria. La piccina cominciò a studiare sotto la guida della sorella maggiore, dalla quale apprendeva gli insegnamenti della dottrina cristiana.
A undici anni emise il voto di castità e cominciò ad imporsi delle discipline e mortificazioni. Andò poi in collegio, secondo il volere dei genitori, e a 18 anni ne uscì con il diploma di maestra. Ma ella si sentiva chiamata alla vita religiosa e ben due volte aveva già chiesto di potersi far suora, e due volte era stata respinta per motivi di salute. A vent’anni Francesca perdette in breve tempo il padre e la madre. Fu così che accettò di andare a Codogno per dirigere un Istituto di carità. Qui potè avverarsi il suo sogno: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò con alcune compagne i santi voti e divenne Superiora dello stesso Istituto.
Ma poco dopo, per complicazioni causate dallo squilibrio mentale dell’ex-superiora, l’Istituto venne sciolto e il Vescovo incaricò Suor Francesca di fondarne uno nuovo, che il mese dopo ricevette l’approvazione diocesana col nome di Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore. Francesca aveva allora trent’anni, era sempre debole e malaticcia, senza molta istruzione, senza appoggi, senza risorse finanziarie.
Innanzitutto ella pensò che l’Istituto dovesse avere una funzione educativa : accogliere ed istruire le giovanette. Comincia ora per Francesca una nuova vita di stenti e di sacrifici. Dopo Codogno apre altre Case a Milano, a Roma, e in altre parti d’Italia.
Ma il suo sogno rimaneva sempre quello di partire per le missioni e per questo rivolse a Leone XIII la domanda per essere inviata in Cina.
« Ma perché in Oriente? le rispose il grande Papa Vi sono altri luoghi dove è necessaria la nostra azione. Vi è per esempio, l’America. Migliaia e migliaia di emigrati italiani vivono negli Stati Uniti. Sono in quel vasto paese da poco tempo e non ne conoscono la lingua, i costumi. Avrebbero bisogno di scuole, educandati, orfanotrofi ». E Madre Cabrini obbediente partì con lo stesso slancio che l’aveva sempre animata, e lì fondò orfanotrofi ed ospedali a vantaggio specialmente degli emigrati italiani. D’ora in poi Madre Cabrini farà la spola fra l’America e l’Europa per fondare nuove Case o per visitare quelle già fondate.
Dagli Stati Uniti passa al Nicaragua, poi nell’Argentina, nel Perù, nel Cile, ovunque fondando orfanotrofi e ospedali. Poi passa in Spagna, in Francia, in Inghilterra e di nuovo in Italia, dove ha la consolazione di vedere approvata definitivamente la sua opera dalla Chiesa. D’ora in poi Madre Cabrini resterà sempre in America tra i suoi emigrati e in mezzo a questi morirà il 22 dicembre 1917.
PRATICA. Un giorno chiesero a Madre Cabrini dove attingesse la forza per fare tutto quello che faceva e lei rispose: nella preghiera. Se vogliamo far prosperare le nostre opere di apostolato e le opere di bene, irroriamole colla preeghiera, soprattutto con la grande preghiera della carità e dell’amore verso il prossimo.
PREGHIERA. O Dio, per intercessione di S. Francesca Cabrini, dàcci, te ne preghiamo, quella grande carità e quel grande amore verso il prossimo che fu il segreto della Santa di cui oggi celebriamo la festa.