GIURISPRUDENZACONSIGLIO DI STATOSENTENZACONSIGLIO DI STATO – Sentenza 31 marzo 2015, n. 1656LAVORODiniego visto di ingresso per turismo CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 31 marzo 2015, n. 1685LAVORO, FISCALERiforma degli ordinamenti professionali CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 31 marzo 2015, n. 1688LAVOROIndennità di buonuscita CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 31 marzo 2015, n. 1706LAVORO, FISCALEAccesso agli atti tributari – Dichiarazioni dei sostituti d’imposta – Professionista – Richiesta nominativi dei sostituti d’imposta che hanno omesso il versamento delle ritenute – Formazione elenco – Diniego CORTE DI CASSAZIONESENTENZACORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 31 marzo 2015, n. 13605FISCALETributi – Reati fiscali – IRES – Evasione – Sequestro sui conti cointestati dell’imprenditore – Sussiste CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 31 marzo 2015, n. 6498FISCALETributi – Accertamento – Reddito d’impresa – Operazioni commerciali – Paesi con regime a fiscalità agevolata – Mancanza di prova – Esimenti – Sussiste CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 31 marzo 2015, n. 6501LAVORO, FISCALETributi – IRPEF – Cittadino italiano divenuto svizzero – Reddito di lavoro autonomo – Imponibilità – Limiti – Prova della cittadinanza estera CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 31 marzo 2015, n. 6517FISCALETributi – Accertamento – Commerciante – Giacenze registrate nel libro giornale – Merci non rinvenute nel magazzino dalla Guardia di finanza – Elusione fiscale – Sussiste LEGISLAZIONEAGENZIA DELLE ENTRATEPROVVEDIMENTOAGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 31 marzo 2015, n. 44910/2015FISCALEDisposizioni di attuazione dell’articolo 5-quater, comma 6, del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, riguardante gli imponibili riferibili alle attività costituite o detenute in Svizzera da soggetti residenti nel comune di Campione d’Italia AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 31 marzo 2015, n. 44922/2015FISCALEModifiche ai provvedimenti del 2 agosto 2013 e del 5 novembre 2013 in materia di definizione delle modalità tecniche e dei termini relativi alla comunicazione all’Anagrafe tributaria delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto DECRETO MINISTERIALEMINISTERO FINANZE – Decreto ministeriale 30 marzo 2015FISCALEApprovazione delle modifiche agli studi di settore applicabili al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2014 PRASSICNCECOMUNICATOCNCE – Comunicato 31 marzo 2015LAVOROTrasferta regionale CNCE – Comunicato 31 marzo 2015LAVOROUtilizzo BNI per avvio DURC on line |
Archivi giornalieri: 1 aprile 2015
rassegna.it
Newsletter del 01/04/2015
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ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE01/04/2015
GIURISPRUDENZACONSIGLIO DI STATOSENTENZACONSIGLIO DI STATO – Sentenza 31 marzo 2015, n. 1656EDILIZIADiniego visto di ingresso per turismo PRASSICNCECOMUNICATOCNCE – Comunicato 31 marzo 2015EDILIZIATrasferta regionale CNCE – Comunicato 31 marzo 2015EDILIZIAUtilizzo BNI per avvio DURC on line |
Pensioni 2015: definiti gli assegni ex-INPDAP
Gli assegni delle pensioni 2015 ex INPDAP vengono calcolati da gennaio con la sola quota retributiva in attesa di regole applicative delle modifiche in Legge di Stabilità: messaggio INPS.
I pensionati iscritti alla gestione ex INPDAP (dipendenti pubblici) ricevono le certificazioni delle pensioni 2015 senza il conteggio della quota contributiva maturata a decorrere dal 2012: lo comunica l’INPS, con messaggio 2200/2015, relativo all’applicazione della norma inserita nella Legge di Stabilità. Si tratta della norma in manovra in base alla quale l’importo totale della pensione non può mai superare la somma che risulterebbe dal calcolo con il sistema retributivo.
=> Tetto massimo alle pensioni: guida alle regole
Si tratta di una sorta di tetto alle pensioni d’oro di coloro che, avendo più di 40 anni di contributi, hanno scelto di restare al lavoro oltre i 70 anni e, per effetto dellaRiforma Fornero, calcolano la quota maturata a partire dal gennaio 2011 con il sistema contributivo (mentre il rsto della pensione viene erogata con il metodo retributivo). Ci sono casi di alti funzionari e dirigenti pubblici che appartengono alla gestione ex INPDAP in cui questo metodo (retributivo + contributivo dal 2012), portava a un assegno superiore a quello che risulterebbe con il solo calcolo retributivo (in pratica, significa l’80% dell’ultima retribuzione).
=> Pensioni 2015: tutte le novità
Ebbene, in mancanza di indicazioni procedurali che permettano di applicare il nuovo calcolo previsto dalla normativa, l’INPS ha stabilito che l’erogazione delle pensioni 2015 per il momento avviene versando la sola quota retributiva. Nella lettera di certificazione, viene inserita la seguente dicitura:
«Si informa che l’importo certificato è stato determinato con carattere di provvisorietà in attesa di procedere alla rideterminazione d’ufficio appena verranno pubblicati i criteri applicativi delle modifiche al calcolo delle pensione apportate dal comma 707 della legge di stabilità 2015».
Nel frattempo, verrà messo a punto il nuovo sistema, in base al quale bisogna calcolare la quota retributiva, quella contributiva maturata successivamente al 2012, e quindi nel caso in cui l’importo finale ecceda la somma che risulterebbe dal solo metodo retributivo apportare le opportune modifiche.
=> Calcolo della pensioni con sistema retributivo, contributivo o misto
Newsletter n. 6 del 1 aprile 2015
Newsletter n. 6 del 1 aprile 2015
IN EVIDENZA Contribuzione per il lavoro domestico |
Ocse
Crisi: Ocse, pesano disuguaglianze
Nuovi trend mondiali come la crescita senza occupazione, l”esaurimento delle risorse naturali, i cambiamenti climatici e il terrorismo sono alcune delle minacce che mettono a rischio i progressi realizzati nel corso degli ultimi decenni e che rendono “urgente agire per assicurare i mezzi di sussistenza nei paesi emergenti e industrializzati”. A sostenerlo è il Centro di Sviluppo dell’Ocse che ha presentato un rapporto sul tema intitolato ”Securing Livelihoods for All”.
Nella maggior parte delle aree in via di sviluppo, si sottolinea nel rapporto, “l’80% degli individui lotta per la sopravvivenza quotidiana”. I trend emergenti negli ambiti tecnologici, demografici, ambientali e di sicurezza “potrebbero avere delle conseguenze negative sui mezzi di sussistenza, nei decenni a venire”. In particolare, rileva l’organizzazione internazionale, è particolarmente preoccupante l’aumento delle diseguaglianze dovuto ad una condivisione non equa dei benefici della crescita economica: è stimato infatti che alla fascia più povera, che copre il 66% della popolazione mondiale, vada meno del 13% dei redditi mondiali mentre l’1% più ricco ne riceve circa il 15%.
Tra i motivi di preoccupazione c’è anche la crescita senza occupazione che si registra nei paesi emergenti e in quelli industrializzati. In Cina, osserva l’Ocse, tra il 1991 e il 2012, nonostante una crescita di nove volte del Pil l’occupazione totale è rimasta stabile con un tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra i 24 e i 65 anni sceso dall’84 al 77%.
Inoltre osserva il Centro di sviluppo dell’Ocse “la velocità delle innovazioni tecniche e l”automazione minacciano i posti di lavoro” anche quello dei cosiddetti ”coletti bianchi”. Ma non solo.Tra i rischi che pesano sul futuro ci sono anche quelli legati alla finanza. “In questi ultimi anni -sottolinea il rapporto – sono state adottate importanti misure politiche per diminuire la fragilità dei sistemi bancari e finanziari ma resta ancora molta strada da fare affinché il sistema diventi veramente solido”. E’ probabile, osserva il Centro di sviluppo dell”Ocse, “che i prossimi grandi shock arrivino dai mercati emergenti, le cui imprese in pieno boom hanno approfittato dei prestiti massicci concessi dal sistema finanziario mondiale”.
La crescita della popolazione giovane in Africa subsahariana e nell’Asia del Sud, dove la popolazione attiva aumenta rispettivamente di 8 e di 12 milioni di persone l’anno, “genererà una pressione importante se non ci saranno sufficienti posti di lavoro”. Tra i rischi per il futuro ci sono quelli legati all’ambiente: “entro il 2050 oltre il 40% della popolazione mondiale sarà sottoposta ad un forte stress idrico”.
Infine sul futuro pesano anche le preoccupazioni legate alla cybercriminalità e al terrorismo che si aggiungono ai rischi legati ai conflitti ”tradizionali”. Per far fronte alle sfide del prossimo futuro, il rapporto del Centro di sviluppo dell’Ocse raccomanda l’entrata in vigore di “iniziative innovative”. A livello mondiale, si legge, “gli sforzi devono essere indirizzati verso un maggior coordinamento e una maggiore cooperazione” per far fronte ai rischi globali legati alla stabilità finanziaria, ai cambiamenti climatici, al commercio internazionale, all’immigrazione e alla sicurezza.
Istat
Istat, risale disoccupazione, a febbraio torna a 12,7%
Il tasso di disoccupazione torna a salire al 12,7% a febbraio, dopo il ”forte calo” di dicembre e l’ulteriore diminuzione di gennaio. Lo rileva l’Istat nei dati provvisori segnalando un aumento di 0,1 punti sul mese e di 0,2 punti sull’anno, che riporta il tasso al livello di dicembre. I disoccupati sono 23 mila in più.
Sale il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) al 42,6% a febbraio con un aumento di 1,3 punti rispetto al mese precedente e di 0,1 punti rispetto all’anno precedente.
Il calo dell’occupazione a febbraio è dovuto esclusivamente alla diminuzione delle lavoratrici.
L’Istat sottolinea che gli occupati di sesso maschile sono ”sostanzialmente stabili” mentre quelli di sesso femminile diminuiscono in un mese di 42 mila unità. Anche il tasso di disoccupazione cresce al 14,1% per le donne (+0,3 punti su mese e +0,9 punti su anno) mentre per gli uomini è all’11,7% (invariato sul mese e in calo di 0,3 punti nell’anno).
ansa
Sant’ Ugo di Grenoble
S. Ugo nacque nel 1053 a Castelnuovo nel Delfinato, in Diocesi di Valenza.
Odilone, suo padre, era un bravo ufficiale che accoppiava i doveri del cristiano a quelli della sua professione. Consigliato da Ugo suo figlio, passò gli ultimi anni nella gran Certosa, in diocesi di Grenoble e morì centenario.
Sua madre, rimasta nel mondo, manifestò in sè il modello delle madri cristiane.
Nato da genitori si pii, Ugo parve tosto un fanciullo benedetto dal cielo. Attese con molto impegno ai suoi studi, senza trascurare la pietà. Aveva un grande desiderio di passare la sua vita nella solitudine, ma per le sue predare doti venne consacrato sacerdote e nominato canonico della cattedrale di Valenza. Amava la vita nascosta ed umile, mentre per le sue qualità e per il suo ingegno si distingueva fra tutti gli altri canonici.
Essendosi recato in quella città il vescovo di Die, Legato pontificio, ebbe a conoscere il giovane canonico e, apprezzandolo, se lo prese con sé. Gli affidò il difficile incarico di correggere gli abusi tra il clero: incarico che Ugo adempì con ogni impegno.
Nel 1080 il Legato pontificio convocò un concilio ad Avignone, nel quale trattavasi di eleggere un nuovo vescovo alla diocesi di Grenoble rimasta vacante. Il concilio unanimemente votò per Ugo, al quale fu giocoforza acconsentire.
In quei tempi i popoli, la cui istruzione era stata trascurata, si abbandonavano ai più detestabili vizi. S. Ugo subito comprese la situazione e avendo ricorso alla preghiera, deliberò di servirsi di tutti i mezzi possibili per rimediarvi. Con lunghe penitenze e fervide preghiere, invocò l’aiuto del cielo, ed aggiungendo saggi provvedimenti, in poco tempo la sua diocesi cambiò completamente aspetto. Permise Iddio che egli fosse travagliato da grandi infermità e da violente tentazioni, ma tutto superò con l’aiuto del Signore, inabissandosi sempre più nell’umiltà. Il molto lavoro non fu un impedimento alla sua vita ritirata e umile, anzi gliene infuse un così vivo desiderio, che Volle lasciare la diocesi per darsi alla solitudine. Conosciuta questa cosa, il Papa gli comandò di ritornare e rimanere tra le sue pecorelle, in vista del gran bene che vi operava, e S. Ugo ubbidiente subito vi ritornò, abbandonando per sempre ogni programma del genere.
Consigliò Brunone e i suoi compagni a ritirarsi a Certosa, località da lui ceduta a loro appositamente per fabbricarvi un cremo, e quivi spesso si recava a visitarli.
Aveva un grande orrore per ogni sorta di peccato benché minimo, per cui diceva sovente: « Le vanità e gli affetti disordinati possono mandare l’anima all’inferno ». Morì in tarda età il 1 aprile del 1132. Fu canonizzato nel 1134 da Innocenzo II.
PRATICA. Raccogliamoci nell’intimo del nostro cuore e quici piangiamo e detestiamo nostri peccati.
PREGHIERA. Deh! Signore, esaudisci le preghiere che t’innalziamo nella solennità del tuo beato confessore e pontefice Ugo e per l’intercessione e i meriti di lui, che seppe servirti degnamente, assolvici da tutti i nostri peccati.