Piccinini (Inca)

Piccinini (Inca): “Con i tagli ai patronati, la spending review del Ministero la pagano i cittadini”

“Pur ringraziando il Senato per l’iniziativa che ha assunto e la determinazione con la quale è riuscito a ridurre il taglio dei fondi ai patronati da 48 a 28 milioni di euro, chiediamo alla Camera e al Governo di fare uno sforzo ulteriore perché in ogni caso anche questo taglio rimane di una entità intollerabile, che renderebbe l’attività di questi istituti decisamente molto più difficile nei confronti del  cittadino sul quale ricadrebbero gli effetti”. E’ quanto sostiene Morena Piccinini, presidente Inca, in una intervista a italiannetwork.it 

“Noi chiediamo – aggiunge Piccinini – di eliminare totalmente qualsiasi ipotesi di riduzione e di dare  tempo ai patronati di organizzarsi coerentemente con gli impegni assunti nel 2015. Peraltro, il taglio dei 28 milioni di euro si prefigurerebbe per il 2016 come taglio di cassa, ovvero andrebbero a incidere su un’attività già svolta, sul lavoro già fatto, con effetto retroattivo, e contemporaneamente andrebbero a finanziare i tagli che il Ministero del lavoro è tenuto a fare in nome della spending review, appropriandosi, a quel punto, di soldi non suoi, ma dei patronati”.

“Un intervento inaccettabile, perciò, denuncia la presidente dell’Inca, che potrebbe rivelare addirittura qualche dubbio di incostituzionalità. Lo verificheremo sicuramente con chi è più competente di noi, ma il dato incontrovertibile è che il taglio strutturale influisce su un’attività già fatta; e tutto questo è intollerabile”. 

“Noi lavoriamo sapendo a priori che incasseremo solo a distanza di anni, con tempi che si dilatano sempre di più – accusa Piccinini -. Non abbiamo ancora avuto il saldo del 2012 e non sappiamo neanche se entro la fine dell’anno avremo gli ulteriori acconti del 2013 e del 2014. Non solo. Il Ministero ci ha comunicato che, siccome le ispezioni non sono ancora terminate, non sanno se riusciranno a mettere in pagamento il saldo del 2012. Eppure sono passati tre anni da quando abbiamo lavorato. Non è possibile che i tempi delle ispezioni si dilatino così all’infinito. In passato, le ispezioni cominciavano un anno dopo sul lavoro dell’anno precedente. Adesso siamo già arrivati ad un ritardo di oltre tre anni”. 

“Queste stesse osservazioni – chiarisce la Presidente dell’Inca – le abbiamo fatte agli stessi parlamentari in modo tale che possano rivolgersi al Governo per far comprendere la gravità di quello che sta succedendo. Qualora non ottenessimo risultati significativi per quanto riguarda la riduzione del taglio al fondo, verificheremo anche la possibilità del ricorso. L’emanazione dei decreti non cancella le ragioni della nostra protesta”, conclude Piccinini.

 

Il testo integrale dell’Intervista si può scaricare dal seguente indirizzo http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=35362

Piccinini (Inca)ultima modifica: 2015-12-10T10:57:28+01:00da vitegabry
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