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Lavoro: Ilo, crisi ha ridotto massa salari

L’impatto della crisi sul lavoro è enorme: ha comportato una perdita della massa salariale di circa 1.218 miliardi in tutto il mondo. Lo scrive l’Ilo, l’organizzazione mondiale sul lavoro nel ”World Employement and social Outlook 2015”, spiegando che l’importo è pari all’1,2% della produzione mondiale e a circa il 2% dei consumi. “Il mondo del lavoro – afferma – sta cambiando profondamente, in un momento in cui l’economia globale non crea un numero sufficiente di posti di lavoro”. Il dato globale della disoccupazione ha così raggiunto i 201 milioni nel 2014, oltre 30 milioni in piu’ rispetto a prima dello scoppio della crisi globale in 2008. Oltre alla riduzione della massa salariale globale dovuta al divario occupazionale, il rallentamento della crescita dei salari ha avuto conseguenze importanti anche sulla massa salariale aggregata. Ad esempio, si stima che nelle economie industrializzate e nell’Unione Europea, nel 2013, il rallentamento della crescita dei salari durante e dopo i periodi di crisi abbia provocato una riduzione di 485 miliardi di dollari della massa salariale a livello regionale.

A causa dell’effetto moltiplicatore dell’aumento dei salari, dei consumi e dei livelli di investimento, si stima che, colmando il divario occupazionale mondiale, il Pil globale aumenterebbe di 3.700 miliardi di dollari – pari ad un aumento della produzione mondiale del 3,6 %. L’Ilo osserva inoltre che nel 2014, quasi il 73 % del divario occupazionale mondiale era dovuto a un deficit dell’occupazione femminile, che rappresenta solo il 40 % circa della manodopera mondiale.

Lo studio dell’Organizzazione internazionale del lavoro afferma anche che solo un quarto dei lavoratori nel mondo ha un rapporto di lavoro stabile. I tre quarti dei lavoratori hanno infatti contratti temporanei o a breve termine, lavorano spesso senza nessun contratto, sono lavoratori autonomi o svolgono un lavoro familiare non retribuito, afferma lo studio reso noto a Ginevra. Inoltre, secondo il World Employment and Social Outlook 2015 intitolato ”The Changing Nature of Jobs” (Come cambiano i lavori) oltre il 60% dell’insieme dei lavoratori non ha un contratto di lavoro. La maggior parte di questi si trova nei paesi in via di sviluppo, svolge un lavoro autonomo o contribuisce a un’attività familiare, ma anche tra i lavoratori dipendenti solo il 42% ha un contratto a tempo indeterminato.

La ricerca dell’Ilo rivela che il lavoro dipendente, in aumento in tutto il mondo, rappresenta solo la metà 
dell’occupazione globale, con variazioni da regione a regione. E’ inoltre in aumento il lavoro a tempo parziale, soprattutto fra le donne. Le forme atipiche di lavoro possono aiutare le persone ad accedere al mercato del lavoro, ma “lo spostamento che osserviamo del rapporto di lavoro tradizionale verso forme atipiche è, in molti casi, associato ad un aumento delle disuguaglianze e della povertà in diversi paesi”, ha commentato il Direttore generale dell’Ilo, Guy Ryder

ILOultima modifica: 2015-05-20T11:30:13+02:00da vitegabry
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